Pubblico volentieri la seguente email ricevuta da Federico Gelli, che condivido pienamente.
Voi cosa ne pensate?
Antonio
Cara amica, caro amico,
qui di seguito troverai il testo dell’intervento che ho fatto nei giorni scorsi a Siena in occasione della conferenza stampa di presentazione del progetto “La strada – tra passione e sicurezza”. Pur citando molti dati, credo che l’intervento dia un contributo su un problema che colpisce in modo preoccupante anche la nostra regione.
Cordialmente,
Federico
Toscana: l’impegno della Regione sul tema della sicurezza stradale
Gli incidenti stradali provocano ogni anno in Italia, secondo i dati del Ministero della salute, circa 8.000 decessi (2% del totale), circa 170.000 ricoveri ospedalieri e 600.000 prestazioni di pronto soccorso non seguite da ricovero; rappresentano inoltre la prima causa di morte tra i maschi sotto i 40 anni. Il gran numero di persone che subiscono lesioni, più o meno gravi, in seguito ad incidenti stradali costituiscono la prova che, anche in termini di costi sociali legati all’assistenza e alla riabilitazione, ci troviamo di fronte ad una “emergenza” non trascurabile.
Secondo il Rapporto 2008 sulla sicurezza della Regione Toscana cresce il numero complessivo degli incidenti e dopo dieci anni supera la soglia dei 20 mila all'anno; aumentano sensibilmente anche i feriti, e non erano mai stati così tanti dal 1998 a oggi; soprattutto, per la prima volta, si inverte la tendenza a una minore gravità complessiva degli incidenti: sulle strade toscane, insomma, si muore di più.
Sono i dati, fortemente preoccupanti. Dati che più ancora che in passato devono spingerci a fare della sicurezza stradale una vera e propria priorità da affrontare con tutte le risorse e le competenze che possiamo mettere in campo. Con la consapevolezza che i risultati su questo terreno non si raggiungeranno solo con i controlli e le sanzioni, oppure con gli investimenti infrastrutturali, ma anche con la prevenzione dei comportamenti a rischio e con una diversa cultura dell’attenzione per la propria integrità fisica e psichica.
Considerando il numero degli incidenti in relazione ai veicoli circolanti, la Toscana si colloca nelle posizioni più alte tra le regioni italiane: il quoziente in Toscana, superiore a quello medio nazionale, è inferiore solo a quello di Liguria, Emilia Romagna e Lazio.
Aumentano i dati sugli incidenti stradali in Toscana, ma cresce anche l'impegno degli enti locali toscani per garantire maggiore sicurezza a pedoni, ciclisti, automobilisti. E se su questo terreno sono senz'altro fondamentali gli investimenti infrastrutturali, per esempio per la realizzazione di piste ciclabili o di attraversamenti pedonali, un buon indicatore dell'impegno della Toscana è rappresentato dalle richieste di contributo che le amministrazioni comunali indirizzano alla Regione nell'ambito delle generali politiche sulla sicurezza.
Ebbene ogni anno una percentuale variabile ma sempre compresa tra il 55 e il 60 per cento riguarda progetti relativi alle polizie municipali. Analoghe percentuali all'interno di quest'ultimi progetti si hanno per le iniziative specificamente dedicate proprio alla sicurezza stradale. I finanziamenti vengono chiesti, ad esempio, per l'acquisto e l'installazione di misuratori di velocità o di semafori “intelligenti”, per il potenziamento di controlli mirati di polizia stradale, per l'attivazione di corsi di educazione stradale nell'ambito anche delle attività sulla legalità nelle varie scuole toscane, oppure per l'organizzazione di corsi per il cosiddetto patentino per la guida dei ciclomotori o per la costruzione di vere e proprie campagne di comunicazione sui comportamenti a rischio.
Gli incidenti stradali sono la principale causa di morte tra i 5 e i 29 anni e, secondo una indagine dell'Istituto superiore di sanità circa 3 giovani su 4 conoscono coetanei deceduti in seguito a incidenti stradali. Malgrado tutto comportamenti a rischio e imprudenze rimangono particolarmente diffusi proprio tra i guidatori più inesperti. Dalle ricerche effettuate emerge una costante sottovalutazione dei pericoli della strada. A Bergamo e a Brescia, per esempio, uno studente su quattro ha dichiarato di non aver alcun problema a far guidare un amico ubriaco all'uscita della discoteca. Eppure sono proprio situazioni come queste che più facilmente sfociano in tragedia, complici l'alcol, le droghe, la stanchezza, l'irresponsabilità. Non è un caso che nelle notti di venerdì e sabato si registri il 44% degli incidenti rilevati nelle ore notturne dell'intera settimana, con un indice di mortalità doppio rispetto alla media. Durante le notte del fine settimana, insomma, in Italia si ha un morto in incidente stradale ogni 75 minuti, benché in quelle fasce orarie si concentri solo il 4% del traffico. Dati impressionanti, che in Toscana hanno indotto il governo regionale a inserire l'educazione stradale anche nelle iniziative scolastiche dedicate alla cultura della legalità.
Migliorare la sicurezza stradale significa innanzitutto migliorare le strade. La Regione Toscana, nell'ambito dei programmi attuativi del Piano nazionale della sicurezza stradale, ha investito 52 milioni di euro per finanziare 103 progetti in parte già realizzati. Inoltre, ha investito 1 miliardo e 100 milioni di euro per migliorare e adeguare la viabilità regionale: 146 sono gli interventi programmati di cui 79 già appaltati e 33 conclusi. Tra questi, vanno inseriti anche gli interventi per la Fi-Pi-Li per la quale sono stati destinati 150 milioni di euro. Siamo inoltre impegnati per incidere sul comportamento umano tramite campagne educative e di sensibilizzazione soprattutto dei più giovani.
Per rispondere a questo messaggio scrivere a info@federicogelli.it
Voi cosa ne pensate?
Antonio
Cara amica, caro amico,
qui di seguito troverai il testo dell’intervento che ho fatto nei giorni scorsi a Siena in occasione della conferenza stampa di presentazione del progetto “La strada – tra passione e sicurezza”. Pur citando molti dati, credo che l’intervento dia un contributo su un problema che colpisce in modo preoccupante anche la nostra regione.
Cordialmente,
Federico
Toscana: l’impegno della Regione sul tema della sicurezza stradale
Gli incidenti stradali provocano ogni anno in Italia, secondo i dati del Ministero della salute, circa 8.000 decessi (2% del totale), circa 170.000 ricoveri ospedalieri e 600.000 prestazioni di pronto soccorso non seguite da ricovero; rappresentano inoltre la prima causa di morte tra i maschi sotto i 40 anni. Il gran numero di persone che subiscono lesioni, più o meno gravi, in seguito ad incidenti stradali costituiscono la prova che, anche in termini di costi sociali legati all’assistenza e alla riabilitazione, ci troviamo di fronte ad una “emergenza” non trascurabile.
Secondo il Rapporto 2008 sulla sicurezza della Regione Toscana cresce il numero complessivo degli incidenti e dopo dieci anni supera la soglia dei 20 mila all'anno; aumentano sensibilmente anche i feriti, e non erano mai stati così tanti dal 1998 a oggi; soprattutto, per la prima volta, si inverte la tendenza a una minore gravità complessiva degli incidenti: sulle strade toscane, insomma, si muore di più.
Sono i dati, fortemente preoccupanti. Dati che più ancora che in passato devono spingerci a fare della sicurezza stradale una vera e propria priorità da affrontare con tutte le risorse e le competenze che possiamo mettere in campo. Con la consapevolezza che i risultati su questo terreno non si raggiungeranno solo con i controlli e le sanzioni, oppure con gli investimenti infrastrutturali, ma anche con la prevenzione dei comportamenti a rischio e con una diversa cultura dell’attenzione per la propria integrità fisica e psichica.
Considerando il numero degli incidenti in relazione ai veicoli circolanti, la Toscana si colloca nelle posizioni più alte tra le regioni italiane: il quoziente in Toscana, superiore a quello medio nazionale, è inferiore solo a quello di Liguria, Emilia Romagna e Lazio.
Aumentano i dati sugli incidenti stradali in Toscana, ma cresce anche l'impegno degli enti locali toscani per garantire maggiore sicurezza a pedoni, ciclisti, automobilisti. E se su questo terreno sono senz'altro fondamentali gli investimenti infrastrutturali, per esempio per la realizzazione di piste ciclabili o di attraversamenti pedonali, un buon indicatore dell'impegno della Toscana è rappresentato dalle richieste di contributo che le amministrazioni comunali indirizzano alla Regione nell'ambito delle generali politiche sulla sicurezza.
Ebbene ogni anno una percentuale variabile ma sempre compresa tra il 55 e il 60 per cento riguarda progetti relativi alle polizie municipali. Analoghe percentuali all'interno di quest'ultimi progetti si hanno per le iniziative specificamente dedicate proprio alla sicurezza stradale. I finanziamenti vengono chiesti, ad esempio, per l'acquisto e l'installazione di misuratori di velocità o di semafori “intelligenti”, per il potenziamento di controlli mirati di polizia stradale, per l'attivazione di corsi di educazione stradale nell'ambito anche delle attività sulla legalità nelle varie scuole toscane, oppure per l'organizzazione di corsi per il cosiddetto patentino per la guida dei ciclomotori o per la costruzione di vere e proprie campagne di comunicazione sui comportamenti a rischio.
Gli incidenti stradali sono la principale causa di morte tra i 5 e i 29 anni e, secondo una indagine dell'Istituto superiore di sanità circa 3 giovani su 4 conoscono coetanei deceduti in seguito a incidenti stradali. Malgrado tutto comportamenti a rischio e imprudenze rimangono particolarmente diffusi proprio tra i guidatori più inesperti. Dalle ricerche effettuate emerge una costante sottovalutazione dei pericoli della strada. A Bergamo e a Brescia, per esempio, uno studente su quattro ha dichiarato di non aver alcun problema a far guidare un amico ubriaco all'uscita della discoteca. Eppure sono proprio situazioni come queste che più facilmente sfociano in tragedia, complici l'alcol, le droghe, la stanchezza, l'irresponsabilità. Non è un caso che nelle notti di venerdì e sabato si registri il 44% degli incidenti rilevati nelle ore notturne dell'intera settimana, con un indice di mortalità doppio rispetto alla media. Durante le notte del fine settimana, insomma, in Italia si ha un morto in incidente stradale ogni 75 minuti, benché in quelle fasce orarie si concentri solo il 4% del traffico. Dati impressionanti, che in Toscana hanno indotto il governo regionale a inserire l'educazione stradale anche nelle iniziative scolastiche dedicate alla cultura della legalità.
Migliorare la sicurezza stradale significa innanzitutto migliorare le strade. La Regione Toscana, nell'ambito dei programmi attuativi del Piano nazionale della sicurezza stradale, ha investito 52 milioni di euro per finanziare 103 progetti in parte già realizzati. Inoltre, ha investito 1 miliardo e 100 milioni di euro per migliorare e adeguare la viabilità regionale: 146 sono gli interventi programmati di cui 79 già appaltati e 33 conclusi. Tra questi, vanno inseriti anche gli interventi per la Fi-Pi-Li per la quale sono stati destinati 150 milioni di euro. Siamo inoltre impegnati per incidere sul comportamento umano tramite campagne educative e di sensibilizzazione soprattutto dei più giovani.
Per rispondere a questo messaggio scrivere a info@federicogelli.it
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