venerdì 25 luglio 2008

ODG PER L'ABBATTIMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE

ORDINE DEL GIORNO 22.07.08

OGGETTO: progetto di eliminazione delle barriere architettoniche nel territorio comunale

Con questo ordine del giorno vorremmo riportare l’attenzione su un tema di fondamentale importanza: quello dell’accessibilità degli spazi pubblici e ad uso pubblico e, in generale, della città, in modo che gli spazi pubblici (aperti e chiusi) siano in grado di poter essere fruibili da parte di una utenza ampliata, che non è solo quella riferita a persone con disabilità motoria permanente ma interessa anche le persone anziane, quelle con ridotta capacità visiva, donne incinta o con il passeggino, persone con difficoltà motoria temporanea dovuta ad un incidente o ad una attività sportiva, fino ad arrivare alla sicurezza.

PREMESSO CHE
è emersa, a nostro avviso, la necessità di riorganizzare le politiche dell’ente pubblico su questo tema e di elaborare – con la condivisione delle associazioni che operano nel settore – un piano per l’abbattimento delle barriere esistenti, vorremmo avanzare una serie di richieste di impegno che presuppongono anche uno stimolo ad operare in maniera più decisa e coerente in rispetto delle disposizioni nazionali .

VISTO CHE
• le leggi vigenti prevedono l’obbligo per i Comuni di dotarsi del Piano per l’eliminazione delle Barriere Architettoniche (P.E.B.A.). In particolare, la Legge Finanziaria n. 41/1986 prevede, all’art. 32 comma 21: "Per gli edifici pubblici già esistenti non ancora adeguati alle prescrizioni del DPR 27 aprile 1978, n. 384, dovranno essere adottati da parte delle Amministrazioni competenti piani di eliminazione delle barriere architettoniche "; e la Legge Quadro n. 104/1992 stabilisce, all’articolo 24, che i piani di eliminazione delle barriere architettoniche sono modificati con integrazioni relative all’accessibilità degli spazi urbani, con particolare riferimento all’individuazione e alla realizzazione di percorsi accessibili", facendo assumere al P.E.B.A. il valore di strumento guida per elevare le condizioni di fruibilità dell’intero organismo urbano
• la L.R. 23/2001 impone ai Comuni la predisposizione di mappe dell’Accessibilità Urbana e che, con l’integrazione degli strumenti urbanisti dalla recente L.R- 01/2005, si prefigurano per l’ Amministrazione Comunale una serie di obblighi non derogabili, in tema di accessibilità urbana e pianificazione dell’abbattimento delle barriere architettoniche.

• il piano degli investimenti, così come previsto dalla legge, prevede annualmente una cifra per l’abbattimento di barriere architettoniche;


VERIFICATO CHE
esistono numerosi punti in cui i percorsi urbani e gli edifici pubblici non sono facilmente agevoli per la presenza di barriere architettoniche

RITENUTO CHE
sia indispensabile garantire una mobilità pedonale sicura a tutti gli abitanti

IL CONSIGLIO COMUNALE SI IMPEGNA E IMPEGNA LA GIUNTA COMUNALE

a) A dotare il Comune di Pisa del Piano per l’eliminazione delle Barriere Architettoniche, che dovrebbe essere lo strumento per programmare gli interventi volti a rendere la città più accessibile; entro brevi termini temporali magari elaborando il P.E.B.A. attraverso il coinvolgimento delle associazioni di persone disabili;

b) A impegnare i fondi a disposizione per l’abbattimento delle barriere architettoniche esclusivamente per l’abbattimento di barriere architettoniche e non, più in generale, per la realizzazione di nuove opere pubbliche;

c) A promuovere iniziative rivolte concretamente ad azioni di progettazione in grado di mirare all’innalzamento della qualità della rete di servizi, tempi e occasioni fornite dalla città che, partendo dalle necessità di chi maggiormente richiede attenzioni, possa giungere a definire risposte, capaci di garantire una città solidale e quindi accessibile;

d) A promuovere incontri con le associazioni di categoria per verificare lo stato di accessibilità degli spazi a verde comunali e, predisporre il piano di interventi per rendere accessibili i giardini e tutti gli spazi urbani pubblici;

e) A promuovere il coinvolgimento delle associazioni di assistenza dei disabili sia nella fase di progettazione di nuove opere pubbliche, sia nella fase della realizzazione, in modo da evitare che le nuove realizzazioni – magari fatte proprio per eliminare barriere architettoniche esistenti – si rivelino, una volta ultimate, poco efficaci o addirittura inutili;

f) A promuovere l’attuazione di una campagna informativa e di sensibilizzazione per spazi e servizi pubblici "accessibili a tutti", anche alle persone con esigenze speciali e, in particolare, a quelle con ridotte capacità motorie, evidenziando tutti quegli elementi fisici ma anche culturali che limitano o impediscono in qualche modo la libera e completa fruizione degli spazi e degli ambienti.

g) Ad individuare, all’interno del Comune, per una maggiore organizzazione e programmazione, un referente tecnico che possa coordinare gli interventi e le iniziative volte al superamento delle barriere architettoniche.


Tornando al “question time” della schermata è da rilevare che la barriera può essere sì architettonica ma anche culturale, comunicativa, conoscitiva….. anche un sito web può avere delle barriere, infatti potrebbe avere un supporto informatico che non è letto dagli screen reader per cui la persona cieca non ha la possibilità di visitare il sito, potrebbe avere caratteri piccoli e/o un font non chiaro per cui l’ipovedente ha difficoltà di lettura (ad esempio il Times new Roman, che è quello più usato è tra quelli che si leggono peggio perché non ha squadrature nette, è molto lezioso e crea difficoltà di contrasto). Oppure più semplicemente l’organizzazione del sito è molto complicata per cui non si riesce a raggiungere l’informazione che si sta cercando. Anche questa è una barriera ed infatti spesso si parla di USABILITA’ di un prodotto indicando la effettiva possibilità di attuarne il suo utilizzo.
Pensiamo alle “barriere” che possono trovarsi davanti le persone che soffrono di asma (per fortuna adesso non si può più fumare negli spazi pubblici), a chi ha forme allergiche, chi è celiaco ed ogni volta che va al ristorante trova grandi difficoltà perché sono pochi quelli che attrezzati ad una cucina senza glutine…. o alle barriere che possono trovare quotidianamente i bambini perché tutto è standardizzato per una singola categoria di utenza

La barriera architettonica è identificata con il gradino, le porte piccole, il bagno non accessibile ma è anche la difficoltà di orientamento all’interno di un edificio o di un complesso direzionale o produttivo, e l’impossibilità di trovare un ufficio o la stanza della persona con cui dobbiamo parlare. Questo progettazione “labirintica” ed omogenea in cui un ambiente è uguale a tutti gli altri senza nessun punto di riferimento è purtroppo abbastanza comune nell’edilizia contemporanea ed è di attualità il tema del WAY FINDING, cioè valutare un luogo o uno spazio non solo per le sue caratteristiche architettoniche ma anche nelle sue capacità “user friendly” (come direbbero gli informatici) cioè di poterlo fruire sapendo sempre dove si è e dove si sta andando ed eventualmente comprendere immediatamente quale è il percorso per salvarsi in caso di pericolo (senza dover leggere le complicate planimetrie delle vie di fuga). E non c’è bisogno di andare lontano. L’altro giorno ero al CNR di Pisa, una struttura che ha pochi anni di vita, e vi assicuro che non vi è possibilità di orientamento. I corridoi sono tutti uguali, le stanze sono tutte uguali, i colori, le scale, gli arredi…. tutto uguale e se non vi forniscono il numero della stanza che cercate, e ogni tanto chiedete qualche informazione, non riuscirete a trovarla.

Per rispondere a tutte le domande della slide bisogna partire comprendendo chi sono i soggetti a cui ci rivolgiamo e solo allora potremo capire se si è creata, anche senza volerlo, una barriera. La persona è al centro di ciò che si fa e di ciò che ci circonda, in tutte le sue età, ed in tutte le sue attività e differenze.

Ci sono alcune fasce di utenza che hanno esigenze speciali di cui bisogna tenere conto soprattutto in fase progettuale perché andare a fare un intervento su un prodotto già realizzato è molto più complesso, non sempre si risolve come si vorrebbe, si vede che è un intervento “tappabuchi” fatto per ottemperare a qualcosa che non si è fatto o pensato prima, e poi alla fine si è speso due volte.
Per fasce di utenza mi riferisco ad anziani, bambini, donne incinta, mamme con passeggino, obesi, disabili motori temporanei e permanenti, disabili sensoriali temporanei e permanenti.

Ma anche altre fasce
Impiegati e dipendenti, (pensate alle immagini tv dei tribunali, es. quello di Milano quando fanno vedere i faldoni che vengono trasportati con il carrellino perché a mano sarebbero troppo pesanti e ci vorrebbero delle giornate intere, ovviamente quando incontrano un gradino devono caricarseli), magazzinieri, trasportatori, corrieri operatori ecologici, operatori edili ma ci sono anche gli operatori che si dedicano alla salute e sicurezza dei cittadini e quando intervengono hanno bisogno che vi siano meno ostacoli possibili.
Mi riferisco al Pronto soccorso sanitario, Vigili del fuoco, Polizia, Carabinieri, Vigili urbani, Guardie private

Per cui le barriere “diciamo quelle tradizionali cosiddette architettoniche” devono essere eliminate non solo per permetterne l’accesso ma anche, e direi soprattutto, per non impedirne la fuga ed agevolare un eventuale intervento dei soccorsi.

CLIC - Io mi sono dato questa definizione che è molto ampia, e sicuramente generica, ma serve per far riflettere concettualmente il significato e le attenzioni che bisogna avere in fase progettuale:

Una barriera è tutto ciò che impedisce di dare a tutti l’opportunità di fruire di un bene.

Ho scelto questa foto perché simbolicamente ritrae un esempio di superamento delle barriere. Infatti si riferisce ad una uscita in barca a vela, organizzata con la Lega Navale di Livorno, il cui equipaggio era formato anche da persone con disabilità di tipo motorio e sensoriale (non vedenti)


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martedì 22 luglio 2008

IL CONSIGLIO COMUNALE PER LA DONAZIONE DEL SANGUE

IL CONSIGLIO COMUNALE


...RILEVATO che ogni anno, durante il periodo estivo, si verificano situazioni di particolare criticità nel mantenimento dell’autosufficienza di sangue. Che la città di Pisa, in cui è costante ed intensa la richiesta di sangue e suoi derivati da parte dell’Azienda Ospedaliera, soffre in modo particolare soprattutto a causa della partenza degli studenti fuorisede e dei residenti per il periodo di ferie...

...SI IMPEGNA
- a mettere in atto, in accordo con le associazioni e federazioni dei Donatori di Sangue, idonee iniziative finalizzate a promuovere la donazione del sangue quale alto gesto di responsabilità civica e di partecipazione attiva ai bisogni degli ammalati per la tutela della loro salute
- ad essere parte attiva nelle donazioni. Organizzando il flusso dei donatori compatibilmente con le necessità dei Centri trasfusionali di S.Chiara e Cisanello, sarà aperta una sottoscrizione per organizzare un gruppo di consiglieri comunali che potranno poi donare il sangue in modo da sensibilizzare ulteriormente l’opinione pubblica attraverso un esempio diretto...

...IMPEGNA IL SINDACO
a mettere in atto, idonee misure finalizzate a offrire servizi ed agevolazioni ai donatori e alle associazioni di donatori di sangue, quali:
- Prevedere entrate gratuite ai donatori di sangue nei musei comunali nel periodo estivo
- Valutare l’invio di una lettera per sensibilizzare i giovani alla donazione di sangue
- Sostenere le associazioni nella promozione, all’interno delle scuole, dei luoghi di lavoro e delle associazioni sportive, della cultura della donazione del sangue e degli organi

IL CONSIGLIO COMUNALE

VISTA la legge n. 833 del 23 dicembre 1978 ed in particolare gli artt. 45 e 46;

VISTA la legge quadro sul volontariato n. 266 dell’11 agosto 1991, che riconosce il ruolo fondamentale e insostituibile delle associazioni di volontariato;

VISTO il D.M. 1 Settembre 2005 “Linee guida per lo svolgimento di attività mirate di informazione e promozione della donazione di sangue” che raccomanda, tra l’altro, ai comuni di favorire le attività delle associazioni del volontariato del sangue;

VISTA la legge n. 219 del 21 ottobre 2005 “Nuova disciplina delle attività trasfusionali e della produzione emoderivati”;

CONSIDERATO che un’adeguata disponibilità di emocomponenti e farmaci plasmaderivati nel sistema trasfusionale costituisce elemento di rilievo strategico a supporto di un’ampia serie di prestazioni sanitarie e percorsi assistenziali quali l’emergenza e urgenza, l’alta specialità, l’oncologia, la chirurgia elettiva, l’ematologia clinica, i trapianti;

RILEVATO che il conseguimento dell’autosufficienza di sangue e plasmaderivati è subordinato non solo ad un efficiente funzionamento delle strutture trasfusionali, ma soprattutto anche ad un’adeguata valorizzazione delle associazioni di volontariato; e che il ricorso sistematico a donatori periodici associati, con la conseguente progressiva eliminazione del ricorso ai donatori occasionali che ancora rappresentano un’entità significativamente presente nell’area pisana, è un obiettivo qualitativo a cui punta la sanità pubblica;

RILEVATO che ogni anno, durante il periodo estivo, si verificano situazioni di particolare criticità nel mantenimento dell’autosufficienza di sangue. Che la città di Pisa, in cui è costante ed intensa la richiesta di sangue e suoi derivati da parte dell’Azienda Ospedaliera, soffre in modo particolare soprattutto a causa della partenza degli studenti fuorisede e dei residenti per il periodo di ferie. Che purtroppo l’esperienza consolidata negli anni insegna che già dal mese di Giugno si verificano le prime carenze di sangue, per poi esplodere in vere emergenze dal mese di Luglio.

RILEVATO che negli ospedali italiani manca sangue e servirebbero circa 2000 sacche in più alla settimana e che in data 07/07/08 dal servizio di medicina trasfusionale del policlinico fiorentino di Careggi è partita una lettera in cui si invitano i medici "a rimandare, nell'interesse dei pazienti, tutte le attività chirurgiche che non siano gravi e assolutamente inderogabili emergenze

VISTO il Decreto Legislativo 15 novembre 1993 n. 107 “Revisione ed armonizzazione dell’imposta sulla pubblicità e del diritto sulle pubbliche affissioni”, art. 20 “Riduzioni del diritto”;

VISTA la Legge 30/12/1994 (e seguenti), art. 1, comma 480 lettera c) che prevede l’affissione gratuita in determinati casi e condizioni;

DICHIARA
- di condividere gli scopi e le finalità del volontariato organizzato rappresentato dalle Associazioni e Federazioni dei Donatori di Sangue

SI IMPEGNA
- a mettere in atto, in accordo con le associazioni e federazioni dei Donatori di Sangue, idonee iniziative finalizzate a promuovere la donazione del sangue quale alto gesto di responsabilità civica e di partecipazione attiva ai bisogni degli ammalati per la tutela della loro salute
- ad essere parte attiva nelle donazioni. Organizzando il flusso dei donatori compatibilmente con le necessità dei Centri trasfusionali di S.Chiara e Cisanello, sarà aperta una sottoscrizione per organizzare un gruppo di consiglieri comunali che potranno poi donare il sangue in modo da sensibilizzare ulteriormente l’opinione pubblica attraverso un esempio diretto.

ASSICURA
Nell’ambito delle rispettive competenze, ogni collaborazione per rendere sempre più evidente e proficua l’opera del donatore volontario quale promotore di un primario servizio socio sanitario

IMPEGNA IL SINDACO
a mettere in atto, idonee misure finalizzate a offrire servizi ed agevolazioni ai donatori e alle associazioni di donatori di sangue, quali:
- Prevedere entrate gratuite ai donatori di sangue nei musei comunali nel periodo estivo
- Valutare l’opportunità di rendere esenti dal diritto di affissione manifesti e poster delle associazioni di volontariato del sangue, individuando spazi loro riservati, pari ad almeno il 10% del totale dedicato all’affissione a cura dell’Ufficio Affissioni;
- Valutare l’invio di una lettera per sensibilizzare i giovani alla donazione di sangue
- Sostenere le associazioni nella promozione, all’interno delle scuole, dei luoghi di lavoro e delle associazioni sportive, della cultura della donazione del sangue e degli organi


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venerdì 18 luglio 2008

E se dalle difficoltà dell’abruzzo nascesse il nuovo PD?

E se in Abruzzo, grazie allo scandalo sanità, nascesse il vero Pd? La domanda non è ingenua e l’occasione potrebbe essere persino storica. Che cosa racconti ai cittadini durante la campagna elettorale per le nuove elezioni regionali? E, soprattutto, a quale personale politico ti affidi? Chi candidi? Scegli nelle stanze buie del potere o apri finalmente alla gente la selezione vera della nuova classe dirigente con primarie libere, senza bloccare le liste? Giochi in difesa, sperando di salvare il salvabile, o guardi in faccia la tragedia e la sfidi dando vita a un nuovo modo di pensare e fare politica? Resti prigioniero dei vecchi mandarini o vai alla scoperta di forze fresche, che hanno idee ed energie non per costruire una carriera politica, ma la POLITICA?
Facce nuove, ha tuonato Remo Gaspari. Ha ragione. L’ex leader ha aggiunto:”La classe politica regionale se ne deve andare via, a casa. Non ci si può limitare a dire chi è colpevole e chi no. Chi sapeva è complice, chi non sapeva e non si è accorto di nulla non è capace di amministrare. E’ necessario ripulire il campo interamente. Se si vota bisogna fare liste con persone nuove, solo così possiamo sperare in un Abruzzo nuovo e diverso”. Ecco la sfida che può raccogliere il Pd per dimostrare di aver capito. Perde? Che importa? Lunedì, in Abruzzo, è tutto finito per un sistema rivelatosi marcio. Ma la politica non finisce, la politica deve andare avanti. E resta in attesa del nuovo Pd, del vero Pd. Quello visto finora, anche in Abruzzo, è servito soltanto a mascherare il volto di chi non aveva più volto. Diciamolo.


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mercoledì 16 luglio 2008

VORREI UNA PISA DIVERSA: NO ALL’ORDINANZA DEL PREFETTO

Stamani mi sono vegliato ed ho trovato diversi sms sul mio cellulare... subito mi sono preoccupato: è inusuale trovare tanti sms alle 7.30! Dopo ogni messaggio che leggevo, il mio umore peggiorava...

Alla fine della lettura dei messaggi ho subito capito che non sarebbe stata una gran bella giornata…poi ho letto l’articolo dei giornali che parlava dell’ANTIPROIBIZIONISMO A PISA (ma stiamo scherzando) ed allora la giornata è diventata cupa. Mi sono chiesto: è un brutto sogno oppure faccio parte di una maggioranza che crede di riuscire a cambiare le abitudini di chi vive la città con azioni dirette e non condivise con i suoi consiglieri??? Spero di sbagliarmi… ma non è questo il PD a cui vorrei iscrivermi!!!!! Non è questo il metodo di discussione (non discussione) all’interno di un partito che si chiama DEMOCRATICO!!!!!

Credo che sia arrivato il momento di discutere di queste tematiche prima all’interno del Partito, poi all’interno del Gruppo Consiliare del PD ed infine confrontarci con la città tutta (residenti e domiciliati). Mi sembra quasi che in questi primi mesi si stia rincorrendo il transitorio (a volte senza raggiungerlo) e non si stia seriamente pensando alla progettazione integrata di un “Patto per la convivenza”, cosi come previsto all’interno del Programma elettorale e, probabilmente, riproposto in maniera organica dall’Ass. Forte nel Programma di Mandato. A cosa servono ordinanze di questo tipo senza aver prima definito la strategia da adottare (sicuramente qualcuno l’avrà in mente… ma perché non ce la presenta in maniera chiara???)

Entrando nel merito del provvedimento, condivido solo il divieto di vendita di bevande (perché solo alcoliche???) fuori dagli esercizi autorizzati (ma questo non sarebbe già vietato da altre leggi??). E poi mi domando in base a quali criteri sono state scelte le vie in cui applicare l’ordinanza. Non credete che il problema non sia per nulla superato (è infatti possibile bere al di fuori di queste zone -a soli 500 m dal centro- e poi venire a creare disturbo nel centro storico)? Leggendo l’ordinanza, sembra che dopo le 3.00 sia possibile vendere, anche senza autorizzazione comunale, bottiglie di alcolici in centro città... o no? Ed infine un bicchiere di plastica contente birra sporca di più che un bicchiere di carta contenente aranciata? E poi l’art.650 del codice penale…. ma vogliamo tornare al medioevo?

Credo sia il caso, almeno (visto che l’ordinanza è già operativa), di presentare il provvedimento alla cittadinanza e motivare (se esiste una motivazione) come questa ordinanza si inserisce all’interno di un più vasto progetto di sicurezza e convivenza all’interno della città. Proviamo come circolo di Pisa centro a farcene carico all’interno del Partito?


Un caro saluto
Antonio

PS: riporto di seguito l’art. 650 del codice civile, dal titolo - Inosservanza dei provvedimenti dell'Autorità
Chiunque non osserva un provvedimento legalmente dato dall'Autorità per ragione di giustizia o di sicurezza pubblica, o di ordine pubblico o d'igiene, è punito, se il fatto non costituisce un più grave reato, con l'arresto fino a tre mesi o con l'ammenda fino a lire quattrocentomila.


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L'Ordinanza del Prefetto








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PISA APRE LA SESTA PORTA








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lunedì 14 luglio 2008

La Robin Hood Tax: grande effetto comunicativo ma scarso vantaggio economico per il sistema

E’ indubbio che il provvedimento denominato Robin Hood Tax riesce a raggiungere comunicativamente tutte le fasce dell'elettorato: il sempre verde ministro dell’Economia Giulio Tremonti “toglie ai ricchi” (che viziosamente accrescono i propri profitti nell’attuale congiuntura) per far respirare i poveri (costretti a fronteggiare caro-petrolio e caro-prezzi). Il ministro dell’Economia, pertanto, si appropria di un’icona degli avversari politici – Robin Hood è da sempre un simbolo progressista – e si propone come nemico dei soprusi economici e difensore dei più deboli.

Come funziona la tanto sbandierata Robin Hood Tax? Il meccanismo obbligherà i petrolieri a passare, nella gestione delle scorte di greggio, dal metodo LIFO (Last In, First Out) al FIFO (First In, First Out). Così facendo emergeranno le plusvalenze, da sottoporre a prelievo Ires, che gli operatori realizzano dalle scorte comprate ed accantonate a prezzi più bassi ma poi messe a riserva quando il loro valore di mercato è cresciuto. In “soldoni”, si tratta di tassare i petrolieri che comprano scorte a prezzi relativamente bassi e, (ap)profittando dei costanti aumenti del greggio, rivendono realizzando notevoli extra-profitti. Si prevede, in particolare, un aumento del 5,5%i dell’imposta sui redditi per tutte le imprese che producono o vendono energia elettrica.

Il Ministro Tremonti, la definisce un’imposta etica ed assicura che non avrà affetti distorsivi sulla concorrenza. La manovra dovrebbe garantire un miliardo di euro che diventerebbero almeno due e mezzo, grazie ai prelievi straordinari da assegnare anche a banche e assicurazioni.

L’imposta ha raccolto non poche critiche da più parti e come nota Carlo Scarpa (info www.lavoce.it) la Robin Hood Tax eleverà i prezzi dell'energia elettrica, già oggi piuttosto alti, spostando denaro dalle tasche dei consumatori a quelle dello Stato. Le imprese che si troveranno di fronte a un aumento delle imposte sul reddito aumenteranno i prezzi per mantenere i margini di utile. E questo giochino riesce particolarmente bene ove la domanda è rigida, come nel caso dell’energia (benzina ed elettricità). Questo chiaramente comporterà che o si chiude il libero mercato dell’energia oppure Robin Hood fa aumentare i prezzi a valle.

La conclusione satirica dell’affare Robin Hood Tax è che, come hanno notato alcuni, questa tassa potrebbe ridurre le disponibilità del più famoso petroliere d’Italia, Massimo Moratti, il quale investirà meno sul mercato dei calciatori per la sua Inter, con tanto piacere dell’altra squadra di Milano e della mia Juventus: insomma, alla fine.... tutto gira intorno al Cavaliere. Sempre e comunque.

Tra qualche mese analizzeremo i dati derivanti dall’operazione Robin Hood e vedremo se la nostra profezia, purtroppo, si tradurrà in realtà. Spero tanto di essermi sbagliato

Antonio


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domenica 13 luglio 2008

BASTA SILENZIO SULLA INDECENTE PROPOSTA DI MARONI SUI ROM: PERCHE’ NON PRENDIAMO LE IMPRONTE ANCHE AI POLITICI?


Care amiche e cari amici,

non so quanti di voi abbiano seguito la proposta di legge di Maroni di prendere le impronte digitali ai bambini ROM. Non riesco ad esimermi dal parlare e prendere posizione per evitare che proposte “semi-razziste” passino inosservate.

Sono preoccupato soprattutto perché se iniziamo con proposte di questo tipo tra qualche anno cosa potrà accadere??? Come mai i ministri “cattolici” del Governo di centro destra non hanno imposto una posizione diversa? Forse non hanno la forza di imporre le loro idee?? Per me escono bocciati….senza appello. Non sono riusciti a far comprendere l’importanza dell’attenzione per la dignità di ogni uomo e donna…Non mi stupisce invece il silenzio del nuovo presidente della Commissione per l’infanzia (Mussolini) perché le schedature etniche e religiose fanno parte del DNA familiare.
A sessant’anni dalle leggi razziali l’Italia non ha ancora fatto i conti con le sue tragiche responsabilità (forse non ce ne siamo vergognati abbastanza??). In particolare questi conti non li ha fatto il Centro Destra al governo se un suo ministro propone il concetto di razza nell’ordinamento giuridico. Perché di questo si tratta. Come quando i bambini ebrei venivano identificati con la stella gialla al braccio. Oggi con le impronte digitali uno stato di Polizia mostra un volto eccessivamente rigido a piccoli rom. Perché non c’è la stessa ostinazione a combattere altre vaste arie di criminalità? Forse c’è meno ritorno giornalistico? Io credo che con questa proposta stiamo veramente andando contro la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia perché la schedatura di un bambino ROM, che non ha commesso reato, viola la dignità umana.

E’ giusto trovare delle azioni concrete e “forti” verso chi nei campi nomadi (come in qualunque parte delle città) delinque (ottima l’idea di non far partecipare al progetto Città sottili le persone che non rispettano i patti di convivenza), ma le misure di Maroni non servono a combattere l’accattonaggio. C’è un solo modo perché i bambini ROM non vadano a rubare: mandarli a scuola…educarli alla legalità…farli crescere nel rispetto e con la consapevolezza che le regole servono per avere un Paese migliore. Qui si che ci vorrebbe un decreto legge perché ogni mattina pulmini delle pubbliche amministrazioni passino nei campi ROM per portarli a Scuola (solo cosi è possibile una reale integrazione). Per la sicurezza sarebbero soldi ben spesi.

Quanto alle impronte se vogliamo prenderle, cominciamo da noi e dai nostri familiari; ancor meglio dai politici nazionali e locali. I cittadini saprebbero chi partecipa alle attività della “vita pubblica” e chi facendo il furbo vota per altri. L’elimina “pianisti” sarebbe uno dei pochi lodi graditi agli italiani….



A volte qualche provocazione può servire a “migliorare il Paese”…io me lo auguro…voi cosa ne pensate?



Antonio


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venerdì 11 luglio 2008

POLITICA NAZIONALE – Una serie opposizione per diventare (si spera presto) maggioranza

La strategia politica si rivela, in questo inizio di legislatura, di fondamentale importanza per il PD. La maggioranza sembra attualmente molto compatta attorno ai dettami di Silvio Berlusconi come, del resto, era già avvenuto nel quinquennio 2001-2006. Il Cavaliere aveva allora dimostrato di saper tenere dritta la barra, a dispetto dei molti strappi soprattutto da parte dei democristiani, oggi fuori dal governo. Dopo il successo delle urne, sono stati affrontati i problemi riguardanti i rifiuti in Campania e la lotta alla criminalità, quindi il dibattito politico si è inclinato progressivamente verso le vituperate leggi delle “neo-guarentigie”, ossia la norma blocca-processi e il lodo Alfano. De facto, Pdl+Lega sembrano compatti nel voler arrivare all’approvazione dei provvedimenti, disponendo in Aula di una maggioranza sicura e, per converso, i Democratici si sono trovati di fronte alla necessità di approntare un’opposizione coerente ai principi riformisti delineati da Walter Veltroni. In particolare, il nervo scoperto è l’alleanza pre-elettorale stipulata nella primavera scorsa con Antonio Di Pietro, ora uno dei protagonisti del “No Cav Day” tenutosi martedì a Roma. Il Segretario del PD ha affrontato una rischiosa situazione: sull’onda della montante disapprovazione contro le cosiddette leggi salva-Premier, era possibile seguire la fronda più radicale, visceralmente anti-Berlusconiana, contestataria e “giustizialista”, oppure mantenere il “no” verso il centrodestra pur conservando uno stile ed un modus operandi istituzionale e costruttivo. Il momento era particolarmente delicato: l’ondata di sdegno che si era levata a sinistra contro il Cavaliere poteva trascinare anche il PD verso la protesta di Piazza Navona che, infine, è quasi implosa in un tutti-contro-tutti, portando il leader dell’IDV a dissociarsi dagli attacchi verso il Presidente della Repubblica e il Papa. Il PD, ricordiamo, è stato fondato con una missione: costruire una forza politica a vocazione maggioritaria e, al contempo, riformatrice, liberale, non estremista e alternativa alla destra; l’antipolitica da palcoscenico ha parlato con la “pancia”, sferrando bordate che erano attese: pur rifiutando gli insulti è importante per i Democratici comprendere e filtrare i motivi di questo profondo malessere, senza ricadere nelle barricate anti-Berlusconi che, infine, sembrano sempre fare il gioco del Presidente del Consiglio il cui consenso non accenna a diminuire. L’opposizione al Premier si può fare in maniera meno urlata, più pragmatica e propositiva: non servono insulti e grida, bensì un progetto alternativo serio, concreto, puntuale, incisivo, convincente. I frutti di questa “traversata del deserto” si faranno certo attendere e il PD, nel frattempo, deve capire perché gli italiani hanno deciso, nonostante tutte le controversie giudiziarie di Berlusconi, di dargli fiducia per la terza volta in quindici anni. Non è cercando di demolire o demonizzare la sua figura che i Democratici potrebbero sperare di vincere, ma solo proponendosi come forza coraggiosa nel definire chiaramente i propri “sì” e “no” di fronte agli altri competitors politici, arrivando a scompaginare una volta per tutte la profonda spaccatura fra Berlusconiani e non, togliendo così al Cavaliere il fertile terreno alimentato da quella parte politica che ha come unico scopo e collante la sua sconfitta. Contrastarlo, cercando di presentarsi come vera ed unica alternativa credibile è la (lunga) strada per arrivare a essere maggioranza nel paese


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mercoledì 9 luglio 2008

La crescita dell'aeroporto:opportunità e minacce

OGGETTO: Sviluppo dell’aeroporto di Pisa/Rapporto con i quartieri di S.Marco e S.Giusto

Il coordinamento del Circolo PD di S.Marco e S.Giusto, dopo un incontro a carattere pubblico tenuto il gg. 12 giugno alla presenza degli Assessori Gai e Cerri, una successiva riunione del coordinamento e della segreteria del Circolo stesso, esprime notevoli preoccupazioni per il deterioramento della qualità della vita nei quartieri di S.Marco e S.Giusto, conseguenza dell’evidente grande sviluppo delle attività aeroportuali e dei servizi connessi.

I cittadini denunciano con insistenza l’aumento ad ogni ora del giorno ( il mattino prima delle ore 6, la sera ben oltre le ore 23) del numero delle partenze ed arrivi che sorvolano a bassa quota i tetti delle abitazioni e si chiedono, tra le altre cose, se questa intensa attività è compatibile con le normative in materia e se esiste la possibilità di effettuare maggiormente tali manovre dal lato mare.

I cittadini assistono alla rapida trasformazione di grandi terreni attorno alla zona delle piste, vicino allo svincolo della FIPILI, che porterà ad un innalzamento del numero di mezzi circolanti (mezzi a noleggio) e si domandano se il tipo di viabilità attuale reggerà l’urto, visto che già adesso i pericoli per la sicurezza stradale e pedonale è ai massimi livelli.
I cittadini di questi quartieri sono a conoscenza che la composizione del CdA di SAT è formata da più soggetti istituzionali (fra gli altri Comune di Pisa, Provincia di Pisa, Regione Toscana) e che a loro, oltre che alle autorità militari e sanitarie per quanto di loro competenza, devono rivolgere i propri appelli e le proprie domande in materia di livelli di inquinamento ambientale, acustico, di salvaguardia della salute, di mobilità, di vivibilità in generale.

Per tutti questi motivi e per altri ancora, il PD di S.Marco S.Giusto, responsabilmente e con la misura di un grande partito che vuole essere motore propulsivo della vita politica cittadina, ritiene un dovere comprendere in profondità le scelte che sono alla base dell’enorme sviluppo del sistema aeroportuale, le future strategie dell’azienda e le ricadute sui quartieri limitrofi e sull’intera città.
Ci sentiamo in dovere di informare la SAT in tutte le sue componenti, che i cittadini di S.Marco e S.Giusto si felicitano con essa per i soddisfacenti risultati in termini di numero di voli e passeggeri (crescita del 249,6% dal 1997 al 2007 in termini di passeggeri) con notevoli ricadute positive sul territorio pisano, molto meno per la vicenda dei lavoratori in sciopero delle cooperative che prestano servizio presso lo scalo, sostituiti con lavoratori interinali.
Queste felicitazioni vanno però di pari passo con la denuncia delle ricadute negative sulla qualità della vita degli abitanti limitrofi all’area aeroportuale.

Chiediamo pertanto che il Sindaco, gli Assessori competenti in materia e le componenti del PD in Consiglio Comunale si attivino urgentemente per allestire un tavolo nel quale la SAT esplichi chiaramente le proprie strategie di sviluppo future e gli interventi che intende mettere in campo per salvaguardare la salute dei cittadini ed i rischi inerenti alla sicurezza stradale nelle vie confinanti ai propri terreni.

Sarà poi decisivo nei modi e nelle forme da concordare in quella sede, aprire ancora una volta un confronto pubblico con i cittadini dei quartieri e compiere una doverosa opera di trasparenza ed informazione sistematica e capillare.


Pisa, 8 Luglio 2008



CIRCOLO DEL PD S.MARCO – S.GIUSTO



Vi metto a conoscenza della lettera ricevuta dal Circolo del PD di San Marco-San Giusto che mette in relazione la crescita dell'aeroporto ed iconseguenti problemi del quartiere.Cosa ne pensate? Nei commenti troverete la mia posizione!!! Qual è la vostra? Come dovremmo comportarci come Amministratori?


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martedì 8 luglio 2008

CONSIGLIO COMUNALE DEL 3 LUGLIO

Pochi punti all’odg del consiglio di giovedì scorso... ma veramente difficile concentrarsi in aula visto il caldo che attanaglia la Sala delle Baleari.

Il consiglio inizia con 1 ora di ritardo (alle 15.30) per permettere alla conferenza dei capigruppo di discutere (per l’ennesima volta) del ruolo degli assistenti dei gruppi consiliari. Il loro supporto è fondamentale per il buon funzionamento del consiglio e per le attività dei gruppi. A qualche consigliere questo ritardo non è piaciuto per niente e chiede di rinviare il consiglio... ma il vicesegretario generale con un chiarimento autentico ci comunica che i lavori del consiglio sono validi.

Allora si prosegue... nel caldo torrido della sala delle Baleari (lasciata dopo soli 5 minuti dal Consigliere Monaco che comunica di abbandonare l’aula perché il caldo non permette di lavorare in maniera efficace) e si entra nel merito delle interpellanze presentate da Petrucci (sui lavori di rifacimento della strada che fiancheggia Piazza dei Miracoli) e Titoni (sul commercio a Tirrenia).

Al Consigliere Petrucci risponde l’Ass. Serfogli, il quale comunica di aver concordato la data dei lavori con i commercianti della zona (le date proposte erano i weekend del 18/19 giugno o del 30 giugno e 1 luglio) che hanno preferito il weekend del 18 giugno. L’assesore inoltre concorda che l’asfaltatura di quella strada non sia il meglio dal punto di vista dell’impatto ambientale…ma si pensa di renderla più congrua rispetto al valore della Piazza durante i lavori di riassetto urbanistico dell’area del Santa Chiara.

Al consigliere Titoni avrebbe dovuto rispondere l’Ass. Forte che però era assente per motivi di salute e provvederà a rispondere nel consiglio della prossima settimana.

Si passa poi alla fase delle proposte... e tocca a me presentare la delibera per l’assegnazione di 42 box ripostigli, visto che in commissione la proposta è passata all’unanimità. Ma come speso capita in questo consiglio e specialmente tra le fila del centro destra c’è poco accordo…cosi dopo che i loro rappresentati hanno votato in commissione la proposta di delibera..si arriva in consiglio e succede di tutto. Il consigliere Buscemi propone un emendamento votato da tutti…ma ecco dietro l’angolo l’ennesima sorpresa ……durante la votazione della delibera (che passa a maggioranza) il centro destra si spacca e due consiglieri votano a favore e gli altri (tra cui anche il consigliere Cognetti che aveva votato a favore la proposta di delibera in commissione) si astengono. La domanda sorge spontanea…come mai Cognetti si è astenuto??? Forse la proposta del Consigliere Buscemi ha stravolto la proposta di delibera??? Oppure all’interno del centro destra c’è qualche problema più profondo?

A parte queste domande (problemi che ci riguardano poco) si passa ad analizzare due pratiche che vengono approvate a maggioranza e senza un grande dibattito. Infine, a seguito della richiesta di alcuni consiglieri di approfondire la pratica, si decide di rinviare...

Il consiglio si conclude con la consegna di un mazzo di fiori alla SIg.ra Giorgia che da qualche giorno è andata in pensione…un bel gesto per una persona che tanto si è impegnata per il buon funzionamento della struttura comunale….


A presto

Antonio


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Evento da non perdere: CORAGGIO vs PAURA. IL FUTURO DEI DEMOCRATICI

Vi segnalo un convegno veramente interessante a cui vi invito a partecipare:

CORAGGIO VERSUS PAURA. IL FUTURO DEI DEMOCRATICI
Montecatini - Centro Congressi Vittoria - Viale Baccelli, 2
venerdì 11 e sabato 12 luglio

Spero di incontrarvi in "tanti"


Antonio


PS: Il programma dell'incontro è nel proseguio del post, basta cliccare su "Leggi Tutto"


CORAGGIO VERSUS PAURA. IL FUTURO DEI DEMOCRATICI.
Montecatini - Centro Congressi Vittoria - Viale Baccelli, 2


Venerdì 11 luglio 2008

Ore 10.30 - Saluto di Federico Gelli, Vicepresidente Regione Toscana
Presentazione di Linda Lanzillotta, Presidente di Glocus

Ore 11.00 – Introduce Nando Pagnoncelli, “Come ha giocato la paura nelle ultime elezioni”
Commentano Aldo Schiavone e Stefano Menichini

Ore 12.00 / 13.30 e 15.00 / 17.00 Dibattito
Coordina Paolo Gentiloni

Ore 17.00

• Dall’Europa ai territori: istituzioni che funzionino
Rapporteur Franco Bassanini
Introduce Marco Olivetti

• Rompere le barriere per tornare a crescere
Rapporteur Fiorella Kostoris
Introduce Giuliano Da Empoli

• Democratici: territori e identità
Rapporteur: Matteo Renzi
Introduce: Ermete Realacci

• Libertà, laicità, pluralismo
Rapporteur: Mario Marazziti
Introduce: Giancarlo Bosetti

20.30 – Dinner
• Key note speech, Massimo Cacciari, “Fede e Politica”


Sabato 12 luglio 2008
Ore 9.30 – Resoconto delle sessioni di lavoro e discussione generale
Coordina Francesco Rutelli

Ore 12.00 – Tavola rotonda conclusiva
Enzo Bianco, Linda Lanzillotta, Enrico Morando, Andrea Olivero, Nicola Rossi, Bruno Tabacci
Coordina: Stefano Cappellini


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ORDINE DEL GIORNO DEL 23 GIUGNO 2008

I Gruppi consiliari di P.D. In Lista per Pisa, Italia dei Valori, Partito Socialista e La Sinistra Arcobaleno, con riferimento alla delibera di approvazione del Bilancio Consuntivo del Comune di Pisa, dell’anno 2007,

PREMESSO
- che lo stesso chiude con un avanzo di 1.683.927,31 euro;
- che il medesimo, oltre a rappresentare il consuntivo della gestione 2007, chiude di fatto il quinquennio amministrativo della Giunta precedente;

VALUTATO
- che nello stesso sono evincibili gli effetti tecnici prodotti in termini di:
a)abbattimento dell’indebitamento con conseguente liberazione di risorse per parte corrente;
b) stabilizzazione delle tariffe e contenimento della spesa corrente e del costo del personale;
c) mantenimento di un buon livello delle spese per investimenti, nonostante i vincoli posti dalle varie manovre finanziarie;
d) destinazione progressiva dei proventi dei permessi a costruire, a copertura degli investimenti;
e) diminuzione dei debiti fuori bilancio, rappresentati, ad oggi solo da sentenze.

- che, a seguito della costituzione della SE.PI si è riscontrato un netto miglioramento nelle capacità da parte dell’amministrazione di riscuotere i propri crediti correnti e pregressi;
- che sono stati, come nelle precedenti gestioni, tutti rispettati gli obiettivi del patto di stabilità;
- che solo uno degli otto indicatori risulta lievemente deficitario ed è quello relativo ai residui passivi;
- che, con riferimento ai residui attivi, si è deciso di procedere prudenzialmente allo stralcio di una parte degli stessi corrispondente ad € 5.000.000,00 derivanti da partite relative agli anni ante 1999, per le quali, incaricata alla riscossione era la allora GET, oggi EQUITALIA, inserendoli tra i crediti di dubbio realizzo;

CONCORDANDO
- su tale orientamento prudenziale di stralcio, ritiene tuttavia necessario un atteggiamento dell’amministrazione teso a ricostruire lo storico di tali poste di bilancio al fine di individuare le responsabilità eventuali dell’ente gestore nella mancata o parziale riscossione dei suddetti crediti.

PERTANTO CHIEDONO
al Sindaco e alla Giunta, relativamente ai suddetti pregressi da riscuotere da parte della GET, oggi EQUITALIA, sia ante che post 1999, di attivare gli uffici tecnici competenti, oltre se del caso l’ufficio legale, al fine di ricostruire con certezza l’origine analitica di tali crediti, gli esiti degli stessi in termini di riscossione e rendicontazione ed individuare le eventuali specifiche responsabilità dei soggetti coinvolti al fine di valutare la possibilità di un azione legale nei confronti degli stessi.


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ORDINI DEL GIORNO

Mozione del Consiglio Comunale: Solidarietà e sostegno alle popolazioni dell’Abruzzo colpite dal terremoto (16 aprile 2009)

Mozione del Consiglio Comunale sugli scontri dello scorso 6 marzo in Sapienza (26 marzo 2009)

Richiesta di riconoscimento di situazione di crisi economica (19 febbraio 2009)

ODG votato in consiglio comunale: Assestamento di bilancio 2008 (19 dicembre 2008)

ODG votato in consiglio comunale: Spostamento Stadio da Porta a Lucca (18 dicembre 2008)

ODG votato in consiglio comunale: Politica del Governo e Bilancio Comunale (17 dicembre 2008)

ODG votato in consiglio comunale: Bilancio 2009 differenziazione delle zone COSAP (19 dicembre 2008)

ODG sicurezza votato in consiglio comunale: LINEE GUIDA PATTO PER PISA SICURA
(5 novembre 2008)


Concessione della cittadinanza onoraria della città di Pisa a Roberto Saviano (23 ottobre 2008)

Mozione di denuncia del Consiglio Comunale di Pisa delle dichiarazioni del Presidente del Consiglio (22 ottobre 2008)

Contro i tagli della Finanziaria 2009 alle forze dell’ordine (29 settembre 2008)

Contro la riforma della scuola (9 settembre 2008)

Per l'abbattimento delle barriere architettoniche (22 luglio 2008)

Per la donazione del sangue (17 luglio 2008)

Sulla riscossione dei crediti (23 giugno 2008)


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