mercoledì 28 maggio 2008

ENERQOS: Come creare una azienda di successo

Care e cari tutte/i
consentitemi per una volta di non parlare di politica ma di raccontare in poche righe (corredate da 2 articoli) una bella storia di successo che mi ha visto e mi vede giornalmente coinvolto : ENERQOS, che si è aggiudicata pochi giorni fa il primo premio del Polo Tecnologico di Navacchio "per l'eccezionale risultato in termini di crescita economica e occupazionale nel settore strategico delle nuove energie rinnovabili".

Il nome Enerqos deriva dalla parola greca ENERGOS (Energia) con la Q al posto della G a significare "Qualità". Qualità che mi ha convinto a lasciare un percorso "sicuro" come quello in Autostrade per l'italia e lanciarmi in una nuova sfida avvincente ed entusiasmante in questa start-up. Attualmente solo l'1% del fabbisogno energetico mondiale deriva dall'utilizzo di fonti rinnovabili. Ma son convinto che nel futuro cambierà questo mix ed il ruolo delle energie rinnovabili sarà sicuramente più forte e determinante.

Impegnarsi in una azienda che aiuta a migliorare la qualità della vita è affascinante e stimola a dare sempre il 200 %. E poi le sfide difficili mi affascinano....vero????




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lunedì 26 maggio 2008

GLI “ALTRI”? ANCHE I NOSTRI FIGLI


Ricevo e molto volentieri pubblico

Credo che il tema sollevato da Federico sia molto importante e analizzi, finalmente, in maniera diversa e con maggiore attenzione alle persone….problemi finora ad ora utilizzati solamente in maniera strumentale durante la campagna elettorale. E’ arrivato finalmente il momento di entrare nei problemi (molto interessante la bozza di decreto legge regionale sulla sicurezza in fase di ultimazione )….con proposte concrete e fornendo gli strumenti necessari agli amministratori per poter “lavorare” alacremente

Un abbraccio
Antonio

Cara amica, caro amico,

nel clima di preoccupante intolleranza che si è creato in Italia, credo utile riflettere su chi siano gli altri. E lo voglio fare guardando ad alcuni fatti di cronaca degli ultimi giorni.


La ragazzina di quattordici anni ricattata e costretta ad avere rapporti sessuali per oltre un anno da un branco di minorenni; il gruppetto di ragazzi che l'altro giorno a Firenze, in piazza della Repubblica, ha preso a calci una mendicante solo per riprendere la scena con il

cellulare; i due immigrati kossovari aggrediti nel Valdarno a colpi di mazza solo perché immigrati... Questo elenco potrebbe anche allungarsi con altri episodi, così come ampliarsi anche a quanto sta succedendo fuori della nostra regione, a partire dal giovane massacrato a Verona da una banda di naziskin. Ma ovviamente il punto non è mettere in fila un caso dietro l'altro, il punto è capire cosa sta succedendo e come possono farvi fronte le nostre istituzioni.

E allora, una prima riflessione è d'obbligo. In questi giorni l'allarme sicurezza si è imposto come la priorità delle priorità nell'azione del governo come nella sensibilità dei cittadini, i giornali, le televisioni, i dibattiti pubblici ne sono letteralmente inondati. E tuttavia la sicurezza, con la forte domanda di legalità che a essa si accompagna, viene declinata in un solo modo, si impernia su una sola equazione: immigrazione uguale criminalità.

Il problema, insomma, sono i nomadi che pretendono l'elemosina, gli albanesi che sfruttano le donne, i maghrebini che spacciano, i rumeni che rubano e che stuprano... E se anche tutto questo fosse vero - e non lo è come non lo è mai qualsiasi giudizio che faccia di tutta l'erba un fascio - mi pare proprio che in questo modo si guardi o si voglia guardare solo in una direzione.

Guardiamo molto - e forse giustamente - al pericolo che ci viene da fuori, ma forse non abbastanza a quello che succede da noi, magari anche a casa nostra: e forse non vogliamo nemmeno guardare, nascondiamo e ci nascondiamo perché in realtà non abbiamo il coraggio di guardare negli occhi i nostri ragazzi, di capire davvero le ragioni del loro disagio, e magari di metterci noi stessi in questione, perché i ragazzi, si sa, sono anche uno specchio maledettamente eloquente di quello che siamo noi.

Sono convinto che l'«altro» che non conosciamo e di cui forse abbiamo anche un po' paura, proprio perché non lo conosciamo, siano sempre più loro, i nostri giovani: una generazione intera a cui abbiamo regalato più benessere che punti di riferimento, fino a lasciarli in balia di quello che Umberto Galimberti chiamerebbe l'«ospite inquietante», un vuoto emotivo e di valori che a volte è un abisso.

Il governo regionale non vuole nascondersi, su tutto questo. Sono convinto che le nostre politiche per la sicurezza e per la legalità devono mettere i giovani in primo piano, sia come problema aperto che come soggetto di cambiamento. Possiamo fare molto, perché abbiamo ampie competenze sulla prevenzione. Per questo sui prossimi Piani di intervento il bullismo e le altre manifestazioni del malessere giovanile saranno una precisa priorità. Per questo penso che siano maturi i tempi perché, già entro quest'anno, si possa organizzare una grande occasione di incontro e confronto su queste tematiche, una grande occasione per riunire tutti quanti, istituzioni e non, vogliono e devono esercitare la loro responsabilità per il futuro dei giovani e quindi per il futuro della nostra società.


Cordialmente,

Federico


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sabato 24 maggio 2008

Titina Maccioni : Nuova Presidente del Consiglio Comunale – Le mie impressioni


Care/i tutte/i,

scusate se per alcuni giorni non ho aggiornato il blog, ma è stato un periodo particolarmente intenso.

Due giorni fà per la seconda volta si è riunito il consiglio Comunale che preveda all’ordine del Giorno l’Elezione del Presidente, dei due VicePresidenti e la composizione delle commissioni consiliari.

La giornata è stata intensa e piena di colpi di scena (a volte poco piacevoli).

Alla prima votazione di giornata per eleggere il Presidente serviva la maggioranza qualificata (2/3 dei votanti). Durante la settimana si era provato a trovare un accordo istituzionale, che andasse al di la delle ragioni politiche che ci dividono, ma permettesse di far nascere una nuova stagione. Una stagione all’insegna del dialogo e della lealtà. Purtroppo gli incontri non avevano prodotto grandi risultati. Le minoranze volevano votare all’unanimità la Presidente da noi proposta solo alla quarta votazione (quella in cui bastava la maggioranza assoluta).
La preriunione del nostro gruppo consiliare serviva a chiarire la nostra posizione. All’unanimità abbiamo deciso di chiedere alle minoranze di votare la nostra candidata alla terza votazione. In caso contrario sarebbe stato difficile l’accordo istituzionale…Nulla faceva presagire nubi nere all’orizzonte…invece già durante la dichiarazione di voto Ranieri Del Torto…si iniziava ad intravedere un temporale in arrivo. Alle ore 16.00 al termine della prima votazione ci siamo resi conto che una tempesta si stava abbattendo su di noi…solo 16 dei 24 consiglieri della maggioranza avevano votato per la nostra candidata alla Presidenza del Consiglio Comunale. Non c’erano motivi scatenanti per presagire questo risultato. Politicamente, però, il problema c’era ed era evidente. E’ stato chiesto subito di interrompere la seduta per permettere che i gruppi consiliari si incontrassero e discutessero dalla situazione venutasi a creare.

Le riunioni sono state frenetiche all’interno dei gruppi, tra i consiglieri della maggioranza e anche con i consiglieri della minoranza. Tutti, con spirito di servizio, cercavamo di trovare una soluzione che consentisse di superare in maniera condivisa le difficoltà venutesi a creare. La pausa di mezz’ora è trascorsa molto velocemente. Rientriamo in aula e richiediamo un’ulteriore pausa. Questa volta dura molto di più. Al contrario di quello che ha detto l’On. Paletti in aula e di quello che riportano i giornali oggi…la lunga riunione non è servita a scambiarci poltrone…ma a capire i motivi del voto.

All’interno della riunione del gruppo PD e della maggioranza diversi sono stati gli interventi forti che hanno richiamato al senso di responsabilità dei consiglieri. Anche io, in maniera decisa, ho continuato a sottolineare che atteggiamenti di questo tipo fanno solo del male alla politica. I cittadini non credono più a questo vecchio modo di affrontare i problemi politici. Chiedono di impegnarci a risolvere problemi concreti…chiedono di guardare al futuro con maggiore tranquillità e sicurezza. Ci hanno dato un mandato e noi dobbiamo essere in grado di lavorare con maggiore coesione e lealtà. Con riunioni di gruppo anche più aspre…ma che segnino una line apolitica chiara e, lo dico in tuta franchezza, non riservino sorprese negli scrutini segreti. La politica dei FRANCHI TIRATORI deve finire.

Rientrati in aula, le minoranze ci chiedono di proseguire nell’accordo istituzionale gratuito (mica tanto….se due vicepresidenze sono gratuità) ma con una clausola. No alla candidatura di Titina Maccioni….ma una terna di nomi su cui loro sceglierebbero il futuro Presidente del Consiglio Comunale. L’on. Paoletti per il Pdl, usando parole da vecchia politica, parla di arroganza e e di poltrone scambiate. Titoni per l’UDC chiede un presidente v rappresentativo (non era forse il caso di farlo prima??), Bini (SA) dichiara di uscire dall’aula perché la maggioranza vuole fare gioco di forza e loro non vogliono essere complici di questa situazione. La nostra posizione però è netta perché le 2 ore di riunioni congiunte avevano chiarito qual’era la strada da seguire. Responsabilità, coerenza, lealtà. Solo con questi valori e con una votazione chiara e netta di tutta la maggioranza potevamo continuare l’esperienza di governo. La nostra volontà di continuare a votare Titina ha creato scompiglio nella minoranza. Da subito alcuni hanno lasciato l’aula. Poi il consigliere Petrucci ha chiesto alla Maccioni di ripensarci e di farsi da parte….a quel punto un po’ di problemi a capire quale fosse il numero legale…ma poi una volta che tutti i consiglieri della minoranza avevano abbandonato l’aula si è proceduto alla votazione.

In un clima surreale, con solo una parte del consiglio presente (spero che situazioni di questo tipo non accadano perché a perdere non sono le singole forze politiche ma le istituzioni), alla fine Titina Maccioni è stata eletta presidente del Consiglio Comunale con 23 voti, 1 nulla ed 1 bianca (speriamo che anche l’ultimo franco tiratore dalla prossima seduta capisca che di questo modo di fare politica la gente ne ha abbastanza).



Quello che è accaduto ieri non può essere sottovalutato….ma credo anche che l’ultima votazione rappresenti da subito un nuovo inizio per la maggioranza. Una spinta propulsiva per accelerare i lavori del Consiglio Comunale. La volontà di superare interessi personali per lavorare nell’interesse della città. A volte dalle difficoltà nascano una serie di opportunità importanti…non fermiamoci proprio ora….la città ha bisogno di percorsi coesi!!!!!



Un abbraccio e prometto di tenervi sempre più aggiornati

Antonio


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mercoledì 14 maggio 2008

D'Alema Vs PD!

Scrive Antonio in un post di pochi giorni fa:
Mi fa piacere pubblicare l'intervento di Federico Gelli. Una lettera che dimostra lo spirito vero del nuovo Partito..un partito in cui gli interessi personali di singoli o piccoli gruppi devono essere messi in secondo piano a favore della qualità e della meritocrazia…Solo conquesto impegno sarà possibile costruire un nuovo modo di fare politica al servizio dei cittadini.Noi a Marco Filippeschi l'abbiamo detto chiaramente…solo partendo da queste basi si può iniziare a progettare la PISA 2020. Una città a misura di bambino con una visione Europea.
Voi cosa ne pensate?
Ritenete corretto questo approccio?
Antonio


Certo, che è corretto questo approccio. Prescindere dalla logica delle"correnti" e degli "spifferi" delle vecchie appartenenze, lasciare ilposto alla presenza negli organismi politici a coloro che lavorano infunzione del bene comune, rimuovere ostacoli di gerarchie e metodi di comunicazione obsolete, più valore all'impegno e alla meritocrazia,incentivi alla partecipazione diffusa a tutti i livelli a cominciare dalla scelta dei candidati alle elezioni...questo è ciò che ci siamo detti tutti quanti quando abbiamo pensato, incarnato e portato ovunqueil PD!

Questo è il senso di una candidatura ed elezione di un politico come Veltroni a leader, di un vero innovatore, non un di uomo per tutte le stagioni nè tanto meno di un candidato premier per un passaggio elettorale!! La strada è tracciata, vietato voltarsi indietro, anzi, fosse per me, toglierei prorio gli specchietti retrovisori, rischiano di farci deragliare.Poi leggo uno come Bersani, politico di notevole spessore e stimato,che invita a "rimescolare le carte"...e mi preoccupo. Queste parole,messe nelle mani di uno che ha una certa storia come D'Alema, mi inducono a pensare a cose diverse.

Vedete un po' voi questo articolo....


E la domanda nasce spontanea...:perchè non dovremmo sospettare che Baffino non stia organizzando un bel correntone nel quale trovino spazio Sx Democratica e magari un po'di RC e Verdi (Diliberto no, perchè mica è scemo...) al quale dare fiato per ricominciare la giostra di ricatti, trame e tramette che hanno fatto cadere il governo precedente di recente oggetto dei suoi strali (neanche lui fosse stato Ministro degli Esteri del Gabon)?E se si accodassero anche un po' di ex margheriti sempre sensibili a chi cura interessi di potere, per dare un tocco di credibilità politica al mix Insomma, il PD deve guardare a fondo le carte che gli propone il mazziere Berlusconi; se dovesse tenere lo sguardo rivolto anche ad eventuali faide interne, rischierebbe il torcicollo o lo strabismo.Nessuno dei due è augurabile.

Maurizio Sereni


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martedì 13 maggio 2008

Bisogna festeggiare...

Cara Democratica, caro Democratico,

Giovedì 15 Maggio alle ore 20 presso il Circolo arci di Pisanova via Frascani FESTA DEL PARTITO DEMOCRATICO e di MARCO FILIPPESCHI per la vittoria conseguita alle elezioni comunali di Pisa.

cordiali saluti

Il Segretario
Nicola Landucci


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lunedì 12 maggio 2008

Il dado é tratto…In bocca al lupo ai nuovi Assessori

Paolo Ghezzi – Vicesindaco: Affari Generali – Protezione Civile – Parchi e Verde Pubblico e Cura della Qualità Urbana

Antonio Cassone – Assessore: Personale – Organizzazione delle Risorse Umane

Fabrizio Cerri – Assessore: Urbanistica – Edilizia Privata – Coordinamento del Piano Strategico

Maria Luisa Chiofalo – Assessore: Politiche socio educative e scolastiche – Promozione delle tecnologie digitali per la formazione – Pari Opportunità – Città dei valori, della memoria e Cultura della Legalità

Federico Eligi – Assessore: Ambiente. – Sport – Manifestazioni Storiche

Giuseppe Forte – Assessore: Attività produttive – Commercio e Turismo – Innovazione dell’Apparato Produttivo e dei Servizi e Politiche Integrate con le Università, gli Istituti di Ricerca e le Agenzie per l’Innovazione – Lavoro e Sicurezza del Lavoro

David Gay – Assessore: Mobilità - Polizia Municipale – Sicurezza Urbana – Servizi e Sistemi Informativi e Statistici, Reti comunali – Politiche di e – government, di impiego delle tecnologie digitali e di semplificazione amministrativa - Partecipazione e decentramento – Monitoraggio dell’attuazione del Programma di mandato

Silvia Panichi – Assessore: Cultura – Iniziative e Istituzioni Culturali – Beni culturali e Sistema Museale

Andrea Serfogli – Assessore: Lavori Pubblici – Patrimonio

Valentina Settimelli – Assessore: Politiche sociali e sanitarie – Società della Salute – Immigrazione

Giovanni Viale – Assessore: Bilancio e Tributi – Servizi Pubblici Locali e Partecipazioni societarie del Comune -Esternalizzazioni – Coordinamento per il concorso ai finanziamenti dell’Unione Europea

Ylenia Zambito – Assessore: Politiche Abitative – Edilizia Residenziale Pubblica
e Sociale.


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venerdì 9 maggio 2008

Parlare di divisioni della ex Margherita è anacronistico e fuorviante

Sono giorni intensi quelli che stiamo vivendo!!! Dopo le elezioni del Consiglio Comunale, Marco Filippeschi si sta impegnando per costruire la migliore squadra possibile per governare Pisa nei prossimi anni. I quotidiani locali riportano indiscrezioni sui nomi e sulle deleghe della nuova giunta, sottolineando in maniera a volte strumentale “fantomatiche divisioni interne al PD”. Mi fa piacere pubblicare l’intervento di Federico Gelli. Una lettera che dimostra lo spirito vero del nuovo Partito..un partito in cui gli interessi personali di singoli o piccoli gruppi devono essere messi in secondo piano a favore della qualità e della meritocrazia…Solo con questo impegno sarà possibile costruire un nuovo modo di fare politica al servizio dei cittadini.
Noi a Marco Filippeschi l’abbiamo detto chiaramente…solo partendo da queste basi si può iniziare a progettare la PISA 2020. Una città a misura di bambino con una visione Europea.

Voi cosa ne pensate? Ritenete corretto questo approccio?
Antonio


Politica, Pisa
Gelli: "Parlare di divisioni della ex Margherita è anacronistico e fuorviante"
Nelle ultime settimane, prima e dopo l’elezione del nuovo consiglio comunale e del sindaco, ho visto citato spesso il mio nome in riferimento a divisioni interne alla ex Margherita pisana e in merito alle scelte che porteranno a definire la prossima giunta comunale.

In particolare, si è parlato ripetutamente del numero dei presunti “gelliani” candidati e poi eletti in Consiglio comunale, e si è persino fatto riferimento ad un “accordo” che garantirebbe posti in giunta a persone di mia fiducia.

Voglio dire con chiarezza che queste voci non corrispondono al vero. Oltretutto dispiace vederle riportate sui giornali, perché riguardano persone che valgono non tanto per l’amicizia che hanno con me ma essenzialmente per loro meriti personali e professionali.

È vero che sono legato da un rapporto di stima e di amicizia a determinate persone del mio vecchio partito, come è vero che insieme a loro ho condiviso la scelta, importante, di aderire al progetto del Partito Democratico. Ma se oggi alcuni di loro ricoprono incarichi importanti all’interno del PD è grazie alle loro capacità riconosciute trasversalmente, dentro e fuori il partito.

La contrapposizione tra “gelliani” e “lettiani” a cui fanno riferimento i giornali nasce al tempo dei congressi della Margherita quando dovevamo decidere come gestire il passaggio al Partito Democratico. La discussione, anche aspra, di quella fase è per noi terminata il 14 ottobre, con la nascita del PD e l’elezione a segretario di Walter Veltroni. Da allora i momenti entusiasmanti condivisi in questi mesi ci hanno permesso di andare oltre rispetto alle nostre origini e al nostro passato.

Continuare a parlare di divisioni riferite ad un partito che non esiste più è anacronistico e fuorviante. Ci aspettano altre e più importanti questioni, a cominciare da quella di far crescere questo grande partito e mantenerlo aperto, inclusivo, capace di dialogare con il mondo che ci circonda, per capire e affrontare al meglio i problemi di questa nostra Italia. Ancor più dopo il risultato elettorale.

Credo anche, per concludere, che sia opportuno ricordare che la scelta della squadra di governo della città compete, com’è giusto, al sindaco appena eletto e il suo partito, sarà in prima linea a sostenerne le scelte che dovranno avere come risultato quello di dare alla città il miglior governo possibile per portare a compimento il programma elettorale.

cordialmente

Federico Gelli


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giovedì 1 maggio 2008

Le prime 5 azioni proposte da Filippeschi per una "Pisa migliore".

Leggendo l'articolo di seguito ho ancora più voglia di iniziare la mia esperienza amministrativa. La passione che Marco Filippeschi ci trasmette nella sua intervista deve servire a tutti noi consiglieri per dare un contributo innovativo all'amministrazione della Città.
Buon lavoro a tutti nel giorno della festa dei lavoratori... una giornata che serve per non dimenticare ma anche per impegnarci ad offrire a tutti un lavoro più stabile ed equamente retribuito!!!

Un abbraccio Antonio

ARTICOLO TRATTO DAL TIRRENO di GIOVEDÌ, 01 MAGGIO 2008 Pagina 1 - Pisa

“Una città più sicura e più pulita”

“Via campi rom abusivi e mendicanti da Corso Italia, 10 vigili in più per la vigilanza Videosorveglianza in centro. Deroghe alle ztl, ma solo dove serve davvero”


MARCO BARABOTTI

La presunta timidezza si scioglie in una forte volontà di intenti. È un Marco Filippeschi che sembra aver lasciato da parte alcune insicurezze (forse solo apparenti) della vigilia elettorale, per imboccare la strada dell'autorevolezza e della determinazione. Con una volontà ferrea: connotare una discontinuità su alcuni temi, rispetto al suo predecessore.
Qui a fianco trovate i cinque primi impegni che Filippeschi si assume come sindaco di Pisa, e sono cinque risultati che si è promesso di centrare entro il 31 dicembre 2008. La discontinuità con Fontanelli (del quale Filippeschi elogia “l'intelligenza, l'onestà e la capacità con cui ha saputo ben governare Pisa per dieci anni”) sta soprattutto nei primi due punti programmatici: il patto per la sicurezza e il miglioramento
dell'ambiente urbano.

Sindaco, ci dica cosa vuol fare di qui alla fine dell'anno concretamente.

“Il patto per la sicurezza. Che deve essere fatto con provvedimenti concreti e con un miglior coordinamento degli sforzi”.


D'accordo, ma ci dica come pensa di mettere le gambe a questo suo proposito.

“Il Comune metterà di suo più videosorveglianza, una maggiore cura dei luoghi e una migliore integrazione della polizia municipale”.


Ma ci vorranno più vigili urbani.

“Mi impegno ad assumere 10 nuovi vigili e non è poco per le nostre casse.Questo per rafforzare i servizi territoriali, in particolare sul fronte della lotta all'abusivismo”.


Lei lo ha chiamato patto e va da sé che deve vedere in campo anche le altre forze dell'ordine. Come?

“Queste devono garantire una presenza nelle zone più sensibili, affinché si vedano i risultati che la città chiede”.


Sì, ma anche qui il piatto piange. Le forze dell'ordine hanno gli uomini contati.

“Come sindaci dobbiamo chiedere al governo di dare più uomini e mezzi alle forze dell'ordine. Altrimenti quelli sulla sicurezza restano proclami da campagna elettorale”.


Quali sono le zone più sensibili, dove la sorveglianza deve essere intensificata.

“La stazione, piazza delle Vettovaglie e un po' tutte le zone sull'asse Corso Italia-Borgo Stretto”.


Proprio su questo asse i commercianti, ma non solo loro, si lamentano per la presenza di troppi mendicanti o di situazioni di degrado che non sono un bel biglietto da visita per la città.

“Questo è un fenomeno che deve cessare”.


Li farà mandare via?

“Non vedo perché debbano continuare a dare un'immagine negativa della città”.


Lei si sente di prendere decisioni forti come ha fatto l'assessore Cioni a Firenze?

“Se sarà necessario, sì”.


Lei in campagna elettorale ha parlato di un salto di qualità nella cura dell'ambiente urbano. Cosa vuol fare concretamente?

“Riprendendo in mano la pianificazione della manutenzione e del verde pubblico. I servizi di cura che sono stati esternalizzati possono farci aumentare le capacità di risposta, ma il Comune deve dare priorità e controllare”.


Lei ha parlato di un nuovo approccio a queste problematiche. Ce le può spiegare meglio?

“Penso che si debbano fare mappe informatizzate perché si realizzi un monitoraggio quotidiano delle situazioni che tengano conto delle segnalazioni dei cittadini. Questo deve valere anche per la pulizia e lo spazzamento della città e vorrei davvero aiutare a costruire una rete di cittadini attivi, quelli che ho chiamato volontari-sentinelle. Proprio per aiutare il Comune a fare meglio. E questo è possibile anche per
adottare spazi verdi o particolari infrastrutture urbane”.


Sul traffico, ci è parso di capire che secondo lei le scelte fatte da Fontanelli vadano bene e occorre proseguire su questa strada.

“I progetti in atto vanno velocizzati. Mi riferisco al parcheggio scambiatore a sud, poi occorre avviare il cantiere per il nuovo terminale di via Battisti, una grande operazione, un investimento da 30 milioni di euro, che è un esempio di come si deve instaurare un nuovo rapporto con le Ferrovie. Qui siamo in un'area pregiata, un grande parcheggio vicino al centro storico”.


Molti si sono lamentati della mancanza di parcheggi nel quartiere di San Francesco.

“Dobbiamo trovarli più in generale nella zona nord, certamente anche in San Francesco”.


Le ztl saranno aperte alla libera circolazione determinate ore del giorno o della notte?

“Sugli orari delle ztl faremo una verifica attenta. Abbiamo una bussola ma non siamo insensibili a proposte ragionevoli che abbiamo già ascoltato. Verificheremo i problemi là dove si presentano”.


Ci faccia capire meglio: se vi saranno deroghe, andranno intese solo in alcune zone e non in tutte le ztl?

“Proprio così. Solo là dove saranno verificate situazioni particolari, potremo adottare nuove misure, senza ovviamente mettere in discussione la strategia di fondo che resta quella delle ztl chiuse al traffico”.


Il centro chiuso al traffico induce giustamente i pisani e i pendolari a pretendere un servizio bus sempre più efficiente.

“È già stato molto velocizzato, anche grazie alle corsie preferenziali, tanto che si è registrato un 25% in più di passeggeri. Vorrei usare la telematica e il satellitare per monitorare gli accessi fondamentali alla città per dare agli utenti dei bus maggiori certezze sui tempi di percorrenza”.


Sviluppo della città. Qui i grandi progetti sono quelli tracciati da Fontanelli?

“Sì. La priorità è di farli scorrere con una certa velocità. In particolare i recuperi in atto: le colonie, il porto, il progetto Porta a Mare con il recupero dell'area ex Saint Gobain e poi penso al nuovo centro di Cisanello e ai servizi a Ospedaletto. Poi occorre dare impulso al trasferimento dal Santa Chiara a Cisanello, alla progettazione delle
nuove caserme a Ospedaletto, al nuovo terminal turistico nella ex caserma Bechi Luserna sull'Aurelia”.


Ci vuole una migliore offerta congressuale, non le pare?

“Sono d'accordo. È un tema da reimpostare per avere un centro congressuale all'altezza delle potenzialità della città e dello sviluppo dell'aeroporto”.


Qui in pieno centro subiamo da ormai quasi cinque anni lo scempio dei lavori per il parcheggio sotterraneo di piazza Vittorio Emanuele. Cosa intende fare?

“Chiederò già nei prossimi giorni un incontro urgente con le ditte incaricate dell'opera per fare il punto sulla durata dei lavori e per verificare il progetto della nuova piazza che dovrà farci recuperare, in bellezza, i sacrifici sofferti dalla città in tutti questi anni”.


Ma a proposito, ce la faremo a veder l'opera pronta entro l'anno?

“È quello che mi auguro. Intanto chiederò che sia subito migliorato l'aspetto esterno del cantiere che oggi versa in condizioni indecenti: visivamente e non solo”.


È pronto a portare avanti la sua proposta di realizzare una card per le famiglie numerose che versano in condizioni di disagio?

“Ogni promessa è un debito. Come Comune stanzieremo 400mila euro, il resto li chiederemo alla Regione. Questo ci permetterà di poter affrontare situazioni difficili, dando contributiconcreti”.


Lei ha detto di voler creare un tavolo di concertazione. A quale scopo?

“È un tavolo con le rappresentanze delle aziende, degli ordini professionali e dei sindacati per semplificare le procedure burocratiche atte a creare nuove imprese”.


Vi saranno altri tavoli? A lei piace questa idea...

“Ne serviranno altri per promuovere lo sviluppo innovativo, alla nostra portata in settori di punta come quello biomedico, del risparmio della
sicurezza energetica, dell'informatica e dei sistemi applicativi. Sto già
scrivendo le lettere alle aziende”.


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