sabato 9 luglio 2011

Quella dei lettiani “una incomprensibile autoesclusione”

Quello dello scorso autunno con cui il Pd ha rinnovato i suo organismi dirigenti è stato un Congresso unitario. Con scelte condivise da tutti. Il percorso unitario si è interrotto solo al momento di definire le responsabilità all'interno della segreteria, sulla base di una scelta fatta in modo non comprensibile da parte di una componente del Partito che oggi si autoelegge a minoranza".

E in particolare i due esponenti del Pd sottolineano come tutte le prese di posizione del partito abbiamo avuto un iter di discussione e di confronto: "Da quando questa segreteria è al lavoro abbiamo elaborato documenti (tutti rintracciabili sul sito) su tutti i temi più importanti e attuali: ad esempio gestione dei rifiuti, ipotesi di integrazione tra gli aeroporti di Pisa e Firenze, primarie per selezionare i candidati al Parlamento, referendum, energie rinnovabili. Questi documenti sono sempre stati consegnati con alcuni giorni d'anticipo a tutti i componenti della Direzione Provinciale, in modo da poter recepire eventuali modifiche e poi successivamente discussi e sempre approvati all'unanimità dalla Direzione stessa".

Inoltre sul caso specifico dell'ultima Direzione Provinciale Mazzeo e Arrighi replicano a Tognocchi che non vi è stata alcuna censura o comportamento improprio: "Nell'ultima Direzione, articolata su 2 lunedì sera, c'è stata grande partecipazione. Centoundici presenti e trentatre interventi. Una discussione franca e aperta, dove tutti hanno avuto la possibilità di intervenire. Durante le dichiarazioni di voto sull'Ordine del giorno presentato dal segretario è stato chiesto al consigliere Tognocchi di non trasformare quella che - appunto - era una dichiarazione di voto in un ulteriore intervento fatto dopo che il segretario aveva già concluso la discussione".

"Sempre nell'ultima Direzione - affermano i due dirigenti del Pd - abbiamo tracciato un percorso che possa portare, con l'Assemblea provinciale di settembre, che segnerà la ripresa dell'attività politica del Pd dopo la stagione delle Feste, al superamento delle attuali divisioni, sia sul piano comunale che su quello provinciale, partendo da un pieno riconoscimento del risultato congressuale e dei luoghi istituzionali di confronto".

"Ci sono ancora energie che oggi non vengono messe a disposizione del partito - concludono Mazzeo e Arrighi - solo per una incomprensibile autoesclusione. Dobbiamo fare un passo in avanti, sono il momento storico del Paese e la situazione politica nazionale e locale a richiedercelo. Adesso".

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