Condivido la posizione espressa da Marco (visibile nel resto del post) e credo che sia importante continuare nella strada intrapresa in questi anni. Per farlo servono dei partiti forti che non scarichino le loro tensioni all’interno dell’Amministrazione Comunale. Il PD deve dimostrare di essere il piu forte (visto anche il numero di consiglieri) tra i partiti di maggioranza e deve dare l’esempio a tutti gli altri.
Un po’, in questi due anni, ho imparato a conoscere i miei colleghi consiglieri del PD e tutti abbiamo sempre lavorato per il bene della città e per far procedere velocemtne l’attuazione del programma di mandato. Non credo che le ultime vicende congressuali (condivido la posizione di Marco e l’avevo gia scritto su questo blog) cambino un metodo di lavoro che ha prodotto notevoli risultati. L’opposizione di Centro destra ci proverà (anche in maniera strumentale, vedi la richiesta di votazione a scrutinio segreto per l’approvazione del Regolamento di Prima Attuazione dei CTP) in ogni occasione. Ma noi dovremo dimostrare con la nostra compattezza che la loro strumentalizzazione politica fa del male solo alla crescita della città.
Infine due parole sulla richiesta del PSI della necessità di avere assessori full time (specialmente per gli assessorati importanti, vedi urbanistica). Non credo che sia importante spere se un’assessore è part time oppure no..ma la fiducia che gode da parte del Sindaco attraverso un impegno pieno e serio rispetto alle proprie deleghe. Qualunque saranno le scelte che farà il Sindaco dovranno essere accettate senza pensare troppo al gioco delle correnti e degli spifferi che ci fa ammalare ed allontanare dagli elettori.
Ora i partiti e i consiglieri siano all’altezza delle sfide che ci attenderanno nei prossimi 2 anni e mezzo.
Avanti così Marco!
Riporto il testo dell’intervista rilasciata dal Sindaco Filippeschi a Gianfranco Borrelli caposervizio del Tirreno di Pisa, pubblicata dal quotidiano questa mattina:
Siamo a metà legislatura, e quindi è l’occasione per un bilancio. Ma intanto in questi ultimi giorni si è creata una delicata situazione politica, dopo i contrasti interni al Pd cittadino sulla candidatura del segretario. Il Pdl parla di crisi da discutere in consiglio; il Psi chiede che sia sostituito l’assessore all’urbanistica visto che Cerri ha dichiarato che tornerà anche al lavoro. Qual è la valutazione del sindaco?
Il bilancio lo abbiamo già abbozzato in luglio, come maggioranza, insieme a Enrico Rossi. Pisa è considerata la città più dinamica, con più progetti di crescita e innovativi in Toscana. Entro novembre, al giro di boa, faremo un rendiconto pubblico, alle forze sociali e quartiere per quartiere, chiamando i cittadini a partecipare. Daremo risposte ai problemi, per una città più curata e pulita. Le polemiche nei partiti e fra i partiti, quando sono astratte dai problemi della città, valgono il giusto. Al Pdl rispondo: in crisi è la destra, che non fa una proposta che sia una. In Consiglio la maggioranza c’è ogni volta: l’ultima per approvare la variante per fare il «people mover» aeroporto-stazione, un investimento strategico di 70 milioni. I socialisti hanno espresso una preoccupazione, anche se l’hanno fatto in modo forzato. Sugli assessori decide il sindaco, com’è previsto per legge.
Se ne sente parlare da tempo: è previsto un rimpasto dopo il voto sul bilancio? E Cerri, che ha dato la sua disponibilità, pur riducendo l’impegno, a restare in giunta, ha ancora la sua fiducia dopo le critiche pubbliche alla conduzione politica interna al Pd?
Pisa cresce, nonostante la crisi. La mia bussola è fare bene per Pisa, garantendo la stabilità e un «progetto di città». Cerri ha la mia fiducia, perché assicura comunque un impegno pieno e la condivisione che è stata esemplare e apprezzata da tutti, per i frutti che ha dato. Detto questo, tutti gli assessori sanno che il loro impegno per me è sempre oggetto di verifica, secondo tre criteri: fare squadra, lavorare sodo e non perdere colpi nel rapporto con la città e garantire assoluto rigore etico.
Va ricordato che la spaccatura che ha rimescolato le “correnti” o – come si preferisce – le mozioni congressuali nel Pd nasce da quando lei ha indicato Fontanelli quale segretario comunale Pd di garanzia e dal valore unitario. Il risultato è stato opposto già da allora. Si è mai pentito di quella indicazione?
Chi guarda a noi vuole unità, vuole che si batta Berlusconi, che è in crisi e massacra le città coi tagli ingiusti. Scegliemmo di fare un percorso unitario e non un’improvvisazione. E così si è fatto. C’è un documento politico congressuale, chiarissimo nel giudizio sul governo della città e sulla prospettiva, scritto con un lavoro collettivo, approvato all’unanimità. Di conseguenza in modo unanime si è scelta la consultazione per proporre il nuovo segretario. E dunque c’è un unico candidato. Ora serve che il congresso del Pd parli alla città e apra il primo partito a forze nuove.
Un altro elemento singolare di questa congiuntura politica, rimanendo alle mozioni del congresso, è che nel Pd partito c’è una maggioranza che è minoranza nel gruppo consiliare. E in conseguenza si è assistito anche a un trasferimento di tensioni dal partito all’amministrazione (vedi dimissioni Zappacosta). Non teme ulteriori scossoni?
No e chi scaricasse tensioni di partito sul governo della città si squalificherebbe. Nessuno fra i consiglieri si riconosce in questi schemi da prima repubblica. I consiglieri sono eletti con il Sindaco, secondo il suo «Programma di Mandato» e ne sono sempre più protagonisti. Di questo e di nient’altro rispondono ai cittadini.
Circa un anno fa, in occasione della campagna per le regionali, punti di contatto e un certo dialogo, sembravano portare a un avvicinamento a Sel. Poi si è fermato tutto?
A Sel va riconosciuto uno sforzo d’avvicinamento quando abbiamo approvato gli indirizzi per il «Piano Strutturale», nonostante si fosse prima opposta ad importanti atti urbanistici, e un comportamento costruttivo in Consiglio comunale. Nel momento in cui la maggioranza ha cercato di stringere il confronto, sull’occupazione dell’immobile di Oratoio, sulla vicenda Rebeldìa e sulla gestione degli asili, sono riemerse differenze. Spero si superino. Valgono i fatti: 50 milioni d’investimenti in edilizia sociale, nuovi spazi conquistati e disponibili per le associazioni, niente liste d’attesa per gli asili, nonostante i tagli selvaggi del governo. Io ascolterò con attenzione le loro proposte.
Cose fatte. Qual è quella di cui va più orgoglioso?
A parte i progetti che ci hanno valso il premio per essere la città d’Italia più attiva per le energie rinnovabili, l’impegno per tenere a Pisa la Saint-Gobain. Non era scontato che l’azienda investisse quasi cento milioni. Questo fatto straordinario è esemplare. Significa che un impegno coerente, di lunga durata, paga. Per garantire il lavoro. E perciò ora voglio che si risolva la vertenza CMR. Pisa ha in cantiere oltre mille milioni d’investimenti, pubblici e privati: un caso unico, in proporzione, fra le città. Chiaro che ne sono orgoglioso. Il Sindaco è il regista di un gioco di squadra.
Sicurezza, immigrazione e contenimento del fenomeno Rom. E’ soddisfatto?
Ci sono trecento cittadini Rom o di altre provenienze in meno a Pisa, in campi abusivi e baracche. Centodue di questi tornati in Romania con il «rimpatrio volontario», secondo una politica voluta dalla Regione. E con la Regione abbiamo fatto un’intesa per garantire interventi sociali e la scuola ai minori. La stragrande maggioranza degli immigrati lavora e fa il suo dovere. Per la sicurezza non mi sono tirato indietro, ho detto parole chiare, anche agli immigrati, e mi sono preso responsabilità. Con le ordinanze, assumendo 10 vigili in più, fino al «Patto» sottoscritto con Governo, Regione e Provincia. Ma oggi devo dire che Maroni non lo rispetta, perché ancora non ha inviato i rinforzi che anche il Prefetto gli ha chiesto: abbiamo Forze dell’Ordine per 90mila residenti, ma ogni giorno in città circolano 160mila persone.
Cose in corso. Per i progetti Piuss tutto procede come previsto e immagino sia soddisfatto. Qualche ritardo invece per il trasferimento del Santa Chiara (resistenze della medicina universitaria?); qualche problema infine per il grande progetto di recupero delle caserme. Del resto era difficile immaginare aiuti e comprensione dal governo Berlusconi…
I Piuss sono un fiore all’occhiello del mio mandato. L’investimento pubblico più grande del dopoguerra, per una città più bella e vivibile e meglio organizzata. Un progetto culturale e ambientale, per un turismo di qualità, l’unico presentato dalla Toscana all’Euromeeting. Per il «Santa Chiara» i trasferimenti a Cisanello si fanno, entro novembre quello fondamentale del Pronto Soccorso, e ci sono risorse per procedere. Il Comune ci ha messo del suo: strade e parcheggi, in tempi record. Presenteremo la proposta di Piano di recupero nella mostra dei lavori dell’architetto David Chipperfield, che si aprirà il 26 ottobre all’Arsenale Mediceo. Sulle caserme il Comune ha fatto tutto, progetto e varianti. Il Governo ci frena. Ma non è il solo ritardo. Museo delle Navi Romane, sicurezza, infrastrutture: c’è un arretrato ormai insostenibile. Il 19 ottobre sarò da Matteoli, con Gina Giani, a discutere di come migliorare le condizioni di chi vive vicinissimo all’aeroporto. E entro il 2012 sarà fatto l’allungamento delle piste.
Qual è l’opera a cui tiene più di altre e che vorrebbe essere proprio lei da sindaco a inaugurare?
Il «people mover», nel 2015. Insieme, spero, al cantiere per la tramvia o busvia in sede protetta dalla stazione all’ospedale di Cisanello e alla circuitazione dei lungarni con mezzi pubblici elettrici, leggeri e non inquinanti.
Un sogno nel cassetto, o un progetto finora inedito su cui sta lavorando?
Uno fra altri: un grande e moderno centro congressi. Pisa, che investe sul suo aeroporto oltre 120 milioni entro il 2015, lo merita.
Siamo a metà legislatura, e quindi è l’occasione per un bilancio. Ma intanto in questi ultimi giorni si è creata una delicata situazione politica, dopo i contrasti interni al Pd cittadino sulla candidatura del segretario. Il Pdl parla di crisi da discutere in consiglio; il Psi chiede che sia sostituito l’assessore all’urbanistica visto che Cerri ha dichiarato che tornerà anche al lavoro. Qual è la valutazione del sindaco?
Il bilancio lo abbiamo già abbozzato in luglio, come maggioranza, insieme a Enrico Rossi. Pisa è considerata la città più dinamica, con più progetti di crescita e innovativi in Toscana. Entro novembre, al giro di boa, faremo un rendiconto pubblico, alle forze sociali e quartiere per quartiere, chiamando i cittadini a partecipare. Daremo risposte ai problemi, per una città più curata e pulita. Le polemiche nei partiti e fra i partiti, quando sono astratte dai problemi della città, valgono il giusto. Al Pdl rispondo: in crisi è la destra, che non fa una proposta che sia una. In Consiglio la maggioranza c’è ogni volta: l’ultima per approvare la variante per fare il «people mover» aeroporto-stazione, un investimento strategico di 70 milioni. I socialisti hanno espresso una preoccupazione, anche se l’hanno fatto in modo forzato. Sugli assessori decide il sindaco, com’è previsto per legge.
Se ne sente parlare da tempo: è previsto un rimpasto dopo il voto sul bilancio? E Cerri, che ha dato la sua disponibilità, pur riducendo l’impegno, a restare in giunta, ha ancora la sua fiducia dopo le critiche pubbliche alla conduzione politica interna al Pd?
Pisa cresce, nonostante la crisi. La mia bussola è fare bene per Pisa, garantendo la stabilità e un «progetto di città». Cerri ha la mia fiducia, perché assicura comunque un impegno pieno e la condivisione che è stata esemplare e apprezzata da tutti, per i frutti che ha dato. Detto questo, tutti gli assessori sanno che il loro impegno per me è sempre oggetto di verifica, secondo tre criteri: fare squadra, lavorare sodo e non perdere colpi nel rapporto con la città e garantire assoluto rigore etico.
Va ricordato che la spaccatura che ha rimescolato le “correnti” o – come si preferisce – le mozioni congressuali nel Pd nasce da quando lei ha indicato Fontanelli quale segretario comunale Pd di garanzia e dal valore unitario. Il risultato è stato opposto già da allora. Si è mai pentito di quella indicazione?
Chi guarda a noi vuole unità, vuole che si batta Berlusconi, che è in crisi e massacra le città coi tagli ingiusti. Scegliemmo di fare un percorso unitario e non un’improvvisazione. E così si è fatto. C’è un documento politico congressuale, chiarissimo nel giudizio sul governo della città e sulla prospettiva, scritto con un lavoro collettivo, approvato all’unanimità. Di conseguenza in modo unanime si è scelta la consultazione per proporre il nuovo segretario. E dunque c’è un unico candidato. Ora serve che il congresso del Pd parli alla città e apra il primo partito a forze nuove.
Un altro elemento singolare di questa congiuntura politica, rimanendo alle mozioni del congresso, è che nel Pd partito c’è una maggioranza che è minoranza nel gruppo consiliare. E in conseguenza si è assistito anche a un trasferimento di tensioni dal partito all’amministrazione (vedi dimissioni Zappacosta). Non teme ulteriori scossoni?
No e chi scaricasse tensioni di partito sul governo della città si squalificherebbe. Nessuno fra i consiglieri si riconosce in questi schemi da prima repubblica. I consiglieri sono eletti con il Sindaco, secondo il suo «Programma di Mandato» e ne sono sempre più protagonisti. Di questo e di nient’altro rispondono ai cittadini.
Circa un anno fa, in occasione della campagna per le regionali, punti di contatto e un certo dialogo, sembravano portare a un avvicinamento a Sel. Poi si è fermato tutto?
A Sel va riconosciuto uno sforzo d’avvicinamento quando abbiamo approvato gli indirizzi per il «Piano Strutturale», nonostante si fosse prima opposta ad importanti atti urbanistici, e un comportamento costruttivo in Consiglio comunale. Nel momento in cui la maggioranza ha cercato di stringere il confronto, sull’occupazione dell’immobile di Oratoio, sulla vicenda Rebeldìa e sulla gestione degli asili, sono riemerse differenze. Spero si superino. Valgono i fatti: 50 milioni d’investimenti in edilizia sociale, nuovi spazi conquistati e disponibili per le associazioni, niente liste d’attesa per gli asili, nonostante i tagli selvaggi del governo. Io ascolterò con attenzione le loro proposte.
Cose fatte. Qual è quella di cui va più orgoglioso?
A parte i progetti che ci hanno valso il premio per essere la città d’Italia più attiva per le energie rinnovabili, l’impegno per tenere a Pisa la Saint-Gobain. Non era scontato che l’azienda investisse quasi cento milioni. Questo fatto straordinario è esemplare. Significa che un impegno coerente, di lunga durata, paga. Per garantire il lavoro. E perciò ora voglio che si risolva la vertenza CMR. Pisa ha in cantiere oltre mille milioni d’investimenti, pubblici e privati: un caso unico, in proporzione, fra le città. Chiaro che ne sono orgoglioso. Il Sindaco è il regista di un gioco di squadra.
Sicurezza, immigrazione e contenimento del fenomeno Rom. E’ soddisfatto?
Ci sono trecento cittadini Rom o di altre provenienze in meno a Pisa, in campi abusivi e baracche. Centodue di questi tornati in Romania con il «rimpatrio volontario», secondo una politica voluta dalla Regione. E con la Regione abbiamo fatto un’intesa per garantire interventi sociali e la scuola ai minori. La stragrande maggioranza degli immigrati lavora e fa il suo dovere. Per la sicurezza non mi sono tirato indietro, ho detto parole chiare, anche agli immigrati, e mi sono preso responsabilità. Con le ordinanze, assumendo 10 vigili in più, fino al «Patto» sottoscritto con Governo, Regione e Provincia. Ma oggi devo dire che Maroni non lo rispetta, perché ancora non ha inviato i rinforzi che anche il Prefetto gli ha chiesto: abbiamo Forze dell’Ordine per 90mila residenti, ma ogni giorno in città circolano 160mila persone.
Cose in corso. Per i progetti Piuss tutto procede come previsto e immagino sia soddisfatto. Qualche ritardo invece per il trasferimento del Santa Chiara (resistenze della medicina universitaria?); qualche problema infine per il grande progetto di recupero delle caserme. Del resto era difficile immaginare aiuti e comprensione dal governo Berlusconi…
I Piuss sono un fiore all’occhiello del mio mandato. L’investimento pubblico più grande del dopoguerra, per una città più bella e vivibile e meglio organizzata. Un progetto culturale e ambientale, per un turismo di qualità, l’unico presentato dalla Toscana all’Euromeeting. Per il «Santa Chiara» i trasferimenti a Cisanello si fanno, entro novembre quello fondamentale del Pronto Soccorso, e ci sono risorse per procedere. Il Comune ci ha messo del suo: strade e parcheggi, in tempi record. Presenteremo la proposta di Piano di recupero nella mostra dei lavori dell’architetto David Chipperfield, che si aprirà il 26 ottobre all’Arsenale Mediceo. Sulle caserme il Comune ha fatto tutto, progetto e varianti. Il Governo ci frena. Ma non è il solo ritardo. Museo delle Navi Romane, sicurezza, infrastrutture: c’è un arretrato ormai insostenibile. Il 19 ottobre sarò da Matteoli, con Gina Giani, a discutere di come migliorare le condizioni di chi vive vicinissimo all’aeroporto. E entro il 2012 sarà fatto l’allungamento delle piste.
Qual è l’opera a cui tiene più di altre e che vorrebbe essere proprio lei da sindaco a inaugurare?
Il «people mover», nel 2015. Insieme, spero, al cantiere per la tramvia o busvia in sede protetta dalla stazione all’ospedale di Cisanello e alla circuitazione dei lungarni con mezzi pubblici elettrici, leggeri e non inquinanti.
Un sogno nel cassetto, o un progetto finora inedito su cui sta lavorando?
Uno fra altri: un grande e moderno centro congressi. Pisa, che investe sul suo aeroporto oltre 120 milioni entro il 2015, lo merita.
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