mercoledì 29 settembre 2010

Il gruppo PD unito nel sostegno alla Presidente del Consiglio Comunale

Le affermazioni riportate nei resoconti dell'ultima conferenza stampa del Pdl meritano una risposta ferma e una richiesta di chiarimento. Il gruppo del Pd, con un giudizio unanime, sente di doverlo chiedere, dopo aver discusso dei rilievi fatti e resi pubblici alla conduzione del Consiglio comunale. E' una forzatura inaccettabile mescolare impropriamente la funzione d'opposizione al governo della città e l'attacco immotivato all'Ufficio di Presidenza del Consiglio comunale. L'opposizione è una funzione essenziale a cui si è chiamati dall'esito di una prova elettorale, ma si deve fare rispettando le istituzioni e chi ne garantisce con impegno il funzionamento e l'imparzialità. Il lavoro intenso e produttivo del Consiglio, le fitte riunioni delle Commissioni permanenti, il lavoro continuo e coeso della Conferenza dei capigruppo, hanno dato ad ogni componente, di maggioranza e d'opposizione, la piena possibilità d'esprimersi e alla Giunta la possibilità di vedere discussi e approvati i provvedimenti più impegnativi. Tutto questo è dimostrato in tutta evidenza di fronte alla città e in confronto con le consiliature precedenti e si deve al lavoro della Presidente Titina Maccioni e di tutto l'Ufficio di Presidenza, in cui l'opposizione è per altro rappresentata. Un lavoro prezioso, fatto anche di solidarietà e stima fra le persone, fra i consiglieri comunali, che è un patrimonio da tenere caro al di là d'ogni legittima differenza di collocazione e giudizio politico. Infatti, anche la contesa politica più aspra deve sempre salvaguardare le istituzioni e rispettare le persone che le rappresentano. Dire o far intendere, com'è accaduto nella conferenza stampa del Pdl, che si metterebbe in discussione la Presidente del Consiglio comunale per creare una difficoltà alla maggioranza che governa la città significa dichiarare apertamente la strumentalità di un'iniziativa istituzionale grave quanto impropria e
immotivata. Per questo ci aspettiamo un chiarimento positivo, pronti come sempre a farci carico di uno sforzo comune per il funzionamento sempre migliore della nostra assemblea elettiva comunale, anche eventualmente procedendo a modifiche regolamentari.

IL GRUPPO CONSILIARE DEL PD


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martedì 28 settembre 2010

Contro i Tagli alla Scuola Pisana - Così non va!‏

Riprendo (nel resto del post) il blog di Marco Bani che sintetizza molto bene la mozione urgente votata giovedi scorso in consiglio comunale contro i tagli alla Scuola Pubblica e sottolinea l’ottimo lavoro svolto dall’Amministrazione Comunale in questi anni.

A.


In consiglio comunale è stata votata a maggioranza una mozione contro i tagli alla scuola pisana. Nonostante il forte impegno del Comune , la situazione scolastica, dovuta ai tagli voluti dal Governo Berlusconi sull’istruzione, è allarmante. Vengono tagliate classi (due sezioni delle medie di Pisa Città), non vengono soddisfatte le richieste del tempo pieno, non c’è futuro per i corsi serali, in piena negazione del diritto all’istruzione e alla formazione lungo tutto l’arco della vita. Per non parlare della mancanza di materiale necessario per l’insegnamento, fate un giro in qualsiasi scuola: gli alunni sono costretti a comprare gessi e altro materiale.

Questa situazione dimostra ulteriormente che nella politica del governo non c’è traccia di riforme, ma che la scuola è considerata, senza alcun criterio e senza alcuna sensibilità, solo come un settore di spesa

pubblica da tagliare selvaggiamente e non qualcosa di fondamentale per il futuro del Paese.

A Pisa, nonostante i tagli agli enti locali voluti dal Governo, il Comune investe cifre notevoli nell’istruzione, pari a 1/6 del bilancio annuale, una delle realtà più forti in Italia: 860mila euro per le scuole materne, che sono una competenza statale, e circa 4 milioni di euro per i servizi di supporto alla scuola dell’obbligo come il trasporto (515mila euro), la refezione (2,6 milioni), il sostegno (quasi 730mila euro, di cui 117 per le materne e 133 per i nidi) e i fondi per il diritto allo studio (117mila euro di libri di testo più quasi 400mila euro per i progetti integrati dell’area pisana dei sei comuni, di cui la metà dalla regione).A questi si aggiungono gli investimenti nell’edilizia scolastica (quasi 3 milioni di euro) e i circa 6 milioni di euro a beneficio degli asili nido.

Con il nostro documento vogliamo che si rendano noti i tagli alla scuola, per monitorare le ricadute sulla didattica, promuovendo ogni forma di protesta, di concerto con le altre istituzioni, i sindacati, i genitori, dove la formazione dei bambini e dei ragazzi è in pericolo

Una giornata storica, l’aveva definita il ministro Gelmini, inaugurando l’anno scolastico. Una giornata storica per l’ignoranza.


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Ha ragione Fontanelli - Basta Personalismi‏

Carissimi, pubblico nel resto del post il comunicato stampa inviato questa mattina dal Segretario Comunale del PD Fontanelli in merito alle polemiche pubblicate sui quotidiani locali e alle dichiarazione dell’Ass. Cerri.
Condivido completamente le parole di Paolo (vi assicuro che è andata davvero così) e credo che strumentalizzare questa situazione sia solo controproducente per chi lo sta facendo.

Cosa ne pensate?

Antonio


Se si può capire l’amarezza con cui Fabrizio Cerri scrive il suo punto di vista sulla situazione del Pd pisano, non si capiscono invece i suoi rilievi critici sul percorso seguito per proporre una candidatura unitaria al congresso comunale. Cerri ha fatto legittimamente una battaglia politica per sostenere le sue idee sulla segreteria comunale, già in occasione della mia elezione nel gennaio scorso e oggi, ma queste non hanno trovato un consenso maggioritario. Mentre sono passate con una larga maggioranza idee e proposte diverse dalle sue. Da qui l’amarezza che gli fa dire che non si sente di “digerire” la soluzione uscita dalla consultazione. Fin qui niente da dire. Le idee e gli umori vanno sempre rispettati. Ma quello che non è condivisibile è invece il giudizio che emerge, in modo un po’ contorto, sul percorso seguito per l’individuazione di una proposta per la segreteria comunale che avesse una chiara e ampia maggioranza. Che cosa vuol dire “meccanismo di designazione ancora una volta adottato, con conseguente richiesta di adesione, pena la bollatura di inaffidabilità”? Sono parole allusive a cui non corrisponde per niente la trasparenza del percorso che abbiamo seguito. Come se chi ha partecipato alla consultazione fosse stato sottoposto a un qualche condizionamento della sua autonomia.

Allora è bene ricordare i passaggi che abbiamo seguito con la condivisione di tutti. Il primo è la discussione e l’approvazione all’unanimità nell’assemblea comunale del 2 settembre di due documenti. Uno è un testo sulla situazione economica e sociale della città, sul suo futuro e sul ruolo e l’azione dell’Amministrazione Comunale, elaborato con molte riunioni in vista del congresso comunale; nel quale si ritrovano anche i temi su cui sviluppare i rapporti politici. L’altro è un ordine del giorno che stabiliva la consultazione individuale di tutti i componenti dell’assemblea e dei nostri rappresentanti nel consiglio e nella giunta, al fine di raccogliere indicazioni per una candidatura unitaria. La proposta della consultazione non impediva affatto la presentazione di altre candidature secondo quanto previsto dal regolamento congressuale. Quella decisione conteneva la scelta politica di fare il possibile per evitare che nei congressi dei circoli gli iscritti si trovassero nuovamente a votare solo su contrapposizioni di persone, anche perché nella base è forte la richiesta di mettere fine alle divisioni e alle litigiosità che spesso sono dettate da protagonismi personali più che da opzioni politiche. Scelta, dunque, che è stata condivisa da tutti e che Fabrizio stesso aveva suggerito. I risultati della consultazione che ne è seguita sono stati chiari: una grande partecipazione (124 su 129), una espressione di indicazioni che lascia pochi margini di discussione (su 113 che hanno fatto nomi, 70 hanno proposto Ferrante e 39 Zappacosta). Se il risultato fosse stato equilibrato si poteva anche discutere, ma con questo dato era assai difficile pensare ad uno stop alla candidatura di Ferrante disconoscendo il valore unitario della consultazione. E comunque se si pensava che un percorso unitario non era possibile era molto meglio dire no alla consultazione e seguire il regolamento congressuale. Mettere ora in discussione il senso unitario del percorso seguito è un errore che non può essere condiviso e, per quanto mi riguarda, risulta poco comprensibile la decisione di chiamarsi fuori dagli organismi dirigenti. Mi auguro che Fabrizio ci ripensi.

Invece sulle considerazioni più di tipo politico che Cerri fa nel suo intervento, apprezzando la volontà di “non drammatizzare” per non esporre l’Amministrazione Comunale, credo che per quanto riguarda le difficoltà del Pd in questa fase, qui e a Roma, sia utile un confronto, ma che, come è avvenuto nella Direzione Nazionale, sia finalizzato a rilanciare la coesione e l’unità del partito e non a produrre documenti, raccolte di firme o frammentazioni ulteriori, che indeboliscono l’iniziativa del Pd. E ho apprezzato che nel confronto in Direzione si siano manifestate posizioni assai differenziate rispetto al congresso nazionale. Questo perché penso che la cristallizzazione e la strutturazione delle correnti non sia un bene. Credo che sia un bene il pluralismo di idee e di sensibilità che dà vita ad un confronto costruttivo. Non lo credo per le correnti che si strutturano come forme di rivendicazione di posti o di altro. Ancora peggio penso dei gruppi che si aggregano, si riuniscono insieme, al di fuori delle sedi del partito e al di fuori di riconoscibili percorsi politici, in ordine a esclusive relazioni personali. Sulla base di queste valutazioni non ha molto senso il richiamo alla compattezza della mozione Bersani, quando peraltro quella compattezza è stata fatta saltare in più occasioni. Per questo ritengo che una candidatura come quella di Ferrante, che al congresso sosteneva una mozione diversa da quella che ha vinto, e che ha proprio il carattere di voler superare la logica della stabilizzazione correntizia, sia utile e positiva per partito e può consentire la costruzione di un gruppo dirigente rinnovato e allargato secondo quanto auspicato dall'ordine del giorno unitario che tutti insieme abbiamo condiviso.

Quanto alle posizioni strumentali del centro destra, che cerca di approfittare del dibattito interno al PD per indebolirne il ruolo centrale nel governo della città, va detto che sono del tutto fuori luogo sul piano politico e nocive per gli interessi di Pisa e dei pisani. Innanzitutto perchè sui provvedimenti più importanti la maggioranza ha sempre garantito la tempestiva approvazione in Consiglio. Non esiste quindi alcuna crisi politica nel governo cittadino. E poi perchè solo pensare di bloccare o rinviare l'attuazione dei tanti progetti messi in cantiere dal centro sinistra, tra l'altro nel bel mezzo di una crisi economica che chiede più investimenti, è un'idea contraria agli interessi della città. Semmai è grave che l'opposizione di centro destra, anziché fare proposte alternative precise e concrete, si orienti verso iniziative che hanno il solo scopo di rallentare, complicare e boicottare il lavoro e l'azione amministrativa della Giunta e del Consiglio comunale, che peraltro deve fare i conti con la pesante politica di riduzione delle risorse che il Governo sta adottando nei confronti degli Enti Locali.



Paolo Fontanelli
Segretario comunale PD Pisa


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sabato 25 settembre 2010

Green Pisa: Klimaenergy Award - Pisa si aggiudica il primo premio

Filippeschi ritira a Bolzano il prestigioso riconoscimento

La giuria ha premiato il Comune di Pisa per il suo impegno nella promozione delle energie rinnovabile a partire dal "parco fotovoltaico (il più grande della Toscana) con la riqualificazione dell'area dei Navicelli in Apea (Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata)" e per i progetti di mobilità elettrica che vedono Pisa, insieme a Roma e Milano, all’avanguardia nella sperimentazione della mobilità elettrica urbana. Sulla mobilità sostenibile sono molti i progetti che fanno di Pisa la capitale dell’e-mobility, fra le varie iniziative intraprese si ricordano: il rinnovo graduale del parco mezzi del trasporto pubblico con mezzi a basso impatto ambientale,la diffusione in città di impianti di rifornimento per mezzi elettrici; il progetto per il collegamento elettrico su rotaia (People Mover) dall'Aurelia sud a Pisa-centro e a Pisa-aeroporto; il progetto di bus/tramvia dalla stazione al nuovo ospedale di Cisanello; i progetti di viabilità verso il litorale su sede protetta e mezzi non inquinanti. Pisa è poi un grande laboratorio di sperimentazione per la produzione di energie rinnovabili e si presenta come Comune virtuoso nell’educazione ambientale. Nelle motivazioni del premio ha influito positivamente la decisione del Comune di dotarsi di un Regolamento per l'edilizia sostenibile che condiziona positivamente l'edificabilità verso il risparmio energetico.
"Il premio - spiega Filippeschi - onora e certifica la volontà e le capacità realizzative della città nella direzione di 'Pisa capitale delle nuove energie'".


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lunedì 20 settembre 2010

Congresso Pd, Francesco Nocchi è il candidato segretario provinciale‏

Ero presente anche io oggi alla conferenza stampa di candidatura di Francesco Nocchi (da Pisa Notizie) e sono contento che mi sia stato chiesto di partecipare a questo momento importante per la vita del mio Partito. Oggi davvero termina una fase (quella costituente) e ne inizia una nuova (quella della trasmissione dei valori in ci tutti crediamo fermamente). Una fase che parte bene non tenendo conto delle divisioni congressuali nazionali. Una fase di responsabilità in cui prima vengono gli interessi comuni e poi i percorsi dei singoli. Un fase in cui invece che continuare a guardarsi la pancia…ci si confronti con i cittadini ed i mille problemi lasciati dal Governo Berlusconi (lavoro, welfare, crisi occupazionale scuola, università, etc).

Ho contribuito anche io, nel mio piccolo, a questa candidatura. L’ho fatto con convinzione e con tenacia perché credo che Francesco rappresenti la novita’ nella continuità. Novità per il suo modo di porsi di fronte ai problemi ed alle sfide che ci attenderanno nei prossimi mesi e continuità perché porta con se l’esperienza di tanti anni di lavoro all’interno della Federazione.

Francesco oggi nel suo intervento diceva che è necessario costruire una classe dirigente nuova, fatta di uomini e donne che con umiltà si pongono degli obiettivi e cercano di raggiungerli. Condivido appieno il suo stile ed il suo approccio. E’ i momento di alzarsi le maniche e lavorare insieme alla costruzione di un partito che sappia intercettare sempre piu i bisogni della gente. Che si ponga di fronte ai problemi con un approccio nuovo ed al passo con i tempi. Non sarà semplice ma sono certo che tutti insieme riusciremo davvero a costruire il PD che ognuo di noi ha sognato fin dai tempi dell’Ulivo.

In bocca al lupo Francesco, avrai con te un gruppo dirigente unito e solidale

Antonio



CONGRESSO PD, FRANCESCO NOCCHI
E' IL CANDIDATO UNITARIO A SEGRETARIO PROVINCIALE



La Direzione provinciale del Partito Democratico riunita ieri sera ha dato il via libera alla candidatura a segretario provinciale di Francesco Nocchi. Quella di Nocchi, 34 anni, attuale responsabile Organizzazione del Pd e assessore al Comune di Pontedera, è una candidatura unitaria, sostenuta da tutto il Pd. Lascerà dunque l'attuale segretario Ivan Ferrucci, che ha guidato il partito fin dalla sua fase costituente, nell'ottobre del 2007.

Tempi e numeri. Il Congresso del Pd, attraverso il quale saranno rinnovate le dirigenze locali e provinciale, prenderà il via il 28 settembre con le riunioni dei 112 Circoli, che andranno avanti per 3 settimane. Avranno diritto a partecipare gli 8.022 iscritti al tesseramento 2009 più i 410 nuovi iscritti 2010 che hanno preso la tessera entro il 22 maggio. A seguire si svolgeranno i Congressi comunali e quindi quello provinciale, alla fine di ottobre. Gli iscritti del Pd pisano discuteranno tra l'altro sugli ultimi documenti approvati dalle Assemblee nazionale e regionale e su un documento programmatico provinciale che è in fase di ultimazione.

Candidature unitarie. “Arriviamo a questo congresso con la soddisfazione di non aver riproposto la divisione in mozioni dello scorso anno – ha dichiarato Ferrucci – a livello provinciale tutte le sensibilità e le culture presenti all'interno del Pd pisano hanno convenuto sul valore della candidatura di Francesco Nocchi e stiamo lavorando per costruire candidature unitarie in tutti i comuni, come già accaduto a Pisa con Andrea Ferrante. Non è il momento per le divisioni, è il momento per costruire un'alternativa di governo credibile alla destra che sta devastando la scuola e non fa nulla per affrontare la crisi economica. Nei nostri territori invece dobbiamo prepararci rapidamente alla campagna elettorale 2011, quando si voterà per i comuni di Cascina, Buti, Santa Luce, Vecchiano e Lari”.

Rinnovamento. “Ho accettato l'indicazione della Direzione con umiltà e senso di responsabilità ha commentato Nocchi – consapevole dell'importanza della candidatura e della delicatezza della situazione politica nazionale. Il nostro compito è parlare al Paese, ai nostri concittadini e smettere di parlare solo di noi stessi, tra di noi, fare fronte comune sui temi reali: lavoro, crisi economica, scuola pubblica, università e ricerca, tenuta del sistema democratico e rispetto della Costituzione. Questo Congresso sarà l'occasione per promuovere un gruppo dirigente nuovo che metta insieme e valorizzi quello che di buono c'è nel Pd ed è cresciuto in questi anni, dandogli le responsabilità più importanti: giovani donne e uomini capaci di esprimere autonomia, serietà, umiltà e capacità di ascolto”.


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venerdì 17 settembre 2010

Il Pd in crisi? No, se lavoriamo insieme - Risposta alla lettera di Matteo Trapani e David Ragazzoni‏

David e Matteo,

come piu volte detto IO CI SONO. Questo è il PD che mi piace, questo è il PD che vorrei fosse patrimonio di tutti. Sono sempre a vostra disposizione per costruire un humus nuovo e che sappia rispondere meglio alle esigenze dei cittadini.

Grazie per gli stimoli sempre importanti
Antonio

PS: nel resto del post trovate la lettera di David e Matteo


Il Pd nasce per unire le differenti anime del centro-sinista in una unitaria organizzazione politica che guardi all'innovazione,alla partecipazione, ai cittadini con l'occhio di un neonato dalle spalle già robuste. Troppe volte invece i comportamenti di molti suoi componenti, ad ogni livello e di ogni sensibilità, lo fanno raffigurare all'opinione pubblica come un nuovo Benjamin Button: nato vecchio.

Noi Giovani Democratici di Pisa, in gran parte nati politicamente con il Pd, crediamo invece in un partito maturo e dinamico.Abbiamo ancora in mente un grande progetto riformista nelle cui vene scorra il sangue di una sinistra moderna in cui ognuno di noi è chiamato a ridisegnare un progetto di vita per il nostro paese.

Vogliamo allontanare gli italiani dal personalismo e protagonismo di questo governo e riportare la politica del Pd tra i lavoratori, gli studenti, gli sportivi, i disoccupati, le associazioni,le casalinghe, i pensionati,i sognatori, i disillusi, i sognatori disillusi e i disillusi sognatori. "Io ci tengo" era scritto sulla spilletta verde distribuita al Congresso per le scorse primarie.

Noi ci teniamo! Amiamo davvero questo partito e lo viviamo criticamente sul territorio con la militanza attiva di ogni giorno. Per questo facciamo e chiediamo la politica del tavolo, del confronto su contenuti ed idee, non quella della sedia, dello scontro sterile sui nomi.

Perciò chiediamo che in questi momenti di scelte importanti le varie personalità cittadine del Pd non cedano alla facile tentazione di tensioni personali e continuino ad essere la testa e le gambe di questo partito. Il Pd non deve chiudersi nelle stanze ma deve camminare e parlare per le strade ai cittadini per non veder svanire pian piano un sogno e ritrovare la nostra città orfana in terra straniera.

Chiediamo a tutti di fare un passo indietro, di confrontarsi in modo responsabile e non emotivo, di raddoppiare l'impegno e di costruire un percorso da fare tutti insieme. Siamo tutti qui per rappresentare i cittadini non le mozioni, le sensibilità, i personalismi.

Crediamo infatti che la sola collaborazione sui contenuti da parte delle persone valide che vi sono in questo partito (Andrea Ferrante e Carmine Zappacosta lo sono entrambi) possa produrre quel rinnovamento tanto richiesto e quell'ausilio alla (e nella) giunta indispensabile per proiettare Pisa nel futuro.

Allora noi facciamo una provocazione: giovani consiglieri, giovani iscritti, simpatizzanti, iniziamo tutti insieme a creare un humus fertile di contenuti nella Giovanile, partecipate ai nostri dibattiti, alle nostre iniziative, ai nostri volantinaggi, alle nostre serate in giro per Pisa o per la Toscana in cerca di nuovi modelli associativi e ludici ascoltando e guardando negli occhi i coetanei. Iscrivetevi!!.

Torniamo a fare politica e a lavorare di concerto subito e non una settimana prima dalle prossime elezioni. Noi abbiamo coraggio! Abbiatelo anche voi!! Sognare non costa nulla, basta lavorare con tanta umiltà e passione. Purché insieme.

Matteo Trapani
(Segretario Provinciale Giovani Democratici)

David Ragazzoni
(Presidente Provinciale Giovani Democratici


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Lettera aperta del Sindaco di Pisa Marco Filippeschi ai candidati rettore e al corpo accademico dell'Università degli Studi di Pisa‏

Condivido totalmente la lettera che il Sindaco ha inviato ai candidati Rettore (e che trovate nel resto del post). Un buon modo per ristabilire, con chiunque guiderà il nostro Ateneo, un rapporto sereno, proficuo e costruttivo. La città ne ha bisogno.

Sottolineare l’importanza di un percorso di internazionalizzazione (e del ruolo di facilitazione che posso svolgere le associazioni studentesche) è un segno importante di attenzione alla città ed al suo futuro. Pisa ha bisogno di porsi traguardi sempre piu ambiziosi e può farlo solo guardando oltre i confini dei nostri territori... guardando alle esperienze che si fanno in giro per il mondo e che in molti casi ci vedono all’avanguardia.

Pisa ha bisogno di un contatto diretto e continuo tra chi guida le due Istituzioni per definire politiche di riordino e recupero del patrimonio edilizio e per ripensare al rapporto tra residenti e studenti. Un rapporto che negli ultimi anni si è andato deteriorando troppo, anche per l’aumento del numero di iscritti al nostro Ateneo. Per questo è importante ridare impulso alla Conferenza Università e Territorio (da allargare anche ad un membro della Provincia) facendola riunire almeno una volta al mese e rendendola sede per definire una strategia condivisa, che preveda investimenti per una migliore integrazione delle attività dell’ateneo, per garantire nuova edilizia studentesca, servizi, accessibilità, accoglienza degli studenti, spazi e occasioni di socializzazione e cultura, calando poi nei quartieri, in collaborazione con i cittadini residenti e i Consigli Territoriali di Partecipazione, e nei diversi poli universitari le innovazioni concrete necessari

Finalmente con questo documento il Comune riprende un dialogo diretto interrotto qualche anno fa. Ora ci attendiamo una risposta altrettanto forte e netta dal nuovo Rettore.

Intanto in bocca al lupo ai tre candidati…chi sarà il nuovo Rettore dovrà lavorare (visti i tagli previsti dal DDL Gelmini) ancora piu dei suoi predecessori

Antonio


Lettera aperta del Sindaco di Pisa Marco Filippeschi ai candidati rettore e al corpo accademico dell'Università degli Studi di Pisa

L’elezione di un nuovo Rettore dell’Università è un fatto molto importante per la città e avviene mentre si rinnova anche il governo della Scuola Normale Superiore e della Scuola Sant’Anna.
Nell’autonomia che distingue istituzioni diverse, serve al Sindaco proporre alcune indicazioni e temi di riflessione per impostare un lavoro comune, una vera e propria «agenda di lavoro», per fare insieme gli atti concreti e le grandi riforme che è necessario fare anche al nostro livello. Per questo, trovando nei programmi dei candidati e nei colloqui che ho avuto con ognuno spunti utili ad approfondimenti, cerco di dare un contributo, al fine di continuare e potenziare su nuove basi la collaborazione avviata con il Rettore uscente Prof. Marco Pasquali.

1. L’Università, anche per l’integrazione nell’Azienda Ospedaliera, e con i suoi 58mila studenti iscritti, è l’istituzione della formazione e della ricerca caratterizzante e trainante per Pisa. Dal suo futuro dipende largamente il futuro della città. La posizione di prestigio che la nostra università ha mantenuto fra quelle italiane nelle classificazioni internazionali per qualità dell’offerta di studi è una base utile da cui spingere il rinnovamento, non certo una posizione acquisita. I cambiamenti dell’ordinamento, lo sviluppo dell’autonomia, la necessità di fronteggiare pesanti e spesso ingiusti tagli dei fondi statali e di dare certezze di status al personale, di quello più giovane e precario in particolare, la competizione fra atenei, rendono necessarie accelerazioni e innovazioni. Scelte per attrarre docenti di sempre più alto livello, per ridurre la frammentazione dell’offerta didattica, per innalzare i livelli formativi e, insieme, per una promozione selettiva degli studi e della ricerca che assecondi la domanda di alta formazione che viene dal mercato del lavoro, dall’evoluzione dei servizi. Anche per queste dinamiche s’impone la necessità di spingere per un’internazionalizzazione sempre più forte, fatta di relazioni con altri paesi dell’Unione Europea, con quelli dell’Arco Mediterraneo e con le principali e più dinamiche realtà nel mondo. Processo che porrà anche alla città obiettivi e problemi nuovi. La centralità di Pisa, che s’impone anche in virtù della facilità dei collegamenti aerei, deve essere pienamente valorizzata: questo si può fare valutando con gli amministratori di Sat S.p.A. gli spazi per un’azione coordinata di verifica dei benefici potenziali e di promozione.

2. Si deve riprendere, coinvolgendo la Regione Toscana, un percorso comune per il rilancio di Pisa come centro di attività congressuali di livello europeo che avranno la congressistica universitaria-scientifica- medica quale perno essenziale. In generale, l’Università può essere utilmente impegnata, anche tramite una ulteriore specializzazione delle attività formative, nella prospettiva di sviluppo del turismo, di promozione della fruizione dei beni culturali e dell’iniziativa di produzione culturale che sono tra gli obiettivi strategici di sviluppo economico del Comune, secondo un’impostazione da «distretto culturale» da condividere fra le istituzioni.

3. C’è da fare, dunque, una riflessione fra le diverse istituzioni negli organi del «Piano Strategico dell’Area Pisana» sulle scelte di prospettiva, infrastrutturali, insediative, di recupero e riordino del patrimonio edilizio esistente, di rapporto con Livorno e con Lucca dentro una politica regionale della Toscana Costiera, che dovranno portare a decisioni e in casi importanti avranno necessità d’intervento da parte del Governo nazionale e della Regione, per riconoscere la situazione per tanti versi «speciale» di Pisa, anche in virtù della sua caratterizzazione universitaria, per armonizzare la crescita e garantirne la sostenibilità ambientale.

4. In questo ambito serve concertare una razionalizzazione della gestione e una migliore finalizzazione del sistema dei parchi scientifico-tecnologici e delle iniziative di promozione dell’innovazione promosse sul nostro territorio, secondo gli indirizzi che la Regione Toscana si appresta a definire, in un percorso di riforma che valorizzi le esperienze positive. Le diverse istituzioni dovranno inoltre rilanciare con forza la necessità di mantenere anche sul nostro territorio le migliori energie che l’università sa esprimere, per creare nuova impresa. Fare questo significa incentivare la creazione degli spin-off universitari, rivelare e soddisfare la crescente domanda d’innovazione che proviene dal tessuto produttivo e dalle aziende del settore dei servizi, promuovere nuove aziende di servizio alle piccole imprese, nuova managerialità per far crescere dimensione d’impresa e internazionalizzazione.

5. Va rilanciata la «Conferenza Università e Territorio» quale sede per definire una strategia condivisa, che preveda investimenti per una migliore integrazione delle attività dell’ateneo, per garantire nuova edilizia studentesca, servizi, accessibilità, accoglienza degli studenti, spazi e occasioni di socializzazione e cultura, calando poi nei quartieri, in collaborazione con i cittadini residenti e i Consigli Territoriali di Partecipazione, e nei diversi poli universitari le innovazioni concrete necessarie. Il Comune, la Provincia, l’Università e l’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio hanno costruito intese per arricchire in modo stabile l’offerta rivolta all’associazionismo. Il Comune dagli anni ’90 con cospicui investimenti ha di molto arricchito la dotazione di spazi per iniziative culturali, in particolare rivolte ai giovani, e persegue la diffusione delle iniziative oltre l’area ristretta del centro storico. A l’Università spetta uno sforzo che sia proporzionato alla rilevanza del suo insediamento in città e alla domanda d’attività che genera. Il Comune potrà sperimentare forme nuove d’ascolto e di partecipazione delle rappresentanze studentesche.

6. Con la firma del «Protocollo d’intesa» fra Comune di Pisa e Guardia di Finanza si sono poste premesse molto importanti per contrastare il fenomeno degli «affitti in nero» che grava sugli studenti, sull’economia cittadina, sulle dinamiche insediative. La collaborazione dell’Università per incrociare dati sensibili con quelli in possesso della Guardia di Finanza o d’altre istituzioni è indispensabile per far valere le regole fiscali e contrastare l’evasione.

7. Serve una visione condivisa del «Piano per l’edilizia universitaria», aggiornando le previsioni secondo le possibilità d’investimento che realisticamente si possano programmare e secondo le opportunità nuove che possano ritrovarsi per le scelte di rinnovamento e riorganizzazione che la città ha già deciso e che potranno essere decise con il «Piano strutturale» che sarà elaborato nella dimensione dell’Area Pisana. Ciò anche potendo prevedere positivi scambi di patrimonio, quando è possibile, o intese motivatamente facilitate e agevolate.

8. Il «Piano di recupero» dell’area di Santa Chiara, verso il completamento della realizzazione del Nuovo Ospedale Santa Chiara a Cisanello, rappresenta per la città e per l’Università l’occasione irripetibile per una straordinaria operazione di riqualificazione, di dimensione e livello europei, che deve essere pienamente colta, per dare risposte armoniche. Per valorizzare uno straordinario patrimonio culturale e ambientale, riportare residenti in centro storico, dare risposte qualificate al bisogno di servizi, alla promozione del turismo e del godimento dei beni culturali, alle esigenze di mobilità. Comune e Università devono chiedere alla Regione e all’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana il massimo impegno, garanzia dei tempi di trasferimento e una visione internazionale per la realizzazione delle complesse e ambiziose previsioni del «Piano di recupero». Mentre per il pieno decollo del nuovo Ospedale di Cisanello serve una sollecitazione convergente perché si realizzi la nuova viabilità a Nord-Est della città e si contribuisca a nuovi sistemi di collegamento fra il centro storico e un polo attrattivo per 6-7 milioni di persone all’anno, a regime.

9. Il Comune sta approntando gli studi per il nuovo «Piano della Mobilità Urbana». Serve un impegno strettamente coordinato per superare casualità e assenza di programmazione, tale da mettere in gioco patrimonio esistente e capacità gestionali, a partire dalle scelte da compiere per migliorare la situazione del centro storico e per promuovere in ogni caso mobilità sostenibile, pubblica, elettrica, ciclabile, pedonale; collegamenti con i parcheggi; nuove possibilità di sosta, anche con la realizzazione di «silos».

10. Serve una programmazione degli interventi per il risparmio energetico e per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, che coinvolga appieno l’Università, forte del contributo che l’ateneo può dare alla visione da «Green City Energy» e che ha già dato in stretta collaborazione con il Comune, a partire dalla recente elaborazione e approvazione del nuovo «Regolamento Edilizio per la Sostenibilità Energetica».

11. Allo stesso modo, l’Università è assolutamente centrale nell’idea di «Smart City», di sperimentazione e di uso intensivo delle tecnologie, dei sistemi e dei servizi digitali, delle infrastrutture di connessione alla Rete.

12. Il Comune ha proposto Pisa alla Regione Toscana quale sede per un evento permanente sulla rivoluzione culturale e sociale, e sull’impatto degli sviluppi scientifico-tecnologici, della rete Internet, per coltivare e rafforzare la caratterizzazione di una città che ha visto la nascita dell’informatica italiana e ha assunto rilevanza mondiale su questo versante. Anche per questo obiettivo la collaborazione con l’Università sarà essenziale.

13. La realizzazione del recupero dei Vecchi Macelli per la «Cittadella Galileiana», con i finanziamenti provenienti dal Piuss e comunali, deve vedere Comune e Università prontamente impegnati ad individuare competenze scientifico-culturali per la realizzazione del progetto di «science center», all’altezza delle potenzialità straordinarie che già s’intravvedono e mettendo a frutto le esperienze meglio riuscite in altri paesi, cogliendo l’apporto di qualità straordinaria che può venire dalle nostre università e dai nostri centri di ricerca. Il tema della cultura scientifica e della promozione degli studi scientifici dev’essere sviluppato a Pisa in modo permanente e caratterizzante, all’altezza delle tradizioni, della vocazione e delle straordinarie risorse presenti. Anche il recupero e la fruizione di beni storici quali la Stazione Marconi di Coltano, per cui il Comune è impegnato assieme ad associazioni ed istituzioni culturali può essere importante, quale patrimonio simbolico e occasione per sviluppare anche iniziative universitarie e imprenditoriali.

14. Le attività di Palazzo Lanfranchi, la gestione dei fondi di opere della grafica e le esposizioni temporanee, condivisa positivamente fra Comune e Università, dev’essere una matrice di collaborazioni ulteriori, d’innovative esperienze di gestione, e di un lavoro comune, fatto insieme ad altre istituzioni, per realizzare il «Sistema Museale Pisano», inteso come insieme coordinato d’offerta e come promotore di una migliore articolazione delle sedi museali cittadine. Allo stesso modo vi sono spazi assolutamente fecondi di collaborazione fra l’Università e la Fondazione Teatro di Pisa per risultati importanti d’offerta culturale e di allargamento del pubblico, in una dimensione territoriale, qual è quella d’attrazione dell’ateneo, che va molto oltre la nostra città.

15. Il Comune è molto interessato a sostenere l’esperienza del Centro Sportivo Universitario. La realizzazione della «Cittadella dello Sport» di via Federico Chiarugi ha rappresentato un salto di qualità ed un esempio positivo d’integrazione fra città e Università. In generale, il Comune chiederà collaborazione per sviluppare nuove politiche e sperimentazioni urbane nel campo che può legare programmazione urbanistica, attività motorie e prevenzione e cura delle patologie dovute anche agli stili di vita.


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mercoledì 15 settembre 2010

Presidio a sostegno di Sakineh

Ciao cari,
pubblico un'iniziativa molto importante che mi piacerebbe condividere con voi: domani 16 settembre, all'inizio dei lavori del consiglio, sarà discussa la mozione urgente su Sakineh ed è prevista un'interruzione dei lavori alle ore 18.30 per ritrovarsi in Piazza XX Settembre con l'esposizione di una gigantografia di Sakineh e volantinaggio da parte dei Consiglieri.

Spero possiate partecipare in tanti
A


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Una mozione per contrastare le mafie e favorire lo sviluppo della legalità‏

La legalità è un valore fondativo del partito Democratico, e non può non esserlo anche per l’Amministrazione Comunale di Pisa. Per tradurre in azione un pensiero largamente condiviso ho presentato una mozione urgente, che potrete leggere nel resto del post. Mi auguro che venga votata unanimente dal Consiglio. Vi farò sapere.

Cosa ne pensate?

A.



MOZIONE URGENTE



OGGETTO: Iniziative di contrasto alle mafie e di sviluppo della legalità e della trasparenza da parte degli Enti Locali


Premesso che
· lo Stato sta ottenendo importanti successi nel contrasto alla criminalità organizzata;

· è necessario affiancare all’azione della magistratura e delle forze dell’ordine una forte iniziativa culturale e politica a tutti i livelli per diffondere la cultura della legalità e della trasparenza nell’amministrazione;

· gli Enti Locali, pur non potendo legiferare, possono mettere in campo misure di contrasto alle infiltrazioni della criminalità organizzata e di sostegno a chi è vittima delle mafie, del racket e dell’usura;

· il fenomeno mafioso che investe i nostri Comuni ne penalizza lo sviluppo dal punto di vista sociale, economico e culturale e reca grave danno all’immagine stessa della città;

· molti imprenditori e liberi cittadini spesso decidono di non denunciare i propri aguzzini per paura di essere lasciati soli dalle Istituzioni;

· Il Comune di Pisa ha da sempre posto particolare attenzione a questa tematica. Negli ultimi anni ad aderito ad Avviso Pubblico, valorizzato le iniziative (cofinanziate da Regione Toscana) nelle scuole attraverso il protocollo per l'educazione alla cittadinanza attiva e alla legalita' che coinvolge anche prefettura (e relative forze dell'ordine) Centri e Laboratori dell’Universita' e del Sant'Anna, il Consiglio dell’Ordine Avvocati, la Società della Salute oltre a tutte le scuole e istituito il Laboratorio di Pisa Citta' per la Pace, di cui coordina le attività.





Considerato che

· occorre che i Comuni diano un segnale concreto di impegno nella lotta e contrasto alla criminalità organizzata in tutte le sue forme e su tutto il territorio nazionale;

· gli Enti Locali, e in particolar modo i giovani amministratori, devono ed intendono avere un ruolo di primo piano nella lotta alle mafie;



Il Consiglio Comunale di Pisa IMPEGNA IL SINDACO a

· costituirsi parte civile nei processi contro le attività criminose di stampo mafioso afferenti il proprio territorio comunale, destinando l’eventuale risarcimento a un fondo a sostegno delle vittime del racket e dell’usura e al sostegno delle realtà associative assegnatarie di immobili confiscati alla criminalità organizzata;

· consolidare gli strumenti amministrativi atti a rafforzare la piena trasparenza delle procedure di appalto, attraverso la verifica accurata dei collegamenti diretti e indiretti tra aziende partecipanti alle gare e controlli sulle aziende subappaltatrici, con particolare riferimento a quanto riportato dalla Legge Regionale n. 38 del 2007;

· Rafforzare l’azione della Polizia Locale nel perseguire lo sfruttamento illegale di manodopera nei cantieri, cosi come previsto dal Patto per la Sicurezza e la Regolarità del lavoro in Toscana DGR 27/12/2007 n.1025 ;

· utilizzare le prerogative assegnate ai Sindaci ed ai Comuni per iniziative, ispirate a principi di trasparenza e legalità, di contrasto a ogni forma di abusivismo (commerciale, edilizio), spaccio di droga, sfruttamento della prostituzione, gioco d’azzardo e altre attività criminali utili a rimpinguare le casse delle organizzazioni malavitose.

· Attivare percorsi di sensibilizzazione nelle scuole, attraverso incontri, campagne informative, percorsi culturali e sociali al fine di far maturare una nuova coscienza civica tra i più giovani, in collaborazione con le Associazioni Avviso Pubblico, Libera, ARCI, ACLI, etc;

· Promuovere forme di partecipazione alla vita democratica locale, incoraggiando il protagonismo dei giovani ed avvicinandoli alle Istituzioni (per es. partecipazione alle iniziative promesse da Regione Toscana ed associazionismo dei giovani nelle terre confiscate alla mafia nel Sud dell’Italia);





· Valutare, in funzione delle risorse di Bilancio, la possibilità di attivare una campagna d’informazione rivolta alla cittadinanza contro il racket e l’usura, recependo quanto disposto nella nuova Legge Regionale n. 86 del 2009 e favorendo la nascita di sportelli di ascolto/assistenza a supporto dei cittadini e delle imprese vittime del racket e dell’usura.





PISA, 10/09/201


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lunedì 13 settembre 2010

Una nuova classe dirigente a disposizione del PD di PISA‏

E’ finita la fase costituente del PD ed ora inizia una fase nuova, quella della contaminazione dei valori e delle idee fondative del partito democratico. E’ necessario una discontinuità. Discontinuità che non ha nulla a che vedere con un atteggiamento critico rispetto alla gestione attuale e passata alla quale vanno invece rivolti sentimenti di gratitudine, rispetto e lealtà per aver gestito con grande capacità e sensibilità una fase davvero complicata del partito ed il cui contributo continua ad essere assolutamente indispensabile. Discontinuità come elemento portante per la formazione ed attrazione di una nuova classe dirigente che sia espressione vera del PD e che non abbia vesti di richiamo al passato, che sia in grado di intendere e di muoversi nel contesto odierno così diverso da quello di ieri.

Su questa base è necessario definire una candidatura unitaria, che sia largamente condivisa. Una candidatura che sia in grado di recuperare contatti e confronto con quei pezzi di società che guardano al PD con attenzione e di affrontare concretamente i temi dello sviluppo (e dei modelli di sviluppo) e della gestione del territorio. Una candidatura che non consenta il proliferarsi dei doppi incarichi e che creando formazione politica, valorizzi tutte quelle energie e quelle risorse che possono dare, singolarmente, un contributo originale. (continua nel resto del post)

In queste settimane precedenti invece ho visto tanti protagonismi farsi avanti, tanti piccoli interessi scontrarsi senza successo. Questo approccio non fa il bene del PD. Credo invece sia urgente ridare credibilità alla politica e all’impegno civico in genere. Superando l’attuale concezione dell’etica pubblica, che è attraversata profondamente da una crisi frutto dell’eccesso di individualismo che caratterizza la nostra società, sempre più frammentata e parcellizzata in micro interessi al massimo poco oltre la dimensione individuale. Il bene comune rappresenta spesso un concetto vuoto e dunque la politica e l’impegno civico sono spiegati, ma purtroppo troppo spesso anche vissuti, in una logica di tornaconto personale o di clan. E’ su questo terreno che va combattuta e battuta l’antipolitica. Alzando il livello etico dell’impegno e promuovendo coraggiosamente azioni, anche di carattere formativo, che ridiano senso allo spirito civico, all’interesse generale, al bene comune. Su questa base dobbiamo saper tutti fare un passo indietro e scegliere la persona migliore per il progetto politico da rappresentare.

Ho partecipato sabato alle consultazioni preoccupato per quanto riportato dai giornali. Pensavo di dover prender parte alla “Notte dei lunghi coltellI”..invece mi sono anche divertito… ho capito che tutto era molto lontano da quello che veniva riportato dai nostri giornalisti (condivido completamente e riporto di seguito un pezzo di un post tratto dal blog di Paolo Fontanelli sul tema). Nel tempo a disposizione si è discusso di politica, ci si è confrontato sul futuro della città, si è parlato dei bisogni dei cittadini e del loro dover essere al centro del progetto politico. Si è parlato anche di nomi. Io ho fatto quello di Andrea Ferrante perché credo che rappresenti in pieno il progetto politico sopra descritto e perché con lui (e con tanti altri giovani) in quest’ultimo anno ho costruito un rapporto di stima e di solidarietà politica che va oltre le origini dei singoli ma che guarda alla costruzione del vero PD.

Stasera ci sarà l’assemblea comunale... e vedremo cosa succederà. Vi terrò informati

Antonio


Pezzo tratto dal blog di Paolo Fontanelli

“Infine, sul piano locale, voglio solo fare una notazione sul modo attraverso cui i giornali hanno ripreso nelle pagine cittadine l'iniziativa della consultazione per l'individuazione di una candidatura unitaria per la segreteria dell'unione comunale del Pd. Un po' di dietrologia è sempre nel conto quando i giornali parlano delle cose interne ai partiti. Però un minimo di serietà professionale dovrebbe consigliare di riportare almeno il senso di ciò che avviene. E la consultazione di 130 persone per raccogliere indicazioni è comunque un fatto democratico e partecipativo. Ma di ciò non c'è traccia, così come assai poco, ovvero niente, è riportato dell'ordine del giorno approvato all'unanimità dall'assemblea. Che dire? Qualcuno mi suggerisce: “lascia stare è spazzatura”. Ma è solo quello?”


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venerdì 10 settembre 2010

In via di definizione il Regolamento Prima attuazione CTP. Dite la vostra‏

E' in via di definizione il Regolamento Prima attuazione CTP. Nel resto del post potete trovare la bozza del testo definitivo, mentre cliccando qui potete scaricarvi i relativi emendamenti.

Vi invito a pubblicare i vostri pareri o a contattarmi direttamente entro domenica sera (lunedì c'è la discussione e la successiva votazione in 4° ccp): sono convinto che la partecipazione attiva dei cittadini sia l'unico mezzo perchè questi regolamenti possano essere organici e efficienti.

Vi ringrazio sin da ora
Antonio


BOZZA DI REGOLAMENTO DI PRIMA ATTUAZIONE PER IL FUNZIONAMENTO DEI CONSIGLI TERRITORIALI DI PARTECIPAZIONE


ARTICOLO 1 – PRINCIPI GENERALI

1. Il presente regolamento disciplina le modalità di prima attuazione per il funzionamento dei Consigli territoriali di partecipazione che ai sensi dell’articolo 25 dello Statuto comunale rappresentano le esigenze della popolazione di quel territorio nell’ambito dell’unità del Comune.

ARTICOLO 2 – DURATA

1. I componenti dei Consigli territoriali di partecipazione durano in carica per un periodo corrispondente a quello del Consiglio comunale ed esercitano le loro funzioni fino al giorno precedente la convocazione dei comizi elettorali per il rinnovo del Consiglio stesso.

ARTICOLO 3 – DECADENZA E SURROGA

1. I componenti il Consiglio territoriale di partecipazione decadono dal mandato allorchè sopravvenga una delle cause di incompatibilità o ineleggibilità o per dimissioni volontarie che devono essere presentate al Presidente del Consiglio territoriale.
2. Il Presidente del Consiglio territoriale prende atto della decadenza o della cessazione del mandato per morte o per dimissioni volontarie e ne dà immediata comunicazione al Presidente del Consiglio comunale; quest’ultimo provvede con proprio atto alla surroga del consigliere decaduto o dimissionario attingendo dall’elenco dei consiglieri territoriali supplenti laddove esistente. Nel caso in cui tale elenco non fosse stato presentato oppure fosse esaurito, il Presidente del Consiglio comunale provvede ad iscrivere all’ordine del giorno del primo Consiglio comunale utile, la proposta di deliberazione di surroga su indicazione del capogruppo competente dando, dell’esito di questa, comunicazione al Presidente del Consiglio territoriale.
3. L’elenco dei consiglieri territoriali di partecipazione supplenti di cui è menzione nel precedente comma, può essere sostituito in ogni momento dal Capogruppo di riferimento. Quest’ultimo deve farne espressa richiesta scritta al Presidente del Consiglio il quale sottoporrà la relativa proposta di deliberazione all’approvazione del Consiglio comunale, entro trenta giorni dal ricevimento della richiesta. La deliberazione consiliare una volta divenuta esecutiva viene trasmessa ai competenti Presidenti dei Consigli territoriali di partecipazione.
4. Le dimissioni dalla carica di Consigliere territoriale vanno presentate al Presidente del Consiglio territoriale e sono irrevocabili ed immediatamente efficaci.
5. Dopo tre assenze consecutive non giustificate di un consigliere, il Presidente del Consiglio comunale, su richiesta del Presidente del Consiglio territoriale interessato, può sottoporre a deliberazione consiliare, entro trenta giorni dal ricevimento della richiesta, la decadenza di tale membro e la contestuale surroga nei modi anzi detti.

ARTICOLO 4 – CONVOCAZIONI

1. Il Presidente convoca il Consiglio almeno quattro volte l’anno e comunque ogni volta lo richieda il Sindaco o il Presidente del Consiglio Comunale.
2. L’avviso di convocazione deve essere trasmesso a cura degli Uffici comunali di partecipazione ai componenti del Consiglio almeno tre giorni prima dell’adunanza e deve recare l’indicazione degli argomenti da trattare. Gli avvisi saranno recapitati attraverso fax, posta elettronica o SMS. I consiglieri che siano sprovvisti di fax o posta elettronica o di telefono atto a ricevere gli SMS, devono eleggere domicilio presso la sede del Consiglio.
3. In caso di motivata e straordinaria urgenza la convocazione può essere promossa in ogni momento dal Presidente del Consiglio territoriale.
4. In caso di convocazione su richiesta del Sindaco o del Presidente del Consiglio comunale, la riunione deve essere convocata entro sette giorni dalla ricezione della richiesta.
5. Il Consiglio può essere convocato entro sette giorni su argomenti di particolare interesse su richieste di almeno cinque consiglieri.
.

ARTICOLO 5 – SVOLGIMENTO DELLE SEDUTE

1. Le sedute del Consiglio sono pubbliche
2. Per la validità delle sedute è richiesta la presenza della metà più uno dei consiglieri assegnati
3. Si intendono approvate le proposte che ottengono il voto favorevole della maggioranza dei consiglieri presenti; a tal fine si computano fra i presenti gli astenuti.
4. Qualora una proposta ottenga un numero pari di voti favorevoli e contrari, essa è da intendere né approvata né respinta e può essere ripresentata in una seduta successiva
5. La regolamentazione della durata degli interventi dei consiglieri e le modalità di discussione sono autonomamente stabilite dall’assemblea consiliare.
6. Le funzioni di segretario verbalizzante sono svolte da un componente del Consiglio nominato dal Presidente di volta in volta.
7. All’inizio di ogni seduta, il Presidente nomina tre scrutatori scelti tra i componenti del Consiglio.
8. Il verbale di ogni seduta è curato dal segretario e deve indicare l’ora di inizio e di chiusura della seduta e gli estremi delle decisioni prese. I verbali sono conservati presso la segreteria dei Consigli territoriali di partecipazione.
9. Le sedute consiliari sono coordinate dal Presidente o, in sua assenza, dal Vice Presidente.
10. Il Presidente può, ogniqualvolta lo ritenga necessario o opportuno, e secondo le modalità dallo stesso stabilite, concedere a singoli cittadini il diritto di intervenire, con facoltà di parola e non di voto, al dibattito consiliare.

ARTICOLO 6 – ELEZIONE DEL VICE PRESIDENTE

1. Il Consiglio territoriale di partecipazione procede nella prima seduta all’elezione nel suo seno del Presidente e del Vice Presidente vicario che sono eletti tra i propri membri a scrutinio palese e a maggioranza assoluta dei componenti assegnati.
2. Il Presidente, il Vice presidente vicario ed i capigruppo consiliari costituiscono l’ufficio di presidenza, nel quale sono previamente esaminati e discussi gli argomenti di maggiore rilevanza che attengono allo svolgimento dei compiti di presidenza.
3. Il Vice Presidente vicario sostituisce il Presidente in caso di assenza o impedimento di quest’ultimo.

ARTICOLO 7 – DECADENZA DEL CONSIGLIO TERRITORIALE DI PARTECIPAZIONE

1. Il Consiglio territoriale di partecipazione decade:
a. Per dimissioni contestuali della maggioranza dei propri componenti presentate al Presidente del Consiglio;
b. Per revoca da parte del Consiglio comunale, nel caso di gravi violazioni delle leggi, dello statuto e dei regolamenti comunali o per impossibilità a funzionare.
2. La revoca è deliberata dal Consiglio comunale a maggioranza assoluta dei propri componenti ed è disposta previa richiesta del Presidente del Consiglio. Per impossibilità a funzionare si intende la mancata elezione del Presidente entro i trenta giorni dalla nomina del Consiglio territoriale da parte del Consiglio comunale; la mancata sostituzione del Presidente entro trenta giorni dalle dimissioni, dalla decadenza o dal verificarsi dell’impedimento permanente; l’inerzia nell’esercizio delle funzioni.

ARTICOLO 8 – ENTRATA IN VIGORE

1. Il presente regolamento entra in vigore il giorno stesso della sua adozione da parte del Consiglio comunale
2. Il presente regolamento rimane in vigore fino al momento dell’approvazione del definitivo regolamento sul decentramento comunale.

ARTICOLO 9 – NORME DI RINVIO

1. Per quanto non espressamente previsto nel presente regolamento si fa rinvio alle norme contenute nel vigente regolamento del Consiglio comunale per quanto compatibili.


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martedì 7 settembre 2010

Angelo Vassallo: un eroe del Sud

Vi invito a leggere questo ricordo di Angelo Vassallo da parte di Ermete Realacci. Anche io voglio esprimere il mio personale cordoglio per questo amministratore appassionato e coraggioso che ha saputo dire tanti NO e ha perso la vita per difendere il nostro amato Sud, la sua legalità, il suo ambiente e la sua dignità.

Antonio


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Il Re è nudo - La provocazione di Matteo fa bene al PD

Innanzitutto voglio dire che discutere fa sempre bene: fa molto meno bene – e anzi fa un danno al partito – chi alle sollecitazioni reagisce con una levata di scudi, chiedendo come al solito di non disturbare il manovratore. E poiché io a questo partito intendo continuare a credere, con la stessa convinzione che mi ha fatto essere uno dei suoi fondatori, credo che ci sia necessità di discutere molto e bene.

Sono anche convinto che Matteo Renzi abbia messo l’indice nella piaga. Risultati elettorali, sondaggi, insoddisfazione crescente dei nostri militanti e del nostro elettorato non si sintonizzano bene con una classe dirigente sostanzialmente bloccata, da almeno 15 anni ferma alle stesse figure di riferimento dei partiti fondatori. Dire questo non significa essere tacciati di giovanilismo, perché qui non si tratta assolutamente di una questione anagrafica. Significa piuttosto garantire decisione dal basso, ricambio, trasparenza delle scelte.

E mi viene in mente: in questi anni abbiamo giustamente guardato all’America di Obama. Ma Obama ha vinto come un outsider, contro ogni designazione dei vertici del partito. Ed è con lui che i democratici sono riusciti a diventare forza di governo, non più inchiodati all’opposizione.

Proprio per questo credo che il Pd sia atteso a un banco di prova decisivo. Presto, perché ritengo che presto ci saranno le elezioni. E prima ancora delle elezioni conterà come ci si arriverà. Cosa farà il nostro partito: sceglierà le primarie per la selezione dei candidati, come è nel suo Dna, oppure sceglieranno i soliti capicorrente nelle solite stanze, magari subendo decisioni da Roma?


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lunedì 6 settembre 2010

Lo sport amatoriale a Pisa




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Verso il Congresso, a Pisa si punta ad una candidatura unitaria

Il Partito Democratico si appresta alla scelta della nuova classe dirigente. Ci aspettano settimane di confronto che siano di stimolo alla crescita del partito ed al radicamento sul territorio.
In assemblea comunale si è deciso di provare a cercare una soluzione unitaria. Credo sia la scelta piu giusta. E’ il momento di superare gli interessi personali e di pensare al bene comune. Non tutti lo stanno facendo. Ma sono convinto che siano ancora in tempo a ripensare alle proprie posizioni.

Lavoriamo insieme in questa direzione e vedrete che la città ci apprezzerà ancora di più

Buon lavoro a tutti

Antonio


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