venerdì 9 maggio 2008

Parlare di divisioni della ex Margherita è anacronistico e fuorviante

Sono giorni intensi quelli che stiamo vivendo!!! Dopo le elezioni del Consiglio Comunale, Marco Filippeschi si sta impegnando per costruire la migliore squadra possibile per governare Pisa nei prossimi anni. I quotidiani locali riportano indiscrezioni sui nomi e sulle deleghe della nuova giunta, sottolineando in maniera a volte strumentale “fantomatiche divisioni interne al PD”. Mi fa piacere pubblicare l’intervento di Federico Gelli. Una lettera che dimostra lo spirito vero del nuovo Partito..un partito in cui gli interessi personali di singoli o piccoli gruppi devono essere messi in secondo piano a favore della qualità e della meritocrazia…Solo con questo impegno sarà possibile costruire un nuovo modo di fare politica al servizio dei cittadini.
Noi a Marco Filippeschi l’abbiamo detto chiaramente…solo partendo da queste basi si può iniziare a progettare la PISA 2020. Una città a misura di bambino con una visione Europea.

Voi cosa ne pensate? Ritenete corretto questo approccio?
Antonio


Politica, Pisa
Gelli: "Parlare di divisioni della ex Margherita è anacronistico e fuorviante"
Nelle ultime settimane, prima e dopo l’elezione del nuovo consiglio comunale e del sindaco, ho visto citato spesso il mio nome in riferimento a divisioni interne alla ex Margherita pisana e in merito alle scelte che porteranno a definire la prossima giunta comunale.

In particolare, si è parlato ripetutamente del numero dei presunti “gelliani” candidati e poi eletti in Consiglio comunale, e si è persino fatto riferimento ad un “accordo” che garantirebbe posti in giunta a persone di mia fiducia.

Voglio dire con chiarezza che queste voci non corrispondono al vero. Oltretutto dispiace vederle riportate sui giornali, perché riguardano persone che valgono non tanto per l’amicizia che hanno con me ma essenzialmente per loro meriti personali e professionali.

È vero che sono legato da un rapporto di stima e di amicizia a determinate persone del mio vecchio partito, come è vero che insieme a loro ho condiviso la scelta, importante, di aderire al progetto del Partito Democratico. Ma se oggi alcuni di loro ricoprono incarichi importanti all’interno del PD è grazie alle loro capacità riconosciute trasversalmente, dentro e fuori il partito.

La contrapposizione tra “gelliani” e “lettiani” a cui fanno riferimento i giornali nasce al tempo dei congressi della Margherita quando dovevamo decidere come gestire il passaggio al Partito Democratico. La discussione, anche aspra, di quella fase è per noi terminata il 14 ottobre, con la nascita del PD e l’elezione a segretario di Walter Veltroni. Da allora i momenti entusiasmanti condivisi in questi mesi ci hanno permesso di andare oltre rispetto alle nostre origini e al nostro passato.

Continuare a parlare di divisioni riferite ad un partito che non esiste più è anacronistico e fuorviante. Ci aspettano altre e più importanti questioni, a cominciare da quella di far crescere questo grande partito e mantenerlo aperto, inclusivo, capace di dialogare con il mondo che ci circonda, per capire e affrontare al meglio i problemi di questa nostra Italia. Ancor più dopo il risultato elettorale.

Credo anche, per concludere, che sia opportuno ricordare che la scelta della squadra di governo della città compete, com’è giusto, al sindaco appena eletto e il suo partito, sarà in prima linea a sostenerne le scelte che dovranno avere come risultato quello di dare alla città il miglior governo possibile per portare a compimento il programma elettorale.

cordialmente

Federico Gelli

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