martedì 24 giugno 2008

Per la costruzione di un Partito nuovo – il nostro impegno potrà essere utile?


Forse è bene che tutti si rendano conto che, volenti o nolenti, la politica italiana nel giro di pochi mesi ha cambiato pelle. E non si tratta solo del fatto che Berlusconi ha vinto le elezioni, mentre il Pd le ha perse. Oggi, il sistema partitico è completamente diverso rispetto a un passato recente, caratterizzato da frammentazione e ingovernabilità. E’, quindi, opportuno che maggioranza e opposizione si attrezzino per passare dall’adolescenza alla maturità politica. La tentazione di tornare indietro è sempre in agguato. Più per pigrizia intellettuale e culturale che per vera necessità, spesso si preferisce adottare comportamenti vecchi e stereotipati, slogan non più proponibili. Tuttavia, proprio grazie al nuovo quadro politico, non è proprio il caso di rimpiangere stagioni burrascose all’insegna di una perenne conflittualità. Stagioni che hanno avuto un solo esito: fare del male all’Italia.
La maggioranza non ha più alibi. Chi ha vinto governi, nel rispetto dello stato costituzionale: la legge limita l’arbitrarietà del potere sottomettendolo per l’appunto al diritto. Questo però non significa che il governo e la maggioranza parlamentare che lo sostiene non potranno essere liberi di perseguire programmi caratterizzati da orientamenti politici e valoriali propri. Di questo il PD (dirigenti, militanti e elettori), se ne faccia una ragione. Ma, anche dall’opposizione si può fare la propria parte, innanzitutto per il bene del paese. Il lavoro non manca. Sia in Parlamento, ma soprattutto nel partito. Un partito da (ri)costruire, per renderlo riconoscibile dagli elettori, soprattutto da coloro che non percepiscono la politica un fatto importante per i propri progetti di vita. Eppoi, 5 anni sono appena sufficienti per creare e rinnovare, sul serio, la propria classe dirigente. Ben vengano le fondazioni culturali, le scuole di formazioni politica, i laboratori di pensiero, purché all’insegna di una sana e vera competizione delle idee e tra futuri leader. Ma ben venga anche l’apporto di singoli militanti/sostenitori che investono le loro energie sperando che una nuova organizzazione possa davvero essere in grado di recepire le istanze ed i bisogni che arrivano dai cittadini e non solo quelli che vogliono trasmetterci le classi dirigenti…se questo non accadrà io credo che l’impegno di ciascuno di noi servirà a poco.

A presto

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