venerdì 21 maggio 2010

Solidarietà a Marco Filippeschi‏

Ieri sera è stata una giornata triste per Pisa e per la sua comunità. Un gruppo organizzato di occupanti dell'edificio di Via Marsala ha atteso il Sindaco Marco Filipeschi all'uscita del centro Maccarrone (dove aveva appena terminato di discutere della mobilità dell'area pisana e della situazione del traffico tra Pisa e San Giuliano), lo hanno accerchiato e in maniera poco piacevole hanno tentato di trasmettergli la loro idea di come risolvere il problema (mi domando perchè non si candidano e con il voto popolare partecipano alle decisioni in Consiglio?).

Sto rientrando appena ora da Pisa e ho ricevuto diversi messaggi in cui la gente comune si dice stanca e amareggiata per l'ennesimo attacco alle istituzioni. Ormai da diversi mesi vale la regola che chi alza di piu la voce ha ragione. Io a questo gioco al massacro della democrazia non ci sto più...è necessario che le regole valgano per tutti sempre ed allo stesso modo. E' giusto manifestare, è giusto confrontarsi, è necessario ascoltare il parere di tutti, ma poi ogni Istituzione decide secondo le sue regole. Regole che tutti dobbiamo saper accettare.

Il Partito Democratico, nel caso dell’occupazione di via Marsala, ha sostenuto il tentativo dell’Amministrazione Comunale di trovare possibili soluzioni che evitassero uno sgombero forzato. La traccia è stata segnata dal documento promosso dal Pd insieme ad altri gruppi consiliari nel Consiglio Comunale del 15 aprile. Da allora vi è stata una serie di tentativi di sbloccare la situazione, in particolare da parte degli assessori al sociale ed alle politiche abitative, e alcune risposte positive sono anche arrivate, pur nella assoluta ristrettezza dei tempi. Chi ne ha i requisiti potrebbe accedere in tempi rapidi ad un alloggio di edilizia pubblica. Ma c’è un limite oltre il quale non ci si può spingere: il rispetto della legalità ed il non poter interferire con l’operato della Magistratura. L’autonomia dei giudici non è un valore che si può invocare solo in certi casi a seconda del tornaconto personale o politico, ma vale sempre e comunque. Di fronte all’indisponibilità della proprietà di rinunciare all’azione giudiziaria intrapresa, la politica non ha spazi di azione se non chiedere che si attenda lo sviluppo di un dialogo che però non può essere improntato alla rigidità ed avere tempi indefiniti.

Speriamo che questo sia il punto più basso che la nostra città ha toccato negli ultimi mesi (mia personale solidarietà va anche a Walter Ceccarelli che ha subito la stessa situazione due giorni fa nelle vicinanze dell'edificio occupato) e rischia di incrinare un patto sociale che ha governato per molti anni Pisa. E' il momento di dire NO in maniera netta ad atteggiamenti come quelli di ieri... è il momento di NON discutere con quelli che alzano sempre troppo e riprendere un percorso di confronto e dialogo con tuti quelli che davvero lo vorranno. Pisa è stata, è, e sarà una città all'avanguardia sui temi del diritto alla casa, dell'attenzione ale problematiche sociali ed all'integrazione.

Quello che davvero dispiace e che ad uscire sconfitte da questo bailamme siano soprattutto le famiglie (alcune davvero con situazioni difficili ma che avrebbero potuto partecipare ai bandi del Comune) che hanno bisogno di essere supportate e che purtroppo vengono solo strumentalizzate

Il cammino non sarà semplice... ma dobbiamo e possiamo farcela
Antonio

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