Paolo ha ragione: diamoci tutti una svegliata! Facciamolo con l'impegno, la passione e le competenze che hanno distinto e continueranno a distinguere la giunte di centro-sinistra a Pisa
Ciò che sta avvenendo a Pisa in queste settimane riporta al centro una certa sinistra che preferisce che governi la destra anziché il centrosinistra. Non è una cosa nuova nel nostro Paese. È avvenuta più volte e risponde ad una logica politica minoritaria che fa perno sulla ricerca di spazi, non sul progetto politico, ma sull'antagonismo e sullo scontro nel campo della sinistra. Anche per questo Berlusconi ha vinto nel 2001 e nel 2008.
Oggi questo tema si ripropone anche in termini di subalternità politica e culturale al berlusconismo, di incapacità di leggere i cambiamenti sociali e la percezione dei problemi indotti dalla crisi e dalla globalizzazione. La destra ha vinto interpretando l'insicurezza, la paura di perdere qualcosa delle proprie condizioni di vita, cavalcando e favorendo la frammentazione sociale, i corporativismi, l'idea che ognuno difende il suo particolare e poi ciascuno per sé a prescindere dalle regole e dalla legalità.
Vale per l'evasione fiscale così come per le esasperazioni sociali, per la contrarietà preconcetta ad ogni intervento che interferisce con la propria vita (dalle antenne, all'edilizia, al rumore) così come per i comportamenti incivili che offendono o sfigurano beni pubblici comuni a tutti. In parallelo si è fatto crescere un sentimento antipolitico, che oggi manifesta un risentimento e una forte caduta di fiducia verso le istituzioni così come sono definite nella Costituzione.
In questo contesto cresce una domanda di sicurezza e ordine che trova sbocco nell'azione della destra o nell'esaltazione degli egoismi della Lega Nord. Di questo il centrosinistra e le persone che si riconoscono nella sinistra democratica devono essere consapevoli se si vuole costruire un'alternativa vincente a Berlusconi. E allora bisogna dare una risposta che contrasti l'insicurezza e la paura del futuro attraverso un progetto politico che si fonda sugli interessi complessivi della comunità, recuperando i valori della solidarietà e della lotta alle disuguaglianze sulla base del rispetto delle regole, di diritti e doveri, uguali per tutti.
A Pisa questo progetto c'è, forse perfettibile ma c'è. È quello del centrosinistra che governa la città. Stupisce che ad attaccarlo ancora di più della destra siano forze di sinistra o gruppi che si dicono antagonisti, ma seminano per la destra. Per queste ragioni penso sia utile il "Patto per Pisa sicura" e credo che il ministro dell'Interno debba sostenerlo prendendo atto che siamo una città molto più grande e complessa della sua dimensione.
Credo che siano invece dannose le iniziative che alimentano e usano le esasperazioni sociali facendole diventare problemi di ordine pubblico come si sta facendo con le occupazioni; così come penso sia un errore grave aprire la strada alla "guerra tra poveri" per la casa o per altri problemi sociali.
Il Pd non si sottrae al confronto sui problemi della città. Anzi, svilupperà una campagna di mobilitazione per difendere e rilanciare il programma del sindaco e dell'amministrazione comunale, perché la governabilità del Comune è un bene prezioso, tanto più in una situazione di crisi che mette tante famiglie in condizioni di seria difficoltà economica.
La sinistra antagonista lavora per far vincere il centro-destra
Ciò che sta avvenendo a Pisa in queste settimane riporta al centro una certa sinistra che preferisce che governi la destra anziché il centrosinistra. Non è una cosa nuova nel nostro Paese. È avvenuta più volte e risponde ad una logica politica minoritaria che fa perno sulla ricerca di spazi, non sul progetto politico, ma sull'antagonismo e sullo scontro nel campo della sinistra. Anche per questo Berlusconi ha vinto nel 2001 e nel 2008.
Oggi questo tema si ripropone anche in termini di subalternità politica e culturale al berlusconismo, di incapacità di leggere i cambiamenti sociali e la percezione dei problemi indotti dalla crisi e dalla globalizzazione. La destra ha vinto interpretando l'insicurezza, la paura di perdere qualcosa delle proprie condizioni di vita, cavalcando e favorendo la frammentazione sociale, i corporativismi, l'idea che ognuno difende il suo particolare e poi ciascuno per sé a prescindere dalle regole e dalla legalità.
Vale per l'evasione fiscale così come per le esasperazioni sociali, per la contrarietà preconcetta ad ogni intervento che interferisce con la propria vita (dalle antenne, all'edilizia, al rumore) così come per i comportamenti incivili che offendono o sfigurano beni pubblici comuni a tutti. In parallelo si è fatto crescere un sentimento antipolitico, che oggi manifesta un risentimento e una forte caduta di fiducia verso le istituzioni così come sono definite nella Costituzione.
In questo contesto cresce una domanda di sicurezza e ordine che trova sbocco nell'azione della destra o nell'esaltazione degli egoismi della Lega Nord. Di questo il centrosinistra e le persone che si riconoscono nella sinistra democratica devono essere consapevoli se si vuole costruire un'alternativa vincente a Berlusconi. E allora bisogna dare una risposta che contrasti l'insicurezza e la paura del futuro attraverso un progetto politico che si fonda sugli interessi complessivi della comunità, recuperando i valori della solidarietà e della lotta alle disuguaglianze sulla base del rispetto delle regole, di diritti e doveri, uguali per tutti.
A Pisa questo progetto c'è, forse perfettibile ma c'è. È quello del centrosinistra che governa la città. Stupisce che ad attaccarlo ancora di più della destra siano forze di sinistra o gruppi che si dicono antagonisti, ma seminano per la destra. Per queste ragioni penso sia utile il "Patto per Pisa sicura" e credo che il ministro dell'Interno debba sostenerlo prendendo atto che siamo una città molto più grande e complessa della sua dimensione.
Credo che siano invece dannose le iniziative che alimentano e usano le esasperazioni sociali facendole diventare problemi di ordine pubblico come si sta facendo con le occupazioni; così come penso sia un errore grave aprire la strada alla "guerra tra poveri" per la casa o per altri problemi sociali.
Il Pd non si sottrae al confronto sui problemi della città. Anzi, svilupperà una campagna di mobilitazione per difendere e rilanciare il programma del sindaco e dell'amministrazione comunale, perché la governabilità del Comune è un bene prezioso, tanto più in una situazione di crisi che mette tante famiglie in condizioni di seria difficoltà economica.
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