giovedì 18 febbraio 2010

Consigli Territoriali di Partecipazione: il PDL scelga subito se farne parte‏

Su questo tema mi sono espresso piu volte, e ribadisco l’importanza dei consigli territoriali come antenne sul territorio, come primo spazio di partecipazione e confronto con i cittadini. Per questo credo che ora sia il tempo di procedere.
Più volte e in modalità diverse abbiamo chiesto al PDL di partecipare, ma la risposta è sempre la stessa: disattenzione verso i CTP e quindi verso i cittadini. E’ il momento delle scelte. Il PDL ci dica cosa vuole fare e soprattutto, se conferma la sua decisione, perché non vuole partecipare.

E qualunque sarà la loro posizione, si vada avanti comunque x i CITTADINI

Antonio


Riceviamo e pubblichiamo nel resto del post una nota di Paolo Fontanelli, a nome dell'assemblea comunale del Pd in merito all'attivazione dei nuovi Consigli Territoriali di partecipazione.



L'Assemblea Comunale del PD di Pisa ha discusso della situazione riguardante l'insediamento dei Consigli Territoriali di partecipazione.

Dal dibattito è emersa la conferma della necessità di rimettere in piedi dei punti di riferimento sul territorio in grado di raccogliere i problemi e le esigenze segnalati dai cittadini. A Pisa l'esperienza delle sei circoscrizioni si era affermata negli anni e costituiva non solo un'istanza di rappresentanza e di confronto democratico ma si era di fatto configurata come un punto di servizio per gli abitanti di diversi quartieri. Infatti non sono poche le segnalazioni provenienti dal territorio che lamentano la mancanza di un punto di riferimento più vicino alle richieste più specifiche dei cittadini. Ciò dimostra che la scelta di abolire le circoscrizioni, riconfermata anche con le normative più recenti, sia stato un errore. Non è giusto ridimensionare gli strumenti della partecipazione e anche del controllo sull'amministrazione pubblica, come nel caso dei difensori civici, solo in nome della riduzione della spesa.

Si tratta di una visione assai limitativa e distorcente del tema della rappresentanza e della partecipazione democratica.

Tuttavia il Comune di Pisa, con la deliberazione consiliare per la costituzione dei Consigli Territoriali ha rimediato a questo limite fondandola sull'impegno volontario e sul rispetto degli orientamenti degli elettori pisani. Ora bisogna rendere operativi al più presto questi strumenti.

Alla luce di queste considerazioni il Pd non ha compreso la contrarietà del PdL e non comprende oggi l'azione di ostruzionismo verso l'attivazione dei Consigli territoriali.
Sottrarsi all'indicazione delle nomine necessarie per far partire questa nuova esperienza equivale a scegliere una linea di boicottaggio non della Giunta ma dei cittadini e delle loro legittime richieste di avere una interlocuzione sul territorio. Tra l'altro la stessa Corte dei Conti della Toscana in sede di valutazione del bilancio comunale ha riconosciuto la validità di questi strumenti che non gravano e non pesano sulla gestione finanziaria del Comune.

Per questi considerazioni il PD invita il centrodestra a rivedere le proprie posizioni e ad assumersi le proprie responsabilità di primo piano nei Consigli dove gli è riconosciuta dal consenso elettorale.

Per l'assemblea Comunale del Pd Paolo Fontanelli


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mercoledì 17 febbraio 2010

Romani Prodi, in visita alle spin-off del Sant’Anna, incontra la WIN

"In Italia manca mentalità manageriale"

Gradita visita dell'ex presidente del consiglio Romano Prodi ai laboratori della Scuola Superiore di Studi e Perfezionamento S’Anna di Pisa, e alle sedi di alcune delle sue Spin-off presso il polo tecnologico PONTECH a Pontedera, in occasione della seconda edizione di Manifutura 2010, il festival sui temi dell'impresa, della ricerca e dell'innovazione promosso dall'associazione NENS (Nuova Economia Nuova Società, fondata da Pier Luigi Bersani e Vincenzo Visco).

In mattinata Prodi ha tenuto una lectio magistralis sul tema: "Le traiettorie internazionali della competitività dei sistemi industriali e territoriali nella transizione in corso. Il posizionamento dell'Italia", evidenziando come "negli ultimi anni il mondo si sia spostato verso Est, in direzione dell'Asia, della Cina e dell'India. Questa non è una novità, è un tratto caratterizzante della storia che non si può trascurare, anche perché questa tendenza verso Est continuerà anche nel futuro". L'ex-Presidente del Consiglio ha fatto anche una lunga disamina dello stato in cui versa il settore manifatturiero in Europa e in Italia: "La manifattura è il settore fondamentale su cui puntare per avviare una ripresa del nostro Paese, nonostante tutte le difficoltà in cui ci troviamo. Occorre investire in ricerca, in innovazione, pensare a una riforma del sistema universitario per cui si arrivi a una moltiplicazione del numero dei ricercatori".

Nel pomeriggio Prodi ha visitato le Spin-off del Sant’Anna a Pontedera, incontrando tante giovani aziende high-tech e ponendo e rispondendo a domande dirette di giovani ricercatori ed imprenditori. Presenti all’incontro anche il professor Dario e la professoressa Carrozza, Direttrice della Scuola San’Anna, mentre per la WIN c’erano il presidente Antonio Mazzeo e i due consiglieri d’amministrazione Pietro Valdastri e Emmanuele Angione. Anche in questa occasione l'ex premier ha sottolineato la mancanza di una mentalità manageriale in Italia, che spesso fa morire le piccole aziende o le spin-off, e ha suggerito di "cercare finanziatori: non fate tutto da soli facendo leva sull'orgoglio... è meglio crescere insieme che morire da soli!".

Prodi ha poi invitato tutte le aziende a non confinarsi per i propri prodotti in un mercato locale o nazionale, bensì ad aprirsi ad orizzonti europei e mondiali. E ha chiuso con altri due suggerimenti: il primo, per tutte le piccole aziende a grande contenuto di innovazione, a “non creare piccole società di consulenza, ma ad investire sul talento e sulla capacità di pensare al futuro”, mentre alle spin-off del Sant’Anna ha chiesto specificatamente di “fare rete”, perché solo mettendo insieme ed integrando le varie competenze si può realizzare una grande azienda distribuita su tutto il territorio.


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martedì 16 febbraio 2010

Rinnovo permessi ZTL e zona sosta controllata

Le richieste del rinnovo delle autorizzazioni hanno scadenza 31 marzo

RINNOVO AUTORIZZAZIONI ZTL RESIDENTI

Modalità:
• agli uffici Pisamo già in corso dal 7 gennaio
• alternativa a): fin da ora si può rinnovare attraverso il sito internet di Pisamo(www.pisamo.it)
• alternativa b): fin da ora tramite Banca( bonifico: Iban-it 7706200 14021 000000243044 Intestato a : Pisamo spa, via Battisti 71 Pisa c/o Cassa di Risparmio Lucca Pisa Livorno, Agenzia 1- Corso Italia 4 Pisa (nella casuale del bonifico devono essere indicati targa, numero del permesso, nome dell’intestatario del permesso, tipo di permesso(ZTL o ZSC)


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Conti in regola

Il Comune di Pisa promosso all'esame della Corte dei Conti

Si chiama verifica della “Sana Gestione”. Ogni anno la Corte dei Conti toscana individua, tramite sorteggio, il Comune a cui “fare le bucce”. Nel 2009 la Corte ha scelto Pisa per l’analisi della gestione dell’anno 2008. Per circa dieci mesi i tecnici della Corte hanno indagato su statuto e regolamenti, organizzazione degli uffici e servizi, equilibrio del Bilancio, la gestione finanziaria, la gestione del personale, il patto di stabilità interno, l’indebitamento, la gestione dei servizi, le partecipazioni. E ha concluso i suoi lavori così (atto ufficiale del 4 gennaio 2010):

“La verifica condotta sulla gestione finanziaria del Comune di Pisa, con specifico riguardo all’esercizio 2008, ha evidenziato, nel complesso, una trasparente costruzione del bilancio nonché una prudente conduzione dei fenomeni finanziari ad esso collegati, in aderenza alla disciplina normativa, alla codifica nazionale ed ai principi contabili.”

La Giunta Municipale ne ha “preso atto” nella riunione di martedì con l’introduzione al referto della Corte dei Conti da parte dell’assessore Giovanni Viale

Fra gli aspetti positivi messi in evidenza la Corte ha sottolineato l’adozione del piano strategico, i controlli di regolarità amministrativa e contabile, l’equilibrio di bilancio, il rientro dal debito grazie ad alienazioni e risparmi strutturali,la prudenza sui derivati, la riduzione della spesa per il personale, il bilancio consolidato.
Ma la Corte ,oltre le lodi, ha fatto le sue raccomandazioni sul Regolamento della Gestione del patrimonio, sulla mancata approvazione consiliare per gli incarichi di consulenza, sulla puntualità e sviluppo del Controllo strategico. Osservazioni alle quali il Comune di Pisa ha risposto o sta risolvendo.
Fra le osservazioni spicca quella riferita ai servizi a richiesta individuale (es. asili, trasporto scolastico… ): la Corte dei Conti rileva un scarsa copertura dei costi mediante le quote pagate dagli utenti di quei servizi.
Ma anche quella della mancanza puntuale degli interventi finanziati con le multe stradali. La Giunta su questo punto provvederà già nei prossimi giorni.


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venerdì 12 febbraio 2010

NOI: Le Emozioni e la Politica‏

Io o NOI. Questa domanda ce la poniamo tutti diverse volte ogni giorno. Walter Veltroni ha provato a sintetizzare questa domanda un bel racconto. Nella parte nascosta del post trovate le considerazioni del caro Maurizio, mentre qui vi lascio una mia piccola impressione:

“Mau davvero una bella cronaca... ieri non abbiamo avuto modo di condividere i passaggi piu importanti di Walter, ma credo che hai colto nella sua totalità le emozioni che è riuscito a trasmetterci. Se penso al marzo 2008 (tutto impegnati nella NOSTRA campagna elettorale) mi vengono i brividi. Un tempo cosi vicino se paragonato alle stagioni di NOI, ma già cosi lontano nella sua forte idealità politica. Credo che non sia affatto il tempo di mollare ma di continuare a contribuire cosi come nel libro fanno i 4 protagonisti ad una nuova stagione….una stagione da lasciare ai nostri figli…una stagione che non porti via le giornate ma che le riempia di idealità e di concretezza”à le emozioni che è riuscito a trasmetterci. Se penso al marzo 2008 (tutto impegnato nella NOSTRA campagna elettorale), mi vengono i brividi...un tempo cosi vicino se paragonato alle stagioni di NOI, ma gia cosi lontano nella sua forte idealità politica. Credo che non sia il tempo di mollare ma di continuare a contribuire cosi come nel libro fanno i 4 protagonisti ad una nuova stagione, una stagione da lasciare ai nostri figli, una stagione che non porti via le nostre giornate ma che le riempia di idealità ma anche di concretezza.


Di Maurizio Sereni

L'ultima volta che avevo ascoltato Walter Veltroni era il 2 marzo 2008 in Piazza Carrara. Eravamo in piena campagna elettorale per le politiche che a Pisa assumevano connotati particolari svolgendosi in contemporanea con le elezioni comunali.
Era l'alba del Partito Democratico e la speranza suscitata da quel progetto in un territorio caldo e mai scevro di partecipazione attiva alla politica come il nostro, aveva portato una quantità di persone mai vista ad affollare la Piazza e buona parte parte dei lungarni vicini.
Quello che colpiva era la presenza di uomini e donne con volti quasi sconosciuti rispetto a coloro che sempre si ritrovano nelle manifestazioni politiche pubblice; evidentemente il richiamo della figura dell'uomo Veltroni andava ben al di là della sua figura di segretario del PD.

Ieri, a distanza di mesi ed assieme ad almeno 300 persone, ho partecipato alla presentazione del suo nuovo romanzo, intitolato "NOI".
Non avendolo ancora letto e non avendo (volutamente) letto di commenti e recensioni (salvo brevi tracce per inquadrarne il contesto narrativo), ho ascoltato un uomo immerso, oggi più di ieri, nella storia del nostro tempo. E di ciò mi sono rallegrato.
Come mi sono emozionato, sul finale dell'iniziativa, quando Walter ha citato una delle sue maggiori fonti di ispirazione del libro, ovvero "NOVECENTO" di Bernardo Bertolucci, uno dei film che più amo, sin dalla 1a ITIS, quando una professoressa (un 'eroina ante litteram?) lo pose in visione e lo commentò nel dettaglio con degli adolescenti imbelli.
Ed il pensiero è corso agli attuali 13 anni di mio figlio e alle difficoltà di instaurare ogni tipo di rapporto, seppur minimo, che presupponga profondità.

NOI è il cognome della famiglia romana, i cui fatti scorrono lungo un'epoca, dalla caduta del fascismo agli anni di crescente benessere ed illusione e poi a quelli di piombo e a quelli di un futuro (2015) così terribilmente vicino.
Al centro della scena, nei quattro momenti storici, sempre la figura di un adolescente, un NOI che partendo dalle proprie esperienze riflette il contesto sociale in cui è immerso; per rendere più credibile e vissuta la narrazione vengono utilizzati frammenti d'epoca (film come La ragazza di Bube", libri, canzoni jazz).

Nel concetto di "NOI" è racchiuso l'origine di tutto il buono (poco o tanto che sia, dipende sempre dai punti di vista) che l'essere umano riesce ad esprimere e, di riflesso, la società in cui vive ed opera.
Il "NOI" è il presupposto indispensabile per contrastare il divenire delle peggiori derive dell'uomo, a partire dalle piccole, quotidiane indifferenze per arrivare alle più alte e terribili conseguenze: preciso e puntuale il riferimento alla sostanziale indifferenza del resto del mondo nel quale si è sviluppato l'OLOCAUSTO.
Nella lezione della storia del fascismo in Italia, si tende a dimenticare spesso che ad esso hanno aderito ampi strati sociali di modesta estrazione (uno dei personaggi è un maggiordomo ebreo); chiediamoci: lo hanno fatto sempre con convinzione e sin dal primo momento? A ben vedere, si è trattato di uno "slittamento progressivo" e ciò che fa paura adesso, è la notevole somiglianza con la deriva individualista ed atomizzata delle società moderne.
Come dice Veltroni: "E' successo e può risuccedere, quando in una società l'elemento predominante è la Paura, o meglio il Circuito Comunicativo della Paura".
Chi di noi, oggi, non è assalito da qualche forma di paura?
Paure annunciate (le minacce reiterate di AlQaeda)
Paure reali (lo scioglimento dei ghiacciai e i disastri ambientali)
Paure indotte (le malattie di ogni genere).

Nelle riflessioni di Veltroni, è sempre presente poi il rischio più grande, quello che la Storia comunica a chi lo vuole vedere: il rischio che una società sopraffatta dalla paura e dall'egoismo, che volutamente tende a dimenticare, a nascondere la Storia, a "svitare la propria memoria" (cita ad esempio, il protagonista di 2001:ODISSEA NELLO SPAZIO) decida che per il mantenimento di uno status, si debba realizzare uno scambio fra paura e libertà.
Insomma, una situazione verso la quale ci stiamo dirigendo (e nella quale si immerge il capitolo del 2015) nella quale TUTTO E' CONSENTITO, MA TUTTO E' CONTROLLATO.

A queste paure, a questa insicurezza indotta dalla situazione mondiale (11/09/01) corrisponde una reazione positiva della natura umana che si manifesta soprattutto in due forme: nell'istinto naturale di aggregazione, il NOI produttore delle migliori esperienze di protezione sociale e nell'emergere di grandi figure sul palcoscenico mondiale, che sono in grado di abbattere muri d'indifferenza e spostare in avanti decisamente le lancette della Storia.
Veltroni cita Obama, ma è su Papa Giovanni Paolo II che la sua riflessione si fa più densa: il Papa che dopo l'11/09/01 chiama FRATELLI i MUSULMANI, che favorisce il dialogo fra religioni ad Assisi e che si scaglia contro le Mafie nel memorabile intervento ad Agrigento del 1993, rappresenta l'esempio di una condotta rivoluzionaria e positiva sull'asse, delicatissimo, fra IDENTITA' e APERTURA.

Infine, detto che leggerò il libro con molta emozione viste le premesse, chiudo con una citazione fatta da Walter, che per me rappresenta un monito ed una consapevolezza di fragilità umana infinita.

Prima sono venuti a prendere gli zingari,
e noi non abbiamo protestato perché non eravamo zingari;
poi sono venuti a prendere gli ebrei,
e noi non abbiamo protestato perché non eravamo ebrei;
poi sono venuti a prendere i comunisti,
e noi non abbiamo protestato perché non eravamo comunisti;
poi sono venuti a prendere gli omosessuali,
e noi non abbiamo protestato perché non eravamo omosessuali;
infine sono venuti a prendere noi,
e non c’era più nessuno capace di protestare.

Martin Niemöller
(sopravvissuto al campo di concentramento di Dachau)


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martedì 9 febbraio 2010

Assemblea comunale del PD (11 Febbraio): le posizioni del Segretario Fontanelli ed alcune mie idee al riguardo


Invio di seguito la nota inviata da Paolo Fontanelli a Pisanotizie ed alcune miei (scusate la lunghezza) spunti di riflessione

Credo che Paolo abbia centrato in pieno il tema dei Consigli Territoriali di Partecipazione (CTP). Dopo un anno e mezzo di lavoro in Consiglio Comunale è evidente la loro necessità. In Consiglio invece di parlare di temi strategici della città, di atti di indirizzo e di controllo si passano almeno 2 ore al giorno a discutere di interpellanze che riguardano piccoli (e non dico non importanti) problemi dei quartieri che potrebbero essere risolti con attenzione dai CTP. Questi potrebbero inoltre assumere l’importante ruolo di antenne sul territorio, e anticipare tematiche che se non prese in rapida considerazioni si possono trasformare in problemi per la città. La scelta dell’Amministrazione (superando le scelte legislative) è stata la piu corretta: dividere il percorso in due step. Il primo di creare (con nomine da parte del Consiglio Comunale) gli organismi di partecipazione (ripendendo dimensioni/numeri/poteri/ delle vecchie circoscrizioni). Il secondo, attraverso il progetto Pisa Partecipa, ha lo scopo (entro la fine della legislatura) di far diventare Pisa la “Città della partecipazione attiva” in cui un’azione nuova è necessaria e matura sul tema della partecipazione, sperimentando nuovi strumenti partecipativi, per un rapporto tra il comune e i cittadini che dev’essere più rispettoso, efficace e trasparente; ciò sarà possibile, in particolare, usando la rete, insieme ad un potenziamento della comunicazione pubblica, e usando gli strumenti più tradizionali, per interloquire con tutte le fasce della popolazione e mettendo alla prova la legislazione innovativa che si è prodotta e le esperienze di democrazia partecipativa (per chi fosse interessato ho i documenti del lavoro svolto dai gruppi chiamati a partecipare a “Pisa Partecipa”).

Infine una considerazione sulle tempistiche e sul riconoscimento delle forze elettorali presenti nei CTP. Credo sia necessaria una accelerazione in Consiglio Comunale. Il primo atto relativo all’avvio del nuovo percorso partecipativo ha avuto inizio (con la votazione in consiglio comunale del febbraio 2009) circa un anno fa. Ora è il momento di chiudere e di non continuare ad aspettare un centrodestra confuso e diviso su questo tema. I cittadini guardano con attenzione a questi organismi e la città ne ha bisogno per crescere. Pertanto mi auguro che entro i primi giorni di Marzo il Consiglio Comunale voti la delibera che nomina i Consiglieri del CTP e da inizio di Aprile i Consigli di partecipazioni diventino un luogo di discussione e di decisione per dare valore alla partecipazione dei cittadini. E’ evidente che non esistono pregiudiziali a riconoscere al Centro Destra la presidenza del Consiglio del Litorale e che d’altro canto (per la logica appena spiegata) non è possibile, almeno in questa fase, far nascere la settima “circoscrizione” come chiede parte del PDL.

Sul turismo ci saremmo molto da dire. Pisa è una città dalle grandi potenzialità (Aeroporto, Strade di grande comunicazione, bellezze artistiche, una delle sette meraviglie del Mondo). Ma è ancora molto lontana dagli standard europei. Su questo tema (per esempio allargato alla congressistica) si deve lavorare molto sia dal punto di vista della pianificazione strategica (dove stiamo andremo, su cosa preferiremo investire, etc) che sulla concertazione con le Associazioni di categoria e gli operatori sul territorio. Questo lo dovremo fare ponendo al centro del nostro ragionamento il TURISTA. Chiedendoci perché debba fermarsi per piu di due giorni (media attuale) nella nostra città ed iniziando a definire dei percorsi museali (ottima la mostra di Chagall ma non può bastare), aumentando la promozione turistica del litorale, investendo sulla convegnistica, uninendo turismo e tecnologia (perché non ceercare di costruire un master sulle tecnologie abilitanti per il turismo?). Mi pongo una domanda: come mai la maggior parte del traffico aereo su pisa è di tipo low cost e noi non abbiamo strutture alberghiere che rispondano a questa domanda? Perché non organizziamo una iniziativa che sia di confronto con associazioni di catgoria ed operatori per definire un business model su quale modello di sviluppo turistico sia piu utile per la nostra città? Perché non investiamo maggiormente in marketing territoriale?

Credo sia arrivato il momento di andare oltre le buone intuizioni e (anche grazie al Piuss) rilanciare l’offerta turistica pisana…provando a rispondere ad alcune delle provocazioni sopra riportate e definendo davvero un modello strutturale di crescita del settore turistico. Questo darà sicuramente valore al nostro territorio ed alla nostra azione politica.

Io sono disposto ad impegnarmi …anche creando un gruppetto di lavoro ad hoc e portando un documento da discutere in Assemblea.

A


Per l'11 febbraio è convocata l'Assemblea comunale del Pd per discutere di alcuni temi di rilevo per la città. In primo luogo si farà il punto sull'attuazione della delibera del Consiglio comunale sull'istituzione dei consigli territoriali.

L'esperienza di questi ultimi 18 mesi passati dall'abolizione delle circoscrizioni, ci dice che i cittadini chiedono di avere dei punti di riferimento sul territorio per denunciare i problemi del quartiere e sollecitare quelli necessari. Soprattutto sul piano delle piccole cose, dalla manutenzione al funzionamento degli uffici.

Per questo la scelta dell'Amministrazione Comunale di dar vita a questi nuovi organismi è giusta e opportuna. Ed è sicuramente quella che il quadro normativo attuale consente valorizzando anche il ruolo della rappresentanza politica, che non può più avvenire a questo livello per via elettiva.

Il Pd ritiene che sia importante e urgente procedere su questa strada e considera necessario mantenere un sostanziale rispetto degli orientamenti elettorali espressi nelle elezioni comunali del 2008. Per questo non abbiamo pregiudiziali a riconoscere una presidenza di centrodestra nel consiglio del litorale. Lo abbiamo detto chiaramente. Anche per questo non comprendiamo le motivazioni che vengono finora addotte per rifiutare la partecipazione ad una articolazione della vita democratica della città, creata per rendere più facile e funzionale il rapporto fra i cittadini e il Comune.

L'altro punto che discuteremo è quello relativo alla valorizzazione turistica della città e del sistema museale. Pisa rappresenta oggi un punto tra i più vitali del Paese. Lo dimostrano i successi della mostra di Chagall e dell'aeroporto Galilei. Sono parti di un disegno che si va ulteriormente sviluppando.

La notizia della realizzazione della prima parte del museo sulle antiche navi romane agli Arsenali Medicei è positiva e confermerà un trend di crescita dell'offerta turistica. Un trend che si è accompagnato in questi anni al significativo incremento delle strutture turistiche, prime fra tutte quelle alberghiere. Senza questo incremento anche la domanda turistica verso il nostro territorio sarebbe stata inferiore.

Per questo non condividiamo le semplificazioni che emergono dalla posizione di Federalberghi e soprattutto non crediamo siano accettabili comportamenti, come quello di oscurare la cartellonistica con sacchi della spazzatura, che danneggiano la città agli occhi di tutti. Certamente i programmi di sviluppo e di crescita del turismo e delle strutture ricettive vanno portati avanti con equilibrio e con un confronto costruttivo con le categorie e con le loro associazioni, senza che nessuno assuma posizioni volte a forzare la mano alle istituzioni. In questo senso le dichiarazioni del Sindaco sono pienamente condivisibili e utili a riaprire un ragionamento sulla valorizzazione turistica della città.


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venerdì 5 febbraio 2010

NOI, le emozioni e la politica

Cara amica, caro amico,

ti aspetto lunedì prossimo, 8 febbraio, a Pisa alle ore 17.30 all’incontro “NOI le emozioni e la politica”, in occasione della presentazione dell’ultimo libro di Walter Veltroni.

Può la politica ignorare o fare a meno delle emozioni?

La presentazione di NOI (Ed. Rizzoli) è l’occasione per parlare dell’Italia che cambia, del rapporto tra Partito Democratico e cittadini e della capacità della politica di dare risposte sul futuro del Paese. Saranno presenti insieme all’autore, Paolo Fontanelli, Ermete Realacci ed Enrico Rossi.


Spero di incontrarti,
Antonio


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martedì 2 febbraio 2010

Sicurezza, l’immigrato è ancora il capro espiatorio

Da tanto non scrivevo... ma prometto che tornerò a farlo a brevissimo (non so se vi interessa!). Intanto vi giro questa nota ricevuta oggi su Facebook dal Vicepresidente della Regione toscana Federico Gelli che condivido completamente

A presto

Antonio


Sicurezza, l’immigrato è ancora il capro espiatorio

Non mi è ancora chiaro quali saranno gli effetti del cosiddetto “piano anticosche” che in questi giorni il presidente Berlusconi ha presentato con molta enfasi in occasione del consiglio dei ministri a Reggio Calabria. Non so se tutto questo appartiene alla consueta politica degli annunci o se davvero avremo a disposizione nuovi strumenti per combattere le mafie. Mi riservo anche di pronunciarmi sull’Agenzia per la gestione dei beni confiscati, in attesa di capire meglio come funzionerà, quali competenze avrà al suo interno, cosa succederà ai beni per i quali ci sono importanti progetti di riutilizzo da parte delle comunità locali.

Però una cosa va detta subito e chiaramente: da parte del governo nazionale si è persa un’altra buona occasione per dimostrare che si è esattamente capito il senso della battaglia contro la criminalità organizzata nel nostro paese.

Era una buona idea, quella di tenere il consiglio di ministri a Reggio Calabria. Ma perché allora puntare il dito contro gli immigrati, in un ennesimo sussulto leghista? “Una riduzione degli extracomunitari significa meno forze che vanno a ingrossare le schiere della criminalità” ha dichiarato con forza il nostro presidente del consiglio. E così ancora una volta si è puntato il dito sull’immigrato, capro espiatorio di ogni problema di sicurezza. A dire poco paradossale: il “clandestino” additato non solo per la delinquenza di strada, ma anche per la criminalità organizzata che da secoli controlla intere regioni del nostro Meridione. Intendiamoci, nel nostro paese esistono anche mafie straniere. Come Regione Toscana ne siamo così consapevoli che abbiamo anche commissionato un’indagine specifica, che nei prossimi giorni saremo in grado di presentare. Ma caricare sulle spalle degli immigrati anche le nostre mafie mi sembra gravissimo. Ancora una volta si cerca la risposta facile, elementare, viscerale. Sarebbe più giusto dire che la nostra criminalità organizzata vive e prospera anche grazie a tanti colletti bianchi, a insospettabili professionisti, a collusioni e disattenzioni, a coperture della politica, e perché no, anche grazie ai condoni e alle assenze di regole chiare e di controlli rigorosi.

Davvero, proprio una buona occasione persa.

Federico


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