lunedì 2 maggio 2011

Il PD: rimettere al centro la politica per la crescita e per il lavoro

Il 1 maggio è stata l’occasione per tornare a parlare del tema più importante in questo momento: il lavoro. Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ha registrato un messaggio video (www.youdem.tv o www.partitodemocratico.it), ripreso poi dalle agenzie di stampa. "Il Pd vuole essere il partito del lavoro". Così afferma il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, nel videomessaggio registrato in occasione del 1 maggio, rivolgendosi a "chi il lavoro ce l'ha, ma ha paura di perderlo, a chi non ce l'ha e lo cerca, ma anche a coloro che nemmeno lo cercano più". In Italia, sostiene Bersani, c'è troppo poco lavoro, troppo poco lavoro per le donne, troppo poco lavoro per i giovani: "Solo uno su cinque è occupato. E quasi sempre lo è con un contratto precario". Bisogna lottare contro la precarietà: "Il lavoro precario deve costare di più di quello stabile, c'è bisogno di un salario minimo per chi non è coperto dal contratto nazionale; servono investimenti pubblici per dare un po' di lavoro". Dunque, più crescita, una politica economica diversa, e una politica industriale. "Noi vogliamo essere il partito del lavoro e rimettere al centro dell'attenzione questo problema".

Stefano Fassina, responsabile economico della segreteria del Pd "Il lavoro deve essere rimesso al centro dell'agenda politica. Il governo ascolti l'appello di Pier Luigi Bersani. L'occupazione, e in modo particolare quella giovanile e femminile, è l'assoluta priorità del Paese. Anche oggi l'Istat ci ricorda i quasi 600.000 posti persi dall'inizio della crisi ai quali si aggiungono i circa 400.000 lavoratori e lavoratrici in Cassa Integrazione. Circa 1.000.000 di occupati in meno". Lo afferma Stefano Fassina, responsabile Economia del Pd. "Serve un piano per disincentivare il ricorso al lavoro precario attraverso l'allineamento dei costi con il lavoro stabile, serve introdurre un salario minimo per i lavoratori esclusi dal contratto nazionale. E serve, soprattutto, aprire una stagione di riforme per la crescita, condizione indispensabile per una ripresa occupazionale, oltre che per il risanamento dei contri pubblici. Il tempo dell'attendismo e della propaganda è finito. Il futuro dei lavoratori, in particolare delle generazioni più giovani, è il futuro dell'Italia. Soltanto così si celebra davvero la festa del lavoro".

In occasione del 1 maggio il Pd, per mano del segretario nazionale, ha anche inviato una lettera a Cgil, Cisl e Uil sul tema dell’unità sindacale. (AGI) - Il segretario del Pd Pierluigi Bersani vede nella decisione di Cgil, Cisl e Uil di celebrare "anche quest'anno" con una manifestazione nazionale unitaria il Primo Maggio un "segnale positivo per una ripresa del cammino unitario del sindacalismo italiano, nel pluralismo delle sue storie e delle sue esperienze, nell'interesse dei lavoratori e delle lavoratrici e di tutto il Paese". Bersani lo scrive in una lettera che ha indirizzato ai segretari generali delle tre confederazioni in occasione della giornata della festa del lavoro, sottolineando che il

ruolo del movimento sindacale "sia anche oggi decisivo per superare la crisi che stiamo vivendo e a cui il mondo del lavoro paga il prezzo più alto". Bersani aggiunge "credo che ci muovano preoccupazioni comuni per un'economia che non cresce, per il lavoro che manca per troppe persone, per la precarietà e l'incertezza in cui vivono larghi settori giovanili, per l'impoverimento di molte famiglie e l'indebolimento della coesione sociale". Per il segretario del Pd "sono queste, e non altre, le vere priorità del Paese alle quali siamo tutti chiamati a dare risposta, ciascuno nel proprio ambito di responsabilità, ma partecipando di un progetto solidale per il futuro dell'Italia".

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