Gli amministratori non sempre centrano il target prefissato. E’ il caso per esempio della realiz-zazione del Parcheggio di Piazza Vittorio Emmanuele, una delle scelte politiche più discusse e discutibili degli ultimi anni in città. Per costruirlo ci sono voluti più di 7 anni: tanti, troppi per qualunque opera pubblica di quella portata. Una scelta che (con il senno di poi è semplice) non avremmo dovuto fare. Una scelta che però dovrà servire come esempio per le prossime opere pubbliche che andremo a progettare e realizzare.
Ma finalmente ci siamo... o almeno ci dovremmo essere (ormai non credo finché non vedo!). Venerdì si inaugurerà il parcheggio e si proverà ad offrire ai cittadini ed ai turisti un servizio di sosta più adeguato alla nostra città. Non credo che serva attaccare o difendere un progetto che ha trovato moltissimi problemi in fase di esecuzione, ma credo sia opportuno iniziare a pensare a come inserirlo nel tessuto urbano circostante e a terminare in tempi rapidissimi anche tutti i lavori di ripristino della Piazza, in modo da definire la mobilità finale per l'area della stazione.
Usciamo da questa vicenda con un insegnamento da portare sempre con noi: meglio investire qualche risorsa in più in fase di analisi che bloccarsi poi per così tanto tempo in fase di esecuzione (specie in una realtà complessa dal punto di vista morfologico e artistico qual è Pisa). Un insegnamento scontato, ma in molti casi (non solo nella realizzazione di opere pubbliche a Pisa, ma anche in altre realtà) non applicato. Partiamo di qui per un nuovo inizio, che nei prossimi anni ci vedrà impegnati in una grande opera quale la SESTA PORTA: un regalo che questa amministrazione vuole fare alla città ed in particolare agli abitanti della zona stazione, anche per ripagarli un po’ della pressione di mobilità ricevuta in questi anni.
Ora è il tempo di rendere la Piazza bella come 7 anni fa, anzi ancor più bella (quei manufatti che sono spuntati non mi piacciono per nulla, per esempio), e soprattutto di farlo tempo molto velocemente. Poi tornerà il tempo dei grandi progetti e dei grandi sogni. Speriamo solo che durino un po’ meno di quello da cui ci stiamo or ora svegliando…
Ma finalmente ci siamo... o almeno ci dovremmo essere (ormai non credo finché non vedo!). Venerdì si inaugurerà il parcheggio e si proverà ad offrire ai cittadini ed ai turisti un servizio di sosta più adeguato alla nostra città. Non credo che serva attaccare o difendere un progetto che ha trovato moltissimi problemi in fase di esecuzione, ma credo sia opportuno iniziare a pensare a come inserirlo nel tessuto urbano circostante e a terminare in tempi rapidissimi anche tutti i lavori di ripristino della Piazza, in modo da definire la mobilità finale per l'area della stazione.
Usciamo da questa vicenda con un insegnamento da portare sempre con noi: meglio investire qualche risorsa in più in fase di analisi che bloccarsi poi per così tanto tempo in fase di esecuzione (specie in una realtà complessa dal punto di vista morfologico e artistico qual è Pisa). Un insegnamento scontato, ma in molti casi (non solo nella realizzazione di opere pubbliche a Pisa, ma anche in altre realtà) non applicato. Partiamo di qui per un nuovo inizio, che nei prossimi anni ci vedrà impegnati in una grande opera quale la SESTA PORTA: un regalo che questa amministrazione vuole fare alla città ed in particolare agli abitanti della zona stazione, anche per ripagarli un po’ della pressione di mobilità ricevuta in questi anni.
Ora è il tempo di rendere la Piazza bella come 7 anni fa, anzi ancor più bella (quei manufatti che sono spuntati non mi piacciono per nulla, per esempio), e soprattutto di farlo tempo molto velocemente. Poi tornerà il tempo dei grandi progetti e dei grandi sogni. Speriamo solo che durino un po’ meno di quello da cui ci stiamo or ora svegliando…
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