giovedì 13 marzo 2008

La sicurezza… un’opportunità per un futuro migliore

Il tema della sicurezza va trattato nel senso più ampio, non si identifica esclusivamente con sicurezza personale, ma implica una visione più generale della vita cittadina e della convivenza tra persone. Sicurezza significa allora coesistenza civile, integrazione, accesso ai servizi, diritto alla cultura.
Si può dire che la sicurezza è la conseguenza di una programmazione sociale, che presuppone lo sviluppo del senso civico e della partecipazione. Tanto più in una realtà, come quella pisana, contraddistinta dalla presenza di decine di migliaia di studenti fuori sede, e un numero crescente di lavoratori immigrati, nella quale è essenziale trovare punti comuni di confronto e di aggregazione.


Da molti anni la città vive il fenomeno del progressivo spopolamento, che è determinato da vari fattori, quali l’incremento del valore degli immobili e l’aumento degli affitti, la difficoltà nella mobilità cittadina, il desiderio di ricercare lontano dalla città una miglior qualità della vita. Tutto ciò ha indebolito il tessuto sociale ed ha ampliato le aree di degrado e di marginalità.
Per combattere tale fenomeno, oltre ad interventi di recupero e riqualificazione delle zone degradate, è necessario studiare un piano di ripopolamento del centro storico, con un parallelo incremento dell’edilizia studentesca nelle zone periferiche della città. Ed è, d’altro canto indispensabile, che le fasce più disagiate abbiano un supporto ed un miglior accesso ai servizi.
Ma riqualificazione e recupero significa anche riconsegnare queste zone alla cittadinanza, affinché vengano vissute, e dove sia possibile trovare opportunità di incontro, di scambio culturale, ed anche semplicemente di svago. In questo senso sarebbe utile favorire l’apertura di nuovi spazi di aggregazione e di cultura, incentivare il recupero delle aree verdi, potenziare e rendere fruibili le strutture sportive, tutto ciò anche attraverso la collaborazione con enti ed associazioni culturali, sportive, etc.
Il tema della legalità si può ormai considerare trasversale ad ogni schieramento politico. Ma non può esserci il rispetto della legalità in assenza di un forte senso civico. L’amministratore è tenuto a favorire il senso civico ed il rispetto della cosa pubblica attraverso i suoi comportamenti, il suo agire politico, il suo essere a disposizione della collettività, l’utilità pubblica dei suoi interventi. E’ ovvio che la presenza delle forze dell’ordine sia un presupposto necessario, ma certamente non sufficiente, per una tranquilla convivenza civile. Ma la cosa più importante è definire da subito un piano coordinato tra forze dell’ordine, pubblica amministrazione, associazioni…da presentare e condividere con la cittadinanza nei primi cento giorni di mandato.
Si è detto come il ripristino di spazi degradati, assieme alla cura degli arredi urbani e la pulizia di strade e piazze, e la restituzione alla vita cittadina sia un atto importante, ma per una maggiore sicurezza è anche necessario ricorrere ad una migliore illuminazione e a dispositivi di controllo come la video-sorveglianza, che scoraggino il ritorno di fenomeni di criminalità.
Spesso la presenza di comunità straniere è sentita come un pericolo dalla cittadinanza, ma Pisa è sempre stata, per sua vocazione storica, una realtà multiculturale e multietnica. Di fronte alle comunità degli altri paesi la città non può rispondere che con lo scambio culturale e l’integrazione a tutti i livelli. Ovviamente i fenomeni di illegalità vanno contrastati duramente, fermo restando che le responsabilità sono individuali e non collettive. Proposte potrebbero essere quelle di aprire spazi di confronto e di rafforzare il ruolo dei mediatori culturali, in modo che possano fare da tramite tra il tessuto cittadino preesistente e la comunità di appartenenza, ciò anche attraverso una funzione di “intermediazione biunivoca”.

E’ una proposta che potrebbe migliorare il rapporto multiculturale/multietnico in citta?

Antonio

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