lunedì 31 agosto 2009

Giù le mani dalle primarie: L'Unità intervista Agostino Fragai‏

Cari tutti/e,vi segnalo questa intervista di Agostino Fragai, candidato alla Segreteria regionale del Partito Democratico pubblicata domenica 30 agosto su L'Unità. Davvero molto interessante... cosa ne pensate?


IO LA CONDIVIDO TOTALMENTE....Agostino continua cosi e vedrai che rovesceremo i pronostici!

Antonio


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ASSEMBLEA 3 SETTEMBRE 2009


ASSEMBLEA PUBBLICA
PARTITO DEMOCRATICO

3 SETTEMBRE 2009

PRESSO IL CIRCOLO ORTACCIO
ORE 21.30

DURANTE L’ASSEMBLEA PUBBLICA VERRANNO PRESENTATE LE TRE MOZIONI A SOSTEGNO DEI CANDIDATI ALLA SEGRETERIA NAZIONALE PD.
LE MOZIONI VERRANNO ILLUSTRATE DA:

- GABRIELE TOTI A SOSTEGNO DELLA CANDIDATURA DI BERSANI

- ANTONIO MAZZEO A SOSTEGNO DELLA CANDIDATURA DI FRANCESCHINI

- STEFANO LANDUCCI A SOSTEGNO DELLA CANDIDATURA DI MARINO

PD Vicopisano


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sabato 29 agosto 2009

Sto con Franceschini perche'...

di Stefano Antonelli (Circolo Pd Putignano,Sant'ermete,Coltano,Ospedaletto)

Lui e' stato l'unico a prendere in mano un partito che rischiava di scomparire soffocato nella culla
Lui ha dato finalmente quello che al partito mancava..una voce unica con la quale si mostrasse all'esterno e questo e' avvenuto almeno fino alle elezioni europee.
Lui mi da piu' fiducia verso quello che io immagino un nuovo partito riformista e aperto verso l'esterno,che sappia avere il coraggio di aprire le discussioni e le decisioni del partito anche a quelli che non sono solo iscritti ma che si sono mobilitati e si mobiliteranno per creare un paese piu' equo e giusto
Lui ha preso posizioni chiare e coraggiose e senza falsi giri di parole verso quello che Veronica Lario ha chiamato ciarpame
Lui mi da piu' fiducia per creare un partito che punti a vincere e a governare bene ..non piu' aggregazioni disomogenee che segano il ramo dove si e' seduti
Lui e' piu' legato a quella che e' la mia visione dell'Italia e di un partito riformista moderno europeo che questo paese deve avere contenuto nel discorso di Walter Veltroni al Lingotto
Lui e Fassino sono riusciti in quello dove tutti immaginavo non ci sarebbe stata soluzione...creare un nuovo gruppo politico nel parlamento europeo.Gli stesse giornalisti e critici che pensavano che il partito democratico si sarebbe dileguato sul dilemma su quale gruppo iscriversi al parlamento europeo si sono essi stessi dileguati quando dovevano parlare del contrario.
Lui mi da piu' fiducia nella volonta' di incidere nel rinnovare la classe dirigente del Pd secondo logiche meritocratiche e non di appartenenza
Lui si merita di continuare il lavoro svolto fino ad ora supportato da un grande consenso delle primarie


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giovedì 27 agosto 2009

Se i socialisti francesi imitano il Pd sulle primarie, difese dalla mozione Franceschini

Tratto dal sito di Stefano Ceccanti

L'inizio della campagna congressuale del Pd a luglio era stato caratterizzato da varie critiche ed ironie di esponenti autorevolissimi della mozione Bersani sull'uso delle primarie in sé o, in subordine, sulle modalità troppo facili di partecipazione alle stesse, sia per l'elettorato attivo che passivo, che avrebbero costituito un'anomalia rispetto ai partiti conosciuti.
La notizia di oggi è che il Partito Socialista francese (attraverso la segretaria Martine Aubry in un aricolo su "Le Monde", per uscire dalla sua crisi) propone un rilancio attraverso lo strumento di primarie aperte ai propri elettori, con bassa quota di partecipazione e con maggiore facilità di presentare candidature.
L'apertura segue a uno studio della fondazione Terra Nova che si ispira esplicitamente per molti aspetti all'esperienza del Pd e che la ritiene meritevole di apportare risultati migliori rispetto a quella che incoronò Segolene Royal.
Bene ha fatto quindi la mozione Franceschini a difendere con intransigenza sin dall'inizio queste modalità più allargate di partecipazione che possono certo essere sempre migliorate, ma dentro una visione di partito estroverso a vocazione maggioritaria, non certo di un partito che per le proprie forme organizzative dovrebbe riprendere Gramsci (come sostenuto nei giorni scorsi da un altro autorevole sostenitore della mozione Bersani) e che dovrebbe poi fatalmente appaltare ad altri possibili alleati la conquista dell'elettorato non tradizionale.

L'articolo di Le Monde si trova all'indirizzo:

http://www.lemonde.fr/politique/article/2009/08/27/au-ps-le-principe-des-primaires-est-desormais-acquis_1232302_823448.html

Il lavoro di ricerca della Fondazione Terra Nova si trova all'indirizzo

http://www.tnova.fr/index.php?option=com_content&view=article&id=908


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mercoledì 26 agosto 2009

Perché Dario

di Maurizio Sereni (Esecutivo Comunale PD Pisa)
Mai come adesso, in questa delicata fase di grave crisi economica mondiale, si rende necessario affermare una forma di governance politica più alta, che guardi in primo luogo, a costruire le opportunità di sviluppo per le prossime generazioni.
Nei periodi negativi, due sono i possibili atteggiamenti che una società e la classe politica che la governa decidono di adottare: il primo è quello della chiusura su se stessi, sui propri convincimenti, sulle proprie storie, sulla difesa dei propri recinti, con la conseguente difficoltà di cogliere le opportunità di ripresa quando queste, inevitabilmente, si presenteranno.
Il secondo, è quello di assumere responsabilmente una visione del futuro nella quale il confronto aperto, la gestione corretta e trasparente del “bene comune”, la partecipazione più forte e qualificata dei cittadini, la legalità diffusa e percepita, permettono di far crescere una cultura ed una coscienza civile più elevata per la stragrande maggioranza degli strati sociali, al fine di inserirsi a pieno titolo nella scia della ripresa economica con elementi accresciuti di stabilità e di forza.
La prima Convenzione del Partito Democratico si colloca in questo scenario; il 26 ottobre, qualunque sia il candidato delle tre mozioni in corsa che risulterà vincente, avrà l’onere e l’onore di guidare il più grande Partito d’opposizione europeo alla riconquista del governo dell’Italia, ma in ogni caso, dovrà fare i conti con la più importante delle missioni che questo Partito si è dato dall’atto della sua fondazione: portare democraticamente il Paese nel suo complesso (istituzioni, economia, informazione, sapere, diritti) verso il futuro, verso la modernità.
Sostenere la mozione di Dario Franceschini rappresenta, a mio modo di vedere, l’opportunità migliore per il futuro dell’Italia.
Elenco solo alcune delle sue proposte che mi trovano pienamente d’accordo:
- piena consapevolezza che la crescita ed il conseguente benessere di oggi, non deve più essere scaricato sulle spalle delle prossime generazioni.
- lucidità nella costruzione di un progetto alternativo di Paese rispetto alle destre, nella quale l’affermazione capillare di una serie di valori opposti a quelli imperanti è decisiva.
- l’ambizione e la necessità storica di porre l’Europa al centro delle politiche innovative di sviluppo del pianeta, attraverso l’azione del gruppo “Alleanza Progressista” nella quale è confluita la delegazione del PD alle recenti europee.
- diffusione delle pratiche di legalità in ogni sua dimensione.
- mercati economici con il massimo del libero accesso ma all’interno di un quadro di regole chiare ed inderogabili.
- modernizzazione degli apparati e dei servizi dello Stato.
- una sola Camera legislativa, un Senato federale espressione dei territori, dimezzamento del numero dei Parlamentari, riforma dei regolamenti parlamentari per garantire più azione di Governo e più riconoscimento del ruolo del Parlamento, riforma elettorale con le garanzie del bipolarismo, dell’alternanza, con l’elezione dei candidati attraverso collegi uninominali e senza liste bloccate.
- l’affermazione del concetto di uguaglianza, inteso come riequilibrio di situazioni molto sbilanciate che sono concausa dell’arretramento strutturale del sistema Italia ( i redditi da lavoro dipendente enormemente difformi da quelli da rendita finanziaria o manageriale, le opportunità di sviluppo del Sud rispetto al resto dei territori, il mercato del lavoro delle donne e la possibilità di studio e di accrescimento culturale dei giovani studenti rispetto agli standard medi europei).
- introduzione di un salario minimo per ogni tipo di lavoro.
- il concetto di Qualità e di Unicità (degli standard di vita, dei saperi, dell’informazione, dell’arte, energetica, enogastronomia ecc.) alla base di tutte le nostre produzioni, ribaltando lo status di omologazione culturale imposto dai media televisivi e dalle abitudini di 15 anni di berlusconismo.
- la Green Economy come reale e concreto motore di sviluppo economico, civico e culturale per il futuro, così come lo è stata la rivoluzione informatica negli anni ’80.
- garanzia di una gestione del Partito Democratico collegiale, ma con tutte le innovazioni politiche indispensabili ad un allargamento della base (certezza delle Primarie fra gli elettori come strumento di scelta di candidati per tutte le consultazioni elettorali e per gli organi dirigenti, consultazione fra gli iscritti su temi di grande interesse per incidere sulle scelte politiche del Partito, decisioni dei gruppi dirigenti discusse in profondità ma con un espressione di voto finale a maggioranza che determina la linea politica del Partito).
La fase congressuale, auspicata e richiesta da molti e da molto tempo, pur con tutte le difficoltà procedurali previste dallo Statuto, è una occasione impedibile (mi verrebbe da dire l’ultima occasione) per il PD di definire la linea politica di alternativa alla destra e le modalità di gestione dell’organizzazione. L’augurio e l’auspicio di Franceschini, per il quale chiunque sarà il Segretario Nazionale dovrà avere garantito il sostegno di tutti perché legittimamente vincitore di una competizione sana e leale, spero possa essere apprezzato e condiviso da tutti quelli che credono nella forza positiva di questo Partito Democratico.



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lunedì 24 agosto 2009

Congresso PD, primo dibattito tra le mozioni - l’unità al centro del confronto -

Dopo quindici giorni di meritate vacanze ritorno a scrivere sul blog per iniziare a raccontarvi un lungo percorso, quello congressuale, in cui ci confronteremo su identità, forma ed organizzazione del Partito Democratico. Venerdi scorso ho partecipato ad un animato e interessante dibattito (veramente colma la saletta del circolo di Riglione) con Paolo Fontanelli e Marco Bani. Diversi sono stati i temi trattati, molti i punti in comune, alcune (forma partito, legge elettorale, alleanze) le differenze. Dal dibattito è emerso chiaramente che anche se vi sono alcune piccole differenze queste non mineranno l’unità del partito, ma saranno la base di partenza per trovare la sintesi politica che ci consentirà tra 4 anni di governare l’Italia.

Da oggi sul blog riporterò tutti gli appuntamenti congressuali… con l’occhio però sempre rivolto alle attività amministrative.

Un caro saluto e ben rientrati (almeno a chi già è operativo)

Antonio

P.s. di seguito allego la cronaca dell’iniziativa riportata sul sito pisanotizie.it

Riparte da Riglione la stagione politica pisana. Almeno per il Partito Democratico: che, alla fine della pausa estiva, ha organizzato un dibattito tra le tre mozioni congressuali che si confronteranno, dal prossimo Autunno, per la guida del partito a livello nazionale e locale.

La saletta allestita a Riglione dalla "Festa dell'Unità" - da queste parti la chiamano ancora così, non senza una punta di orgoglio - è stracolma di gente: una partecipazione generosa, che stupisce gli stessi organizzatori. «Segno che il circolo PD di Riglione è profondamente radicato nel quartiere, e riscuote la fiducia dei cittadini», chiosa la giovane segretaria del circolo in apertura dei lavori.

A rappresentare i tre schieramenti congressuali intervengono Marco Bani (mozione Marino), Antonio Mazzeo (mozione Franceschini) e Paolo Fontanelli (mozione Bersani).

I "valori comuni" del PD

A coordinare il dibattito è stato chiamato Francesco Paletti, giovane giornalista della Nazione. Che apre i lavori sollecitando i tre "rivali" a definire ciò che accomuna le mozioni congressuali: non ciò che divide, dunque, ma ciò che unisce e tiene insieme prospettive pure diverse e in contrasto tra loro.
«È vero», esordisce Mazzeo, sostenitore di Franceschini, «il dibattito congressuale è stato troppo aspro: ma il nostro approccio deve essere unitario». Per Mazzeo, un terreno comune esiste: «per la prima volta stiamo costruendo un amalgama vero tra storie ed esperienze diverse», spiega, «e per questo dobbiamo lavorare per cancellare la parola "ex" dal nostro vocabolario. Non devono più esistere gli ex Margherita o gli ex DS, siamo tutti democratici».

Sul valore dell'unità concorda anche Marco Bani, della mozione Marino. Che individua alcuni punti concreti di accordo: il lavoro («tutti proponiamo il contratto unico di lavoro col salario minimo garantito»), la legalità (intesa come «lotta alla criminalità organizzata») e la necessità di una legge sul conflitto di interesse. Su questi temi, Bani lancia la provocazione: «su queste cose siamo tutti d'accordo: e allora lanciamo una grande campagna nel paese, anche prima del congresso».

Fontanelli, per la mozione Bersani, si sofferma invece sulla necessità di una forte opposizione contro il governo Berlusconi. «L'opposizione la facciamo già nelle aule parlamentari», spiega, «ma questo non basta. Occorre costruire una lotta politica nel paese. E su questo dobbiamo riconoscere che siamo indietro». Fontanelli sollecita tutto il partito a una riflessione "impietosa": «Il progetto del PD finora non è decollato: nel giro di un anno abbiamo perso quattro milioni di voti, e non riusciamo a costruire un'opposizione forte nel paese. Il congresso dovrebbe servire a discutere innanzitutto di questo».


Il modello di partito

La discussione passa poi al "modello di partito". Ed è Fontanelli ad aprire il dibattito su questo tema. «Non dobbiamo nasconderlo», spiega il deputato pisano, «tra noi ci sono due idee diverse. C'è il modello di "partito degli elettori", quello delle primarie, e il "partito degli iscritti", che valorizza la partecipazione attiva». E Fontanelli rilancia l'idea cara a Bersani: «l'idea di un partito fondato sul leader è debole, rappresenta una introiezione del modello Berlusconi: noi abbiamo bisogno invece di una organizzazione forte, solida, radicata nei quartieri e nelle città, con un gruppo dirigente diffuso».

Per Bani, invece, il partito non deve essere «né solido né liquido: deve essere un partito intelligente, che sa valorizzare forme diverse di impegno, da quello della militanza classica a quello delle primarie». Un concetto simile è espresso da Mazzeo: «noi vogliamo un partito strutturato, radicato nei territori: ma al contempo dobbiamo saper valorizzare forme diverse di adesione al partito».

Una "provocazione" arriva dalla platea, sollecitata ad intervenire dal moderatore Paletti. Chiede la parola Massimo Baldacci, dirigente "storico" del PCI e del PDS a Pisa: il quale senza mezzi termini attacca Veltroni. "La segreteria di Veltroni", dice, "è stata la peggiore che abbiamo avuto: fatta di leaderismo senza democrazia. Il veltronismo è il parente povero del berlusconismo". La provocazione accende la platea: c'è chi applaude fragorosamente, e chi invece si indigna.


Le alleanze, i nodi locali: l'apertura alla sinistra

La discussione si conclude con un terzo giro "a ruota libera", su vari argomenti. A tenere banco sono stavolta i nodi locali, che riguardano il governo di Pisa e provincia, e la questione della legge elettorale.
Mazzeo attacca proprio su quest'ultimo punto. «D'Alema ha proposto il modello tedesco, cioè la reintroduzione del proporzionale. Noi non siamo d'accordo. Serve una legge elettorale maggioritaria: e le alleanze vanno fatte per governare, non per vincere le elezioni. I cittadini devono sapere chi governerà e su quale programma: non possiamo tornare indietro su questo».

Fontanelli risponde facendo appello a quello che definisce "un dato di realtà": «personalmente», spiega, «preferirei un sistema a collegi uninominali con doppio turno alla francese, come ha proposto recentemente Cuperlo. Ma per una legge del genere non c'è la maggioranza parlamentare. Se vogliamo cambiare la legge l'unico accordo possibile in parlamento è il modello tedesco. Altrimenti dobbiamo tenerci la legge elettorale che c'è ora: che di fatto consegna la sovranità alle segreterie dei partiti».

Poi, la discussione scivola sui temi locali. E dalle mozioni Marino e Franceschini arriva un inatteso "assist" a Sinistra e Libertà. «Per governare il Comune va trovato un punto di incontro con questa forza politica», dice Mazzeo. E Bani incalza: «in consiglio comunale Sinistra e Libertà ha mostrato un atteggiamento maturo e responsabile, che dobbiamo saper valorizzare».

Più cauto è invece Fontanelli. «Le ultime elezioni», spiega il deputato, «ci hanno consegnato un rilevante fenomeno di astensionismo: ed è soprattutto l'elettorato di sinistra a non aver votato. Noi dobbiamo saper recuperare il consenso a sinistra». Ma poi aggiunge: «recuperare consenso non significa necessariamente fare accordi con la sinistra radicale. Il confronto va fatto sui programmi».


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mercoledì 5 agosto 2009

Pensierino prima delle vacanze - Il PD pisano non è spaccato come i giornali vogliono rappresentare‏

Care/i tutti,

da domani per una decina di giorni non vi tedierò con i miei post. Vado a godermi le meritate vacanze.

I primi 6 mesi del 2009 sono stati intensi e come avrete potuto leggere pieni si risultati significativi (rinascita circoscrizioni – Consigli Territoriali di Partecipazione, approvazioni varianti al Regolamento Urbanistico, Atti di indirizzo per la qualità della vita in città, etc). negli ultimi giorni la stampa locale ci ha disegnato come un partito totalmente diviso in correnti, una somma tra ex ds ed ex margherita.
Invece dalla mia esperienza e dal vissuto quotidiano devo dirvi che siamo crescituti molto come gruppo e come spirito di appartenza ad un progetto comune. Tutti i gli obiettivi fissati dal Programma di Mandato del Sindaco sono stati raggiunti. Qualche piccolo problemino c’è stato quando si è votato sui “nomi”. Errori di “gioventù”, frutto di percorsi che potevano essere maggiormente partecipati e di scelte di singoli che con troppa superficialità hanno perseguito obiettivi diversi e poco condivisibili. Sono certo, però, che quanto accaduto ulteriamente servirà a rafforzarci e renderci piu coesi anche nelle votazioni a scrutinio segreto. Dagli “errori” si impara a crescere piu velocemente.

I prossimi due mesi saranno importanti per il nostro partito. Avrà luogo il primo vero Congresso che ci farà confrontare su mozioni diverse e che servirà per tracciare il prossimo quadriennio per tornare a governare l’Italia. Come sapete io supporterò a livello Nazionale la mozione di DARIO FRANCESCHINI (attuale Segretario Nazionale) e a livello Regionale la candidatura di Agostino Fragai, in quanto rappresentano la mia stessa visione di un Partito Democratico aperto, riformista, laico e partecipato.

Pur rispettando le idee che sono alla base del progetto politico degli altri candidati alla segreteria nazionale e regionale, credo che sostenendo Franceschini e Fragai si possa proseguire nel modo migliore il percorso di costruzione di un grande partito riformista iniziato con le primarie del 14 ottobre 2007.

Con questo breve post auguro Buone vacanze a tutti voi…che servano come momento di relax e di riflessione. Al mio rientro vi aggiornerò sul percorso congressuale

A presto

Antonio


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