E’ finita la fase costituente del PD ed ora inizia una fase nuova, quella della contaminazione dei valori e delle idee fondative del partito democratico. E’ necessario una discontinuità. Discontinuità che non ha nulla a che vedere con un atteggiamento critico rispetto alla gestione attuale e passata alla quale vanno invece rivolti sentimenti di gratitudine, rispetto e lealtà per aver gestito con grande capacità e sensibilità una fase davvero complicata del partito ed il cui contributo continua ad essere assolutamente indispensabile. Discontinuità come elemento portante per la formazione ed attrazione di una nuova classe dirigente che sia espressione vera del PD e che non abbia vesti di richiamo al passato, che sia in grado di intendere e di muoversi nel contesto odierno così diverso da quello di ieri.
Su questa base è necessario definire una candidatura unitaria, che sia largamente condivisa. Una candidatura che sia in grado di recuperare contatti e confronto con quei pezzi di società che guardano al PD con attenzione e di affrontare concretamente i temi dello sviluppo (e dei modelli di sviluppo) e della gestione del territorio. Una candidatura che non consenta il proliferarsi dei doppi incarichi e che creando formazione politica, valorizzi tutte quelle energie e quelle risorse che possono dare, singolarmente, un contributo originale. (continua nel resto del post)
In queste settimane precedenti invece ho visto tanti protagonismi farsi avanti, tanti piccoli interessi scontrarsi senza successo. Questo approccio non fa il bene del PD. Credo invece sia urgente ridare credibilità alla politica e all’impegno civico in genere. Superando l’attuale concezione dell’etica pubblica, che è attraversata profondamente da una crisi frutto dell’eccesso di individualismo che caratterizza la nostra società, sempre più frammentata e parcellizzata in micro interessi al massimo poco oltre la dimensione individuale. Il bene comune rappresenta spesso un concetto vuoto e dunque la politica e l’impegno civico sono spiegati, ma purtroppo troppo spesso anche vissuti, in una logica di tornaconto personale o di clan. E’ su questo terreno che va combattuta e battuta l’antipolitica. Alzando il livello etico dell’impegno e promuovendo coraggiosamente azioni, anche di carattere formativo, che ridiano senso allo spirito civico, all’interesse generale, al bene comune. Su questa base dobbiamo saper tutti fare un passo indietro e scegliere la persona migliore per il progetto politico da rappresentare.
Ho partecipato sabato alle consultazioni preoccupato per quanto riportato dai giornali. Pensavo di dover prender parte alla “Notte dei lunghi coltellI”..invece mi sono anche divertito… ho capito che tutto era molto lontano da quello che veniva riportato dai nostri giornalisti (condivido completamente e riporto di seguito un pezzo di un post tratto dal blog di Paolo Fontanelli sul tema). Nel tempo a disposizione si è discusso di politica, ci si è confrontato sul futuro della città, si è parlato dei bisogni dei cittadini e del loro dover essere al centro del progetto politico. Si è parlato anche di nomi. Io ho fatto quello di Andrea Ferrante perché credo che rappresenti in pieno il progetto politico sopra descritto e perché con lui (e con tanti altri giovani) in quest’ultimo anno ho costruito un rapporto di stima e di solidarietà politica che va oltre le origini dei singoli ma che guarda alla costruzione del vero PD.
Stasera ci sarà l’assemblea comunale... e vedremo cosa succederà. Vi terrò informati
Antonio
Pezzo tratto dal blog di Paolo Fontanelli
“Infine, sul piano locale, voglio solo fare una notazione sul modo attraverso cui i giornali hanno ripreso nelle pagine cittadine l'iniziativa della consultazione per l'individuazione di una candidatura unitaria per la segreteria dell'unione comunale del Pd. Un po' di dietrologia è sempre nel conto quando i giornali parlano delle cose interne ai partiti. Però un minimo di serietà professionale dovrebbe consigliare di riportare almeno il senso di ciò che avviene. E la consultazione di 130 persone per raccogliere indicazioni è comunque un fatto democratico e partecipativo. Ma di ciò non c'è traccia, così come assai poco, ovvero niente, è riportato dell'ordine del giorno approvato all'unanimità dall'assemblea. Che dire? Qualcuno mi suggerisce: “lascia stare è spazzatura”. Ma è solo quello?”
Su questa base è necessario definire una candidatura unitaria, che sia largamente condivisa. Una candidatura che sia in grado di recuperare contatti e confronto con quei pezzi di società che guardano al PD con attenzione e di affrontare concretamente i temi dello sviluppo (e dei modelli di sviluppo) e della gestione del territorio. Una candidatura che non consenta il proliferarsi dei doppi incarichi e che creando formazione politica, valorizzi tutte quelle energie e quelle risorse che possono dare, singolarmente, un contributo originale. (continua nel resto del post)
In queste settimane precedenti invece ho visto tanti protagonismi farsi avanti, tanti piccoli interessi scontrarsi senza successo. Questo approccio non fa il bene del PD. Credo invece sia urgente ridare credibilità alla politica e all’impegno civico in genere. Superando l’attuale concezione dell’etica pubblica, che è attraversata profondamente da una crisi frutto dell’eccesso di individualismo che caratterizza la nostra società, sempre più frammentata e parcellizzata in micro interessi al massimo poco oltre la dimensione individuale. Il bene comune rappresenta spesso un concetto vuoto e dunque la politica e l’impegno civico sono spiegati, ma purtroppo troppo spesso anche vissuti, in una logica di tornaconto personale o di clan. E’ su questo terreno che va combattuta e battuta l’antipolitica. Alzando il livello etico dell’impegno e promuovendo coraggiosamente azioni, anche di carattere formativo, che ridiano senso allo spirito civico, all’interesse generale, al bene comune. Su questa base dobbiamo saper tutti fare un passo indietro e scegliere la persona migliore per il progetto politico da rappresentare.
Ho partecipato sabato alle consultazioni preoccupato per quanto riportato dai giornali. Pensavo di dover prender parte alla “Notte dei lunghi coltellI”..invece mi sono anche divertito… ho capito che tutto era molto lontano da quello che veniva riportato dai nostri giornalisti (condivido completamente e riporto di seguito un pezzo di un post tratto dal blog di Paolo Fontanelli sul tema). Nel tempo a disposizione si è discusso di politica, ci si è confrontato sul futuro della città, si è parlato dei bisogni dei cittadini e del loro dover essere al centro del progetto politico. Si è parlato anche di nomi. Io ho fatto quello di Andrea Ferrante perché credo che rappresenti in pieno il progetto politico sopra descritto e perché con lui (e con tanti altri giovani) in quest’ultimo anno ho costruito un rapporto di stima e di solidarietà politica che va oltre le origini dei singoli ma che guarda alla costruzione del vero PD.
Stasera ci sarà l’assemblea comunale... e vedremo cosa succederà. Vi terrò informati
Antonio
Pezzo tratto dal blog di Paolo Fontanelli
“Infine, sul piano locale, voglio solo fare una notazione sul modo attraverso cui i giornali hanno ripreso nelle pagine cittadine l'iniziativa della consultazione per l'individuazione di una candidatura unitaria per la segreteria dell'unione comunale del Pd. Un po' di dietrologia è sempre nel conto quando i giornali parlano delle cose interne ai partiti. Però un minimo di serietà professionale dovrebbe consigliare di riportare almeno il senso di ciò che avviene. E la consultazione di 130 persone per raccogliere indicazioni è comunque un fatto democratico e partecipativo. Ma di ciò non c'è traccia, così come assai poco, ovvero niente, è riportato dell'ordine del giorno approvato all'unanimità dall'assemblea. Che dire? Qualcuno mi suggerisce: “lascia stare è spazzatura”. Ma è solo quello?”
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