“Occorre vederci più chiaro e dare anche indicazioni precise e uniformi di comportamento e di procedure agli enti coinvolti in questi casi”. Ermete Realacci preannuncia una interrogazione parlamentare al Ministero dell’Ambiente sul caso della balenottera che è morta andando ad arenarsi sulla spiaggia di San Rossore (Pisa).
“E’ giustificato porsi la domanda sul perché di questi fenomeni di spiaggiamento che spesso portano alla morte dei cetacei e occorre vedere chiaro su cause e possibili rimedi - argomenta Ermete Realacci - inoltre visto che ogni caso rischia di essere trattato in modo diverso credo che, sotto il profilo istituzionale, sarebbe utile stabilire un protocollo di interventi che standardizzi le azioni sia da un punto scientifico che da un punto di vista delle responsabilità operative e delle modalità di soluzione dei problemi che si innescano a seguito di questi episodi a partire dal tema del corretto smaltimento delle carcasse.
Se ci fosse una azione coordinata di indagini scientifiche e di rilevamento dei dati secondo modalità più uniformi e capillari possibile,- è il ragionamento di Realacci - probabilmente saremmo in grado di cominciare a porre le basi per dare una risposta ad un fenomeno che purtroppo sembra in crescita. E’ importante cercare di capire sopratutto se questi casi sono determinati da cause di natura ambientale e nel caso se possano esserci anche conseguenze per la salute umana oltre che per gli equilibri degli ecosistemi marini.
In quest’ottica potrebbe essere utile pensare ad investire di un ruolo il Consorzio per il Centro Interuniversitario di Biologia Marina ed Ecologia Applicata "G. Bacci" di Livorno cui partecipa anche l’ISPRA l’istituto per le ricerche ambientali del Ministero dell’Ambiente oltre che del Parco naturale di Migliarino Massaciuccoli e San Rossore( con le sue competenze sulla gestione dell’Area Marina Protetta delle Secche della Meloria) e le autorità locali”.
Di seguito il testo integrale dell’interrogazione
Interrogazione scritta
Al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare:
Per sapere premesso che
da notizie di stampa nazionale e locale si apprende dello spiaggiamento, nella mattinata del 26 gennaio 2011, di un esemplare maschio di balenottera comune sulla spiaggia del parco di San Rossore in provincia di Pisa. Dalla posizione della carcassa, a pancia all’aria, si deduce che la balena era già morta quando si è piaggiata;
la balenottera comune è il secondo animale del pianeta per dimensioni, dopo la balenottera azzurra. Può raggiungere e superare i 26 m di lunghezza. Attualmente le popolazioni di questo cetaceo sono seriamente compromesse dalla caccia baleniera e dall’inquinamento presente nell’ecosistema marino;
a vederla agonizzare, in mare aperto, sono stati alcuni pescatori di Viareggio. Hanno raccontato che avesse perso l’orientamento e che sembrava respirasse anche a fatica. Per due giorni, “Regina” così è stata soprannominata, ha lottato davanti alle coste della Versilia spiaggiandosi poi sul litorale compreso, tra il fiume Morto e il Serchio, nel comune di San Giuliano Terme, a Pisa;
inoltre, una settimana fa, già a largo del tratto di mare antistante Massa Carrara era stato avvistato un cetaceo di grandi dimensioni. Quest’ultimo presentava una grossa cicatrice sulla pinna dorsale, elemento la cui verifica non è ancora eseguibile sulla balenottera di San Rossore a causa della posizione della balenottera;
tecnici dell’Arpa Toscana, biologi marini dell’Università di Pisa, personale del Parco Regionale di Migliarino - San Rossore – Massaciuccoli sono impegnati, oltre che nella rimozione dell’animale, ad indagare la cause della morte, poiché come spiega il Presidente del Parco dell’ex tenuta presidenziale, Giancarlo Lunardi: "Apparentemente la carcassa non presenta segni evidenti di traumi o malattie";
le ipotesi sulla morte in campo sono però molteplici, si va dalle cause naturali, dal soffocamento a causa delle plastiche (sacchetti ed altri oggetti alla deriva), all’urto con una nave o una malattia;
se il Ministro interrogato sia a conoscenza della vicenda dello spiaggiamento della balena a San Rossore. Se non ritenga utile affiancare ai tecnici e ai biologi già impegnati, anche le strutture specializzate del Ministero dell’Ambiente, come i ricercatori dell’ISPRA, al fine di accertare le cause della morte del cetaceo, che è elemento utile a verificare lo stato di salute della fauna e della flora nel Mar Mediterraneo, azione utile alla tutela dell’ambiente marino; nonché di standardizzare e coordinare le procedure per lo studio scientifico del fenomeno e dei compiti da assegnare alle varie autorità e alle istituzioni coinvolte.
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