Approvate in Consiglio Comunale Linee Guida sulla sicurezza urbana
Care amiche e cari amici,
vi riporto di seguito l’intervento che ho fatto, in qualità di Presidente della IV Commissione, durante il Consiglio comunale in cui discutevamo delle Linee Guida sulla Sicurezza Urbana. Per me sono stati giorni intensi, in quanto ho provato, insieme a molti altri consiglieri (ed alla fine ci siamo riusciti) a redarre un documento congiunto che sintetizzasse le azioni necesarie per migliorare la qualità della vita in città e indicasse le linee guida al Sindaco ed alla Giunta per firmare un PATTO PER PISA SICURA condiviso da gran parte delle forze politiche presenti. Il documento votato dal Consiglio Comunale, prende spunto dal programma di mandato del Sindaco, e definisce gli indirizzi in materia di sicurezza urbana sviluppati lungo l’asse indissolubile tra il sistema delle regole e la certezza della loro applicazione, politiche di convivenza e di integrazione. Il testo base utilizzato nel lavoro preparatorio è stato predisposto dalla Giunta e fatto proprio dalla maggioranza e si basa secondo le seguenti tre direttrici:
- contrasto alla illegalità, presidio del territorio, coordinamento con le forze dell’ordine;
- vivibilità dei quartieri e del centro storico;
- politiche del Comune per la prevenzione del disagio, la coesione sociale, l’integrazione culturale.
Al testo sono state apportate alcune modifiche, in linea con il nostro programma di mandato, da parte degli altri gruppi consiliari che hanno poi votato il documento.
Questo rappresenta per noi un segnale importante poiché è il segno che la nostra proposta era impegnativa e ben calibrata e che nei primi mesi di governo siamo stati chiari ed affidabili.
Mi auguro che da oggi e nei prossimi mesi su questo tema si lavori in maniera unitaria e non per logiche di contrapposizione, per il bene della città e dei suoi cittadini
A presto Antonio
Intervento sulla sicurezza
Cari colleghi stiamo avviandoci al termine di un percorso intenso in cui ci siamo confrontati in maniera propositiva sui temi della sicurezza. Fino ad oggi il percorso ha visto, finalmente ,lavorare il consiglio comunale in maniera unitaria e non per logiche di contrapposizione, mi auguro che il lavoro della nostra commissione si possa concludere su questa linea per il bene della città e dei suoi cittadini. Gli incontri delle scorse settimane ci hanno permesso di analizzare in maniera approfondita le situazioni in essere e ci danno la possibilità di progettare un percorso di costruzione di una città più sicura….spero a misura di bimbi ed anziani. La sicurezza è, sicuramente, uno dei temi più presenti sull’agenda politica. Condivido con chi mi ha preceduto che solo una città viva, pulita e con controlli costanti può essere più sicura, perché la microcriminalità si annida meglio in un ambiente poco vissuto, sporco e degradato. Ma vorremmo anche che questo tema venisse trattato nel senso più ampio, cioè non con la sola identificazione della sicurezza personale, ma con l’implicazione di una visione più generale della vita cittadina e della convivenza tra persone. Sicurezza significa allora coesistenza civile, integrazione, accesso ai servizi, diritto alla cultura. Secondo noi la sicurezza è anche la conseguenza di una programmazione sociale, che presuppone lo sviluppo del senso civico e della partecipazione. Tanto più in una realtà, come quella pisana, contraddistinta dalla presenza di decine di migliaia di studenti fuori sede, e un numero crescente di lavoratori immigrati, nella quale è essenziale trovare punti comuni di confronto e di aggregazione.
Garantire la sicurezza, come avrete notato nei primi mesi del nostro governo cittadino, è una priorità, è un dovere che richiede il massimo impegno, su versanti diversi, tutti essenziali. Siamo convinti che per garantire una migliore qualità della vita dei cittadini è necessaria una situazione di vivibilità caratterizzata da un decoro urbano significativo capace di favorire la socializazione anzichè l'esclusione, la serenità anzichè l'insicurezza
Serve prevenire con politiche di integrazione e contrastando il degrado urbano. Si devono colpire con decisione la microcriminalità, il vandalismo, con una pianificazione ed una azione coordinata tra le forze dell’ordine, per le quali il sindaco e la giunta, nel rispetto delle diverse competenze devono continuare a svolgere un ruolo attivo, siglando nel piu breve tempo possibile un Patto Organico e partecipato con la Prefettura, per l’integrazione di tutte le azioni di sicurezza urbana, coerente con il Patto per la sicurezza sottoscritto tra il Ministero degli Interni e l’ANCI. Ciò a partire dal contenimento dei fenomeni di disordine nelle aree che già si segnalano come critiche, incidendo per parte dell’amministrazione comunale, sulla qualità dei luoghi, sull’illuminazione, sulla sorveglianza degli spazi pubblici con le nuove tecnologie a disposizione.
Si tratta secondo noi di realizzare delle strategie politiche e sociali nuove, basate sul coinvolgimento attivo delle comunità immigrate, riaffermando la vitalità dei luoghi cittadini come garanzia di sicurezza, operando per il contenimento dei campi nomadi, contrastando l’abusivismo, evitando che si creino zone franche sottratte alle regole
Occorre inoltrare rilanciare con forza una idea di tolleranza e di società civile contro quella dell’incivile intolleranza alle regole. Emergono, infatti, sempre più problemi di convivenza tra cittadini: non tanto o non solo con i cittadini stranieri comunitari e non , ma tra cittadini con bisogni diversi, giovani, anziani, studenti, lavoratori. Allora al patto per la sicurezza è necessario affiancare nei prossimi mesi un patto sociale di convivenza civile che consenta di realizzare una migliore qualità della vita di tutti, nell’ottica di creare equilibrio policentrico, mettendo al primo posto i diritti ed i doveri di ciascuno, calando l’azione politica e amministrativa del comune sul suo territorio,sviluppando le politiche di sicurezza e di convivenza secondo i principi della partecipazione, del decentramento e della presenza fisica in città. E’ evidente che l’Amministrazione Pubblica da sola non può fronteggiare un problema cosi profondo, che riguarda diverse zone della città e diversi fenomeni. Ed occorre, tra tutti ed in maniera non strumentale individuare e definire le competenze e le responsabilità sul territorio da parte dell’Amministrazione Comunale al fine di non creare equivoci ed aspettative sbagliate. Deve essere chiaro in particolare che la competenza in materia di ordine e sicurezza pubblica e di contrasto della criminalità, anche a seguito della Legge del 24 luglio 2008, n.125, appartiene allo Stato, che la esercita attraverso il Prefetto, quale autorità di Pubblica sicurezza, mentre è compito dell’Amministrazione Comunale rappresentare le istanze di sicurezza della collettività che vive sul proprio territorio ed assumere tutte le iniziative di prevenzione sociale e di qualificazione dei luoghi di vita che possono concorrere a rendere più difficoltoso il manifestarsi di disagio sociale e di comportamenti devianti. Siamo per ciò preoccupati per il provvedimento del Governo che contiene decisioni (riduzione per il triennio 2009/2011 per oltre tre miliardi di euro sui capitoli di spesa della “sicurezza” e della “difesa” delle Amministrazione dello Stato, riduzione dell’organico delle forze armate di circa 40.000 unità, riduzione del 50% annuo degli stanziamenti per remunerare le indennità direttamente sul territorio, etc), che vanno in netta controtendenza con l’obiettivo dichiarato di collocare la sicurezza in cima alle priorità dell’azione di Governo, quale indispensabile premessa della possibilità di sviluppo di questo Paese
Ed è altrettanto evidente che bisogna prevedere un forte coordinamento nelle politiche di sicurezza tra territori confinanti ed in particolare tra i comuni confinanti, per affrontare la questione della sicurezza in maniera coordinata e condivisa, in modo da sostenere in modo organico e radicale la risoluzione dei problemi esposti dai cittadini e rendere efficaci le politiche di integrazione attivate dai singoli comuni.
In particolare, cosi come in larga parte riassunto nel documento presentato dall’Ass. Gay, le nostre proposte prevedono:
- il riconoscimento della “specialità” di Pisa quale polo di attrazione, ben oltre la sua dimensione in termini di residenti, e a fornire, di conseguenza, le risorse necessarie per una risposta adeguata ai problemi di accoglienza e di sicurezza;
- l’incremento del numero dei vigili urbani e la realizzazione di un sistema integrato di videosorveglianza;
- la creazione di un fondo per la sicurezza in cui far confluire anche finanziamenti privati
- l’emanazione di ordinanze utili a ridurre gli effetti delle principali priorità presentate (degrado urbano, abusivismo commerciale, accampamenti ed insediamenti abusivi, lo sfruttamento della prostituzione, il fenomeno della tossicodipendenza e della devianza giovanile) e la revisione di alcuni regolamenti necessari all’ausilio delle azioni di contrasto;
- Parallelamente all’avvio dei processi di riqualificazione è necessaria la definizione di un “metodo più accurato” di monitoraggio dei contratti di servizio e dei bisogni di vivibilità nei quartieri, attraverso una riorganizzazione della macchina comunale
- Continuare il percorso di dialogo con tutte le parti sociali/economiche/istituzionali che guardi ad azioni sinergiche per affermare la cultura della legalità. Questo sarà possibile solo se prevederà due fasi parallele: una di controllo del territorio e contrasto della microcriminalità o comunque del non rispetto delle regole e l’altro di progettazione di una concertazione sociale che metta al primo posto i diritti ed i doveri di ciascun cittadino.
Su queste basi continueremo con forza un lavoro condiviso che non deve essere di slogan elettorali…ma di politiche della sicurezza che consentano di separare nettamente l’illegalità dalla marginalità sociale e ci consentano di costruire un tessuto urbano in cui affermare la cultura della legalità.
lunedì 10 novembre 2008
Intervento odierno in consiglio comunale sul tema della Sicurezza urbana
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