Quanto sta mettendo in atto il Governo sul decreto sulle rinnovabili è grave e sconcertante. Da una parte l’incertezza generata dai continui rinvii sta gettando in una crisi letale uno dei settori più vitali e promettenti della nostra economia, senza in quale il trend economico dello scorso anno dell’Italia sarebbe stato negativo. Dall’altra stiamo assistendo ad una gravissima lesione delle prerogative del Parlamento che in più di occasione ha indicato chiaramente quali dovevano essere il correttivi all’indecente decreto sulle rinnovabili varato il 3 marzo scorso. Il Ministro Romani l’8 marzo aveva dichiarato che entro il 20 marzo avrebbe varato un nuovo testo in grado di affrontare i gravi problemi aperti, ma nonostante i termini siano scaduti a fine aprile, il nuovo decreto non è stato ancora presentato e la bozza che è circolata è stata bocciata dalla Conferenza delle Regioni, perché sostanzialmente non teneva affatto conto delle indicazioni del Parlamento e delle Regioni, a cominciare da una tutela degli investimenti in atto e da una graduale riduzione degli incentivi. Chiediamo che la Presidenza della Camera intervenga presso il Governo perché quando sta accadendo è inaudito. Si sta colpendo uno dei pochi settori che in controtendenza, in un momento di crisi economica, ha aumentato l’occupazione. Si stima che circa 120mila lavoratori siano occupati nel settore del fotovoltaico e circa 85.000 le imprese, fatte prevalentemente da giovani, coinvolte nel settore delle fonti rinnovabili. Proprio domani che si apre a Verona SolarExpo la terza fiera più importante del mondo, dopo quelle di Monaco e Shangai, sul solare, il Governo italiano arriva davvero con un bel biglietto da visita.
martedì 3 maggio 2011
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