venerdì 30 luglio 2010

Stiamo assistendo alla Fine del Berlusconismo?‏

Riporto di seguito alcune considerazioni di Federico Gelli sull’andamento della politica nazionale che condivido totalmente.
Spero al rientro dalle vacanze estive ci sia la possibilità di confrontarci su questi temi e decidere le priorità d’azione nei prossimi mesi.

P.S.: concordo che ormai ci avviciniamo alla fine del Berlusconismo

Antonio



Le notizie di queste ultime settimane confermano un’impressione generale che abbiamo ormai da qualche mese: stiamo vivendo la fase finale di un’epoca durata ben quindici anni. Stiamo assistendo alla fine del berlusconismo. Un sintomo chiaro è rappresentato dalla decadenza anche morale delle vicende che hanno riguardato esponenti illustri del Governo e del partito di maggioranza: un ministro costretto a dimettersi perché non sapeva chi gli ha comprato casa, un altro fatto ministro dalla sera alla mattina per salvarlo da un procedimento giudiziario, un sottosegretario in odore di collusione con la camorra, infine un parlamentare molto noto in Toscana, coordinatore del partito di maggioranza, indagato in almeno tre inchieste giudiziarie importanti, tra cui la cricca di affaristi ribattezzati P3. Vicende tra l’incredibile, il ridicolo e lo sconcertante.

E che di decadenza si tratta lo dimostrano anche alcune manovre che puntano a concentrare ancora di più il potere nelle mani della maggioranza, a cominciare dalla cosiddetta legge bavaglio, un provvedimento che invece di tutelare la privacy dei cittadini limita pesantemente la libertà d’informazione e l’efficacia del lavoro della magistratura e della polizia. Tutto questo in un paese dove la Mafia Spa ha un fatturato di circa 80 miliardi di euro netti annui!

Pensate solo che l’ultimo elicottero acquistato dalla polizia risale a ben 13 anni fa e che molte delle volanti in dotazione non sono in grado di uscire perché senza carburante o fuori uso dopo aver accumulato diverse centinaia di migliaia di chilometri. E il Governo, che gli italiani hanno votato per le sue politiche sulla sicurezza, che cosa fa? In tre anni taglia alle forze di polizia 1 miliardo e 600 milioni di finanziamenti, che corrispondono al 30% del loro bilancio. E il ministro Maroni di fronte allo smantellamento delle forze dell’ordine che cosa ha fatto? Ha inventato le ronde… che tra l’altro ad oggi non hanno funzionato.

Il Governo chiede la fiducia e impone accelerazioni sulla legge bavaglio mentre continua a nicchiare sulla crisi economica, scaricando le proprie responsabilità sugli enti locali drammaticamente penalizzati con tagli dal 50 al 100% dei finanziamenti, alla faccia del federalismo e della sovranità dei territori e delle autonomie locali. Ma soprattutto gli enti locali saranno costretti a tagliare drasticamente i servizi per i cittadini: il trasporto pubblico locale (compreso lo scuolabus che accompagna a scuola i nostri figli), i servizi sociali, l'assistenza agli anziani e ai portatori di handicap. Sarà azzerato il trasferimento dei fondi per la protezione civile e gli interventi per la messa in sicurezza dell’Arno e degli altri fiumi. E questo solo per fare alcuni esempi.

Insomma, le urgenze di questo Governo sembrano essere tutte interne alla maggioranza e non riguardare né il bene dell’Italia né quello degli italiani.

Se tutto questo è sintomo di debolezza dell’attuale maggioranza, dobbiamo chiederci se noi, il PD, siamo in grado di rappresentare un’alternativa valida e credibile. In cuor nostro ci siamo già risposti. In questo momento non siamo un partito che dà l’impressione di mordere, un partito nuovo e pieno di energia, compatto e concentrato nel fare opposizione e nel disegnare una visione alternativa del Paese. Siamo deboli anche noi. Diamo l’impressione di essere stanchi, di non osare, di nasconderci dietro tattiche e slogan del passato, come per esempio la questione delle alleanze.

Non ho condiviso l’uscita dal PD di figure come Rutelli, un uomo che comunque ha voluto fortemente questo partito. Mi preoccupa questo stillicidio di fuoriuscite dal PD che va avanti da mesi e a cui anche in questi giorni si sono sommati Cacciari e Veronesi, sicuramente non ascrivibili alla radice cattolica del partito. La forza del Partito Democratico era data proprio dall’unione delle differenze: una forza, appunto, piuttosto che una debolezza.

Credo che quell’idea, che metteva insieme figure anche diverse ma di grande spessore e di grande autorevolezza in molti campi, debba ritornare al centro del progetto.

Con umiltà e responsabilità dobbiamo guardarci allo specchio, mettere insieme le idee e le persone migliori, ripartire dalla base e dal sentire dei nostri elettori, senza populismo né demagogia, ma con una strategia chiara. C’è da tirare fuori grinta e voglia di vincere, scrollandosi di dosso la stanchezza e gli atteggiamenti da cinici strateghi, come appariamo quando, invece di fare opposizione, perdiamo tempo a corteggiare ora Casini ora Fini e lasciamo temi come la legalità ad altri partiti.

Ed è per questo motivo che credo che prima di affrontare il tema di chi sarà il candidato del centrosinistra alle prossime elezioni politiche dobbiamo prima parlare di progetti, di programmi e farlo in modo chiaro e condiviso all’interno del nostro partito e con le altre forze politiche.

Dobbiamo ritornare a parlare alla nostra gente, risvegliare l’entusiasmo del 2007 e cogliere i venti di cambiamento senza paura. E per fare questo dobbiamo avere il coraggio di investire sulle figure migliori, sulle donne e sugli uomini che per fortuna ci sono, che hanno esperienza, idee e che sono in grado di esprimere un linguaggio politico nuovo. E dobbiamo smettere di dividerci al nostro interno per seguire questo o quel leader o peggio ancora questo o quel capo corrente.

Dobbiamo ripartire dagli ideali e dalla nostra causa, mettere in discussione le nostre posizioni di rendita, laddove siamo più forti, dimostrare a parole e nei fatti chi siamo e cosa vogliamo, ripartendo dalle questioni etiche, dal senso civico e dall’amore per il nostro paese.

Dobbiamo farlo per ripartire e per cercare di dare finalmente a questo paese un governo moderno e riformista.

Mi fermo qui.

Buone ferie,
Federico


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Realacci su Rebeldia: "Non facciamo trascorrere invano i prossimi 90 giorni"‏

Pubblico di seguito la posizione di Ermete Realacci sul tema Rebeldia. Come spesso accade concordo con le sue posizioni. E’ arrivato davvero il momento con grande responsabilità da parte di tutti di trovare una soluzione per il bene della città
Pubblico ancor piu volentieri la posizione di Ermete, perché nell’ultimo periodo, ancor piu che nel passato, i quotidiani locali pubblicano solo alcuni interventi e non danno a tutti (politici di diversa razza e diverse posizioni) la possibilità di confrontarsi (anche sulla carta stampata). Speriamo sia solo una mia impressione... mah...

Un saluto
Antonio


“La sentenza del Tribunale che sposta le lancette di 90 giorni in avanti,
offre l’occasione per individuare una soluzione condivisa e accettabile per tutti” commenta il deputato PD Ermete Realacci. “In questo senso, tutte le forze in gioco, e sottolineo tutte, hanno una ulteriore occasione per risolvere il problema, purché non si facciano
trascorrere invano i prossimi 90 giorni – prosegue Realacci - Da un lato ci sono le ragioni ed i vincoli dell’Amministrazione Comunale, dall’altro ci sono le ragioni di una esperienza e di un tessuto associativo che sarebbe riduttivo non riconoscere come un patrimonio di iniziativa politica e culturale, di tutta la città: da queste due ragioni, può e deve essere trovata la risposta alla attuale empasse. Prendendo spunto ad esempio, dalla posizione dei tre candidati a Rettore che hanno ribadito la loro disponibilità a collaborare e convocare al più presto il CUT (l’organo di confronto università territorio) come ha chiesto peraltro anche il gruppo consiliare del PD”.


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lunedì 26 luglio 2010

Ultimi due giorni per votare Pisa nel Monopoli‏

Vota la città di Pisa su www.monopolyitalia.it: fallo anche tu!!! Possiamo decidere quali città italiane finiranno sul tabellone del nuovo Monopoly.

L’ultimo sforzo per spingere Pisa nel tabellone del nuovo Monopoli,il noto gioco da tavola in cui, dal 1935 in poi, si sono cimentate, e divertite, generazioni di bambini e adolescenti. Per l’occasione, infatti, la Hasbro, la multinazionale dell’intrattenimento che dal 2009 ha acquisito i diritti di distribuzione del gioco, ha anche ideato un concorso invitando tutti gli appassionati a votare per decidere quali città italiane entreranno a far parte del tabellone dell’edizione italiana sostituendo le precedenti denominazioni. E Pisa è una delle candidate più accreditate a farne parte dato che la città della Torre occupa la 23esima posizione e che per occupare una o più caselle della nuova edizione è necessario arrivare almeno fra le prime ventidue.


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giovedì 22 luglio 2010

Il comunicato del gruppo PD sulla questione Rebeldia

Di seguito il comunicato stampa del gruppo PD sul tema Rebeldia predisposto giovedi scorso e mai pubblicato dai quotidiani locali. Non è chiaro perché non abbiano pubblicato il comunicato del gruppo di maggioranza in Consiglio Comunale, ma è l'ennesima dimostrazione che il diritto di opinione non vale per tutti allo stesso modo.

Tornando al merito del documento, io credo che sintetizzi bene la linea politica e la volontà del GRUPPO (e sottolineo del gruppo) di trovare una soluzione

A.


In riferimento al Comunicato ricevuto in data odierna dai tre candidati a Rettore, il Gruppo Consiliare del Partito Democratico tenuto conto della necessaria e immediata liberazione degli spazi di Via Battisti per far avviare il progetto Sesta Porta e non incorrere in penali che graverebbero sulle finanze comunali e quindi sull’intera città e condividendone le premesse "di un nuovo e miglior rapporto di integrazione tra Università e Enti Locali", chiede ai candidati a Rettore di far attivare (la convocazione deve essere firmata dal Rettore o suo delegato) da subito ed in maniera permanente la Conferenza Università-Territorio (CUT), allargata ai tre candidati a Rettore, alla Provincia e all'ADSU, in modo da valutare la possibilità di trovare in tempi rapidi una collocazione provvisoria al Progetto Rebeldia all'interno di strutture Universitarie inutilizzate e impegnarsi a definire una nuova definitiva collocazione per le associazioni del progetto stesso entro l'autunno e con la massima serenità di tutte le parti. Nello stesso tempo chiediamo all'amministrazione di proseguire l'azione per rendere fruibile in tempi rapidi l'area di via Saragat che rappresenta al momento l'unica soluzione disponibile.


In questa direzione andavano anche i due ordini del giorno votati dalla maggioranza consiliare nelle sedute di lunedi e martedi scorso.


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mercoledì 21 luglio 2010

Rebeldia: presa di posizione congiunta dei tre candidati a rettore

Inoltro comunicato dei tre candidati rettori su tema Rebeldia. Lo faccio appositamente senza commenti.

Comunicato congiunto dei candidati alla carica di Rettore

Un nuovo e miglior rapporto di integrazione tra Università e enti locali rappresenta un fattore determinante per mantenere la città di Pisa una meta capace di attrarre studenti da tutta Italia. Benché in tempi di ristrettezze economiche, le condizioni di accoglienza devono essere una questione centrale sulla quale realizzare sinergie tra le istituzioni chiamate ad amministrare la città, anche per evitare che carenza di servizi e impoverimento di offerte culturali pregiudichino quel corretto equilibrio tra studio e socialità che dovrebbe distinguere l'ambiente di vita di una comunità accademica.

Quale che sia l'esito delle elezioni, è ferma intenzione di ciascuno di noi impegnarsi in prima persona, insieme agli enti locali, per incrementare la qualità e la quantità di spazi e occasioni di incontro e di crescita per gli studenti insieme alla cittadinanza tutta. Occorre operare nel rispetto di criteri di utilità sociale, di complementarietà con i servizi già esistenti sul territorio, nonché dei costi per le istituzioni pubbliche. Da questo punto di vista, il caso del Progetto Rebeldía, che da anni porta avanti in forma gratuita decine di attività al servizio dell'intera comunità pisana, raccogliendo oltre 30 associazioni, costituisce senza dubbio un patrimonio da valorizzare. Perciò, chi di noi sarà eletto non farà mancare il proprio sostegno all'individuazione di una soluzione, riattivando gli strumenti opportuni a partire dalla Conferenza Università-Territorio, ma anche valutando la disponibilità di spazi pubblici, inclusi i locali dell'ex ASNU.

In ragione di ciò, chiediamo che sia sospesa ogni decisione relativa alla nuova sede del Progetto Rebeldía fino all'elezione del nuovo Rettore, affinché l'Università possa partecipare, nel pieno delle funzioni, all'elaborazione della proposta più opportuna, senza giungere a soluzioni precipitose nel cuore dell'estate. In tal senso, auspichiamo che non venga attuata l'ipotesi di una evacuazione coatta dei locali che attualmente ospitano le associazioni del Progetto Rebeldía, o che venga individuata una soluzione provvisoria, per non interrompere la continuità del progetto Rebeldía, in attesa di garantire alla città tutta, di cui l'Università è parte integrante, una nuova sede di Rebeldía la cui individuazione possa avvenire in autunno nella massima serenità di tutte le parti.

Pisa, 20 luglio 2010

Massimo Augello, Nicoletta De Francesco, Paolo Miccoli


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Bilancio Comunale all'altezza della città: Fitch Ratings ci assegna AA-‏

E' una notizia importante eppure i giornali non ne hanno dato grande risalto: Pisa è una delle città con "i conti messi meglio".
La politica di riduzione del debito e una forte attenzione alla sostenibilità degli investimenti consentono a Pisa di essere in cima alla lista dei Comuni piu virtuosi d'Italia (fonte FitchRatings). Tutta la città deve essere fiera di questo riconoscimento e chiedere all'Amministrazione di proseguire in questo cammino di riequilibrio.

Per continuare in questa direzione sono, secondo me, necessarie tre azioni:
- Rafforzare l'azione di indirizzo e controllo dell'Amministrazione;
- Impegnarsi maggiormente nelle alienazioni di beni patrimoniali (definendo regole chiare e condivise);
- Costituire una Holding Comunale di Area Vasta per la gestione delle Aziende Partecipate.

Ma non è detto che ciò basterà, viste le politiche adottate dal governo Nazionale e i forti tagli ai trasferimenti agli Enti Locali che non consentiranno di offrie lo stesso livello di servizi ai cittadini a parità di condizioni.

Di seguito vi riporto le dichiarazioni dell'Assesore alle Finanze Giovanni Viale: “Sottolineo che il rating assegnato al comune di Pisa è equiparabile a quello di importanti realtà imprenditoriali quali Intesa San Paolo, Cassa Depositi e Prestiti, Eni e Total: ciò significa che il Comune è un buon pagatore ed è perciò un soggetto credibile. Tale condizione, però, dovrà essere attentamente monitorata anche alla luce dei pesanti tagli previsti dalla finanziaria in discussione alla Camera” e quelle di FitchRatings "Il reddito pro-capite è del 16% superiore alla media europea (UE); il tasso di disoccupazione si attesta al 5% nel 2002. La buona dotazione di infrastrutture, l’elevata qualità della vita, e il ricco patrimonio storico eculturale –tra cui rinomate università- rendono la città attrattiva. Nonostante la significativa presenza di popolazione non residente –principalmente studenti e turisti- abbia una ricaduta positiva sull’economia locale, tuttavia è anche fattore di pressione sulle finanze comunali".

Sono felice di aver contribuito con idee e progettualità a questi risultati. Non fermiamoci ora ma continuiamo a offrire alla città sviluppo e competitività con un occhio sempre attento alla solidità del Bilancio Comunale.


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martedì 20 luglio 2010

Rebeldia: E' necessario maggior senso di responsabilità da parte di tutti (di seguito ODG da discutere oggi in Consiglio Comunale)‏

Cari tutti,
ieri in consiglio Comunale è stata una giornata calda (in tutti i sensi). Dopo 5 ore di discussione, il Consiglio si è interrotto per mancanza di numero legale e prima della votazione di un odg (di seguito riportato) presentato da alcuni consiglieri del PD, sul tema di Rebeldia (discusso all'interno di una proposta popolare sugli spazi associativi). E riprenderà oggi pomeriggio proprio da questo punto.

Nella notte ho riflettuto tanto sulla struttura del'odg e più lo rileggo e più mi sembra equilibrato e di mediazione politica. Così tanto equilibrato che ieri, pur di non votarlo, la Sinistra e il PDL insieme hanno abbandonato l'aula. La sinistra ha motivato l'uscita in quanto questo odg (secondo loro) chiederebbe lo sgombero immediato di Rebeldia, la Destra accusandoci di favorire un gruppo di Associazioni rispetto ad altre.

Proprio questa cosi marcata differenza mi fa credere che dietro ci sia solo una esasperata strumentalizzazione politica che non ha nessun interesse a trovare una soluzione al problema. E' necessario su questo punto che ci sia un maggiore SENSO DI RESPONSABILITA' da parte di tutti (nessuno escluso). La strumentalizzazione fa male alla città e non solo a chi la governa

Speriamo che oggi questo senso di Responsabilità ci guidi tutti nella discussione in Consiglio

Un abbraccio
Antonio


ODG

Vista la discussione avuta in consiglio comunale

Il Consiglio Comunale

Auspica che, dopo la necessaria immediata liberazione degli spazi di Via Battisti per far avviare il progetto Sesta Porta e non incorrere in penali che graverebbero sulle finanze comunali e quindi sull’intera città, si possa arrivare a una soluzione per le attività delle associazioni del progetto Rebeldia, che consenta di poter trovare una nuova collocazione, continuando il confronto tra Comune, Provincia, Università, ADSU e associazioni


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domenica 11 luglio 2010

Caro Bersani, facciamo cose (di sinistra)‏

Pubblico volentieri una lettera apparsa ieri sul Fatto Quotidiano che vi consiglio di leggere con attenzione (continua nel resto del post). Se solo riuscissimo a pensare a come tradurre in azione le proposte riportate in questa lettera, avremmo già raggiunto un grande obiettivo

Yes we can
Antonio


Caro Bersani, perché non facciamo noi la politica dei fatti?

Ci sono migliaia di Comuni in mano al centro sinistra. Perché non li convinciamo a tagliare i costi energetici? Si stanno buttando via centinaia di milioni di euro. La smettiamo? Tentar non nuoce, così ti scrivo questa lettera. Perché oggi mi sono svegliato e mi son detto: “Io proprio non capisco!”

Ti sarà capitato di entrare in un ospedale, in inverno, e notare che fa un caldo notevole e le finestre dei corridoi sono spalancate. A me sembra strano che ai cittadini e agli amministratori pubblici non venga una vampata di rabbia a vedere questo. Sono soldi buttati al vento. Basterebbe mettere i termostati, degli aggeggini meravigliosi che spengono il riscaldamento quando si raggiunge la temperatura desiderata. Così si evita di far bollire le persone che poi aprono le finestre e buttano via il calore e i soldi. Il 2% della bolletta energetica dello Stato Italiano la buttiamo via perché in Italia non si capiscono i termostati.

Qualcuno ti dirà che questo è il solito discorso minimalista: “Con tutti i tragici problemi che abbiamo in Italia dobbiamo occuparci delle questioni strutturali non delle bazzecole.”
Ma io penso che non sia così. Innanzi tutto stiamo parlando di centinaia di milioni di euro che comuni, province e regioni stanno buttando via. E lo dico dopo aver fatto i conti con un gruppo di ingegneri (http://www.jacopofo.com/?q=node/1677). Gli stessi ingegneri (ad esempio il professor Maurizio Fauri dell’Università di Trento) con i quali siamo intervenuti nel comune di Padova, grazie al sindaco Pd, Zanonato, tagliando un milione e mezzo all’anno di spese comunali. Ci siamo riusciti sostituendo le lampadine dell’illuminazione pubblica, i regolatori e le caldaie. Ma gli interventi che si potrebbero realizzare sono decine. Si potrebbero spegnere i riscaldamenti delle scuole la domenica, si potrebbero isolare i tetti, mettere i tripli vetri, pannelli solari termici e fotovoltaici, impianti che producono biogas dalle biomasse solide o umide, buttiamo tonnellate di rifiuti vegetali in discarica e si potrebbe invece produrre denaro. Si potrebbe produrre gas combustibile anche dalle acque di fogna e dal letame delle stalle. Soldi dalla cacca: a me sembra di sinistra. Potremmo costruire fitodepuratori che non utilizzano pale o pompe ma solo i batteri. Si potrebbero sfruttare il vento, le correnti del mare, i corsi d’acqua, con piccole turbine piazzate sul fondale, non creano problemi di installazione, sono praticamente invisibili, hanno un diametro di 120 centimetri.
Potrei andare avanti per pagine a elencare tutte le azioni che un’amministrazione pubblica potrebbe compiere per ottimizzare l’efficienza energetica e combattere gli sprechi (vedi http://www.ecofiera.it/).

Ed è interessante notare che per concretizzare questi miglioramenti le amministrazioni non devono tirare fuori un soldo. Il risparmio è talmente cospicuo che l’investimento si può ripagare da sé negli anni, con una parte di quel che si risparmia, il resto finisce nelle casse comunali. E in un momento così difficile per l’economia si potrebbe mettersi d’accordo con una banca che anticipa al comune i risparmi dei prossimi anni.
Sono cose che di certo sai, e che hanno capito molti sindaci del Pd, tant’è che lo stanno facendo. Ma in modo disorganizzato. Un impianto solare qui, un impianto di fitodepurazione là…
Ma ti immagini che risparmio potrebbe realizzare il comune che adottasse tutte le tecnologie convenienti in un colpo solo?

E si potrebbe anche coinvolgere i cittadini a partecipare economicamente a questa razionalizzazione delle risorse energetiche. Il sindaco Pd di Peccioli, Renzo Macelloni, lo ha fatto. Un impianto fotovoltaico che ha come azionisti-soci i cittadini. Grazie alla legge che avete fatto voi con il governo Prodi, che finanzia al 100% gli impianti fotovoltaici, una legge santa. Un vero affare per gli abitanti di Peccioli. Ma a Peccioli hanno realizzato anche una discarica che funziona, non disperde veleni nell’ambiente. Anche perché recuperano il biogas che l’immondizia produce e anche lì i cittadini ci guadagnano. E’ un posto tanto pulito che ci hanno fatto sopra un concerto.
Poi hanno anche il dissociatore molecolare, sempre lì a Peccioli. Una roba che non brucia i rifiuti, li trasforma in gas portandoli a 400 gradi circa, in assenza di ossigeno. Col gas poi produce elettricità. E anche questo, grazie alla legge che tu hai sostenuto, è finanziato al 100%. Un’altra legge santa.

E, per inciso, questo dissociatore molecolare è un impianto all’avanguardia nel mondo, niente a che vedere con gli inceneritori antiquati che si stanno costruendo in giro. Non c’è combustione, non c’è fiamma, non ci sono emissioni.
E poi ci sono altre realtà… Come non parlare di Reggio Emilia? Quelli del Pd. Sono degli esaltati. Hanno gli asili migliori del mondo. L’Asilo Diana lo ha fondato nel ’45 un gruppo di partigiani. I soldi se li sono procurati vendendo un carro armato tedesco al ferrovecchi0. C’hanno i pannelli solari, le piste ciclabili, i riscaldamenti ergonomici, le finestre empatiche, l’isolamento termico zen.
E anche qui potrei andare a raccontare per pagine le meraviglie realizzate da alcuni sindaci del tuo partito.

Ma sono comunque pochi quelli che si muovono veramente, la maggioranza dei sindaci, diciamolo, non è che non fa niente, non si può dire, ma fa poco. Sono mesi che proponiamo a sindaci e assessori la sostituzione degli impianti di illuminazione pubblica. Con Banca Etica abbiamo studiato un pacchetto che permette al comune di sostituire lampadine e regolatori a costo zero, con l’anticipo di parte del risparmio futuro. Certo tutti mi dicono: “Che bella idea!” Ma poi si perdono. Forse non si fidano.

La sensazione che ho è che i sindaci poi decidano di rimandare gli interventi perché non si sentono sicuri. Sono cose nuove, le proposte sono tante, non si sa come scegliere quella giusta.
Allora mi dico, perché non lo fai tu di portare proposte agli amministratori?
Cavolo, di te si fiderebbero.

Il Pd potrebbe organizzare un centro di consulenze, uno sportello di servizi per i sindaci, che aiuta i Comuni a non perdersi nel labirinto burocratico e e nella giungla delle offerte. Un centro che organizza strategie energetiche, certifica tecnologie, prepara i bandi, le gare d’appalto, contratta sconti con le aziende produttrici, convenzioni con le banche e studia l’architettura di sistemi di partecipazione popolare al finanziamento dell’efficienza energetica dei comuni. Non è una cosa difficile. Ci siamo riusciti noi che siamo una piccola associazione, non avresti problemi a farlo tu con un colosso come il Pd.

Ma poi tu figurati, c’hai un centinaio di sindaci che di esperienze da moltiplicare te ne potrebbero dare a carrettate. Gente tua, militanti che se gli dessi la possibilità sarebbero capaci svuotarti il mare con le orecchie, gente concreta, appassionata, abituata a non farsi bloccare dalla paralisi burocratica che ci affligge. Ti basterebbe dargli spazio e sarebbero persino capaci di portare un’aria nuova nel PD.
E sai cosa vorrebbe dire andare alle prossime elezioni con storie di cambiamenti concretizzati.
Perché loro parlano di politica dei fatti, ma come sai non sono capaci, fanno solo finta, sono troppo impegnati nella Grande Abbuffata del Potere.
Noi progressisti, se ci si mette in testa di far qualche cosa, invece, lo si fa. E’ questa la differenza.
Facciamola vedere.


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lunedì 5 luglio 2010

Niente liste d'attesa nei Nidi anche se il governo continua a tagliare i finanziamenti agli Enti Pubblici‏

Il Governo continua a tagliare in maniera indiscriminata i finanziamenti agli Enti Pubblici ma il Comune di Pisa mantiene inalterato il livello dei servizi. Niente liste d'attesa per l'assegnazione di un posto per gli asili nido. Continuando ad interpretare il ruolo sociale del governo cittadino eviteremo di far sentire ancor di piu il peso della crisi sulle spalle delle famiglie pisane.

Nel resto del post l'odg votato in consiglio Comunale Giovedi scorso.
Cosa ne pensate?
Antonio



Il Consiglio Comunale di Pisa

considerato



* l'importanza della educazione e del capitale umano per lo
sviluppo della società
per cui i servizi educativi per l'infanzia costituiscono un sistema di opportunità educative che favoriscono, in stretta integrazione con le famiglie, l'armonico, integrale e pieno sviluppo delle potenzialità delle bambine e dei bambini , inspirandosi ai principi del pieno ed inviolabile rispetto della libertà e della dignità della persona, della solidarietà, dell'uguaglianza di opportunità e garantendo sempre il diritto all'educazione.
* l'importanza dello sviluppo dei servizi alla prima infanzia come
motore di sviluppo per l'inserimento lavorativo di giovani madri e padri a beneficio dello sviluppo economico complessivo della comunita'
* che Pisa si attesta in Italia terzo capoluogo di provincia, dopo
Bologna e Parma, come tasso di copertura della potenziale domanda per gli asili nido, pari a circa il 33% ad opera del sistema pubblico e al 40% se si considera anche il privato accreditato.
* che il comune di Pisa e' tra i pochi comuni virtuosi che hanno
azzerato le liste di attesa nei servizi 0-3, con l'introduzione di un sistema di gestione misto tra diretta e indiretta
* che il comune di Pisa non ha liste di attesa nemmeno nelle scuole
dell'infanzia, realizzando una copertura della domanda potenziale pari all'84%, di cui l'11% coperto dalle tre scuole dell'infanzia comunali
* che il comune di Pisa spende ogni anno piu' di 6 milioni di euro
per i nidi (nel 2009 circa 6.400.000 pari al 6.2% della spesa corrente), che salgono a oltre 13 milioni se consideriamo anche la refezione, i trasporti scolastici e le altre spese collegate
* che la copertura del costo del servizio nidi dalle rette delle
famiglie e' in media solo il 21%, con un sistema di tariffazione basata su dieci fasce isee che favorisce l'equita', una tariffa massima di 390 euro/mese, e una elevata percentuale di esenzioni totali a sostegno delle famiglie in grave difficolta' sociale ed economica
* che la qualita' dei servizi nido di pisa e' fondata sul progetto
pedagogico avanzato "del bambino costruttore", elaborato e stabilito negli anni attraverso azioni specifiche di formazione, su un rapporto ottimale n. bambini/e-n. educatori/trici di 6:1 secondo quanto stabilito dalla legge regionale 26/7/2002 n.32 e relativi regolamenti attuativi
* che il servizio favorisce l'integrazione delle diversita', con
una popolazione di bimbi/e stranieri/e del 10% e l'utilizzo - unico caso in provincia - degli stessi strumenti e procedure per il sostegno dei/lle bimbi/e diversamente abili operati nelle scuole dall'infanzia in su
* che e' in via di inaugurazione un nuovo nido a marina di pisa e
che sul fronte degli investimenti nel progetto piuss c'è la realizzazione di un nuovo nido in san francesco pronto entro il 2013 che sostituirà la vecchia struttura del nido coccapani



nonostante

* la crisi economica in atto e le misure di contrazione dell’intervento pubblico contenute nella manovra recentemente approvata dal Governo che contiene pesantissimi “tagli” ai trasferimenti verso le regioni, le province ed i comuni;
* il D.L. 78/2010 che, secondo le stime dell’IFEL, comporta una riduzione dei trasferimenti statali al Comune di Pisa di 4.296.000 Euro nell’anno 2011 e di 7.160.000 Euro dal 2012 in poi;
* la crisi finanziaria internazionale e la conseguente contrazione
del mercato del lavoro rischiano di colpire particolarmente le donne e le giovani coppie che in italia già devono superare diverse difficoltà nella ricerca e nel mantenimento del lavoro o di condizioni di lavoro flessibile e precario con crescenti difficolta' di organizzazione familiare. il nostro paese è in evidente ritardo rispetto agli obiettivi stabiliti dalla strategia di lisbona dove si fissano obiettivi per l’occupazione femminile legandoli a servizi come gli asili nido; l’ unione europea ha chiesto più volte agli stati membri di raggiungere l’obiettivo di lisbona di 33 posti di asilo nido ogni 100 bambini di dai
0-3 anni ( 33%) entro la fine del 2010; in italia la copertura media del servizio è di circa il 12,7%, percentuale che si abbassa addirittura all’1% in alcune regioni del mezzogiorno, contro il 60% della danimarca, il 40% dell’ irlanda ed il 29% della francia



valutato positivamente

* che si è raggiunto l’obiettivo dell’azzeramento delle liste d’attesa
* che le tariffe sono rimaste invariate rispetto al precedente
bilancio, e che il
sistema locale ed integrato dei servizi per l'infanzia proiettato a realizzare un contesto educativo in grado di sviluppare le potenzialità dei bambini e delle bambine, la valorizzazione professionale del personale educativo e ausiliario con la promozione delle iniziative di formazione del personale
* la priorita' data alle necessita' educative dei bambini e delle
bambine con il mantenimento del livello di qualita' e quantita' del servizio, e la ricerca di un punto di equilibrio tra le necessita' delle famiglie di organizzazione e di accessibilita' economica al servizio, la contribuzione della collettivita', e lo sviluppo di diverse forme occupazionali nell'operare i servizi stessi
* il miglioramento dell'efficienza di spesa nei nidi a gestione
diretta, da circa 1260 a 1200 euro/mese/posto nido e l'adeguamento del costo del servizio a gestione indiretta operato nell'ultima gara espletata, da circa 520 a 580 euro mese/posto nido
* il progetto educativo e l’alta professionalità, dovuta anche a
molte ore di formazione, delle educatrici e degli educatori dei nidi comunali e dei nidi convenzionati,
* l'alto gradimento espresso nei questionari di valutazione da
parte dei genitori che testimoniano la soddisfazione per il servizio educativo del comune di pisa indipendentemente dalla forma di gestione, diretta o indiretta, con un particolare gradimento per quei servizi con orari piu' flessibili

• la ricerca costante della concertazione in idonei spazi di confronto e discussione con tutte le parti interessate, personale educativo e ausiliario, genitori, rappresentanze sindacali, secondo il principio di responsabilita' sociale, per concertare soluzioni organizzative idonee al mantenimento dei livelli di qualita' e quantita' del servizio nell'ambito delle disponibilita' di bilancio

• il contenuto delle proposte di riorganizzazione formulate attraverso l'azione di un gruppo di lavoro istituito e coordinato dalla dirigente dei servizi educativi e composto da educatrici di nidi differenti e delle conseguenti scelte della giunta in accoglimento delle richieste dei genitori

* gli investimenti sulle strutture scolastiche e in particolare
sull'asilo nido in via di puglia per adeguare alle norme vigenti e migliorare la qualità degli spazi secondo criteri meglio ispirati alla funzionalita'


invitano il sindaco e la giunta

* a proseguire il percorso d'eccellenza intrapreso nei servizi
educativi, che mira
anche a sostenere l'attività occupazionale dei genitori nelle famiglie con figli/e piccoli/e
* a concertare ogni possibile proposta di riorganizzazione
avvalendosi dell'attività promozionale e della collaborazione dei comitati di gestione dove sono rappresentate tutte le categorie che collaborano alla gestione degli asili nido, compresi i genitori
* a riorganizzare il servizio educativo per l'anno 2010/2011
tenendo conto dei pensionamenti della riduzione dell'organico, mantenendo il rapporto ottimale indicato dalla regione toscana di un educatrice ogni
6 bambini/e.
* approvare ed integrare in accordo con i comuni della provincia il
piano educativo di zona come strumento di indirizzo e coordinamento delle politiche educative per l’infanzia in un’ottica di integrazione, di efficacia ed efficienza dei servizi educativi anche predisponendo adeguati strumenti di lettura di bilancio;

• promuovere standard sempre più elevati di qualità e attuare
verifiche periodiche sulle strutture al fine di continuare a garantire la migliore accoglienza e qualità dei servizi per l'infanzia

• a proseguire con la qualificazione degli spazi scolastici,
intesa non solo come rispetto delle norma, di standard dimensionali e prescrizioni igieniche ma anche di colori, luci, caratteristiche climatiche, funzionalità dei singoli ambienti in relazione alle attività da svolgere, che determinano la qualità di un ambiente destinato all’infanzia

• istituire forme efficienti di coordinamento pedagogico
per migliorare la cura della valorizzazione professionale del personale e la soluzione di problemi nell'organizzazione del lavoro, per favorire e sostenere le relazioni con le famiglie, per programmare e realizzare progetti di aggiornamento mirati ad approfondire tematiche pedagogiche specifiche e culturali più ampie e dunque la genitorialita', la formazione del personale educativo e ausiliario indipendentemente dalle forme di gestione, per migliorare la relazione con gli altri servizi all’infanzia del territorio,

• proseguire nella valorizzazione del principio di sussidiarietà,
riconoscendo il valore pubblico delle iniziative personali e sociali, responsabilizzando tutti i cittadini e i soggetti pubblici e a partecipazione pubblica, e rendendo più efficiente il servizio pubblico.

• ad aggiornare il
regolamento per l’accreditamento delle strutture per l’accoglienza dei bambini 0-3 anni e fornire agli uffici asili nido del settore educazione la possibilità di accreditare le strutture che ne facessero domanda ai sensi della deliberazione della giunta regionale n. vii/20588 dell’11 febbraio 2005

- a predisporre gli strumenti e l'organizzazione dell'ente necessari per rafforzare in modo idoneo le funzioni di indirizzo e di controllo (di qualita' e di gestione) dei servizi alla prima infanzia, e di misura della qualita' degli stessi


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