sabato 29 novembre 2008

Come puo' l'apertura di una strada avere un valore politico‏

Ricevo e volentieri pubblico la mail ricevuta dal mio amico Stefano, che l’impegno che ci mette nel migliorare la vivibilità del suo quartiere. Io faccio quello che posso!!!

Un abbraccio

A

Finalmente a Putignano abbiamo l'apertura dell'ultimo tratto di Via Scornigiana,la strada dell'Unieuro,della Vodafone e della Metro.

Per noi abitanti di Putignano e' stata un'apertura tanto attesa e molti si chiederanno...come puo' una strada a uso prettamente di una zona artigianale interessare un quartiere abitativo seppur a confine con suddetta Zona?

Cerco di rispondere sperando di essere chiaro...


Putignano e' un quartiere che dire martoriato( forse e' un termine troppo forte ma serve per rendere l'idea)da un punto di vista urnabistico e di mobilita' e' dir poco...

Il quartiere e' attraversato a meta' dalla linea ferroviaria per Firenze,ad un lato dalla Superstrada Fi-Pi-Li e dall'altro dalla Via Tosco Romagnola,una strada con volume di traffico molto elevato...ma e' anche un quartiere dove ci sono molti servizi,dalla circoscrizione fino a tutte le scuole dal nido alle scuole medie,e con la presenza del Circolo Arci che svolge funzioni di valore sociale e di aggregazione assolutamente da sottolineare.

A fine giugno e' stato completato il nuovo marciapiede di Via Putignano e finalmente il 21 novembre e' stato aperto al transito Via Scornigiana.

Questa strada offre l'opportunita a tutto il quartiere di pensare ad una nuova mobilita',una mobilita' dove le auto possono avere percorsi molto piu' razionali,il servizio pubblico del pulman puo' servire una zona di grande interesse con la zona artigianale e il centro del quartiere un percorso con meno auto piu' sicuro per i pedoni e i ciclisti...

Ecco perche' l'apertura di una strada non e' solo un fatto amministrativo ma anche politico,diamo una mobilita' piu' coerente e da taluni chiamata sostenibile, con quelle che sono le esigenze di tutti...automobilistico,pedonale e ciclistico.

Sottilineo l'impegno del circolo Pd di Putignano,di Antonio e dell'amministrazione Comunale per completare questa e future opere pubbliche nel nostro e negli altri qaurtieri della nostra citta'..

Ciao a tutti

Stefano



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giovedì 27 novembre 2008

Dal Tirreno di oggi...



Ecco il riepilogo delle presenze fino al 30 giugno per quanto riguarda consiglio comunale e commissioni.

Beh, i numeri non possono mentire... ed io continuerò ad impegnarmi come ho promesso e come ho fatto fino ad ora.

Antonio


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martedì 18 novembre 2008

IO SOSTENGO: GUARRACINO e MAZZEO per l'assemblea Nazionale e CACCAVO e MARIOTTI per l'assemblea Regionale dei Giovani del PD‏

Ciao a tutti,

ritorna, anche se per pochi giorni, uno spazio sul mio blog dedicato alla campagna elettorale…un luogo in cui presentare delle amiche/i (tra cui mio fratello) che hanno manifestato la volontà di candidarsi alle Primarie per l’elezione dei mebri dell’Assemblea Nazionale e Regionale dei giovani del PD. Io sono veramente felice, nel mio piccolo, di poter dare loro una mano per contribuire dal basso a costruire un partito nuovo che sappia leggere più efficacemente la rapidità dei cambiamenti.

So che molti di voi, vista l'età, non potranno partecipare al voto, ma vi chiedo la cortesia di sensibilizzare tutte le persone che conoscete a partecipare al voto e
di sostenere



Vi ricordo che si voterà venerdi 21 Novembre dalle ore 16 alle 23 presso logge dei Banchi per i residenti a Pisa (zona centro), oppure preso i seggi indicati nell’allegato volantino. Per i fuori sede che vivono a Pisa il seggio è situato di fronte alla mensa centrale e si vota dalle 12 alle 22. Si vota in tutta la provincia.

Possono votare ragazze/ragazzi (anche fuori sede...non residenti in Toscana) dai 14 ai 29 anni (basta un
documento di identità/patentino per i minorenni e 1 euro)

Per qualunque informazione in piu contattami senza problemi…


Ti ricordo che OBBLIGATORIAMENTE (pena annullamento del voto) bisogna indicare il nome di una donna e quello di un uomo.
All'Assemblea Nazionale DONATO MAZZEO e SARA GUARACINO
All'assemblea Regionale ANDREA MARIOTTI e GIUSY CACCAVO

Un abbraccio
Anto


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VENERDI 21 Novembre 2008 : Ecco i seggi dove votare per le primarie dei giovani del PD



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venerdì 14 novembre 2008

OBAMA IL PRESIDENTE DEI GIOVANI‏


Si è molto scritto che la vittoria di Obama è stata facilitata da un grande entusiasmo giovanile, ma non si è ancora approfondito quale sia stato esattamente il contributo dei giovani al successo della nuova coalizione democratica. Partiamo da questo dato: il 66% dei votanti fra i 18 e i 29 anni si sono espressi per Barack Obama. Questo risultato chiude un lungo periodo in cui la partecipazione al voto dei giovani era stata molto bassa: appena il 37% nel 1996, il 41% nel 2000; già nel 2004 c’era stato un aumento sostanziale (48%) e la Tufts University stima che quest’anno si è finalmente superato il 50%, toccando il 52% (si noti che anche in questo caso, il distacco dalla partecipazione al voto globale dell’elettorato, circa il 62%, rimane molto consistente).
L’importanza numerica del plebiscito per Obama è semplice: questa tranche di età costituiva il 18% dei votanti, quindi circa 23 milioni di elettori (3.400.000 più che nel 2004). Obama ha ottenuto il suffragio di circa due terzi di loro, quindi 15,2 milioni, mentre a McCain sono andati gli altri 7,8 milioni, con un margine di 7,4 milioni di voti a favore del candidato democratico, corrispondente quasi esattamente alla differenza complessiva nel voto tra Obama e McCain (8 milioni di voti). Questo ci dice che senza i giovani il candidato democratico avrebbe avuto una grande difficoltà ad essere eletto; i margini di vittoria sarebbero semplicemente svaniti negli stati dove ha prevalso di stretta misura (Florida, Ohio, North Carolina, Indiana, Virginia). Questi cinque stati da soli gli avrebbero tolto 86 voti elettorali, riducendo la sua maggioranza da un ampio vantaggio (365 a 162) a un ben più modesto 279-259, o meglio 278-260 perché la seconda circoscrizione del Nebraska, dove pure Obama ha prevalso, conquistando uno dei cinque voti elettorali dello stato, gli sarebbe ugualmente sfuggita.
Un altro elemento che riguarda il contributo dei giovani alla vittoria del candidato democratico è il fatto che il risultato finale delle elezioni americane dipende fortemente da quanto i due partiti maggiori riescono a mobilitare gli elettori “pigri” e portarli a votare: l’iscrizione alle liste elettorali non è automatica e la percentuale di votanti sulla popolazione adulta ha superato il 60% solo nel 2004 e nel 2008. Questa mobilitazione, che avviene attraverso la propaganda porta a porta (canvassing) e attraverso telefonate agli elettori, ha coinvolto quest’anno milioni di volontari, in gran parte giovani. Ora, l’effetto di una superiore mobilitazione sul territorio è stato ampiamente analizzato dagli studiosi e sappiamo che, in tutti gli 11 stati “incerti” della vigilia dove ha poi vinto Obama, i contatti con i cittadini da parte della campagna di Obama sono stati più frequenti e intensi di quelli avuti dalla campagna di McCain.
Non solo: dove i collaboratori di Obama e McCain sono stati ugualmente efficienti nel contattare i potenziali elettori, nel voto Obama ha ottenuto circa 3 punti percentuali in meno di quanto gli attribuissero i sondaggi, probabilmente perché l’elettorato democratico è composto prevalentemente da giovani, minoranze etniche e cittadini a basso reddito, tutti gruppi che votano meno degli anziani, dei bianchi e dei cittadini di reddito medio-alto, se non stimolati da un’azione capillare sul territorio.
Tradotta in cifre, questa analisi significa che, senza il contributo dei giovani volontari, Obama non avrebbe probabilmente vinto neppure in stati come Colorado, Nevada e Pennsylvania, che sono quelli che gli hanno permesso di costruire la sua maggioranza nel collegio elettorale. Se dalla risicata maggioranza di 278 voti elettorali che avrebbe ottenuto senza Florida, Ohio, North Carolina, Indiana, Virginia togliamo inoltre Colorado e Nevada (14 voti) otteniamo 264 voti, contro i 274 a McCain che sarebbe diventato presidente.

Antonio


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giovedì 13 novembre 2008

Inizia il lungo iter partecipativo sul Bilancio di Previsione 2009‏

In anteprima vi presento la relazione introduttiva sul Bilancio di previsione 2009 presentata dall’Ass. Viale lo scorso 11 novembre in Commissione. Solo l’inizio di un lungo iter partecipativo…
Cosa ne pensate???

Antonio Mazzeo



























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Proposta innovativa per la mobilità‏


Ricevo e volentieri pubblico la proposta ricevuta da Stefano…che ringrazio per gli stimoli intelligenti e puntuali che ci propone

Un abbraccio

A

Ciao Antonio,

vorrei sottoporre all’Amministrazione Comunale una mia proposta sul trasporto pubblico da sperimentare in questo periodo natalizio e eventualmente adottare in pianta stabile cercando di sviluppare il trasporto pubblico.
Parto da questa considerazione:se io e la mia famiglia(2 figli + moglie) volessimo utilizzare il trasporto pubblico da per andare in centro citta spenderemmo 8 biglietti(4 all'andata +4 al ritorno) con una spesa complessiva di 7.2€.
Chiaramente la mia ipotesi di spesa e' ipotizzata in caso di utilizzo spot del servizio senza eventuali abbonamenti che presuppongono un utilizzo piu' costante.

Se andassi sempre con la mia famiglia in centro con la ia macchina spenderei di parcheggio se ho fortuna 0.50 € /h ma mi accontento anche di 1€77h,considerando una permanenza di un pomeriggio penso che e' sicuramente piu' conveniente andare in macchina.

Dal momento che ho letto nell'approvazione del documento del bilancio 2009 comunale che si intende incentivare l'utilizzo del mezzo pubblico anche per giuste questioni di traffico e di inquinamento,perche' non pensare ad una sorta di biglietto famiglia tale da includere un nucleo di 4 /5persone ad un costo fisso settimanale che sia chiaramente molto piu' concorrenziale con il costo del parcheggio? tipo di 5€?

Penso a questo proprio in questo periodo natalizio poiche' negli anni passati dalla scorsa amministrazione e' stata promossa l'iniziativa di parcheggi gratuiti nel periodo natalizio che pero' ha un duplice effetto...mancato introito per le casse comunali/aumento del traffico.

Chiaramente va valutato l'impatto economico ma sicuramente a titolo di sperimentazione e' un provvedimento che potrebbe essere adottato,specificatamente anche al fatto che aumentando i volumi di utenti del servizio pubblico locale si andrebbero anche a abbassare i costi del servizio.

Fiducioso di un riscontro,

Stefano



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lunedì 10 novembre 2008

Intervento odierno in consiglio comunale sul tema della Sicurezza urbana‏

Approvate in Consiglio Comunale Linee Guida sulla sicurezza urbana



Care amiche e cari amici,

vi riporto di seguito l’intervento che ho fatto, in qualità di Presidente della IV Commissione, durante il Consiglio comunale in cui discutevamo delle Linee Guida sulla Sicurezza Urbana. Per me sono stati giorni intensi, in quanto ho provato, insieme a molti altri consiglieri (ed alla fine ci siamo riusciti) a redarre un documento congiunto che sintetizzasse le azioni necesarie per migliorare la qualità della vita in città e indicasse le linee guida al Sindaco ed alla Giunta per firmare un PATTO PER PISA SICURA condiviso da gran parte delle forze politiche presenti. Il documento votato dal Consiglio Comunale, prende spunto dal programma di mandato del Sindaco, e definisce gli indirizzi in materia di sicurezza urbana sviluppati lungo l’asse indissolubile tra il sistema delle regole e la certezza della loro applicazione, politiche di convivenza e di integrazione. Il testo base utilizzato nel lavoro preparatorio è stato predisposto dalla Giunta e fatto proprio dalla maggioranza e si basa secondo le seguenti tre direttrici:

- contrasto alla illegalità, presidio del territorio, coordinamento con le forze dell’ordine;

- vivibilità dei quartieri e del centro storico;

- politiche del Comune per la prevenzione del disagio, la coesione sociale, l’integrazione culturale.

Al testo sono state apportate alcune modifiche, in linea con il nostro programma di mandato, da parte degli altri gruppi consiliari che hanno poi votato il documento.

Questo rappresenta per noi un segnale importante poiché è il segno che la nostra proposta era impegnativa e ben calibrata e che nei primi mesi di governo siamo stati chiari ed affidabili.



Mi auguro che da oggi e nei prossimi mesi su questo tema si lavori in maniera unitaria e non per logiche di contrapposizione, per il bene della città e dei suoi cittadini



A presto Antonio


Intervento sulla sicurezza



Cari colleghi stiamo avviandoci al termine di un percorso intenso in cui ci siamo confrontati in maniera propositiva sui temi della sicurezza. Fino ad oggi il percorso ha visto, finalmente ,lavorare il consiglio comunale in maniera unitaria e non per logiche di contrapposizione, mi auguro che il lavoro della nostra commissione si possa concludere su questa linea per il bene della città e dei suoi cittadini. Gli incontri delle scorse settimane ci hanno permesso di analizzare in maniera approfondita le situazioni in essere e ci danno la possibilità di progettare un percorso di costruzione di una città più sicura….spero a misura di bimbi ed anziani. La sicurezza è, sicuramente, uno dei temi più presenti sull’agenda politica. Condivido con chi mi ha preceduto che solo una città viva, pulita e con controlli costanti può essere più sicura, perché la microcriminalità si annida meglio in un ambiente poco vissuto, sporco e degradato. Ma vorremmo anche che questo tema venisse trattato nel senso più ampio, cioè non con la sola identificazione della sicurezza personale, ma con l’implicazione di una visione più generale della vita cittadina e della convivenza tra persone. Sicurezza significa allora coesistenza civile, integrazione, accesso ai servizi, diritto alla cultura. Secondo noi la sicurezza è anche la conseguenza di una programmazione sociale, che presuppone lo sviluppo del senso civico e della partecipazione. Tanto più in una realtà, come quella pisana, contraddistinta dalla presenza di decine di migliaia di studenti fuori sede, e un numero crescente di lavoratori immigrati, nella quale è essenziale trovare punti comuni di confronto e di aggregazione.
Garantire la sicurezza, come avrete notato nei primi mesi del nostro governo cittadino, è una priorità, è un dovere che richiede il massimo impegno, su versanti diversi, tutti essenziali. Siamo convinti che per garantire una migliore qualità della vita dei cittadini è necessaria una situazione di vivibilità caratterizzata da un decoro urbano significativo capace di favorire la socializazione anzichè l'esclusione, la serenità anzichè l'insicurezza
Serve prevenire con politiche di integrazione e contrastando il degrado urbano. Si devono colpire con decisione la microcriminalità, il vandalismo, con una pianificazione ed una azione coordinata tra le forze dell’ordine, per le quali il sindaco e la giunta, nel rispetto delle diverse competenze devono continuare a svolgere un ruolo attivo, siglando nel piu breve tempo possibile un Patto Organico e partecipato con la Prefettura, per l’integrazione di tutte le azioni di sicurezza urbana, coerente con il Patto per la sicurezza sottoscritto tra il Ministero degli Interni e l’ANCI. Ciò a partire dal contenimento dei fenomeni di disordine nelle aree che già si segnalano come critiche, incidendo per parte dell’amministrazione comunale, sulla qualità dei luoghi, sull’illuminazione, sulla sorveglianza degli spazi pubblici con le nuove tecnologie a disposizione.
Si tratta secondo noi di realizzare delle strategie politiche e sociali nuove, basate sul coinvolgimento attivo delle comunità immigrate, riaffermando la vitalità dei luoghi cittadini come garanzia di sicurezza, operando per il contenimento dei campi nomadi, contrastando l’abusivismo, evitando che si creino zone franche sottratte alle regole
Occorre inoltrare rilanciare con forza una idea di tolleranza e di società civile contro quella dell’incivile intolleranza alle regole. Emergono, infatti, sempre più problemi di convivenza tra cittadini: non tanto o non solo con i cittadini stranieri comunitari e non , ma tra cittadini con bisogni diversi, giovani, anziani, studenti, lavoratori. Allora al patto per la sicurezza è necessario affiancare nei prossimi mesi un patto sociale di convivenza civile che consenta di realizzare una migliore qualità della vita di tutti, nell’ottica di creare equilibrio policentrico, mettendo al primo posto i diritti ed i doveri di ciascuno, calando l’azione politica e amministrativa del comune sul suo territorio,sviluppando le politiche di sicurezza e di convivenza secondo i principi della partecipazione, del decentramento e della presenza fisica in città. E’ evidente che l’Amministrazione Pubblica da sola non può fronteggiare un problema cosi profondo, che riguarda diverse zone della città e diversi fenomeni. Ed occorre, tra tutti ed in maniera non strumentale individuare e definire le competenze e le responsabilità sul territorio da parte dell’Amministrazione Comunale al fine di non creare equivoci ed aspettative sbagliate. Deve essere chiaro in particolare che la competenza in materia di ordine e sicurezza pubblica e di contrasto della criminalità, anche a seguito della Legge del 24 luglio 2008, n.125, appartiene allo Stato, che la esercita attraverso il Prefetto, quale autorità di Pubblica sicurezza, mentre è compito dell’Amministrazione Comunale rappresentare le istanze di sicurezza della collettività che vive sul proprio territorio ed assumere tutte le iniziative di prevenzione sociale e di qualificazione dei luoghi di vita che possono concorrere a rendere più difficoltoso il manifestarsi di disagio sociale e di comportamenti devianti. Siamo per ciò preoccupati per il provvedimento del Governo che contiene decisioni (riduzione per il triennio 2009/2011 per oltre tre miliardi di euro sui capitoli di spesa della “sicurezza” e della “difesa” delle Amministrazione dello Stato, riduzione dell’organico delle forze armate di circa 40.000 unità, riduzione del 50% annuo degli stanziamenti per remunerare le indennità direttamente sul territorio, etc), che vanno in netta controtendenza con l’obiettivo dichiarato di collocare la sicurezza in cima alle priorità dell’azione di Governo, quale indispensabile premessa della possibilità di sviluppo di questo Paese
Ed è altrettanto evidente che bisogna prevedere un forte coordinamento nelle politiche di sicurezza tra territori confinanti ed in particolare tra i comuni confinanti, per affrontare la questione della sicurezza in maniera coordinata e condivisa, in modo da sostenere in modo organico e radicale la risoluzione dei problemi esposti dai cittadini e rendere efficaci le politiche di integrazione attivate dai singoli comuni.
In particolare, cosi come in larga parte riassunto nel documento presentato dall’Ass. Gay, le nostre proposte prevedono:
- il riconoscimento della “specialità” di Pisa quale polo di attrazione, ben oltre la sua dimensione in termini di residenti, e a fornire, di conseguenza, le risorse necessarie per una risposta adeguata ai problemi di accoglienza e di sicurezza;
- l’incremento del numero dei vigili urbani e la realizzazione di un sistema integrato di videosorveglianza;
- la creazione di un fondo per la sicurezza in cui far confluire anche finanziamenti privati
- l’emanazione di ordinanze utili a ridurre gli effetti delle principali priorità presentate (degrado urbano, abusivismo commerciale, accampamenti ed insediamenti abusivi, lo sfruttamento della prostituzione, il fenomeno della tossicodipendenza e della devianza giovanile) e la revisione di alcuni regolamenti necessari all’ausilio delle azioni di contrasto;
- Parallelamente all’avvio dei processi di riqualificazione è necessaria la definizione di un “metodo più accurato” di monitoraggio dei contratti di servizio e dei bisogni di vivibilità nei quartieri, attraverso una riorganizzazione della macchina comunale
- Continuare il percorso di dialogo con tutte le parti sociali/economiche/istituzionali che guardi ad azioni sinergiche per affermare la cultura della legalità. Questo sarà possibile solo se prevederà due fasi parallele: una di controllo del territorio e contrasto della microcriminalità o comunque del non rispetto delle regole e l’altro di progettazione di una concertazione sociale che metta al primo posto i diritti ed i doveri di ciascun cittadino.

Su queste basi continueremo con forza un lavoro condiviso che non deve essere di slogan elettorali…ma di politiche della sicurezza che consentano di separare nettamente l’illegalità dalla marginalità sociale e ci consentano di costruire un tessuto urbano in cui affermare la cultura della legalità.


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ODG Sicurezza votato in Consiglio Comunale: LINEE GUIDA PATTO PER PISA SICURA‏

II e IV Commissione Consiliare permanente in seduta congiunta
Ordine del Giorno
Pisa, 5 novembre 2008

Il presente documento contiene gli indirizzi del consiglio in materia di sicurezza elaborati in seguito ad un percorso che ha visto la II e la IV commissione consiliari integrate con i Presidenti e i Vicepresidenti della I e della III commissione ed approvati all’unanimità nella seduta del 5 novembre 2008.

Visto il percorso sulla sicurezza urbana portato avanti in un’apposita commissione che ha prodotto indirizzi politici da sottoporre all’attenzione del Prefetto e che tale commissione attuerà un monitoraggio annuale durante il corso del mandato amministrativo.

Le politiche per la sicurezza urbana trovano il proprio ambito applicativo sia nella definizione che il decreto del Ministro dell’Interno emanato in base alla L.125 del 2008, ha dato di sicurezza urbana, per cui si tratta di un “bene pubblico da tutelare attraverso attività poste a difesa, nell’ambito delle comunità locali, del rispetto delle norme che regolano la vita civile, per migliorare le condizioni di vivibilità nei centri urbani, la convivenza civile e la coesione sociale”, sia nel programma di mandato 2008 – 2013 in base al quale la sicurezza urbana “è per i cittadini un diritto primario e garantirla è per le amministrazioni un dovere che richiede il massimo impegno, su versanti diversi, tutti essenziali”.
Al fine di dare attuazione al programma di mandato occorre prevedere interventi che possano dare concretezza a tale premessa. Tenuto conto della definizione data dal Ministero possiamo articolare gli interventi in materia di sicurezza urbana secondo le seguenti tre direttrici:
- contrasto alla illegalità, presidio del territorio, coordinamento con le forze dell’ordine;
- vivibilità dei quartieri e del centro storico;
- politiche del Comune per la prevenzione del disagio, la coesione sociale, l’integrazione culturale.
Su tali direttrici dovranno essere sviluppati nel corso del mandato obiettivi specifici con le relative previsioni di bilancio.

1. Contrasto alla illegalità, presidio del territorio,
coordinamento con le forze dell’ordine

1.1. Premessa
La Legge 24 luglio 2008, n. 125 ha convertito, con modificazioni, il decreto-legge 23 maggio 2008, n. 92, recante misure urgenti in materia di sicurezza pubblica, (noto come decreto Maroni). Le novità più rilevanti per quanto riguarda gli enti locali sono quelle contenute nel nuovo art.54 del TUEL “Attribuzioni del sindaco nelle funzioni di competenza statale”: quelle cioè che definiscono i “poteri” del Sindaco in qualità di ufficiale di Governo. In sintesi le principali novità riguardano: il maggior coinvolgimento della polizia municipale nell’esercizio delle funzioni di competenza statale affidate ai sindaci secondo le direttive impartite dall’autorità di pubblica sicurezza, con un incremento delle forme di coordinamento; la possibilità di emanare ordinanze, non solo al fine di prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica ma anche la sicurezza urbana; tali ordinanze potranno essere anche generali e non solo contingibili ed urgenti. E’ stato inoltre previsto un decreto per definire l’ambito di intervento del Sindaco in materia di incolumità pubblica e di sicurezza urbana (emanato il 5 agosto 2008 e citato in precedenza).
Vengono quindi, come più volte richiesto dai Sindaci stessi (attraverso l’ANCI), aggiornate le funzioni del Sindaco come ufficiale di governo adeguando gli strumenti ai nuovi bisogni che le comunità locali hanno manifestato. E’ necessario che tali prerogative vengano valutate e utilizzate pienamente in modo che sia chiara la volontà politica nella difesa del bene pubblico “sicurezza urbana”. Occorre altresì individuare con chiarezza le competenze e le responsabilità sul territorio al fine di non creare equivoci o aspettative sbagliate; deve essere chiaro, in particolare, che la competenza in materia di ordine e sicurezza pubblica e di contrasto della criminalità appartiene allo Stato, che la esercita attraverso il Prefetto quale autorità provinciale di pubblica sicurezza, mentre è compito dell’Amministrazione comunale rappresentare le istanze di sicurezza della collettività, italiana e straniera, che vive nel proprio territorio ed assumere tutte le iniziative di prevenzione sociale e di qualificazione dei luoghi di vita che possono concorrere a rendere più difficoltoso il manifestarsi dei fenomeni di disagio sociale e di comportamenti devianti. In questo contesto il Comune potrà avviare un percorso di revisione della regolamentazione esistente nelle materie afferenti alla sicurezza urbana sia attraverso norme “stabili” che “contingibili e urgenti” di supporto ad una normativa che spesso disciplina già la materia. L’accento, soprattutto in città come Pisa, viene infatti posto, sui fenomeni di illegalità diffusa, che rischiano di indebolire i sentimenti di solidarietà ed accoglienza dei cittadini pisani, che hanno reso Pisa all’avanguardia nelle politiche sociali e di integrazione.
Un secondo aspetto da sottolineare riguarda la necessità di prevedere un forte coordinamento nelle politiche per la sicurezza urbana tra territori limitrofi ed in particolare tra Comuni confinanti. Al di là delle facili battute sulle “ordinanze fantasiose” che hanno riempito le cronache estive, il rischio è che i Sindaci, per risolvere problemi contingenti del territorio da loro amministrato spostino sui comuni limitrofi, magari aggravando nel criticità, i fenomeni da affrontare: ciò non vale soltanto per il commercio abusivo sulle spiagge, ma per tutti i vari aspetti legati al concetto di “sicurezza urbana”. E’ allora necessario, che le politiche attuate vengano condivise su un area più vasta e che le istituzioni sovra comunali si facciano carico di veri e propri piani di coordinamento anche al fine di rendere efficaci le politiche di integrazione attivate dai singoli comuni.
Un terzo aspetto fondamentale riguarda il legame che deve essere indissolubile tra sistema delle regole, certezza della loro applicazione, politiche di convivenza e di integrazione. La semplicità anche applicativa delle normative (non solo statali ma anche locali) il numero limitato delle regole stesse al fine di rafforzarne la portata ed il significato, la certezza della loro applicazione e delle sanzioni conseguenti, la stretta correlazione delle politiche e dei patti di integrazione e di convivenza con il sistema delle regole finalizzato ad una corresponsabilizzazione di tutti i soggetti protagonisti del vivere civile, sono condizione necessaria per un lo sviluppo delle nostre comunità.
Tutto ciò però richiede la necessaria introduzione delle politiche di sicurezza urbana in un contesto di investimenti adeguati e coerenti: per attuare attività poste a difesa del rispetto delle norme che regolano la vita civile, per migliorare le condizioni di vivibilità nei centri urbani, la convivenza civile e la coesione sociale è infatti necessario reperire risorse finalizzate ad appositi investimenti e ad attivare e sviluppare specifici servizi. In particolare è necessario che vengano previsti specifici finanziamenti volti a garantire alle forze dell’ordine sul territorio un numero adeguato di addetti, di fornire loro sedi adeguate, mezzi e strumenti efficienti, al fine di rendere efficaci i controlli e le azioni di prevenzione e di deterrenza delle illegalità, anche in relazione alla scarsa efficacia del sistema sanzionatorio; occorrono, inoltre, finanziamenti adeguati alla copertura dei servizi attualmente offerti dai comuni (compensando, ad esempio, integralmente il minor gettito ICI) e soprattutto al loro ulteriore sviluppo in coerenza con la definizione che il Ministro ha dato di sicurezza urbana, consentendo ai comuni di realizzare progetti per migliorare le condizioni di vivibilità nei centri urbani, la convivenza civile e la coesione sociale.

1.2. Il Patto “Per Pisa Sicura”.
La volontà di stipulare un Patto per la sicurezza tra gli enti locali e la Prefettura nasce dalla sottoscrizione di un protocollo tra il Ministro dell’Interno e l’ANCI il 20 marzo 2007. In tale accordo l’associazione dei comuni e il Ministeri hanno convenuto sull’opportunità di un incremento della collaborazione tra i due livelli istituzionali al fine di sviluppare, nell’ambito delle proprie competenze, le politiche integrate e partecipate di sicurezza, rafforzando la collaborazione tra Polizia Municipale e Forze dell’ordine nel controllo del territorio ed attuando forme innovative di collaborazione logistica, strumentale e finanziaria tra Stato ed Enti locali per le finalità oggetto del Patto. Il protocollo ha previsto, altresì, l’elaborazione di patti d’area e di protocolli territoriali di cui il patto “Per Pisa Sicura” fa parte.
Sulla base di questo accordo e alla luce della legge 125 del 2008, il Comune di Pisa, la Provincia di Pisa e la Regione Toscana hanno avviato un confronto sui contenuti da inserire in detto patto.
Sulle base delle precedenti considerazioni, dei contenuti del protocollo tra Ministero e Anci e della L.125/08, le linee proposte dal Comune di Pisa possono essere sintetizzate come segue.

A. Il patto per Pisa Sicura recepirà i contenuti del patto per la sicurezza tra ANCI e Ministero dell’Interno, ribadendo l’utilità/necessità di una collaborazione tra istituzioni territoriali e prefettura in tutte le occasioni che possono essere utili alle collettività
B. Il patto dovrà prevedere il coinvolgimento della Regione in quanto gli interventi in materia di sicurezza urbana possono essere efficaci se inseriti in un contesto più ampio di quello comunale.
C. Affermare con forza la necessità di riconoscere la “specialità” di Pisa quale polo di attrazione, ben oltre la sua dimensione in termini di residenti, assimilabile, per molti versi, a realtà metropolitane (grandi servizi di valenza nazionale, le Università, i centri di ricerca, l’Ospedale, gli insediamenti militari; l’aeroporto con più di 4 milioni di passeggeri l’anno, la stazione ferroviaria da cui transitano 15 milioni di passeggeri, l’attrazione turistica del complesso monumentale e della torre pendente stimabile in un afflusso di circa 10 milioni di persone; l’espansione residenziale dei mesi estivi del litorale pisano ed altre funzioni attrattive) e che, di conseguenza, i residenti pisani sono in numero assai inferiore rispetto agli effettivi fruitori della città e dei suoi servizi, e che per una risposta adeguata ai problemi di accoglienza e di sicurezza occorre riferirsi alla suesposta dimensione della città.
D. Che, in conseguenza del carattere di specialità della città di Pisa, occorre un adeguato e conseguente sistema di finanziamento delle forze dell’Ordine sia in termini di mezzi che di personale. In questo senso sarà necessario un intervento da parte del Governo Nazionale finalizzato ad aumentare gli strumenti, in termini e di uomini e mezzi, delle Forze di Polizia stanziate sul territorio pisano, in maniera tale che tali strumenti siano adeguati a un agglomerato urbano di dimensioni assai maggiore rispetto al numero dei residenti.
E. Al fine di dare uno strumento operativo sarà costituita una cabina di regia unica con compiti operativi al fine di incrementare l’efficacia degli interventi anche attraverso un rafforzamento del coordinamento degli interventi sul territorio e dello scambio di informazioni finalizzati, in particolare, a far fronte alle priorità individuate dal Comitato per l’ordine e sicurezza pubblica e dalle istituzioni locali.
F. Il Comune, a fronte di un maggior impegno delle forze dell’ordine nei controlli del centro storico anche notturni, sarà impegnato nell’incremento della presenza di vigili nei quartieri, prevedendo un aumento dell’organico della Polizia Municipale, e - al fine di poter garantire un numero maggiore di agenti destinati al presidio del territorio - individuando attività e funzioni attualmente svolte dalla Polizia Municipale che potranno essere delegate ad altri uffici e figure amministrative.
Verrà, quindi, potenziato significativamente il servizio del Vigile di Quartiere, con un maggiore impiego di unità a tale servizio destinate.
Gli agenti di Polizia Municipale che saranno destinati al controllo del territorio saranno dotati di strumenti adeguati che consentano loro di poter operare in maniera ottimale, limitando quanto più possibile i pericoli per la loro incolumità.
Il servizio di Polizia Municipale verrà comunque riorganizzato in modo da poterlo rendere il più possibile efficente e vicino ai cittadini, a tal fine verrà valutata la possibilità di potenziare l’attuale numero telefonico della Polizia Municipale prevedendo, compatibilmente con le risorse di bilancio, l’istituzione di un numero verde attivo dale 07.00 alle 24.00 che consenta di mettere immediatamente in contatto il Vigile di Quartiere più vicino con l’utente che chiede aiuto.
Verranno sensibilizzati (anche attraverso stage e corsi da finanziare con progetti integrati provincia, comunità europea, etc.) i cosidetti “Vigilini” a segnalare situazioni di difficoltà e di emergenza sociale, oltrechè situazioni di degrado e abbandono.
La Polizia Municipale parteciperà con le altre Forze di Polizia a presidi fissi e mobili del territorio nelle zone maggiormente in difficoltà e le altre che verranno individuate anche dalla “cabina di regia “così come prevista in questo documento e nella progettazione e realizzazione di un sistema integrato di videosorveglianza.
G. Per quanto riguarda il coordinamento degli interventi, sono state individuate alcune priorità che riguardano:
- il degrado urbano;
- l’abusivismo commerciale e la vendita di merce contraffatta;
- gli schiamazzi notturni e gli orari degli esercizi commerciali;
- gli accampamenti e gli insediamenti abusivi;
- lo sfruttamento della prostituzione;
- il fenomeno della tossicodipendenza e della devianza giovanile;
- la sicurezza stradale.
H. A fronte delle suddette priorità il Comune si impegna ad una revisione dei regolamenti e all’emanazione di ordinanze utili a far fronte ai problemi illustrati in maniera più efficace. Potrà essere fatto obbligo agli esercenti dei pubblici esercizi di somministrazione di alimenti e bevande di avere bagni in buono stato di manutenzione e di consentire l’utilizzazione dei bagni ai sensi della normativa vigente.
In questo senso la cabina di regia elaborerà strategie di intervento congiunto, tenendo presente che il progetto Città Sottili e il completamento del campo di Coltano rappresentano uno sforzo, non soltanto economico, importante e sostanzioso da parte del Comune e della comunità pisana verso le popolazioni nomadi, finalizzate a programmare la graduale eliminazione di fenomeni di abusivismo e illegalità in collaborazione con la Società della Salute e la Asl.
Altresì verranno individuati gli strumenti necessari ad arginare e contrastare il fenomeno della prostituzione su strada viene programmata una campagna di informazione contro il commercio abusivo, da svolgersi nel centro della città di Pisa e sul litorale, attraverso l’utilizzo di volantini, manifesti e cartellonistica, tale campagna viene approvata dal consiglio comunale, sentite le associazioni di categoria.
Viene proposto un tavolo di confronto per la salvaguardia di Piazza dei Miracoli al quali partecipi con il Comune di Pisa, La Sovraintendenza dei Beni Culturali, L’Opera Primaziale, la Provincia.

I. Dovrà essere incrementata l’attività di coordinamento sul territorio anche attraverso l’impegno congiunto di Provincia e Regione.
L. Anche allo scopo di liberare risorse delle forze dell’ordine da destinare al controllo del territorio, sarà verificata la possibilità di avviare un percorso sperimentale finalizzato a favorire il trasferimento delle funzioni relative al rinnovo dei permessi di soggiorno dalla questura all’amministrazione comunale.
M. Potrà essere attivato un fondo per la sicurezza in cui far confluire anche finanziamenti privati con cui finanziare specifici interventi di sorveglianza e prevenzione in accordo con i finanziatori stessi.

1.3. Gli strumenti
Anche in riferimento di quanto previsto dal nuovo articolo 54 del TUEL, saranno rivisti i regolamenti e saranno emanate nuove norme di ausilio e supporto alle azioni di contrasto al fenomeno dell’abusivismo commerciale, presso i complessi monumentali e nelle aree di forte afflusso di persone (mercati, parcheggi, ecc.), norme finalizzate a contrastare gli accampamenti e gli insediamenti abusivi e norme finalizzate a contrastare i fenomeni di degrado e di pericolo derivanti dalla somministrazione e dalla vendita delle bevande in vetro, oltre che modificare gli orari di apertura e chiusura degli esercizi commerciali nel caso se ne ravvedano i motivi di incolumità pubblica o sicurezza urbana.
Per quanto riguarda il corpo della polizia municipale è necessario avviare un percorso di analisi dei processi organizzativi e dei carichi di lavoro compiendo anche scelte di lungo periodo a partire da una verifica degli attuali assetti della Polizia Municipale, dell’attuale dotazione organica, e dei cambiamenti da introdurre anche al fine di prevedere una distinzione tra il ruolo del vigile di quartiere e le altre figure tipiche del corpo della polizia municipale, tenuto conto della situazione di grave sotto organico in cui versa attualmente il corpo: le azioni legate alla vivibilità e alla sicurezza urbana, infatti, necessitano di un corpo di polizia municipale ben organizzato e formato con una presenza sul territorio che appare incompatibile con il numero di addetti oggi in servizio.
Dovrà, inoltre, essere approvato un nuovo regolamento della polizia municipale, tenendo conto delle necessità di incremento del controllo sull’applicazione dei regolamenti e delle ordinanze comunali, riorganizzandone le funzioni e trasferendo competenze amministrative ad altri servizi comunali; dovrà altresì essere incrementa la presenza sul territorio ridefinendo il ruolo del vigile di quartiere e le relative attività di prossimità. Il ruolo del vigile di quartiere, in particolare, diventerà fondamentale se integrato con il sistema del decentramento amministrativo per cui sul territorio saranno presenti e coordinati i servizi dei vigili di quartiere, con i servizi anagrafici e di stato civile, il protocollo, gli urp decentrati non solo del comune i centri sociali e le associazioni presenti nei quartieri.


2. Vivibilità dei quartieri e del centro storico.

2.1. Premessa
Sicurezza urbana, come enunciato in premessa, è anche vivibilità della città, rimozione del degrado, pulizia, cura dei luoghi. In tal senso valgono, in generale, le previsioni del programma di mandato 2008-2013 ed in particolare al tema 3 La qualità urbana. Con particolare riferimento alla vivibilità si prevede di attuare il programma in tre direzioni.

2.2. I progetti di riqualificazione
La prima riguarda la definizione e poi la realizzazione di appositi progetti di riqualificazione di aree urbane ad alto impatto turistico e/o di popolazione che vedano un complesso di interventi rivolti alla pulizia, alla manutenzione straordinaria, all’arredo urbano, alla sorveglianza, ecc. Viene annualmente programmato un piano di illuminazione pubblica, pulizia e rasatura dell’erba e arredo delle aree a verde, dei giardini pubblici e delle aiuole, compatibilmente con le risorse disponibili.
Tali aree potranno essere date in “adozione” a scuole o associazioni, che ne curino e ne mantengano il decoro. Tali progetti saranno finanziati dalle scuole o dalle associazioni stesse, le quali potranno accedere ai fondi per la cultura e le associazioni culturali. Sono state individuate in particolare le seguenti aree:
- Complesso monumentale del Duomo (comprese le aree limitrofe di Via Cameo, Largo Cocco Griffi, primo tratto di Via Santa Maria)
- Zona Stazione
- Asse Pedonale Corso Italia, Borgo e piazze limitrofe (Piazza delle Vettovaglie e Piazza la Pera)
- Litorale
In particolare si potrà prevedere che Parchi Urbani e Aree Urbane di particolare interesse (come per esempio il Bastione San Gallo, la zona a verde della Cittadella, gli Argini e le golene del fiume Arno, etc.) potranno essere oggetto di concessione, previo la indizione di un bando pubblico.

I termini, i modi e i costi della concessione dovranno essere stabiliti dal consiglio comunale e previsti nel bando.

La convenzione dovrà prevedere che la gestione, il controllo e la manutenzione delle aree di concessione sarà a carico del concessionario.
Verrà programmato un piano di gestione e di manutenzione dei Monumenti volto a salvaguardarne l’integrità, anche mediante l’utilizzo di telecamere, compatibilmente con le risorse di bilancio.


2.3. La vivibilità nei quartieri
Parallelamente all’avvio dei progetti di riqualificazione specifici sarà definito un “metodo” di monitoraggio e di risposta ai bisogni di vivibilità nei quartieri attraverso un sistema di rilevazione dei problemi e di recepimento delle segnalazioni e di classificazione delle segnalazioni in base ai tempi di risposta (una specie di triage dei quartieri); sarà quindi necessario prevedere un sistema organizzativo che consenta di attuare o di programmare gli interventi necessari anche attraverso la figura del mediatore di quartiere. Tale figura che verrà formata dall’amministrazione comunale e dalla Polizia Municipale potrà divenire il punto di riferimento più vicino ai cittadini, con compiti di ausilio al Vigile di Quartiere e di prevenzione, attraverso il coinvolgimento nei progetti di mappatura dello stato dei quartieri, come ad esempio lo stato di pulizia del quartiere, manutenzione delle strade, illuminazione, verde pubblico, fenomeni di disagio, etc.
Tale personale potrà essere individuato attraverso il coinvolgimento dell’associazionismo e del volontariato. In particolare dovranno essere verificati, in ogni quartiere:
- la viabilità e la sicurezza delle strade;
- lo stato della segnaletica stradale verticale ed orizzontale;
- lo stato della manutenzione delle strade, dei marciapiedi e delle piazze;
- lo stato di manutenzione del verde pubblico;
- la manutenzione della pubblica illuminazione;
- gli immobili pubblici presenti sul territorio e il loro stato di manutenzione;
- il generale stato di manutenzione degli immobili privati e le eventuali situazioni di pericolo causate dalla non regolare tenuta del patrimonio da parte dei soggetti proprietari (pubblici o privati);
- le stato di pulizia generale del quartiere;
- le situazioni di criticità legate a fenomeni di illegalità e di abusivismo.

2.4. Gli strumenti
Anche in riferimento di quanto previsto dal nuovo articolo 54 del TUEL, saranno rivisti i regolamenti e saranno emanate nuove norme finalizzate ad una più efficace dissuasione dei fenomeni di vandalismo, inasprendo le sanzioni per chi sporca strade, piazze, aree verdi, parchi, panchine e contrastando il fenomeno delle scritte sui muri, dei danneggiamenti del patrimonio, ecc.
Al fine di attuare quanto previsto sarà costituita una apposita struttura organizzativa, direttamente dipendente dal Direttore Generale, che preveda interazioni forti con molti servizi dell’ente (ambiente, commercio, lavori pubblici, manutenzioni, mobilità, polizia municipale, ma anche aziende partecipate come Geofor, Pisamo, CPT, Sepi). Attraverso questa struttura sarà possibile predisporre apposite schede di analisi e intervento suddivise quartiere per quartiere con l’elenco delle soluzioni distinguendo gli interventi immediatamente attuabili da quelle da inserire nella programmazione dei servizi e delle aziende comunali, anche attraverso una revisione dei contratti di servizio.
La struttura suddetta avrà naturalmente uno strettissimo legame con gli uffici e coi i servizi del nuovo decentramento amministrativo che troverà una integrazione dei servizi attualmente offerti dalle circoscrizioni con gli URP decentrati, con i Vigili di quartiere e con le associazioni presenti sul territorio.

3. Politiche del Comune per la prevenzione del disagio, la coesione sociale, l’integrazione culturale.

Come esposto nella premessa al punto 1 del presente documento, la sicurezza urbana è infine, e forse prioritariamente, prevenzione del disagio, convivenza civile e coesione sociale. In tale senso la sicurezza urbana va inquadrata nel contesto più ampio delle politiche comunali e dei servizi ai cittadini. Si rinvia dunque al programma di mandato 2008-2013 ed in particolare alla premessa e al tema 2 La qualità della vita.


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domenica 2 novembre 2008

GLI ELEFANTI DEL PD di Giuliano da Empoli


Fantastico il dibattito lanciato dal Riformista sul rinnovamento della classe dirigente del PD. Ieri è stato ripreso anche da una paginata intera del Corriere della Sera, sulla quale campeggiavano le immagini dei suoi protagonisti: Goffredo Bettini, classe 1952 e Ugo Sposetti, classe 1947. La foto del terzo incomodo, Gianni Cuperlo, non c’era. Si vede che alla tenera età di 47 anni non ha ancora maturato l’esperienza necessaria per esprimersi con la dovuta autorevolezza sul tema del ricambio generazionale. In compenso, ieri, su queste colonne è intervenuto un altro astro nascente del PD: Walter Tocci, classe 1952.
In attesa della discesa in campo di Pietro Ingrao e di Nicola Mancino, permettetemi una sommessa considerazione. Possibile che il pre-requisito per intervenire sul tema del rinnovamento sia di aver superato i cinquanta? Non si potrebbe almeno far finta di coinvolgere nella discussione qualcuno che non abbia mezzo secolo di vita sulle spalle? Qualcuno che sia nato, non dico nell’era del personal computer, ma almeno in quella della televisione a colori?
La risposta, ovviamente, è no. Perché i protagonisti del dibattito fanno finta di parlare di ricambio generazionale. Ma in realtà, stanno discutendo di questioni di ben altra rilevanza. Il ruolo di D’Alema, la leadership di Veltroni, il posizionamento dei vari elefanti del PD (in Francia li chiamano cosi, i cacicchi del Partito Socialista: potrebbe valere la pena di introdurre l’espressione anche dalle nostre parti).
Il contrasto con le altre pagine dei giornali non potrebbe essere più brutale. Mentre il mondo è in preda a quella che Newsweek ha definito la prima crisi globale dell’era internet. Mentre gli Stati Uniti danno una chance all’outsider più outsider che si sia mai visto nella politica americana. Mentre le strade sono invase da centinaia di migliaia di ragazzi completamente disorientati, in preda al panico per un avvenire che gli viene descritto in termini sempre più foschi, il futuro dei progressisti resta saldamente nelle mani degli elefanti.
Ho scritto più di una volta che la colpa è anche dei più giovani, che non hanno il coraggio di farsi avanti e si comportano come se avessero preso il numeretto in farmacia. E’ la sindrome di Carlo d’Inghilterra: l’interminabile attesa della morte della regina. Confermo quell’analisi, ma con una postilla.
Ho sentito con le mie orecchie, nel corso degli ultimi giorni, decine di autentici emergenti di area democrat assumere posizioni innovative e coraggiose. Alcuni hanno nomi troppo poco familiari alle orecchie allenate dei cronisti politici per avere una qualsiasi speranza di essere ascoltati. Ma perfino i più noti – gli Zingaretti, i Matteo Renzi - fanno fatica a farsi sentire. Come se gli unici titolati a invocare il ricambio fossero coloro che devono essere sostituiti, forsennatamente tormentati dalla tentazione dell’harakiri.
Messa in questi termini, la discussione in corso assume i contorni dello psicodramma. “Alla luce della sconfitta elettorale e della nostra ormai palese inadeguatezza, sarà il caso di suicidarsi?” – sembrano chiedersi gli elefanti. Alcuni paiono disposti al grande gesto – ma solo a condizione di poter designare i loro successori. Altri, comprensibilmente, oppongono resistenza. Un po’ come quei membri dell’Ordine del Tempio Solare che, all’ultimo momento, avevano cambiato idea e dovettero essere abbattuti a colpi di carabina.
Quel che non sembra essere chiaro è che il suicidio ha già avuto luogo. E’ cominciato nei lunghi anni dell’opposizione – tra il 2001 e il 2006 – quando, invece di prepararsi a governare, la sinistra ha preferito immergersi nel bagno della Santa Alleanza contro Berlusconi. E’ proseguito nella breve stagione del governo Prodi, quando la Santa Alleanza si è inevitabilmente infranta sugli scogli delle contraddizioni irrisolte e degli idoli intatti. Infine, il suicidio si è compiuto nell’aprile di quest’anno, quando il responso delle urne ha dato l’esatta dimensione dello scollamento tra la sinistra e gli elettori.
Alla luce di questo interminabile harakiri, è chiaro che la battaglia in corso è non è altro che una guerra tra zombie. Sarebbe ora che qualcuno se ne accorgesse.


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sabato 1 novembre 2008

Intervento su bilancio

Alla luce di quanto emerso dalla stampa negli ultimi giorni vorrei specificare che il lavoro di Analisi del Bilancio di Previsione 2009, da parte della IV Commissione Consiliare Permanente, che ho l’onere e l’onore di presiedere, inizierà solo nei prossimi giorni e come sempre sarà il piu partecipativo possibile. Il nostro lavoro sarà sicuramente complesso in quanto ci troveremo ad affrontare una difficile manovra di bilancio, ma con l’impegno e la serietà di ogni singolo consigliere, sono convinto che riusciremo a costruire una proposta che mantenga inalterato il livello di servizio con il minor aggravio possibile per il cittadino.
Non voglio entrare ora nel merito delle proposte lette sui giornali, che la Giunta sta studiando (non sono ancora definitive) in questi giorni, ma mi piacerebbe sottolineare che le difficoltà sono in larga parte da attribuire alle scelte del Governo di Centro Destra che, con l’abolizione dell’ICI sulla prima casa, la mancata copertura del rimborso ai Comuni e poi con la “manovra d’estate” (DL 112/2008) ha creato grande incertezza negli equilibri finanziari dei bilanci comunali. In un quadro generale di tagli alla spesa pubblica che ha colpito soprattutto i servizi sociali, culturali, l’università e la ricerca e in un contesto di “vessazione” ai comuni piu virtuosi è evidente che per garantire gli stessi servizi del 2008 dovranno essere trovate maggiori risorse per compensare i minori trasferimenti e l’incidenza dell’inflazione.
Il comune di Pisa negli ultimi anni ha posto in essere importanti operazioni di contenimento della spesa corrente e di riorganizzazione dei servizi, quali:
- riduzione dell’indebitamento del 50%, passando dai 138 milioni di euro del 2003 agli attuali 79 milioni, liberando spesa corrente;
- semplificazione della macchina comunale, con stabilizzazione del costo del personale;
- mantenimento/aumento, pur nei limiti del patto di stabilità, dei livelli di servizio (assenza liste di attesa x asili nido e servizi all’infanzia)
- invarianza dei principali tributi dal 2004 ad oggi, pur in presenza di un trend inflazionistico che ha assorbito crescenti risorse;
- costituzione della SEPI per la riscossione diretta delle entrate, incrementando il contrasto all’evasione e all’elusione e soprattutto il livello di riscossione dei crediti tributari;
- sviluppo degli investimenti grazie alla capacità di attrarre finanziamenti esterni.
Anticipare impropriamente demagogiche critiche senza la certezza delle proposte, è controproducente e non permette, alla commissione che presiedo, di svolgere i propri lavori in maniera costruttiva per il bene della città e non solo per logiche di contrapposizione.

Antonio Mazzeo
Presidente IV Commissione Consiliare Permanente


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