mercoledì 25 maggio 2011

Referendum, 4 sì contro lo scippo del voto democratico‏

La Direzione Provinciale del Pd ha approvato all'unanimità un Ordine del Giorno sui referendum, in cui si invita ad andare a votare e votare 4 sì.

Il quadro politico. “Considerando la situazione più aperta a seguito delle amministrative – spiega il segretario provinciale Pd Francesco Nocchi – il successo della battaglia in difesa del referendum e per il raggiungimento del quorum sarebbe un ulteriore importantissimo segnale. Il berlusconismo è agli sgoccioli, serve un'ultima spallata, che potrebbe arrivare il 12 e 13 giugno”.

Il Governo. Gli italiani sono chiamati a decidere su tre temi: nucleare, legittimo impedimento e gestione dell'acqua. Il primo quesito è però in bilico per la moratoria di un anno voluta dal Governo: la decisione finale spetterà alla Cassazione. “Il comportamento del governo è vergognoso – osserva Nocchi – vogliono cancellare il referendum sul nucleare perché hanno paura del giudizio dei cittadini e perché temono che faccia da traino a quello sulla giustizia. Quindi si rimangiano un punto fermo del loro programma. O forse no, visto che la rinuncia contenuta nel decreto è di fatto solo un rinvio di un anno. A questo – prosegue Nocchi – si aggiunge un'altra vergogna: il silenzio dei mezzi di informazione asserviti al Premier. Per vedere gli spot informativi sulla Rai bisogna essere nottambuli. Stiamo assistendo ad un vero e proprio scippo a danno dei cittadini e del loro diritto ad esprimersi e il Pd darà battaglia per difenderlo, questo diritto, in Parlamento e nel Paese”. Aggiunge Dario Carmassi, responsabile Enti Locali del Pd: “Boicottando il quesito sul nucleare tolgono ai cittadini la possibilità di assistere ad un dibattito serio su tutto il tema delle fonti di approvvigionamento energetico, di cui ci sarebbe estremo bisogno”.

Pd per i 4 sì. “Chiediamo di votare sì – spiegano Nocchi e Carmassi – anzitutto contro il ritorno al nucleare. Un ritorno pericoloso e anti-economico, che ci costringerebbe a importare una tecnologia obsoleta e a sopportare tempi infiniti per la costruzione degli impianti senza certezze sullo smaltimento delle scorie. Poi chiediamo un sì per abrogare la legge sul legittimo impedimento, ennesimo ignobile tentativo di Berlusconi di sottrarsi alle sue responsabilità ed elevarsi al di sopra della legge. I nostri deputati si sono opposti a questo provvedimento e la Corte lo ha bollato come parzialmente incostituzionale: ora è il momento del colpo di grazia. Infine – concludono i due esponenti Pd – voteremo due sì per l'acqua pubblica. L'acqua è proprietà di tutti e non può essere privatizzata. Le preoccupazioni dei promotori del referendum sono sempre state anche le nostre, non a caso già nello scorso autunno il Gruppo Pd alla Camera ha depositato una proposta di legge che assume come principio guida la natura pubblica della risorsa idrica, una proposta che offriamo come contributo per una nuova regolamentazione del settore in caso di vittoria del sì”.

Campagna informativa. Il Pd pisano ha fatto stampare 3.000 manifesti e 50.000 volantini e ha già iniziato i dibattiti informativi. Tre sono in programma proprio questo venerdì: alle 17,30 a Pisa (Circolo Alberone) si parla di giustizia con Luigi Bimbi, mentre alle 18 a San Miniato (casa Culturale) e alle 21 a Pisa (circolo Arci via Frascani) con Ermete Realacci i temi saranno il nucleare e più in generale la difesa del diritto di voto.

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