sabato 22 marzo 2008

Con Glocus: dieci azioni per rinnovare l'Italia

In questi ultimi anni, una delle mie esperienze formative più importanti è legata alla partecipazione al Corso di Formazione Politica (CFP) in cui ho imparato a leggere in maniera più critica i nuovi paradigmi politici ed economici ed ho conosciuto tante/i ragazze/i con una grande passione per la politica “pura”. Un luogo franco di discussione e formazione che sa interpretare e promuovere le spinte all’innovazione che emergono dalla parte più progredita del paese, coniugandole con le istanze della coesione sociale e del rispetto delle regole del gioco che contraddistinguono i più avanzati paesi occidentali di tradizione democratica. In questo percorso ho conosciuto il Ministro Linda Lanzillotta che gentilmente ha messo più volte a disposizione la sua esperienza per trasmetterci un nuovo modo di approcciare alla politica che ribalta il punto di vista classico.Cioè fare politica, ed io concordo in pieno, significa mettersi dalla parte dei cittadini e realizzare quei cambiamenti che servono ai giovani, alle famiglie e a quell’Italia produttiva e piena di energia che è motore non solo della nostra economia ma anche della nostra società. In questo percorso sono stato inserito in Glocus, che è un think tank indipendente creato nel 2003. Glocus elabora progetti e proposte per la promozione dell'innovazione e della modernizzazione economica, sociale e istituzionale dell'Italia in un contesto europeo. Dalle chiacchierate fatte insieme negli scorsi mesi sono state sintetizzate dieci azioni per cambiare l’italia….Io credo che l’Italia ha grandi risorse ed energie. Può tornare a guardare con ottimismo al futuro e dare speranza ai giovani a patto però che, nei prossimi mesi, si prendano decisioni (partendo da 10 azioni concrete, di seguito riportate) capaci di sbloccare il Paese e di sottrarlo a un percorso che sembra ineluttabilmente orientato al declino e a un sentimento di generale scoramento e rinuncia.

1. Sbloccare l'Italia. La crescita economica è l'unica vera fonte di opportunità per tutti. Il libero mercato, regolato nell'interesse pubblico, è il principale produttore di benessere. La concorrenza accresce l'efficienza dei servizi pubblici, aumenta il potere d’acquisto a favore dei cittadini-utenti, abbatte i vincoli che impediscono ai nuovi talenti, ai giovani e alle donne di fare impresa, di rischiare e di affermarsi.

2. Liberare l’economia e la società dalla presenza impropria della politica. La politica deve abbandonare l’occupazione dei posti e la distribuzione di denaro pubblico, nella sanità, negli appalti pubblici, nella gestione dei servizi e delle amministrazioni. Deve tornare a occuparsi degli interessi del paese. Meglio di qualunque politica industriale, questa è la prima azione per lo sviluppo del paese, che significa anche: riduzione della spesa pubblica improduttiva e delle tasse.
Trasparenza, valutazione e misurazione nelle pubbliche amministrazioni sono gli strumenti per attivare efficienza e produttività e combattere la corruzione.

3. Una concertazione rivolta al futuro, non al passato. Decidere insieme gli obiettivi di cambiamento, ascoltando tutte le forze economiche e sociali e le nuove generazioni. Ascoltare tutti, ma riportare le scelte nei luoghi istituzionali cui appartengono, con autonomia e sufficiente rapidità.

4. Ambiente, Clima, Energia - Sono le sfide del futuro da cui dipenderà la crescita e la qualità della vita. Bisogna trasformare le emergenze e gli obblighi imposti da Kyoto e dall’Europa in opportunità sviluppando gli investimenti nelle nuove tecnologie perché è qui che, per l’Europa, si aprirà la nuova competizione globale.

5. Istruzione e capitale umano. Aprire asili nido, investire nella scuola, trasformare il sistema universitario in un sistema di eccellenza, puntare sulla ricerca. A maggiori risorse devono accompagnarsi maggiori responsabilità: la chiave del futuro sta in un processo di valutazione della qualità dell’insegnamento diffuso a tutti i livelli.

6. Il futuro si costruisce. Strade, porti, ferrovie e infrastrutture per l'energia: dobbiamo riprendere a scegliere e a progettare il nostro territorio, la mobilità, l’ambiente, con lo sguardo rivolto al futuro.

7. Una società più giusta. Riformare il welfare per aiutare i veri poveri e i più deboli, gli anziani e le persone non autosufficienti: non i lavoratori già protetti.Riformare il welfare per dare ai giovani e alle donne aiuti veri per costruire il loro futuro, fare figli, metter su famiglia, per poter aggiornare le proprie competenze in un mercato del lavoro che cambia, per affrontare con serenità i nuovi rischi della globalizzazione.

8. Un Paese più sicuro. I criminali vanno puniti non giustificati. Ci vogliono processi in un anno, certezza della pena, nuove carceri. Più risorse alle forze dell'ordine e programmi di recupero e valorizzazione dei quartieri degradati.

9. Non solo diritti. Una Carta dei doveri civici sottoscritta da tutti i cittadini italiani, dagli stranieri che saranno gli italiani di domani e dalle amministrazioni. Poche regole che tutti si impegnano a rispettare per sentirsi una comunità, per sentire di appartenere a una società ben ordinata.

10. Guardare con speranza al futuro. L’Italia ha grandi talenti e grandi risorse, può riprendersi il suo futuro. Dobbiamo credere in noi e affrontare a viso aperto le sfide della globalizzazione e della modernità.


Io ho firmato il documento che riassume questi dieci punti sicuro che togliere le zavorre alla nostra economia sia l’unico modo per farci tornare competitivi.
Voi cosa ne pensate??? Credete queste proposte potranno mettere il nostro Paese in condizione di competere e di affrontare le sfide del domani al passo con gli altri partner europei e internazionali?

Antonio

1 commento:

Anonimo ha detto...

Questi dieci punti li sottoscrivo anche io...speriamo di riuscirli a concretizzare

Carlo