sabato 31 dicembre 2011

Pensierino di fine 2011‏

Tutti ricorderemo il 2011 come l’anno della crisi economica e l'ingresso nel gergo comune della parola spread. Io invece voglio essere più ottimista e voglio ricordare il 2011 come l'anno della domanda di libertà e di democrazia che cresce in tutto il mondo. Dalla Tunisia all Marocco, dalla Libia al Bahrein, fino allo Yemen e ora in Siria si sono ottenuti quei diritti umani troppo spesso negati e calpestati.C'è un venticello di libertà che soffia nelle nostre vite. Un venticello di speranza affinchè il 2012 ci renda tutti piu equi e solidali. Tutti piu umani.
BUON ANNO A TUTTI


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Un Bilancio 2012 equo, sobrio e sostenibile: le mie valutazioni dopo l'approvazione‏


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sabato 24 dicembre 2011

Buon Natale

Un sincero Augurio di Buon Natale e di un 2012 migliore dell’anno appena trascorso.

Il 2011 è stato un anno difficile. Speriamo che il 2012 ridia speranza e sorriso a tutti quello che in questo periodo di crisi non riescono a trovare un posto di lavoro e a quelli che vivono al di sotto della soglia di povertà. Un 2012 con meno ingiustizie, più solidarietà e serenità per tutti.

Antonio Mazzeo


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mercoledì 14 dicembre 2011

Lunedi' 19 dicembre ore 18 dibattito sul bilancio comunale‏

Nell'ambito della campagna di comunicazione "Pisa è sviluppo", il Partito Democratico ha organizzato un dibattito politico per il giorno LUNEDI' 19 DICEMBRE ORE 18 presso l'hotel S.Croce in Fossabanda (piazza S.Croce 5, Pisa)

Argomento del dibattito:
CRESCITA, SERVIZI, EQUITA'
(Le nostre scelte per il bilancio comunale 2012)

Coordina
Andrea Ferrante (Segretario Comunale Pd)

Introduce
Antonio Mazzeo (Presidente IV Commissione Consiliare Bilancio)

Intervengono:

Giovanni Viale (Assessore al Bilancio Comune di Pisa)

Ranieri Del Torto (Capogruppo Pd Consiglio Comunale di Pisa)

Conclude
Marco Filippeschi (Sindaco di Pisa)


Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare


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NO AL RAZZISMO: a Firenze atto di enorme gravità


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lunedì 5 dicembre 2011

Perchè è necessaria la Manovra "Salva Italia" e come può essere migliorata‏

Prima di affrontare il giudizio sulla manovra varata dal governo di Mario Monti in pochi giorni, è importante ricordare come siamo giunti a questo punto, perché ci
siamo arrivati e chi porta su di sé la colpa del disastro. Perché Monti e il suo governo hanno approvato questa manovra davvero pesante, ma chi ha portato l’Italia nella condizione di dover fare questo sono altri.

Basta un breve pro memoria (e che però non va dimenticato, ma riproposto ogni volta) sugli ultimi anni. Il governo Prodi, appena insediato, trova un buco terrificante nei conti pubblici lasciati dal precedente governo Berlusconi. Prodi, Tommaso Padoa
Schioppa, Vincenzo Visco e Pier Luigi Bersani presentano una manovra da 30 miliardi di euro, con misure stringenti contro l’evasione fiscale, liberalizzazioni e anche riduzioni di imposta e di contributi (5 miliardi di taglio dei cuneo fiscale, cioè del costo del lavoro per imprese e per i lavoratori).

2007. Altra finanziaria con misure contro l’evasione fiscale, ma contemporaneamente per alleggerire la pressione del fisco sui redditi bassi (via l’Ici per le case dei meno abbienti, sgravi per i figli che studiano fuori sede e così via. Di fronte all’operazione risanamento-rilancio la destra insorge (ricordate le campagne contro il grande fratello del fisco?). Cade il governo Prodi. Nel 2008 la destra vince le elezioni. Il centrosinistra ricorda che c’è la crisi e che le risorse recuperate con il recupero dell’evasione (perchè allora c’è stato recupero concreto dell’evasione) vanno impegnate per sostenere la ripresa: Berlusconi le spende per togliere l’Ici sulle case dei più ricchi. Fanno il condono al 4 per cento sugli esportatori di capitali. Si salva l’Alitalia con i soldi pubblici. Vengono cancellate tutte le norme di contrasto all’evasione fiscale e che stavano portando nuove risorse. Viene interrotto lo studio delle spese pubbliche (la spending rewiew).

Poi, per tre anni, “Va tutto bene”, “stiamo meglio degli altri”, “La crisi è passeggera”. Fino a luglio, dopo le elezioni, quando finalmente il governo ammette che la crisi c’è e fa una prima manovra. Mezza finta e tutta rinviata come sacrifici a dopo le elezioni del 2013. Ad agosto, quando i mercati si accorgono che le manovre approvate sono finte, altra manovra imposta questa volta dall’Europa: voci, passi in avanti, ripensamenti, scontri interni, fino all’epilogo. La nuova manovra ha ancora un buco di 20 miliardi di euro per raggiungere quello che Berlusconi e Tremonti hanno promesso da tempo all’Europa: il pareggio di bilancio.

Senza questa storia non si capisce perchè l’Italia oggi è ad un soffio dal fallimento: l’Italia è a un soffio dal fallimento perchè ha un debito enorme e deve continuamente rivolgersi ai mercati per poter rinnovare il proprio debito. Ma ormai non le crede più nessuno. Gli investitori (creditori) non si fidano più. E se l’Italia, che deve rinnovare 200 miliardi di euro di titoli di debito entro aprile, non riesce a ottenere i soldi che le mancano a prezzi ragionevoli si avvita e fallisce. Che cosa significhi il fallimento lo racconta l’Argentina che lo ha vissuto: lo Stato non ha soldi per pagare gli stipendi, le pensioni, i servizi (sanità, trasporti).

Ecco dunque il punto a cui siamo arrivati. Senza contare che siamo così importanti da rischiare di trascinarci dietro l’Europa e l’euro. Ricordiamoci dunque che Monti è stato chiamato a fare una manovra per evitare il fallimento. Ma il fallimento lo hanno provocato Berlusconi, Bossi, la destra trionfante al governo e l’ideologia eroica dell’uomo ricco, potente, senza regole, che non ha bisogno di cultura, di fatica, di studio per trionfare, perché dotato di forza, di fascino e prepotenza. Ora Berlusconi si tiene in disparte e lascia bruciare Alfano, mentre Bossi si rimette i panni dell’arme per ricostruire chirurgicamente la verginità perduta dalla Lega nelle votazioni delle leggi vergogna, mentre l’Italia andava in declino verso il default.

Ricordata la storia degli ultimi anni e delle scelte populista della destra al governo. E’ evidente che questa Manovra è pesantissima e che non la condividiamo fino in fondo. Ma è altrettanto evidente che serve molta responsabilità, sia nelle scelte che si andranno a fare nei prossimi giorni, sia nelle dichiarazioni che si rilasciano.

Che non tutto vada bene non vi sono dubbi (non bisogna dimenticare che Monti risponde a un Parlamento che è ancora quello uscito dalle elezioni del 2008, con la vittoria schiacciante del centrodestra). Tuttavia sono stati anche accolti alcuni dei
suggerimenti del Pd (il prelievo sugli scudati per permettere la rivalutazione delle pensioni fino a 900 euro, per esempio, la tracciabilità dei pagamenti). Pur nella ristrettezza dei tempi parlamentari sarà necessario impegnarsi con tute le nostre forze per introdurre altri correttivi. Sul sistema delle pensioni (per esempio, ma non solo, trovando altre risorse per alzare ancora la soglia delle pensioni che godranno della rivalutazione), ma soprattutto sulle norme contro l’evasione, che sono deludenti e troppo marginali. E chiedendo che a breve si discuta di ripresa dell’occupazione e di lavoro. Senza questi due capisaldi questa manovra sarà davvero pesante per milioni di cittadini.


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venerdì 2 dicembre 2011

sabato 26 novembre 2011

Presentazione campagna di comunicazione "Pisa è sviluppo" (lunedi 28‏)

In queste settimane abbiamo pensato una campagna di comunicazione che vuole rappresentare come cresce la città. Il titolo è "PISA E' SVILUPPO". Ci ho dedicato diverso tempo. Spero vi piaccia. Attendo i vostri commenti e vi aspetto:

Lunedì 28 novembre ore 18
Royal Hotel Victoria
(Lungarno Pacinotti 12, Pisa)

Un abbraccio
Antonio


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venerdì 11 novembre 2011

Bravo Mons. Giusti

Da "IL PUNTO: Sognando una squadra di fantastiche 'schiappe'" di Massimo Achini

Nella settimana che vede in campo la Nazionale, una giocata “da campione” l’ha fatta Mons. Simone Giusti, Vescovo di Livorno. Sua Eccellenza, si è liberato al limite dell’area e ha fatto partire una “stoccata” che si è infilata dritta all’incrocio. Il bello è che non è sceso in campo: il goal da incorniciare l’ha fatto restando seduto dietro la sua scrivania.

Veniamo ai fatti. Un bimbo (come capita a troppi!) resta per buona parte del campionato seduto in panchina perché grassottello e tecnicamente scarso. Suo padre scrive una lettera al giornale locale (il Tirreno) interrogandosi sulle finalità educative di una società sportiva che (forse in buona fede) finisce per rendere tristi i ragazzi.

La lettera scatena un dibattito sulle colonne del giornale. A questo punto il Vescovo di Livorno decide di scendere in campo, dicendo con chiarezza la sua. “Mi sto adoperando per rilanciare gli Oratori in città. Penso soprattutto a quei ragazzi che rischiano di restare tagliati fuori dallo sport perché non hanno le capacità o anche solo l’interesse di dedicarsi a praticarlo in modo agonistico. Sogno una squadra di schiappe”.

Non capita tutti i giorni di assistere a un Vescovo che, in prima persona, interviene per difendere il diritto allo sport dei ragazzi. Quando capita fa piacere. Regala entusiasmo. Serve come segno di fiducia e di incoraggiamento per tutti quelli che, in Oratorio, si impegnano per l’educazione dei ragazzi e dei giovani attraverso lo sport.

Il problema non è giocare poco o giocare tanto. Il problema è rendere i ragazzi felici. Il problema è aiutarli a crescere nella vita. È vero che negli ultimi decenni la sensibilità educativa è cresciuta in tutto il “calcio giovanile”, ma è altrettanto vero che il modello “scuola calcio” che assume la l’impostazione di fabbrica di presunti campioni (illudendoli) non è definitivamente tramontato.

Purtroppo i provini, le selezioni, i titolari fissi, in squadrette con ragazzi di 12 anni, esistono ancora, e non si tratta di casi isolati.

Per una strada diversa continua ad andare lo sport in Oratorio. Sotto il campanile si continua a “ripartire in contropiede” rispetto alle logiche del nostro tempo, considerando lo sport uno strumento per educare alla vita.

Uno sport fatto bene, con allenatori e dirigenti competenti e preparati, ma assolutamente aperto a tutti. Bravi, bravini, mediocri, scarsi, schiappe conta poco… Conta amare i ragazzi e considerare lo sport uno strumento prezioso per educarli alla vita.


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LE RAGIONI DI UN IMPEGNO DIFFICILE: LA SALVEZZA DEL PAESE E LA PROTEZIONE

In poche parole (ripresa dalle note del Mattino) e dopo una lunga assenza (legata ai mille impegni lavorativi e istituzionali/organizzativi) riassumo la posizione del PD sulla scelta di un Governo Tecnico.

Come si fa a non essere completamente d’accordo? Chi pensa prima al prprio posizionamento e poi al Paese ha già perso.


Le ragioni dell’impegno del Pd a sostegno di un governo di salvezza nazionale sono chiare e non vanno smarrite.

Primo: l’Italia è sull’orlo del baratro. Se vi cadesse migliaia di imprese chiuderebbero, si perderebbero posti di lavoro, dovremmo ripagare a costi esorbitanti un debito enorme accumulato negli anni e che il governo Berlusconi ha alimentato invece di ridurre come aveva fatto il governo di Romano Prodi. Tempo da perdere non c’è, perchè il governo Berlusconi non è stato in grado di affrontare la benché minima difficoltà ed ha lasciato il paese senza credibilità e con una gran massa di risorse già bruciate: tutti i tagli subiti se ne stanno andando in fumo, resi inutili dall’aumento dei tassi di interesse che siamo costretti a pagare sul debito in scadenza per poter avere altri soldi in prestito. Dunque, bisogna cambiare il volto dell’Italia di fronte al mondo per di mostrare che gli italiani non sono Berlusconi e deve prevalere un criterio di netta discontinuità, di assoluta novità, rispetto al governo del centrodestra che ha portato l’Italia al fallimento e alla derisione.

Secondo: il Pd accetta la sfida non facile non nel proprio interesse, ma nell’interesse del paese, dei ceti meno abbienti, dei lavoratori. E’ ormai chiaro a tutti che dovranno esser fatte altre misure, ma per uscire davvero dall’angolo è indispensabile che questa volta gli interventi siano più che equi: la lotta all’evasione fiscale (che è la vera differenza dell’Italia rispetto al resto d’Europa), la tassazione dei patrimoni immobiliari (altra differenza rispetto al resto del mondo civile), vere liberalizzazioni per aprire alla concorrenza vera e dare ai giovani la possibilità di cimentarsi senza dover sottostare a barriere di ingresso ad ogni professione, lavoro, attività di impresa. E finalmente Anche un’iniziativa di politica industriale. Quanto al welfare, bisogna ripartire dalla riforma degli ammortizzatori sociali e dagli accordi che uniscano sindacati e imprenditori in uno sforzo comune, due interventi senza i quali qualsiasi intervento genererebbe solo disoccupazione, divisione, tensioni sociali.

Terzo: l’impegno del Pd riguarda anche l’avvio di una ricostruzione democratica che riguardi lo Stato, a cominciare dai costi della politica (dimezzamento del numero dei parlamentari, vitalizi e così via) e riforma della legge elettorale. Queste sono le ragioni per le quali il Pd assume il rischio, se ve ne sarà l’opportunità, di sostenere un governo di emergenza, purché abbia la credibilità necessaria e sia appoggiato da un’ampia base parlamentare.

Sulla stampa si agitano nomi, opzioni, riflessioni di comodo. Nomi non ce ne sono. Quel che c’è è il coraggio di offrire al paese una possibilità di salvezza. Fermo restando che nel caso in cui non sia possibile fare un governo di emergenza, si deve andare subito al voto, per vincere le elezioni e essere protagonisti della ricostruzione del paese.


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mercoledì 19 ottobre 2011

Le amministrazioni comunali hanno bisogno di un assessorato allo Sport‏

Ha ragione Massimo Achini, Presidente del CSI: è NECESSARIO che tutte le Amministrazioni Comunali abbiano un assessorato allo sport.
Ad oggi questo non accade in tutte le città italiane. Serve ridare una scossa positiva al rapporto SPORT-ISTITUZIONI. Serve una alleanza nuova specialmente in una società sempre più egoista e parcellizzata, in cui le società sportive svolgano un ruolo primario per ciò che concerne l’educativo ed il sociale.

A Pisa ci proveremo… ed il PD darà il suo contributo
Chi è disponibile a lavorarci è ben accetto

A


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Iniziativa del Partito Democratico sul PIUSS nel Centro Storico

Cari tutti,
ecco il volantino dell'iniziativa che stiamo organizzando per il 24 ottobre alle ore 17.30. Spero di vedervi numerosi

Un caro saluto
Antonio


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mercoledì 5 ottobre 2011

Scoppia o non scoppia‏

Adesso è tutto chiaro. La Juve scoppierà (dal Corriere della Sera) e, se anche non dovesse scoppiare, tra poco inizieranno gli infortuni (dalla Gazzetta dello Sport). Quindi noi juventini ci godiamo questi (rari) momenti di gloria.

Del resto, anche in questi due ultimi, disgraziatissimi campionati, la Juventus più scarsa di sempre ha battuto l’Inter del triplete e quella di Leonardo. E lo scorso anno è persino riuscita a espugnare San Siro contro i futuri campioni d’Italia del Milan. Piccole consolazioni, direte voi. Certo, ma in tempi di vacche magrissime possono bastare. Il vero obiettivo è riuscire a rivincere lo scudetto entro i 18 (diciotto) anni dall’ultimo, come è successo a una nostra rivale a strisce nerazzurre, perennemente perseguitata dagli arbitri.

Dunque facciamo due conti, l’ultima volta che un capitano della Juve ha sollevato sul campo il trofeo dello scudetto era il 2006. Aggiungiamo 18 anni, anzi 17 (proviamo a far meglio dei rivali) e si arriva al 2023. Eccola data, il termine ultimo, il limite invalicabile: bisogna rivincere lo scudetto entro il 2023! Prima di allora, non attendiamoci niente, solo qualche piccola soddisfazione (battere le milanesi). Scoppieremo? Probabile. Saremo decimati dagli infortuni? Sicuro. Ma tanto la Juve non deve vincere lo scudetto. O quantomeno, ne deve vincere uno da qui ai prossimi 11 anni. Uno, ne basta uno. Quello che serve a dipingere la terza stella sulle nostre bandiere.

by un amico del web


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martedì 13 settembre 2011

Assemblea martedì 13 settembre - Rifacimento Piazza dei Cavalieri‏

Partecipiamo numerosi… vedrete una Piazza ancora piu bella

Antonio


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venerdì 9 settembre 2011

Ieri ho firmato il Referendum che chiede l'abolizione dell'attuale Legge elettorale

Ieri ho firmato a favore del Referendum che chiede l’abolizione dell’attuale Legge Elettorale. E mi auguro che possiate farlo anche voi nei prossimi giorni per dare una spinta ad un Governo immobile… che non ha nessun interesse a cambiare. Lo stesso dovremo fare in Toscana. Subito! E’ necessario un segnale concreto per far tornare i cittadini vicini alla politica ed evitare il gioco di chi vuole “eliminare” la democrazia .


Comunicato stampa

Anche il Pd pisano raccoglierà le firme per il referendum che chiede l'abolizione dell'attuale legge elettorale. Questa legge, il cosiddetto “Porcellum”, offende il principio di rappresentanza su cui si basa il nostro sistema democratico: i deputati e i senatori sono nominati dalle segreterie di partito e non scelti dagli elettori. Ne abbiamo sempre contestato l'impianto e i nostri deputati e senatori, pisani e toscani in primis, si sono battuti fin dall'inizio chiedendo al centrodestra di modificarla. Ma dal Governo, come su tanti altri temi, non è mai arrivato alcun segno di disponibilità. A parole si battono contro la “casta”, ma in realtà la “casta”, quelli che hanno paura del giudizio degli elettori, sono loro. Perciò di fronte a questo silenzio abbiamo deciso di appoggiare la raccolta firme promossa dai Comitati referendari. Senza per questo metterci il cappello sopra, come ha giustamente fatto notare Bersani. Crediamo tuttavia che serva una scossa dal basso per spingere il Parlamento a discutere e approvare una nuova legge elettorale. Per noi rimane prioritaria la strada che passa dal Parlamento, e lì è già depositata da tempo la proposta del Pd, condivisa e approvata all'unanimità dalla Direzione nazionale, che prevede una semplificazione del sistema con un 70% di maggioritario a doppio turno e un 30% di proporzionale. Per garantire quella governabilità che il ritorno al mattarellum metterebbe seriamente in dubbio. La proposta di legge del Pd prevede anche come ulteriori norme la parità di genere nella composizione delle liste e il divieto di formare gruppi parlamentari per chi non si è presentato col proprio simbolo alle elezioni, oltre a una serie di incompatibilità e ineleggibilità. Quanto al referendum, crediamo che l'obiettivo delle 500.000 firme sia raggiungibile. Mettiamo a disposizione la Festa di Pisanova-Pratale, dove si potrà firmare l'adesione, e stiamo organizzando una giornata di mobilitazione straordinaria di tutti i circoli della provincia.

Antonio Mazzeo
(Responsabile Organizzazione Pd)

Cristian Pardossi
(Coordinatore Esecutivo Provinciale Pd)


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Il 15 Settembre il Sindaco riconsegna al Prefetto "le chiavi" della città per dire NO ai tagli del Governo

Lettera aperta ai cittadini a firma del sindaco

I TAGLI AI COMUNI SONO TAGLI AI TUOI DIRITTI

Carissimi cittadini,
oggi dirò al Prefetto e al Ministro dell’Interno che questo Comune non è più in grado di dare i servizi ai cittadini (leggi la missiva). Chiuderò simbolicamente l’ufficio Anagrafe e stato civile.
Si tratta di una forma di protesta molto forte, contestuale in tutti i Comuni italiani, alla quale siamo arrivati perché non siamo riusciti a far cambiare una manovra economica necessaria ma sbagliata nelle parti riguardano le istituzioni territoriali.
Non vogliamo peggiorare la qualità della vostra vita ma cercare di migliorare i servizi e le prestazioni in tutti i settori e di difendere i vostri diritti.
Oggi non è più possibile perché si preferisce togliere ai Comuni invece di andare a vedere dove le risorse si sprecano realmente.
Ogni anno i Comuni hanno portato soldi alle casse dello stato per un totale di oltre 3 miliardi di euro. Lo Stato continua a sprecare e noi siamo costretti ad aumentare le tasse o a chiudere i servizi.
Ho deciso di scrivervi per far conoscere a che punto siamo arrivati e perché ognuno di voi possa rendersi conto che la protesta che i Comuni e l’ANCI stanno facendo non è la protesta della “casta” ma di chi lavora seriamente per rendere i nostri Comuni ed il nostro Paese sempre più solidi, competitivi e vivibili.
Se mi verrete a trovare vi aprirò le porte del vostro Comune.

Il Sindaco


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giovedì 1 settembre 2011

Pisa non dimentica... non facciamolo neanche NOI

Non una semplice celebrazione di un momento storico, ma un’occasione per riflettere su valori che sono fondamentali per la nostra comunità. Mi auguro di vedervi numerosi

Il 5 settembre 1938 il Re Vittorio Emanuele III emanò a San Rossore un decreto legge per la persecuzione degli ebrei italiani e stranieri




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lunedì 29 agosto 2011

Nuovo Post: Buon lavoro...l'Italia ha bisogno di noi!

Cari e care,

bentornati alle vostre normali attività. Mi auguro che l'estate sia stata piacevole e vi siate potuti rilassare con gli affeti piu cari.
Ma ora è il tempo di tornare al nostro impegno politico. Un impegno che richiederà ancora maggiore partecipazione attiva per consegnare all'italia un governo alla sua altezza...per far tornare a sperare in un futuro migliore

Vi segnalo le proposte del PD per una Italia migliore, che rappresentano un modo nuovo e diverso di di affrontare la crisi. Che chiede di pagare soprattutto a chi fino ad ora ha evaso... che chiede sacrifici a chi ha davvero di più.

Buon lavoro a tutti
Antonio


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mercoledì 3 agosto 2011

Costi della Politica - approvati gli odg del PD alla camera e al Senato - alcune mie considerazioni

Finalmente si passa dalle parole all’azione (anche se non ancora ai fatti)… Ieri i gruppi Consiliari del PD alla Camera e al Senato ha presentato due odg che impegnano il Parlamento alla riduzione del numero dei deputati e senatori a una nuova legge elettorale; dall'incompatibilità fra ogni livello di carica elettiva, all'introduzione di regole sulla vita interna dei partiti e sul loro finanziamento

Mi sembra un bel passo in avanti…anche se è necessario che si trasformino subito in atti concreti. Mi dispiace solo, che come sempre, varrà a partire dalla prossima legislatura. Io lo avrei fatto subito…senza se e senza ma!

Un ultimo appunto sulla decisione di chiudere le Camere per 5 settimane in un momento di crisi fortissimo del sistema economico finanziario…è come vedere il top management di una azienda in crisi distrarsi sul suo yacht e non pensare all’azienda…una FOLLIA.

I proprietari dell’azienda come prima azione licenzierebbero il top management… cosa aspettano i cittadini, ma anche i parlamentari di Centro Destra a licenziare il Top Management?

Buone vacanze a tutti… sperando che anche la perdita dei mercati vada in ferie :)

Antonio




Sono 11 i punti su cui il gruppo del Partito Democratico ha impegnato la presidenza e il collegio dei questori della Camera, con un ordine del giorno al bilancio interno, a intervenire "per proseguire in un lavoro di razionalizzazione e riduzione delle spese".


Gli impegni, spiega una nota, "seguono alcune considerazioni in cui si ribadisce la convinzione che per ricreare un rapporto di fiducia fra Parlamento e cittadini servono alcune fondamentali riforme: dalla riduzione del numero dei parlamentari a una nuova legge elettorale; dall'incompatibilità fra ogni livello di carica elettiva, all'introduzione di regole sulla vita interna dei partiti e sul loro finanziamento".

Questi i punti su cui si chiede di intervenire:
1 - allineamento agli standard europei del trattamento economico e dei servizi per i parlamentari.
2 - superamento dall'inizio della prossima legislatura del vitalizio con l'introduzione di un sistema contributivo.
3 - introduzione di un contributo di solidarietà dai vitalizi in corso in proporzione agli importi.
4 - trattenuta per i deputati per le assenze ai lavori di commissione.
5 - modifica dell'attuale rimborso per il rapporto con gli elettori, con una quota forfettaria e una corrisposta dopo la presentazione di giustificativi.
6 - riduzione degli spazi per gli uffici dei deputati.
7 - introduzione di un tetto massimo per i biglietti aerei.
8 - adeguamento ai prezzi di mercato dei servizi di ristorazione, barberia ecc. O soppressione di tali servizi.
9 - drastica riduzione della produzione di documenti cartacei.
10 - blocco delle assunzioni, congelamento degli aumenti per il personale Camera, limitazione delle consulenze e dei servizi esterni.
11 - pubblicazione sul sito internet Camera delle risorse messe a disposizione dei deputati nel bilancio della Camera.

Clicca qui per l'ODG del Senato


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