Carissimi, pubblico nel resto del post il comunicato stampa inviato questa mattina dal Segretario Comunale del PD Fontanelli in merito alle polemiche pubblicate sui quotidiani locali e alle dichiarazione dell’Ass. Cerri.
Condivido completamente le parole di Paolo (vi assicuro che è andata davvero così) e credo che strumentalizzare questa situazione sia solo controproducente per chi lo sta facendo.
Cosa ne pensate?
Antonio
Se si può capire l’amarezza con cui Fabrizio Cerri scrive il suo punto di vista sulla situazione del Pd pisano, non si capiscono invece i suoi rilievi critici sul percorso seguito per proporre una candidatura unitaria al congresso comunale. Cerri ha fatto legittimamente una battaglia politica per sostenere le sue idee sulla segreteria comunale, già in occasione della mia elezione nel gennaio scorso e oggi, ma queste non hanno trovato un consenso maggioritario. Mentre sono passate con una larga maggioranza idee e proposte diverse dalle sue. Da qui l’amarezza che gli fa dire che non si sente di “digerire” la soluzione uscita dalla consultazione. Fin qui niente da dire. Le idee e gli umori vanno sempre rispettati. Ma quello che non è condivisibile è invece il giudizio che emerge, in modo un po’ contorto, sul percorso seguito per l’individuazione di una proposta per la segreteria comunale che avesse una chiara e ampia maggioranza. Che cosa vuol dire “meccanismo di designazione ancora una volta adottato, con conseguente richiesta di adesione, pena la bollatura di inaffidabilità”? Sono parole allusive a cui non corrisponde per niente la trasparenza del percorso che abbiamo seguito. Come se chi ha partecipato alla consultazione fosse stato sottoposto a un qualche condizionamento della sua autonomia.
Allora è bene ricordare i passaggi che abbiamo seguito con la condivisione di tutti. Il primo è la discussione e l’approvazione all’unanimità nell’assemblea comunale del 2 settembre di due documenti. Uno è un testo sulla situazione economica e sociale della città, sul suo futuro e sul ruolo e l’azione dell’Amministrazione Comunale, elaborato con molte riunioni in vista del congresso comunale; nel quale si ritrovano anche i temi su cui sviluppare i rapporti politici. L’altro è un ordine del giorno che stabiliva la consultazione individuale di tutti i componenti dell’assemblea e dei nostri rappresentanti nel consiglio e nella giunta, al fine di raccogliere indicazioni per una candidatura unitaria. La proposta della consultazione non impediva affatto la presentazione di altre candidature secondo quanto previsto dal regolamento congressuale. Quella decisione conteneva la scelta politica di fare il possibile per evitare che nei congressi dei circoli gli iscritti si trovassero nuovamente a votare solo su contrapposizioni di persone, anche perché nella base è forte la richiesta di mettere fine alle divisioni e alle litigiosità che spesso sono dettate da protagonismi personali più che da opzioni politiche. Scelta, dunque, che è stata condivisa da tutti e che Fabrizio stesso aveva suggerito. I risultati della consultazione che ne è seguita sono stati chiari: una grande partecipazione (124 su 129), una espressione di indicazioni che lascia pochi margini di discussione (su 113 che hanno fatto nomi, 70 hanno proposto Ferrante e 39 Zappacosta). Se il risultato fosse stato equilibrato si poteva anche discutere, ma con questo dato era assai difficile pensare ad uno stop alla candidatura di Ferrante disconoscendo il valore unitario della consultazione. E comunque se si pensava che un percorso unitario non era possibile era molto meglio dire no alla consultazione e seguire il regolamento congressuale. Mettere ora in discussione il senso unitario del percorso seguito è un errore che non può essere condiviso e, per quanto mi riguarda, risulta poco comprensibile la decisione di chiamarsi fuori dagli organismi dirigenti. Mi auguro che Fabrizio ci ripensi.
Invece sulle considerazioni più di tipo politico che Cerri fa nel suo intervento, apprezzando la volontà di “non drammatizzare” per non esporre l’Amministrazione Comunale, credo che per quanto riguarda le difficoltà del Pd in questa fase, qui e a Roma, sia utile un confronto, ma che, come è avvenuto nella Direzione Nazionale, sia finalizzato a rilanciare la coesione e l’unità del partito e non a produrre documenti, raccolte di firme o frammentazioni ulteriori, che indeboliscono l’iniziativa del Pd. E ho apprezzato che nel confronto in Direzione si siano manifestate posizioni assai differenziate rispetto al congresso nazionale. Questo perché penso che la cristallizzazione e la strutturazione delle correnti non sia un bene. Credo che sia un bene il pluralismo di idee e di sensibilità che dà vita ad un confronto costruttivo. Non lo credo per le correnti che si strutturano come forme di rivendicazione di posti o di altro. Ancora peggio penso dei gruppi che si aggregano, si riuniscono insieme, al di fuori delle sedi del partito e al di fuori di riconoscibili percorsi politici, in ordine a esclusive relazioni personali. Sulla base di queste valutazioni non ha molto senso il richiamo alla compattezza della mozione Bersani, quando peraltro quella compattezza è stata fatta saltare in più occasioni. Per questo ritengo che una candidatura come quella di Ferrante, che al congresso sosteneva una mozione diversa da quella che ha vinto, e che ha proprio il carattere di voler superare la logica della stabilizzazione correntizia, sia utile e positiva per partito e può consentire la costruzione di un gruppo dirigente rinnovato e allargato secondo quanto auspicato dall'ordine del giorno unitario che tutti insieme abbiamo condiviso.
Quanto alle posizioni strumentali del centro destra, che cerca di approfittare del dibattito interno al PD per indebolirne il ruolo centrale nel governo della città, va detto che sono del tutto fuori luogo sul piano politico e nocive per gli interessi di Pisa e dei pisani. Innanzitutto perchè sui provvedimenti più importanti la maggioranza ha sempre garantito la tempestiva approvazione in Consiglio. Non esiste quindi alcuna crisi politica nel governo cittadino. E poi perchè solo pensare di bloccare o rinviare l'attuazione dei tanti progetti messi in cantiere dal centro sinistra, tra l'altro nel bel mezzo di una crisi economica che chiede più investimenti, è un'idea contraria agli interessi della città. Semmai è grave che l'opposizione di centro destra, anziché fare proposte alternative precise e concrete, si orienti verso iniziative che hanno il solo scopo di rallentare, complicare e boicottare il lavoro e l'azione amministrativa della Giunta e del Consiglio comunale, che peraltro deve fare i conti con la pesante politica di riduzione delle risorse che il Governo sta adottando nei confronti degli Enti Locali.
Paolo Fontanelli
Segretario comunale PD Pisa
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