IL CONSIGLIO COMUNALE DI PISA
visto il bilancio di previsione 2009,
visti i contenuti delle Leggi 112/2008, 126/2008 e 189/2008,
manifesta profondo disagio per il centralismo delle scelte unilaterali del governo che svilisce il ruolo degli Enti Locali, e in particolare delle amministrazioni comunali, considerandole luoghi di spese e di perdite e trascurando il loro ruolo di istituzione più vicina ai cittadini e perciò ancora più importante in un momento di grave situazione economica che ha ricadute sempre più pesanti sul piano sociale, dell’occupazione e della produzione;
ritiene che la manovra economica nazionale per il 2009 ponga a carico delle amministrazioni locali, in modo indifferenziato e ingiustificato, gli oneri maggiori di contenimento della spesa pubblica e di risanamento del debito pubblico, limitandone sempre più l’autonomia gestionale e mortificandone il ruolo istituzionale: in particolare si blocca la possibilità di utilizzare la leva tributaria locale (ad eccezione della TARSU) e si tagliano i trasferimenti che coinvolgono il complesso dei settori e in particolare le politiche sociali (taglio di oltre un terzo del fondo per Politiche sociali, decurtato di 275 milioni di euro), l’inclusione sociale (Fondo per l’inclusione sociale decurtato di 100 milioni di euro), l’edilizia scolastica, la casa, il trasporto pubblico locale, le politiche giovanili, il fondo per lo spettacolo (decurtato di 100 milioni di euro), la sanità;
ritiene essenziale rilanciare il ruolo delle città che costituiscono una risorsa e una leva anticiclica per la crescita del Paese. Indebolire gli investimenti delle città (circa il 70% degli investimenti dell’intero Paese) vuol dire rallentare la crescita economica
esprime la propria netta contrarietà all’inclusione nel calcolo di saldo per il patto di stabilità delle spese per investimenti in opere pubbliche perché blocca risorse che i comuni potrebbero utilizzare per migliorare il proprio territorio e innescare un meccanismo virtuoso che aggiungendo liquidità al sistema favorirebbe la ripresa economica;
apprezza i contenuti del bilancio di previsione 2009 del Comune di Pisa in quanto, anche in un quadro di difficoltà per le amministrazioni locali e di disagio economico che colpisce in modo pesante la nostra città, sono mantenuti i servizi con il minor aggravio possibile per i cittadini;
auspica che, a livello governativo, venga mantenuto l’impegno, assunto in sede di approvazione del DPEF 2009-2011, della restituzione integrale e del mancato gettito originato dall’abolizione sull’ICI prima casa, e venga anticipato il termine del 30 aprile 2009 per la presentazione da parte dei comuni delle certificazioni relative al mancato gettito ICI prima casa per evitare la crisi di gestione dei flussi di cassa che non potrebbe che ritardare i pagamenti ai fornitori e quindi acuire la crisi per tutti gli operatori economici interessati;
invita il Sindaco e la Giunta a farsi promotori attraverso i parlamentari eletti e le associazioni rappresentative degli EE.LL. affinché il processo che porterà al federalismo fiscale e alla individuazione delle funzioni fondamentali (come anche delle altre) e delle relative risorse, che devono garantire livelli minimi e uniformi su tutto il territorio nazionale, sia accelerato il più possibile per evitare che le amministrazioni rimangano in un limbo, trovandosi a operare senza certezza di risorse, con effetti dannosi nel rapporto tra cittadini e istituzioni.
visto il bilancio di previsione 2009,
visti i contenuti delle Leggi 112/2008, 126/2008 e 189/2008,
manifesta profondo disagio per il centralismo delle scelte unilaterali del governo che svilisce il ruolo degli Enti Locali, e in particolare delle amministrazioni comunali, considerandole luoghi di spese e di perdite e trascurando il loro ruolo di istituzione più vicina ai cittadini e perciò ancora più importante in un momento di grave situazione economica che ha ricadute sempre più pesanti sul piano sociale, dell’occupazione e della produzione;
ritiene che la manovra economica nazionale per il 2009 ponga a carico delle amministrazioni locali, in modo indifferenziato e ingiustificato, gli oneri maggiori di contenimento della spesa pubblica e di risanamento del debito pubblico, limitandone sempre più l’autonomia gestionale e mortificandone il ruolo istituzionale: in particolare si blocca la possibilità di utilizzare la leva tributaria locale (ad eccezione della TARSU) e si tagliano i trasferimenti che coinvolgono il complesso dei settori e in particolare le politiche sociali (taglio di oltre un terzo del fondo per Politiche sociali, decurtato di 275 milioni di euro), l’inclusione sociale (Fondo per l’inclusione sociale decurtato di 100 milioni di euro), l’edilizia scolastica, la casa, il trasporto pubblico locale, le politiche giovanili, il fondo per lo spettacolo (decurtato di 100 milioni di euro), la sanità;
ritiene essenziale rilanciare il ruolo delle città che costituiscono una risorsa e una leva anticiclica per la crescita del Paese. Indebolire gli investimenti delle città (circa il 70% degli investimenti dell’intero Paese) vuol dire rallentare la crescita economica
esprime la propria netta contrarietà all’inclusione nel calcolo di saldo per il patto di stabilità delle spese per investimenti in opere pubbliche perché blocca risorse che i comuni potrebbero utilizzare per migliorare il proprio territorio e innescare un meccanismo virtuoso che aggiungendo liquidità al sistema favorirebbe la ripresa economica;
apprezza i contenuti del bilancio di previsione 2009 del Comune di Pisa in quanto, anche in un quadro di difficoltà per le amministrazioni locali e di disagio economico che colpisce in modo pesante la nostra città, sono mantenuti i servizi con il minor aggravio possibile per i cittadini;
auspica che, a livello governativo, venga mantenuto l’impegno, assunto in sede di approvazione del DPEF 2009-2011, della restituzione integrale e del mancato gettito originato dall’abolizione sull’ICI prima casa, e venga anticipato il termine del 30 aprile 2009 per la presentazione da parte dei comuni delle certificazioni relative al mancato gettito ICI prima casa per evitare la crisi di gestione dei flussi di cassa che non potrebbe che ritardare i pagamenti ai fornitori e quindi acuire la crisi per tutti gli operatori economici interessati;
invita il Sindaco e la Giunta a farsi promotori attraverso i parlamentari eletti e le associazioni rappresentative degli EE.LL. affinché il processo che porterà al federalismo fiscale e alla individuazione delle funzioni fondamentali (come anche delle altre) e delle relative risorse, che devono garantire livelli minimi e uniformi su tutto il territorio nazionale, sia accelerato il più possibile per evitare che le amministrazioni rimangano in un limbo, trovandosi a operare senza certezza di risorse, con effetti dannosi nel rapporto tra cittadini e istituzioni.
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