lunedì 8 novembre 2010

PD, Lista per Pisa, PSI e IDV: in Consiglio una brutta pagina, che non cambia però il giudizio chiaro e positivo sull'Amministrazione

Condivido in pieno la posizione assunta dai partiti di maggioranza (nel resto del post) a seguito del voto sulla fiducia alla Presidente del Consiglio Comunale. Non ho voluto scrivere prima su questo argomento perché lo ritengo frutto di una brutta politica in cui i personalismi e il tatticismo esagerato hanno guidato il voto di alcuni miei colleghi in Consiglio Comunale. In questi giorni ho parlato con tante persone che, vi assicuro, non ci riescono a seguire. Pensano che si stia andando verso una politica vecchia, in cui si lavorava per far reggere gli equilibri tra gruppetti e non per il bene della città. Io a questo gioco non ci sto e come me credo non ci stiano migliaia di cittadini pisani.


Torniamo a ridare un senso alla politica. Facciamolo con azioni chiare e precise sin dalla definizione del prossimo Bilancio di Previsione. E’ li che si valuta la stabilità di una maggioranza che ha fatto tanti in questi due anni e che tanto potrà dare alla nostra città.


Avanti tutta!!!!


Antonio




NOTA DEI SEGRETARI COMUNALI E DEI CAPIGRUPPO PARTITI DI MAGGIORANZA


Abbiamo espresso con le scelte impegnative fatte dal Consiglio comunale, in occasione del resoconto svolto a luglio alla presenza di Enrico Rossi e nei congressi dei nostri partiti, piena e motivata fiducia al sindaco Marco Filippeschi e al lavoro concreto della Giunta. Ribadiamo questo giudizio con convinzione dopo la brutta pagina delle differenziazioni nel voto segreto che ha respinto la mozione di sfiducia alla presidente del Consiglio comunale.


Alla maggioranza che ha il mandato di governare Pisa e, in ragione delle loro responsabilità, ai partiti che la compongono non sono permessi atteggiamenti privi di chiarezza. Tanto più quando in gioco non ci sono questioni politiche ma motivazioni che evidentemente con la politica hanno poco a che fare e che perciò non si esprimono con trasparenza. Tanto più in una situazione complessa come quella che oggi vivono le città e di fronte ad un Pdl in crisi anche a livello locale, colpito da una scissione di forte rilevanza politica e sempre più privo di proposte positive. Noi governiamo per il bene di Pisa, perciò devono valere i fatti e i fatti devono essere sempre a favore dei cittadini, di tutti senza distinzioni. Abbiamo problemi seri e concreti di cui occuparci, di fronte alla crisi economica e sociale e alla penalizzazione senza precedenti delle comunità locali voluta dal governo Berlusconi. A causa dell’ingiusto attacco all’autonomia dei comuni saremo costretti a fare un bilancio molto difficile.


Su questo è necessario un patto serio con la città, in linea con la progettualità concreta della giunta Filippeschi che ha dato alla nostra città governo affidabile, con conti in ordine e prospettive di crescita che altrove non si conoscono e che valgono il consenso dei pisani. Sarà un bilancio improntato alla difesa dei servizi essenziali e dell’equità sociale, alla difesa della capacità d’investimento e al raggiungimento di ancora più alti standard d’efficienza. Avrà come presupposto il compimento di scelte fondamentali del “Programma di mandato”: nell’ambito del Piano strategico, per l’ottimizzazione delle partecipazioni del comune con la creazione della holding, per la valorizzazione del patrimonio, con la riorganizzazione degli uffici. Tutto ciò per non perdere tempo e occasioni per compiere le scelte già approvate che, dalla programmazione urbanistica ai servizi alle famiglie, dalla valorizzazione del patrimonio culturale e del turismo agli investimenti per la qualità urbana, sono un volano di sviluppo e creano nuovo lavoro.


Tutto ciò chiedendo al governo il rispetto degli impegni di fronte a ritardi colpevoli: sulla sicurezza urbana come sul potenziamento delle infrastrutture, sul sistema museale come sulle trasformazioni della città che lo chiamano in causa. Questo è ciò che preme ai pisani ed è ciò che faremo, discutendo quartiere per quartiere e con le rappresentanze sociali.


Lo faremo con un dialogo aperto e costruttivo con tutte le altre componenti politiche responsabili e disponibili al confronto, in un’interlocuzione che deve essere chiara nel metodo e centrata sugli obiettivi che caratterizzano il “Programma di mandato”, che è il patto e l’impegno che ci lega ai cittadini.

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