di Valentina Settimelli, Partito Democratico Pisa
La Festa del Pd di San Giuliano è stata molto utile e anche molto bella. Una festa importante, per iniziare ad ascoltare davvero le piattaforme politiche e le idee messe in campo dai leader nazionali del Partito Democratico. Differenze, riflessioni simili, idee e valori portanti, il tutto ben condito da buonissimi interventi, di politici di professione che sanno parlare alla loro gente e riempire le platee. Sono state serate interessanti che almeno a me hanno permesso di decidere quale piattaforma sostenere in vista del Congresso e delle Primarie, ritenendo tutti i candidati e le loro mozioni più che valide e serie.
La ricchezza del Partito Democratico è questa, e la si sta vedendo in questa occasione. Un partito fatto di uomini e di donne con idee e con passione politica. Non vedo negativamente la presenza di visioni anche differenti , il confronto è fondamentale e deve essere visto come un’opportunità. Alla fine poi il segretario sarà uno e sarà il segretario di tutti, in un partito in cui spero si possa sperimentare convintamente un sistema semplice e democratico: il voto sulle questioni. Ne usciranno posizioni maggioritarie che saranno quelle con cui potremo parlare al Paese senza conflittualità o schizofrenie. Un partito in cui si vota e si decide a maggioranza è un partito sano e moderno. Il partito che mi piacerebbe fosse il PD.
Il confronto congressuale sarà un momento importante e di rilancio se sapremo viverlo senza guerriglie interne, senza guardare a chi sostiene un candidato diverso dal nostro con negatività, senza essere troppo duri gli uni con gli altri. Se sapremo discutere, anche animatamente, dei temi che ci stanno a cuore e dell’idea di partito che sentiamo più nostra, ma consapevoli del fatto che siamo tutti dentro lo stesso grande progetto sarà un buon congresso. In caso contrario sarà un punto a nostro sfavore che non possiamo permetterci.
La mia scelta è per il sostenere il segretario uscente Franceschini. Una scelta personale e spontanea che mi viene direttamente dal cuore e dal mio modo di vedere e vivere la politica. Non nasce che dall’apprezzamento per il lavoro fatto da Franceschini, nell’affrontare e tenere saldo il Partito in questi mesi, e dalle cose concrete che propone.
La mia storia viene dai Democratici di Sinistra, inizia in modo forte con Piero Fassino e il suo modo onesto e fermo di fare politica. Continua oggi con Franceschini e con la voglia di vedere veramente fino in fondo concretizzarsi l’idea del Pd come l’ho sognata quando ho deciso di farne parte.
La cosa che più ho temuto in questi mesi è che per primi i nostri dirigenti nazionali non credessero nel PD: vedevo un costante tentativo di voler tornare indietro ai partiti di partenza. Mi sono più volte ripetuta che se per primi loro non ci credono è davvero dura farci credere i nostri cittadini e i nostri elettori. Poi ho capito che mi sbagliavo ascoltando le parole di Franceschini, dove ho trovato la piena determinazione a fare questo partito e a farlo nel 2010, con tutte le positività e le negatività che il nostro tempo ci pone davanti.
La casa comune di tante persone, ognuna con la sua storia certo, come io ho la mia. Storie politiche, culturali e personali spesso diverse e talvolta lontane ma che hanno il comune obiettivo di volersi incontrare nell’oggi e per il futuro. Ecco perché auspico che questi mesi che ci separano dai Congressi dei Circoli e dalle Primarie siano vissuti con serenità e con la consapevolezza che il confronto e anche la diversità arricchiscono, e non devono essere ridotti o trasformati in faide o fazioni l’un contro l’altra armate.
Fare un partito è una cosa seria che richiede un alto senso morale e grande senso di responsabilità, umiltà e coraggio. Che richiede essere aperti, accoglienti, pronti ad affrontare le nuove sfide e a rispettare idee e scelte di tutti quelli che si riconoscono nel comune progetto di un partito grande e plurale.
Alla fine di questo breve ma complesso percorso avremo un segretario, che sarà il segretario di tutti, e che avrà il difficile ma stimolante compito di dare a questo partito le ali aperte e i piedi forti saldi sul terreno. Capacità di radicarsi, di fare dei Circoli e dei militanti iscritti le sue basi solide, e capacità di volare più in alto, con l’ambizione di essere un partito fatto di tutte le donne e gli uomini che credono nell’uguaglianza, nella legalità, nella giustizia sociale, e in tutti gli altri valori portanti di un partito di centrosinistra.
Se sapremo fare questo avremo accanto a noi, in questa strada piena di cose da fare, tanta gente, che ancora spera e vuole credere in una politica migliore, e tanti giovani che ci daranno la loro fiducia.
La Festa del Pd di San Giuliano è stata molto utile e anche molto bella. Una festa importante, per iniziare ad ascoltare davvero le piattaforme politiche e le idee messe in campo dai leader nazionali del Partito Democratico. Differenze, riflessioni simili, idee e valori portanti, il tutto ben condito da buonissimi interventi, di politici di professione che sanno parlare alla loro gente e riempire le platee. Sono state serate interessanti che almeno a me hanno permesso di decidere quale piattaforma sostenere in vista del Congresso e delle Primarie, ritenendo tutti i candidati e le loro mozioni più che valide e serie.
La ricchezza del Partito Democratico è questa, e la si sta vedendo in questa occasione. Un partito fatto di uomini e di donne con idee e con passione politica. Non vedo negativamente la presenza di visioni anche differenti , il confronto è fondamentale e deve essere visto come un’opportunità. Alla fine poi il segretario sarà uno e sarà il segretario di tutti, in un partito in cui spero si possa sperimentare convintamente un sistema semplice e democratico: il voto sulle questioni. Ne usciranno posizioni maggioritarie che saranno quelle con cui potremo parlare al Paese senza conflittualità o schizofrenie. Un partito in cui si vota e si decide a maggioranza è un partito sano e moderno. Il partito che mi piacerebbe fosse il PD.
Il confronto congressuale sarà un momento importante e di rilancio se sapremo viverlo senza guerriglie interne, senza guardare a chi sostiene un candidato diverso dal nostro con negatività, senza essere troppo duri gli uni con gli altri. Se sapremo discutere, anche animatamente, dei temi che ci stanno a cuore e dell’idea di partito che sentiamo più nostra, ma consapevoli del fatto che siamo tutti dentro lo stesso grande progetto sarà un buon congresso. In caso contrario sarà un punto a nostro sfavore che non possiamo permetterci.
La mia scelta è per il sostenere il segretario uscente Franceschini. Una scelta personale e spontanea che mi viene direttamente dal cuore e dal mio modo di vedere e vivere la politica. Non nasce che dall’apprezzamento per il lavoro fatto da Franceschini, nell’affrontare e tenere saldo il Partito in questi mesi, e dalle cose concrete che propone.
La mia storia viene dai Democratici di Sinistra, inizia in modo forte con Piero Fassino e il suo modo onesto e fermo di fare politica. Continua oggi con Franceschini e con la voglia di vedere veramente fino in fondo concretizzarsi l’idea del Pd come l’ho sognata quando ho deciso di farne parte.
La cosa che più ho temuto in questi mesi è che per primi i nostri dirigenti nazionali non credessero nel PD: vedevo un costante tentativo di voler tornare indietro ai partiti di partenza. Mi sono più volte ripetuta che se per primi loro non ci credono è davvero dura farci credere i nostri cittadini e i nostri elettori. Poi ho capito che mi sbagliavo ascoltando le parole di Franceschini, dove ho trovato la piena determinazione a fare questo partito e a farlo nel 2010, con tutte le positività e le negatività che il nostro tempo ci pone davanti.
La casa comune di tante persone, ognuna con la sua storia certo, come io ho la mia. Storie politiche, culturali e personali spesso diverse e talvolta lontane ma che hanno il comune obiettivo di volersi incontrare nell’oggi e per il futuro. Ecco perché auspico che questi mesi che ci separano dai Congressi dei Circoli e dalle Primarie siano vissuti con serenità e con la consapevolezza che il confronto e anche la diversità arricchiscono, e non devono essere ridotti o trasformati in faide o fazioni l’un contro l’altra armate.
Fare un partito è una cosa seria che richiede un alto senso morale e grande senso di responsabilità, umiltà e coraggio. Che richiede essere aperti, accoglienti, pronti ad affrontare le nuove sfide e a rispettare idee e scelte di tutti quelli che si riconoscono nel comune progetto di un partito grande e plurale.
Alla fine di questo breve ma complesso percorso avremo un segretario, che sarà il segretario di tutti, e che avrà il difficile ma stimolante compito di dare a questo partito le ali aperte e i piedi forti saldi sul terreno. Capacità di radicarsi, di fare dei Circoli e dei militanti iscritti le sue basi solide, e capacità di volare più in alto, con l’ambizione di essere un partito fatto di tutte le donne e gli uomini che credono nell’uguaglianza, nella legalità, nella giustizia sociale, e in tutti gli altri valori portanti di un partito di centrosinistra.
Se sapremo fare questo avremo accanto a noi, in questa strada piena di cose da fare, tanta gente, che ancora spera e vuole credere in una politica migliore, e tanti giovani che ci daranno la loro fiducia.
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