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Consigliere Comunale del Comune di Pisa
Cari tutti/e,
nel resto del post il volantino dell'incontro sulla scuola italiana con Giuseppe Fioroni il prossimo martedì 22 settembre a Pisa, ore 16, presso la Stazione Leopolda.
Un saluto
Antonio
(per il Coord. provinciale mozione Franceschini)
COORDINAMENTO PROVINCIALE MOZIONE FRANCESCHINI
Martedì 22 SETTEMBRE ORE 16:00 - Stazione Leopolda
INTERVISTA-DIBATTITO SULLA SCUOLA
con
GIUSEPPE FIORONI
Responsabile Nazionale Dipartimento Educazione
del Partito Democratico
Modera
Maria Luisa CHIOFALO – Assessore Politiche Educative Comune di Pisa
Interviene
Luciano MODICA– Coord. Prov.le Mozione FRANCESCHINI
Oltre ottocentomila persone, gli iscritti al Partito Democratico, il più grande partito progressista europeo, stanno partecipando nei congressi dei circoli alla scelta del segretario nazionale e della linea politica per i prossimi anni. Una grande festa democratica, un grande segno di fiducia. Il PD ne esce fortemente rinsaldato perché è evidente la grande consonanza di valori e di strategie all’interno di un partito che è riuscito in brevissimo tempo ad amalgamare le culture politiche riformiste del Novecento italiano pur non rinnegandone radici e memorie. Altro che le scissioni previste (auspicate?) dagli avversari!
Tre candidati di alto valore si contendono la segreteria nazionale: Dario Franceschini, Pierluigi Bersani, Ignazio Marino. Ciascuno di loro può e vuole vincere, nessuno vuole sconfiggere gli altri due. Il giorno dopo le primarie del 25 ottobre, che affideranno agli elettori del PD la scelta definitiva del segretario, tutti e tre saranno al lavoro, con la guida di uno di loro, per riportare il PD al governo. Un metodo democratico limpido e vero. A differenza di altre stagioni politiche, stavolta nessuno è davvero in grado di dire chi vincerà. La parola è agli iscritti prima e agli elettori poi.
Franceschini e Bersani sono abilissimi uomini politici di lunga militanza e di grande esperienza, Marino ha una storia politica più breve ma un meritato prestigio personale. Stupisce che l’amico Paolo Fontanelli valuti come un’opportuna discontinuità politica l’eventuale vittoria di Bersani, come se lo schieramento che lo sostiene non fosse formato in gran parte – a livello nazionale, toscano e pisano – da dirigenti di lunghissima data.
Leggano piuttosto gli elettori e i simpatizzanti del PD le mozioni presentate dai candidati. Si sentano liberi di valutare, secondo coscienza e senza pregiudizi di schieramenti, quale linea politica e quale persona preferiscono. Puntando al futuro, non al passato, o, come scrive Franceschini, “guardando non da dove viene ma dove vuole andare”.
Franceschini è l’attuale segretario nazionale e, in soli sei mesi, ha realizzato una grande svolta nell’azione del PD. Come ha scritto Piero Fassino, coordinatore nazionale della mozione, “ha dimostrato di essere un dirigente capace di scegliere, decidere e agire”. Basti pensare alla determinazione con cui ha valorizzato nella segreteria nazionale i dirigenti radicati con successo nei territori. Con cui, da cattolico, ha tenuto diritta la barra della laicità. Con cui ha affrontato la difficile campagna elettorale europea in un momento di gravissima crisi economica, sociale e persino morale, sottovalutata o addirittura indotta dall’attuale governo.
Fiducia, regole, uguaglianza, merito, qualità sono le cinque parole chiave della proposta di Franceschini. La scuola, la formazione, la ricerca, la cultura sono l’investimento primario. Il riconoscimento del merito personale è lo strumento per attivare la mobilità sociale e il ruolo delle donne. Disegnano un’Italia diversa e soprattutto fiduciosa nel futuro, mai più impaurita. Danno risposte nette sia ai duri problemi del presente che agli scenari del mondo in cui vivranno i nostri figli. La grande casa di tutti i riformisti italiani è pronta, chi ne ha voglia venga nel PD per costruire una nuova alleanza per governare durevolmente il Paese, non solo per vincere le prossime elezioni. Un’alleanza con tutti i cittadini per i quali un futuro diverso vale la pena viverlo.
Luciano Modica – Coordinatore provinciale della Mozione Franceschini
In questi giorni è in atto un confronto non semplice tra Comune e Sindacati rispetto all’organizzazione dei servizi educativi. Noi crediamo che la discussione possa giungere a risultati positivi. Crediamo anche che sia necessario ricordare e ribadire dei punti fermi, per facilitare il confronto.
Pisa è l’unico capoluogo toscano e tra i pochissimi in Italia ad aver azzerato le liste d’attesa negli asili nido e ad aver già ampiamente superato i parametri che l’Europa ha fissato per la copertura del servizio. Il Comune di Pisa investe molti milioni di euro (più di 7 ogni anno) nei servizi educativi (nidi, refezione, trasporti, sostegno ecc.), anche in questo caso con dati superiori alla media.
Si tratta di due scelte strategiche assunte alcuni anni fa e che l’attuale Amministrazione guidata dal Sindaco Filippeschi non intende contraddire. Tutto questo in un contesto di qualità: i questionari che ogni anno i genitori compilano confermano l’alto gradimento del servizio sia quando questo è a gestione diretta, sia quanto è a gestione convenzionata. La qualità di un servizio educativo è infatti determinata da molti fattori e ogni modello di gestione ha alcune qualità spiccate a partire da un livello medio complessivo molto alto.
Ed è proprio questa organizzazione mista che ha consentito l’alta copertura del servizio sia per il numero di posti che per la sua maggiore adattabilità alle diverse esigenze di bimbi e famiglie. Il Comune, infatti, non avrebbe avuto e non ha le risorse per una copertura tutta a gestione diretta degli asili nido. O meglio, se lo volesse fare dovrebbe tagliare 150 posti, vista la differenza di costo tra i diversi tipi di gestione, e ritorneremmo alle liste d’attesa.
Quindi il dibattito sulle esternalizzazioni ci appare non in sintonia con ciò che chiede la città. Il Comune si è impegnato tra l’altro a rafforzare sia la programmazione che il controllo. La prima con la proposta di costituire il “Coordinamento pedagogico” per gestire al meglio la formazione e l’organizzazione del servizio a prescindere dal tipo di gestione; il secondo tramite il consolidamento dell’ufficio apposito, che dovrà verificare per tutti i servizi esternalizzati il rispetto dei capitolati, dei contratti di servizio, dei diritti dei lavoratori, della qualità, dell’efficacia e dell’efficienza. Ci sembrano aspetti importanti e innovativi che non vanno sottovalutati.
La contrarietà dei sindacati si è rivolta anche verso l’ottimizzazione del personale dei nidi. Rispetto a questo, non essendoci distanze impossibili, noi crediamo che, come l’Amministrazione Comunale ha proposto, sia necessario che le parti si siedano ad un tavolo ed analizzino nido per nido l’effettiva necessità di educatori e educatrici. Ci sono dei precisi parametri regionali che vanno rispettati per stare dentro ai criteri di qualità, senza sprecare risorse già scarse. E’ possibile ragionare e trovare un accordo.
Un accordo che, auspichiamo, guardi innanzitutto ai bambini e alle famiglie, senza disagi per coloro che fruiscono dei servizi a gestione diretta. Il nostro auspicio è, anzi, che si facciano, come afferma il programma del Sindaco, ulteriori passi avanti nella copertura dei bisogni delle famiglie. Perché, ad esempio, non pensare ad un allungamento di orario anche oltre alle 16.30 (chiedendo però alle famiglie di coprire il costo di tale servizio aggiuntivo)?
Oppure, altro esempio, perché non pensare ad una apertura di uno o più nidi anche in luglio, mese in cui tantissime famiglie sono in difficoltà e il comune non riesce con i campi solari a soddisfare tutta la domanda a costi sostenibili? Il Comune, inoltre, ribadisce l’impegno verso un coordinamento tra i 6 comuni dell’area: anche questo è un versante importante su cui è utile il confronto. Quest’anno, inoltre, l’impegno del comune è comunque cresciuto, con l’anticipo di una ulteriore settimana del servizio di refezione: una novità molto apprezzata dalle famiglie.
Insomma, quello che chiediamo è che si riapra il tavolo della trattativa, facendo uno sforzo verso l’innovazione e tenendo fermi i paletti della qualità del servizio, della copertura delle domande delle famiglie, della qualità educativa, nelle compatibilità di bilancio