martedì 11 maggio 2010

La movida... alcune mie considerazioni‏

In risposta a questa nota di Michele Passarelli, Consigliere Comunale PD

Caro Michele,
leggo con un pò di stupore la tua nota, perchè ti considero una persona che sa leggere le cose a 360 gradi... in questo caso mi dispiace, la visione è parziale. Sono convinto che il tema centrale da trattare più che la movida sia la "cittadinanza attiva" per gli studenti fuori sede. Se noi trattiamo il problema solo dal punto di vista degli schiamazzi notturni andiamo fuori strada. Il problema è come offrire un giusto equilibrio in città tra giovani studenti (ce ne sono 50.000) e lavoratori. Tra fuori sede e pisani... tra gli "incivili" e chi rispetta le regole.
Non è con il proibizionismo che si crea un modello evoluto di condivisione degli spazi...ma attraverso una buona educazione civica (dovremmo forse chiedere come PD che venga reinserita come materia di studio).
Dobbiamo impegnarsi perchè il rispetto della legalità e delle regola sia alla base del modello di città che stiamo sviluppando..possiamo farlo dal regolamento del rumore che andrà in discussione nel prossimo consiglio. Possiamo farlo facendo iniziativa politica su questi temi ..Possiamo farlo facendo funzionare bene iL CUT (punto di incontro tra università e Territorio)...possiamo farlo offrendo un nuovo modello di cittadinanza part tima attiva agli studenti che popolano i lungarni.
Negli scorsi giorni c'è stata la festa dei Lucani a Pisa: le piazze sono state popolate sempre, ma si è dimostrato che è possibile divertirsi e far festa nel pieno rispetto delle regole, dei luoghi e delle persone: vedere intere famiglie in piazza a ballare e conoscere usi e costumi diversi dai propri (al contrario di quanto si diceva in alcune lettere pubblicate sui giornali) è stato davvero bello.
Ripartiamo da qui, perchè può essere davvero un insegnamento per tutti noi.

1 commento:

Piero Rosano ha detto...

La ricerca dell'equilibrio tra baldoria e ordine assoluto è uno degli obiettivi fondamentali che ogni comune si deve porre.
Il comune di Pisa è un comune davvero particolare, dove la popolazione studentesca è elevatissima.
La ricerca dell'equilibrio è un impegno importante, che deve coinvolgere la popolazione e gli studenti, e la colpa non può ricadere solo su una categoria.
non si cerca un accordo e non si cerca il dialogo.
Quello che succede è semplicemente l'attaccare lo studente perchè tanto non fà niente; e invece il lavoro dello studente è uguale e a volte superiore a quello di un lavoratore.
Non esiste la ricetta magica della convivenza, ma esiste la ricerca dell'ospitaliutà e del buon vivere comune. Un impegno che deve essere lavoro di entrambe le categorie.
Se gli strumenti utilizzati dalla popolazione intollerante allo studente è l'attacco indiretto sulla stampa, nella politica ed istituzioni varie, la reazione dello studente sarà naturalmente l'intolleranza e il rifiuto delle regole.
Inutile parlare delle reazioni al proibizionismo, siamo persone mature, ed abbiamo una buona conoscenza della storia.
L'impegno al dialogo deve essere reale, ed in questo, il motore della politica è trionfante.
Dialogo comunicativo e attivo, altrimenti Pisa diventerà davvero un luogo invivibile. E noi questo non lo vogliamo!
Piero Rosano.