venerdì 17 settembre 2010

Lettera aperta del Sindaco di Pisa Marco Filippeschi ai candidati rettore e al corpo accademico dell'Università degli Studi di Pisa‏

Condivido totalmente la lettera che il Sindaco ha inviato ai candidati Rettore (e che trovate nel resto del post). Un buon modo per ristabilire, con chiunque guiderà il nostro Ateneo, un rapporto sereno, proficuo e costruttivo. La città ne ha bisogno.

Sottolineare l’importanza di un percorso di internazionalizzazione (e del ruolo di facilitazione che posso svolgere le associazioni studentesche) è un segno importante di attenzione alla città ed al suo futuro. Pisa ha bisogno di porsi traguardi sempre piu ambiziosi e può farlo solo guardando oltre i confini dei nostri territori... guardando alle esperienze che si fanno in giro per il mondo e che in molti casi ci vedono all’avanguardia.

Pisa ha bisogno di un contatto diretto e continuo tra chi guida le due Istituzioni per definire politiche di riordino e recupero del patrimonio edilizio e per ripensare al rapporto tra residenti e studenti. Un rapporto che negli ultimi anni si è andato deteriorando troppo, anche per l’aumento del numero di iscritti al nostro Ateneo. Per questo è importante ridare impulso alla Conferenza Università e Territorio (da allargare anche ad un membro della Provincia) facendola riunire almeno una volta al mese e rendendola sede per definire una strategia condivisa, che preveda investimenti per una migliore integrazione delle attività dell’ateneo, per garantire nuova edilizia studentesca, servizi, accessibilità, accoglienza degli studenti, spazi e occasioni di socializzazione e cultura, calando poi nei quartieri, in collaborazione con i cittadini residenti e i Consigli Territoriali di Partecipazione, e nei diversi poli universitari le innovazioni concrete necessari

Finalmente con questo documento il Comune riprende un dialogo diretto interrotto qualche anno fa. Ora ci attendiamo una risposta altrettanto forte e netta dal nuovo Rettore.

Intanto in bocca al lupo ai tre candidati…chi sarà il nuovo Rettore dovrà lavorare (visti i tagli previsti dal DDL Gelmini) ancora piu dei suoi predecessori

Antonio


Lettera aperta del Sindaco di Pisa Marco Filippeschi ai candidati rettore e al corpo accademico dell'Università degli Studi di Pisa

L’elezione di un nuovo Rettore dell’Università è un fatto molto importante per la città e avviene mentre si rinnova anche il governo della Scuola Normale Superiore e della Scuola Sant’Anna.
Nell’autonomia che distingue istituzioni diverse, serve al Sindaco proporre alcune indicazioni e temi di riflessione per impostare un lavoro comune, una vera e propria «agenda di lavoro», per fare insieme gli atti concreti e le grandi riforme che è necessario fare anche al nostro livello. Per questo, trovando nei programmi dei candidati e nei colloqui che ho avuto con ognuno spunti utili ad approfondimenti, cerco di dare un contributo, al fine di continuare e potenziare su nuove basi la collaborazione avviata con il Rettore uscente Prof. Marco Pasquali.

1. L’Università, anche per l’integrazione nell’Azienda Ospedaliera, e con i suoi 58mila studenti iscritti, è l’istituzione della formazione e della ricerca caratterizzante e trainante per Pisa. Dal suo futuro dipende largamente il futuro della città. La posizione di prestigio che la nostra università ha mantenuto fra quelle italiane nelle classificazioni internazionali per qualità dell’offerta di studi è una base utile da cui spingere il rinnovamento, non certo una posizione acquisita. I cambiamenti dell’ordinamento, lo sviluppo dell’autonomia, la necessità di fronteggiare pesanti e spesso ingiusti tagli dei fondi statali e di dare certezze di status al personale, di quello più giovane e precario in particolare, la competizione fra atenei, rendono necessarie accelerazioni e innovazioni. Scelte per attrarre docenti di sempre più alto livello, per ridurre la frammentazione dell’offerta didattica, per innalzare i livelli formativi e, insieme, per una promozione selettiva degli studi e della ricerca che assecondi la domanda di alta formazione che viene dal mercato del lavoro, dall’evoluzione dei servizi. Anche per queste dinamiche s’impone la necessità di spingere per un’internazionalizzazione sempre più forte, fatta di relazioni con altri paesi dell’Unione Europea, con quelli dell’Arco Mediterraneo e con le principali e più dinamiche realtà nel mondo. Processo che porrà anche alla città obiettivi e problemi nuovi. La centralità di Pisa, che s’impone anche in virtù della facilità dei collegamenti aerei, deve essere pienamente valorizzata: questo si può fare valutando con gli amministratori di Sat S.p.A. gli spazi per un’azione coordinata di verifica dei benefici potenziali e di promozione.

2. Si deve riprendere, coinvolgendo la Regione Toscana, un percorso comune per il rilancio di Pisa come centro di attività congressuali di livello europeo che avranno la congressistica universitaria-scientifica- medica quale perno essenziale. In generale, l’Università può essere utilmente impegnata, anche tramite una ulteriore specializzazione delle attività formative, nella prospettiva di sviluppo del turismo, di promozione della fruizione dei beni culturali e dell’iniziativa di produzione culturale che sono tra gli obiettivi strategici di sviluppo economico del Comune, secondo un’impostazione da «distretto culturale» da condividere fra le istituzioni.

3. C’è da fare, dunque, una riflessione fra le diverse istituzioni negli organi del «Piano Strategico dell’Area Pisana» sulle scelte di prospettiva, infrastrutturali, insediative, di recupero e riordino del patrimonio edilizio esistente, di rapporto con Livorno e con Lucca dentro una politica regionale della Toscana Costiera, che dovranno portare a decisioni e in casi importanti avranno necessità d’intervento da parte del Governo nazionale e della Regione, per riconoscere la situazione per tanti versi «speciale» di Pisa, anche in virtù della sua caratterizzazione universitaria, per armonizzare la crescita e garantirne la sostenibilità ambientale.

4. In questo ambito serve concertare una razionalizzazione della gestione e una migliore finalizzazione del sistema dei parchi scientifico-tecnologici e delle iniziative di promozione dell’innovazione promosse sul nostro territorio, secondo gli indirizzi che la Regione Toscana si appresta a definire, in un percorso di riforma che valorizzi le esperienze positive. Le diverse istituzioni dovranno inoltre rilanciare con forza la necessità di mantenere anche sul nostro territorio le migliori energie che l’università sa esprimere, per creare nuova impresa. Fare questo significa incentivare la creazione degli spin-off universitari, rivelare e soddisfare la crescente domanda d’innovazione che proviene dal tessuto produttivo e dalle aziende del settore dei servizi, promuovere nuove aziende di servizio alle piccole imprese, nuova managerialità per far crescere dimensione d’impresa e internazionalizzazione.

5. Va rilanciata la «Conferenza Università e Territorio» quale sede per definire una strategia condivisa, che preveda investimenti per una migliore integrazione delle attività dell’ateneo, per garantire nuova edilizia studentesca, servizi, accessibilità, accoglienza degli studenti, spazi e occasioni di socializzazione e cultura, calando poi nei quartieri, in collaborazione con i cittadini residenti e i Consigli Territoriali di Partecipazione, e nei diversi poli universitari le innovazioni concrete necessarie. Il Comune, la Provincia, l’Università e l’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio hanno costruito intese per arricchire in modo stabile l’offerta rivolta all’associazionismo. Il Comune dagli anni ’90 con cospicui investimenti ha di molto arricchito la dotazione di spazi per iniziative culturali, in particolare rivolte ai giovani, e persegue la diffusione delle iniziative oltre l’area ristretta del centro storico. A l’Università spetta uno sforzo che sia proporzionato alla rilevanza del suo insediamento in città e alla domanda d’attività che genera. Il Comune potrà sperimentare forme nuove d’ascolto e di partecipazione delle rappresentanze studentesche.

6. Con la firma del «Protocollo d’intesa» fra Comune di Pisa e Guardia di Finanza si sono poste premesse molto importanti per contrastare il fenomeno degli «affitti in nero» che grava sugli studenti, sull’economia cittadina, sulle dinamiche insediative. La collaborazione dell’Università per incrociare dati sensibili con quelli in possesso della Guardia di Finanza o d’altre istituzioni è indispensabile per far valere le regole fiscali e contrastare l’evasione.

7. Serve una visione condivisa del «Piano per l’edilizia universitaria», aggiornando le previsioni secondo le possibilità d’investimento che realisticamente si possano programmare e secondo le opportunità nuove che possano ritrovarsi per le scelte di rinnovamento e riorganizzazione che la città ha già deciso e che potranno essere decise con il «Piano strutturale» che sarà elaborato nella dimensione dell’Area Pisana. Ciò anche potendo prevedere positivi scambi di patrimonio, quando è possibile, o intese motivatamente facilitate e agevolate.

8. Il «Piano di recupero» dell’area di Santa Chiara, verso il completamento della realizzazione del Nuovo Ospedale Santa Chiara a Cisanello, rappresenta per la città e per l’Università l’occasione irripetibile per una straordinaria operazione di riqualificazione, di dimensione e livello europei, che deve essere pienamente colta, per dare risposte armoniche. Per valorizzare uno straordinario patrimonio culturale e ambientale, riportare residenti in centro storico, dare risposte qualificate al bisogno di servizi, alla promozione del turismo e del godimento dei beni culturali, alle esigenze di mobilità. Comune e Università devono chiedere alla Regione e all’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana il massimo impegno, garanzia dei tempi di trasferimento e una visione internazionale per la realizzazione delle complesse e ambiziose previsioni del «Piano di recupero». Mentre per il pieno decollo del nuovo Ospedale di Cisanello serve una sollecitazione convergente perché si realizzi la nuova viabilità a Nord-Est della città e si contribuisca a nuovi sistemi di collegamento fra il centro storico e un polo attrattivo per 6-7 milioni di persone all’anno, a regime.

9. Il Comune sta approntando gli studi per il nuovo «Piano della Mobilità Urbana». Serve un impegno strettamente coordinato per superare casualità e assenza di programmazione, tale da mettere in gioco patrimonio esistente e capacità gestionali, a partire dalle scelte da compiere per migliorare la situazione del centro storico e per promuovere in ogni caso mobilità sostenibile, pubblica, elettrica, ciclabile, pedonale; collegamenti con i parcheggi; nuove possibilità di sosta, anche con la realizzazione di «silos».

10. Serve una programmazione degli interventi per il risparmio energetico e per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, che coinvolga appieno l’Università, forte del contributo che l’ateneo può dare alla visione da «Green City Energy» e che ha già dato in stretta collaborazione con il Comune, a partire dalla recente elaborazione e approvazione del nuovo «Regolamento Edilizio per la Sostenibilità Energetica».

11. Allo stesso modo, l’Università è assolutamente centrale nell’idea di «Smart City», di sperimentazione e di uso intensivo delle tecnologie, dei sistemi e dei servizi digitali, delle infrastrutture di connessione alla Rete.

12. Il Comune ha proposto Pisa alla Regione Toscana quale sede per un evento permanente sulla rivoluzione culturale e sociale, e sull’impatto degli sviluppi scientifico-tecnologici, della rete Internet, per coltivare e rafforzare la caratterizzazione di una città che ha visto la nascita dell’informatica italiana e ha assunto rilevanza mondiale su questo versante. Anche per questo obiettivo la collaborazione con l’Università sarà essenziale.

13. La realizzazione del recupero dei Vecchi Macelli per la «Cittadella Galileiana», con i finanziamenti provenienti dal Piuss e comunali, deve vedere Comune e Università prontamente impegnati ad individuare competenze scientifico-culturali per la realizzazione del progetto di «science center», all’altezza delle potenzialità straordinarie che già s’intravvedono e mettendo a frutto le esperienze meglio riuscite in altri paesi, cogliendo l’apporto di qualità straordinaria che può venire dalle nostre università e dai nostri centri di ricerca. Il tema della cultura scientifica e della promozione degli studi scientifici dev’essere sviluppato a Pisa in modo permanente e caratterizzante, all’altezza delle tradizioni, della vocazione e delle straordinarie risorse presenti. Anche il recupero e la fruizione di beni storici quali la Stazione Marconi di Coltano, per cui il Comune è impegnato assieme ad associazioni ed istituzioni culturali può essere importante, quale patrimonio simbolico e occasione per sviluppare anche iniziative universitarie e imprenditoriali.

14. Le attività di Palazzo Lanfranchi, la gestione dei fondi di opere della grafica e le esposizioni temporanee, condivisa positivamente fra Comune e Università, dev’essere una matrice di collaborazioni ulteriori, d’innovative esperienze di gestione, e di un lavoro comune, fatto insieme ad altre istituzioni, per realizzare il «Sistema Museale Pisano», inteso come insieme coordinato d’offerta e come promotore di una migliore articolazione delle sedi museali cittadine. Allo stesso modo vi sono spazi assolutamente fecondi di collaborazione fra l’Università e la Fondazione Teatro di Pisa per risultati importanti d’offerta culturale e di allargamento del pubblico, in una dimensione territoriale, qual è quella d’attrazione dell’ateneo, che va molto oltre la nostra città.

15. Il Comune è molto interessato a sostenere l’esperienza del Centro Sportivo Universitario. La realizzazione della «Cittadella dello Sport» di via Federico Chiarugi ha rappresentato un salto di qualità ed un esempio positivo d’integrazione fra città e Università. In generale, il Comune chiederà collaborazione per sviluppare nuove politiche e sperimentazioni urbane nel campo che può legare programmazione urbanistica, attività motorie e prevenzione e cura delle patologie dovute anche agli stili di vita.

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