Autorità, signori e signore,questa cerimonia di auguri avviene in un momento particolare per il nostro paese, per le comunità locali, e in particolare per la nostra città e per il Comune, quando siamo a metà del mandato amministrativo, al giro di boa, come si dice.
L'Italia è fra i paesi più a rischio nell'Unione Europea: un rischio incombente, dopo i casi di Grecia e Irlanda e con la situazione difficilissima della Spagna
• Debito e deficit; incremento debole del prodotto interno lordo; declino dell’industria; tasso di disoccupazione in crescita: questa è la realtà
• C’è un indubbio problema di tenuta, come tutta l’Unione Europea mostra un problema di prospettiva, ma purtroppo valgono le specificità italiane
• Un’evasione fiscale da 120 miliardi di euro, l’8 per cento del Pil (dal 12.5 della Lombardia all’85 per cento della Calabria), ci ha ricordato “Il Sole 24 Ore”
• L’economia sommersa che vale il 22 per cento del Pil
• Il costo della corruzione stimato fra i 50 e i 60 miliardi, secondo la Corte dei Conti.
• Mentre per gli studi commissionati da Confesercenti il fatturato delle mafie ammonta a 135 miliardi di euro. (continua nel resto del post)
Non basta. Ci sono dati sulle condizioni di reddito e sociali che non posso essere nascosti
• In Italia, secondo l’ultima ricerca dell’Ires, oltre 15 milioni di lavoratori dipendenti guadagnano meno di 1.300 euro netti al mese.
• Circa 7 milioni ne guadagnano meno di 1.000 (di cui oltre il 60% sono donne).
• Oltre 7 milioni (63%) di pensionati di vecchiaia o anzianità guadagna meno di mille euro netti mensili.
• La somma fa 29 milioni di italiani in queste condizioni.
• Inutile dire dei riflessi sulle condizioni di vita di molti e sul livello dei consumi.
Come si sa, dopo l’avvento dell’euro e fino alla crisi finanziaria la dinamica dei redditi ha di molto avvantaggiato il lavoro autonomo e in questi anni la forbice fra alti o altissimi redditi e il resto si è aperta a dismisura
• E tutto ciò per i dati ufficiali, anche al netto dell’evasione fiscale.
• Mi domando: non sarà che tutta questa ricchezza privata accumulata nelle mani di troppo pochi alimenti ormai un circuito di rendite, di speculazioni, che non crea ricchezza collettiva?
• E’ una domanda retorica, naturalmente. Perché la crisi che viviamo è soprattutto dovuta a queste ingiustizie redistributive che ormai hanno bloccato l’economia e distruggono ricchezza giorno per giorno.
• Per chi avesse dubbi è consigliabile la lettura dell’ultima enciclica del Papa Benedetto XVI “Caritas in veritate”, che può far testo
Potrei continuare. Potrei citare i differenziali di spesa in formazione o nella ricerca, nella mobilità pubblica – visti i tagli drammatici e contraddittori che si vogliono imporre –, e tanti altri indicatori d’arretratezza e d’ingiustizia.
• Per questo la protesta degli studenti ha molte e forti ragioni e non saranno le violenze di pochi, da condannare senza incertezze, a nascondere questa evidenza.
• Aggiungo solo: attenzione a non alimentare l’esasperazione dei conflitti. Attenzione all’uso prepotente dei mezzi d’informazione, dei telegiornali principali, in primis: perché tutto il paese deve sentirsi rappresentato com’è – nella sua crisi – e non sfigurato in una caricatura mediatica di comodo
• Quella degli studenti è una protesta che rivendica una prospettiva di futuro che così non c’è: si tratta di ascoltarla e di correggere il tiro: investendo sulla formazione pubblica, sull’università e la ricerca – come si fa in Francia e in Germania –, facendo riforme anche profonde, ma nel segno di una rigenerazione e non di una riduzione di diritti sanciti dalla Costituzione e dell’offerta formativa
Non voglio certo dilungarmi. Dico semplicemente che oggi non si può discutere dei conti pubblici, e anche dei nostri conti, di quelli di un comune, del bilancio di una comunità locale, o di federalismo, senza affrontare i grandi nodi politici che stringono il paese e che provocano tanta sottrazione di risorse allo sviluppo e al bene collettivo.
• Perché tutto si tiene, come dimostra l’esempio più virtuoso di altri paesi.
• Difficile pensare una riforma della pubblica amministrazione, delle burocrazie, e mentre s’indebolisce la lotta all’evasione fiscale a garanzia del patto fondamentale di cittadinanza.
• Molto difficile combattere il dilagare delle mafie, la corruzione, l’illegalità e l’evasione fiscale mentre s’indeboliscono i presidi di legalità, si fanno leggi su misura per sfuggire il rigore della giustizia e si fa conflitto aperto verso la magistratura.
• Impossibile creare vero consenso per un federalismo che obblighi a stroncare i vizi endemici di una parte del paese e dia più responsabilità a chi governa, mentre si fa valere il centralismo più pesante per tenere insieme l’inconciliabile, perpetuando di fatto l’immobilismo e sospingendo il paese al declino.
• Molto facile, invece, è stato scatenare egoismi e odi sociali, dove una parte del paese, quella dov’è più forte “l’individualismo proprietario”, teme per la flessione di redditi importanti e un’altra ha paura dei cambiamenti veloci portati dall’immigrazione.
• Cambiamenti che per qualcuno sono il collante di un consenso provvisorio e che per altri sono stati, specularmente, la prova di un distacco grave da sentimenti d’inquietudine di un vastissimo popolo non difficili da comprendere e da rielaborare in positivo.
A Pisa viviamo una situazione economica e sociale ancora dinamica
• Ma non siamo certo un’isola felice, dobbiamo vederci come parte di un sistema
• Potremmo presto soffrire dei tagli alle grandi politiche pubbliche: formazione di base e alta formazione; servizi sanitari specialistici e territoriali
• Già soffriamo per le attività produttive: con alcune crisi specifiche (C Global, Continental); con le difficoltà della cantieristica
• Anche se l’insediamento a Pisa di importanti imprenditori come Balducci di Overmarine e di Codecasa va in controtendenza
• Anche se l’investimento della St-Gobain (92 milioni di euro: nuovo forno e nuova fabbrica, per nuovi prodotti) è uno dei più importanti della Toscana
• Altre iniziative registrano difficoltà per le restrizioni dell’accesso al credito: chiediamo alle banche un’attenzione selettiva e un più forte legame col territorio
Pisa è considerata in Toscana la città con più progetti di sviluppo e con progetti di qualità e di prospettiva
• Quando dico che sono finanziati o già in cantiere progetti per oltre 1000 milioni di euro (un miliardo) non dico un numero a caso
• E non metto in questa somma progetti importantissimi ancora ad uno stadio meno maturo: come il recupero delle tre caserme per costruire quella nuova a Ospedaletto; il recupero dell’area del Santa Chiara; e anche il progetto per fare il nuovo stadio (sul quale registriamo positivamente qualche nuovo interessamento)
• E per il recupero delle caserme devo chiamare in causa i ritardi del Governo, perché il Comune il suo l’ha fatto: varianti urbanistiche e addirittura la progettazione della nuova caserma da realizzare ad Ospedaletto. Aspettiamo e pretendiamo, a ragione, una risposta. Non è la sola che dobbiamo rivendicare dal Governo, purtroppo
Via via la città è più consapevole delle sue potenzialità, lo dicono tanti segnali e anche ricerche d’opinione. Questo è importante, perché ci stiamo facendo valere e dobbiamo farci valere
• Abbiamo conquistato nuovi, aggiuntivi finanziamenti pubblici d’importanza eccezionale per il nostro futuro e per quello della Toscana
• Quelli per i progetti del PIUSS (mi sono permesso di regalare ai presenti il fascicolo della rivista Locus): oltre 40 milioni d’investimenti, 60% dall’Unione Europea.
• Primo cantiere Corso Italia, da fine gennaio-inizio febbraio (e già abbiamo fatto lavori d’importanza storica per i sottoservizi, rispettando i tempi)
• Corrisponde alla ripresa del cantiere per Piazza Vittorio Emanuele, per fare la nuova piazza
• Tutti i cantieri dovranno essere chiusi entro il 2014
• Diversi appalti sono stati vinti da imprese locali: è importante!
• Quelli per il “people mover”: 60 milioni, di cui 27 milioni e 800 mila euro dalla Regione: devo e voglio ringraziare Enrico Rossi per questa scelta
• Previsti per l’aeroporto circa 140 milioni di euro d’investimenti entro il 2015
• Il più la novità dell’alta velocità regionale: Firenze –Pisa in 45-49 minuti! Altre scelta concreta!
• Altro che polemiche stantie
• Quelli per il nuovo ospedale Santa Chiara di Cisanello: oltre 300 milioni di finanziamenti pubblici, per un ospedale che sarà fra i pochissimi più grandi e moderni d’Europa
• L’inaugurazione del nuovo e bellissimo Pronto Soccorso ha fatto capire quanto sia importante questa realizzazione e ho sentito tantissimo orgoglio della città, finalmente
• Voglio ancora ringraziare tutti i protagonisti: Dr. Carlo Rinaldo Tomassini, il Rettore e i loro collaboratori
A Enrico Rossi ho ricordato la necessità di avviare il finanziamento della tangenziale Nord-Est, per cui è ora completata l programmazione urbanistica e si possono fare i progetti esecutivi
• E sono soddisfatto delle scelte chiare di priorità indicate dal presidente della Provincia Pieroni e più volte ribadite dall’assessore Santoni
Ho fatto solo alcuni esempi. Potrei dire delle iniziative private
• Dal litorale al centro storico
• La prima pietra posata per il Porto di Marina
• Il via ai lavori per il centro del Calambrone
• Tanti cantieri aperti, anche in tempi di crisi, grazie ad una collaborazione trasparente fra privati e Comune
Potrei dire dell’edilizia sociale
• Ci stiamo conquistando, grazie alla nostra progettualità, qualcosa come 50 milioni di nuovi investimenti
• Case per chi ha bisogno, agevolazioni per giovani coppie, qualificazioni dei quartieri (come nel caso di Sant’Ermete)
• Risorse da spendere a partire dai prossimi mesi
• Anche in questo caso con effetti anti-crisi, anticiclici, come dicono gli economisti
Voglio dire del progetto “Sesta Porta”
• Un imponente recupero urbano e servizio intermodale di mobilità, presso la Stazione Centrale, da 32 milioni di euro d’investimento
• Fatto completamente in autofinanziamento, senza che il Comune debba investire un euro di suo
• Il cantiere doveva essere già aperto
• Faccio appello alle associazioni del “progetto Rebeldìa” a rispettare i patti e diritti della collettività, con un Comune che si è dimostrato generoso, e a valutare positivamente, anche in via transitoria, l’offerta di spazi aggiuntivi per attività giovanili e studentesche che abbiamo fatto insieme a Provincia, Università e Azienda per il Diritto allo Studio
• Va rispettata la scelta democratica fatta dal Consiglio comunale e la nostra comunità non dev’essere costretta a pagare prezzi di un’attesa immotivata e non giustificata
Insomma, sono fatti, quelli che ho ricordato parlano da soli (piuttosto esemplari, direi, nella situazione del nostro paese di cui parlavo all’inizio)
• Sono il segno di una classe dirigente cittadina ancora coesa ed operosa
• Perciò gli auguri sono anche un mio ringraziamento per tanti e, naturalmente, un ringraziamento a chi ha collaborato con me da vicino: gli assessori e la struttura del Comune, ai consiglieri comunali, ai Consigli territoriali di partecipazione di recente insediamento
• Non si farebbero tante cose senza un Comune che funziona
• Si deve far meglio, ma non partiamo certo da zero
Così siamo arrivati a fare il Bilancio, che anche quest’anno vogliamo approvare entro Natale, per dare un segno di stabilità, per partire a pieno regime dal 2 gennaio (saremo fra i pochissimo comuni pronti a farlo)
• Un bilancio difficile: con un taglio di 4,3 milioni di euro
• Abbiamo protestato anche in modo pittoresco, per farci capire
• In soli cinque anni la dipendenza dei bilanci dei comuni dal centro è passata dal 40 al 60%
• E si continua a tagliare sui comuni, dunque sulle comunità locali
• Non si taglia sui ministeri e sulla spesa centrale (cattivi esempi: L’Aquila, La Maddalena…)
Una scelta netta: salvaguardare i servizi per le famiglie e non gravare sulle piccole imprese commerciali
• Niente aumenti di tariffe
• Scelta sui servizi sociali: 500 mila euro (più manutenzioni)
• Si può fare perché i conti del Comune sono sani: Rating e Corte dei Conti
• Diminuzione del debito
• Recupero dell’evasione
• Tutti gli oneri d’urbanizzazione sugli investimenti
• Diminuzione dei costi per il personale
• Però tagli e sofferenze (manutenzioni e cultura, per esempio)
• Si tocca solo la Tarsu e il ticket per i bus turistici
Si propongono azioni strategiche nel Bilancio
• Passaggio a regime della Riorganizzazione della struttura comunale
• Piano strategico: allargamento del raggio d’azione delle società SEPi e PisaMo, compiti della Navicelli S.p.A, evoluzione del sistema di gestione dei trasporti pubblici locali in Toscana e scelte conseguenti (già firmato il Protocollo d’intesa)
• Istituzione della Holding per la gestione delle partecipazioni del Comune
• Atto d’indirizzo per le aziende partecipate (già dentro la proposta di Bilancio)
• Piano di valorizzazione del patrimonio del Comune (alienazioni; rendimento dei beni; evoluzione delle concessioni)
• Nuovo sistema di promozione delle sponsorizzazioni (a partire dal finanziamento del Giugno Pisano 2011)
• Piani di risparmio: energia, fotovoltaico, ecc.
• Gestione dei servizi e delle iniziative culturali, nuova missione della Fondazione Teatro di Pisa
Da proporre:
• Nuova fiscalità per le città d’arte e le “città speciali” (gruppo di lavoro; iniziative)
Lotta alle buche nelle strade, manutenzioni, arredo urbano
• Maggiore impegno, certo
• Il Governo costringe le città al degrado: Pisa, Firenze, Roma
• Investimenti da farsi necessariamente per priorità, dunque
• Monitoraggio più accurato e responsabilità dei dirigenti e della struttura (del Comune, di Pisamo e delle aziende preposte)
• Partecipazione dei cittadini e visibilità delle opere e dell’avanzamento dei lavori
Grandi eventi culturali e turismo
• Le cose nuove realizzate
• L’esempio di ottobre: offerta mai vista
• Le promesse dell’altr’anno
• Pisa-Lucca (i due comuni e Sat)
• Protocollo sui grandi eventi (pubblicizzazione, bus, alberghi)
Patto comunitario per lo sviluppo e la qualità sociale
• Esempi: Asilo Sat; Ospedaletto: area industriale; Caritas: servizi per gli indigenti
• La Chiesa Pisana, un esempio di sussidiarietà: la celebrazione per Don Aldo Armani e il valore delle opere dei parroci e di tanti volontari
• La città ha ancora un ricco tessuto comunitario
• Dobbiamo avere l’obiettivo di dare sempre maggiori vitàlità e coesione alla nostra comunità: questo dev’essere l’obiettivo di tutti, ognuno per le proprie responsabilità
• Grazie d’essere intervenuti, in una giornata particolare, in mezzo a tanti disagi provocati dalla neve.
• Auguri di cuore a tutti! Buon Natale, buone festività e un anno nuovo che sia sereno e prospero per la nostra città
Marco Filippeschi, Sindaco di Pisa
Non basta. Ci sono dati sulle condizioni di reddito e sociali che non posso essere nascosti
• In Italia, secondo l’ultima ricerca dell’Ires, oltre 15 milioni di lavoratori dipendenti guadagnano meno di 1.300 euro netti al mese.
• Circa 7 milioni ne guadagnano meno di 1.000 (di cui oltre il 60% sono donne).
• Oltre 7 milioni (63%) di pensionati di vecchiaia o anzianità guadagna meno di mille euro netti mensili.
• La somma fa 29 milioni di italiani in queste condizioni.
• Inutile dire dei riflessi sulle condizioni di vita di molti e sul livello dei consumi.
Come si sa, dopo l’avvento dell’euro e fino alla crisi finanziaria la dinamica dei redditi ha di molto avvantaggiato il lavoro autonomo e in questi anni la forbice fra alti o altissimi redditi e il resto si è aperta a dismisura
• E tutto ciò per i dati ufficiali, anche al netto dell’evasione fiscale.
• Mi domando: non sarà che tutta questa ricchezza privata accumulata nelle mani di troppo pochi alimenti ormai un circuito di rendite, di speculazioni, che non crea ricchezza collettiva?
• E’ una domanda retorica, naturalmente. Perché la crisi che viviamo è soprattutto dovuta a queste ingiustizie redistributive che ormai hanno bloccato l’economia e distruggono ricchezza giorno per giorno.
• Per chi avesse dubbi è consigliabile la lettura dell’ultima enciclica del Papa Benedetto XVI “Caritas in veritate”, che può far testo
Potrei continuare. Potrei citare i differenziali di spesa in formazione o nella ricerca, nella mobilità pubblica – visti i tagli drammatici e contraddittori che si vogliono imporre –, e tanti altri indicatori d’arretratezza e d’ingiustizia.
• Per questo la protesta degli studenti ha molte e forti ragioni e non saranno le violenze di pochi, da condannare senza incertezze, a nascondere questa evidenza.
• Aggiungo solo: attenzione a non alimentare l’esasperazione dei conflitti. Attenzione all’uso prepotente dei mezzi d’informazione, dei telegiornali principali, in primis: perché tutto il paese deve sentirsi rappresentato com’è – nella sua crisi – e non sfigurato in una caricatura mediatica di comodo
• Quella degli studenti è una protesta che rivendica una prospettiva di futuro che così non c’è: si tratta di ascoltarla e di correggere il tiro: investendo sulla formazione pubblica, sull’università e la ricerca – come si fa in Francia e in Germania –, facendo riforme anche profonde, ma nel segno di una rigenerazione e non di una riduzione di diritti sanciti dalla Costituzione e dell’offerta formativa
Non voglio certo dilungarmi. Dico semplicemente che oggi non si può discutere dei conti pubblici, e anche dei nostri conti, di quelli di un comune, del bilancio di una comunità locale, o di federalismo, senza affrontare i grandi nodi politici che stringono il paese e che provocano tanta sottrazione di risorse allo sviluppo e al bene collettivo.
• Perché tutto si tiene, come dimostra l’esempio più virtuoso di altri paesi.
• Difficile pensare una riforma della pubblica amministrazione, delle burocrazie, e mentre s’indebolisce la lotta all’evasione fiscale a garanzia del patto fondamentale di cittadinanza.
• Molto difficile combattere il dilagare delle mafie, la corruzione, l’illegalità e l’evasione fiscale mentre s’indeboliscono i presidi di legalità, si fanno leggi su misura per sfuggire il rigore della giustizia e si fa conflitto aperto verso la magistratura.
• Impossibile creare vero consenso per un federalismo che obblighi a stroncare i vizi endemici di una parte del paese e dia più responsabilità a chi governa, mentre si fa valere il centralismo più pesante per tenere insieme l’inconciliabile, perpetuando di fatto l’immobilismo e sospingendo il paese al declino.
• Molto facile, invece, è stato scatenare egoismi e odi sociali, dove una parte del paese, quella dov’è più forte “l’individualismo proprietario”, teme per la flessione di redditi importanti e un’altra ha paura dei cambiamenti veloci portati dall’immigrazione.
• Cambiamenti che per qualcuno sono il collante di un consenso provvisorio e che per altri sono stati, specularmente, la prova di un distacco grave da sentimenti d’inquietudine di un vastissimo popolo non difficili da comprendere e da rielaborare in positivo.
A Pisa viviamo una situazione economica e sociale ancora dinamica
• Ma non siamo certo un’isola felice, dobbiamo vederci come parte di un sistema
• Potremmo presto soffrire dei tagli alle grandi politiche pubbliche: formazione di base e alta formazione; servizi sanitari specialistici e territoriali
• Già soffriamo per le attività produttive: con alcune crisi specifiche (C Global, Continental); con le difficoltà della cantieristica
• Anche se l’insediamento a Pisa di importanti imprenditori come Balducci di Overmarine e di Codecasa va in controtendenza
• Anche se l’investimento della St-Gobain (92 milioni di euro: nuovo forno e nuova fabbrica, per nuovi prodotti) è uno dei più importanti della Toscana
• Altre iniziative registrano difficoltà per le restrizioni dell’accesso al credito: chiediamo alle banche un’attenzione selettiva e un più forte legame col territorio
Pisa è considerata in Toscana la città con più progetti di sviluppo e con progetti di qualità e di prospettiva
• Quando dico che sono finanziati o già in cantiere progetti per oltre 1000 milioni di euro (un miliardo) non dico un numero a caso
• E non metto in questa somma progetti importantissimi ancora ad uno stadio meno maturo: come il recupero delle tre caserme per costruire quella nuova a Ospedaletto; il recupero dell’area del Santa Chiara; e anche il progetto per fare il nuovo stadio (sul quale registriamo positivamente qualche nuovo interessamento)
• E per il recupero delle caserme devo chiamare in causa i ritardi del Governo, perché il Comune il suo l’ha fatto: varianti urbanistiche e addirittura la progettazione della nuova caserma da realizzare ad Ospedaletto. Aspettiamo e pretendiamo, a ragione, una risposta. Non è la sola che dobbiamo rivendicare dal Governo, purtroppo
Via via la città è più consapevole delle sue potenzialità, lo dicono tanti segnali e anche ricerche d’opinione. Questo è importante, perché ci stiamo facendo valere e dobbiamo farci valere
• Abbiamo conquistato nuovi, aggiuntivi finanziamenti pubblici d’importanza eccezionale per il nostro futuro e per quello della Toscana
• Quelli per i progetti del PIUSS (mi sono permesso di regalare ai presenti il fascicolo della rivista Locus): oltre 40 milioni d’investimenti, 60% dall’Unione Europea.
• Primo cantiere Corso Italia, da fine gennaio-inizio febbraio (e già abbiamo fatto lavori d’importanza storica per i sottoservizi, rispettando i tempi)
• Corrisponde alla ripresa del cantiere per Piazza Vittorio Emanuele, per fare la nuova piazza
• Tutti i cantieri dovranno essere chiusi entro il 2014
• Diversi appalti sono stati vinti da imprese locali: è importante!
• Quelli per il “people mover”: 60 milioni, di cui 27 milioni e 800 mila euro dalla Regione: devo e voglio ringraziare Enrico Rossi per questa scelta
• Previsti per l’aeroporto circa 140 milioni di euro d’investimenti entro il 2015
• Il più la novità dell’alta velocità regionale: Firenze –Pisa in 45-49 minuti! Altre scelta concreta!
• Altro che polemiche stantie
• Quelli per il nuovo ospedale Santa Chiara di Cisanello: oltre 300 milioni di finanziamenti pubblici, per un ospedale che sarà fra i pochissimi più grandi e moderni d’Europa
• L’inaugurazione del nuovo e bellissimo Pronto Soccorso ha fatto capire quanto sia importante questa realizzazione e ho sentito tantissimo orgoglio della città, finalmente
• Voglio ancora ringraziare tutti i protagonisti: Dr. Carlo Rinaldo Tomassini, il Rettore e i loro collaboratori
A Enrico Rossi ho ricordato la necessità di avviare il finanziamento della tangenziale Nord-Est, per cui è ora completata l programmazione urbanistica e si possono fare i progetti esecutivi
• E sono soddisfatto delle scelte chiare di priorità indicate dal presidente della Provincia Pieroni e più volte ribadite dall’assessore Santoni
Ho fatto solo alcuni esempi. Potrei dire delle iniziative private
• Dal litorale al centro storico
• La prima pietra posata per il Porto di Marina
• Il via ai lavori per il centro del Calambrone
• Tanti cantieri aperti, anche in tempi di crisi, grazie ad una collaborazione trasparente fra privati e Comune
Potrei dire dell’edilizia sociale
• Ci stiamo conquistando, grazie alla nostra progettualità, qualcosa come 50 milioni di nuovi investimenti
• Case per chi ha bisogno, agevolazioni per giovani coppie, qualificazioni dei quartieri (come nel caso di Sant’Ermete)
• Risorse da spendere a partire dai prossimi mesi
• Anche in questo caso con effetti anti-crisi, anticiclici, come dicono gli economisti
Voglio dire del progetto “Sesta Porta”
• Un imponente recupero urbano e servizio intermodale di mobilità, presso la Stazione Centrale, da 32 milioni di euro d’investimento
• Fatto completamente in autofinanziamento, senza che il Comune debba investire un euro di suo
• Il cantiere doveva essere già aperto
• Faccio appello alle associazioni del “progetto Rebeldìa” a rispettare i patti e diritti della collettività, con un Comune che si è dimostrato generoso, e a valutare positivamente, anche in via transitoria, l’offerta di spazi aggiuntivi per attività giovanili e studentesche che abbiamo fatto insieme a Provincia, Università e Azienda per il Diritto allo Studio
• Va rispettata la scelta democratica fatta dal Consiglio comunale e la nostra comunità non dev’essere costretta a pagare prezzi di un’attesa immotivata e non giustificata
Insomma, sono fatti, quelli che ho ricordato parlano da soli (piuttosto esemplari, direi, nella situazione del nostro paese di cui parlavo all’inizio)
• Sono il segno di una classe dirigente cittadina ancora coesa ed operosa
• Perciò gli auguri sono anche un mio ringraziamento per tanti e, naturalmente, un ringraziamento a chi ha collaborato con me da vicino: gli assessori e la struttura del Comune, ai consiglieri comunali, ai Consigli territoriali di partecipazione di recente insediamento
• Non si farebbero tante cose senza un Comune che funziona
• Si deve far meglio, ma non partiamo certo da zero
Così siamo arrivati a fare il Bilancio, che anche quest’anno vogliamo approvare entro Natale, per dare un segno di stabilità, per partire a pieno regime dal 2 gennaio (saremo fra i pochissimo comuni pronti a farlo)
• Un bilancio difficile: con un taglio di 4,3 milioni di euro
• Abbiamo protestato anche in modo pittoresco, per farci capire
• In soli cinque anni la dipendenza dei bilanci dei comuni dal centro è passata dal 40 al 60%
• E si continua a tagliare sui comuni, dunque sulle comunità locali
• Non si taglia sui ministeri e sulla spesa centrale (cattivi esempi: L’Aquila, La Maddalena…)
Una scelta netta: salvaguardare i servizi per le famiglie e non gravare sulle piccole imprese commerciali
• Niente aumenti di tariffe
• Scelta sui servizi sociali: 500 mila euro (più manutenzioni)
• Si può fare perché i conti del Comune sono sani: Rating e Corte dei Conti
• Diminuzione del debito
• Recupero dell’evasione
• Tutti gli oneri d’urbanizzazione sugli investimenti
• Diminuzione dei costi per il personale
• Però tagli e sofferenze (manutenzioni e cultura, per esempio)
• Si tocca solo la Tarsu e il ticket per i bus turistici
Si propongono azioni strategiche nel Bilancio
• Passaggio a regime della Riorganizzazione della struttura comunale
• Piano strategico: allargamento del raggio d’azione delle società SEPi e PisaMo, compiti della Navicelli S.p.A, evoluzione del sistema di gestione dei trasporti pubblici locali in Toscana e scelte conseguenti (già firmato il Protocollo d’intesa)
• Istituzione della Holding per la gestione delle partecipazioni del Comune
• Atto d’indirizzo per le aziende partecipate (già dentro la proposta di Bilancio)
• Piano di valorizzazione del patrimonio del Comune (alienazioni; rendimento dei beni; evoluzione delle concessioni)
• Nuovo sistema di promozione delle sponsorizzazioni (a partire dal finanziamento del Giugno Pisano 2011)
• Piani di risparmio: energia, fotovoltaico, ecc.
• Gestione dei servizi e delle iniziative culturali, nuova missione della Fondazione Teatro di Pisa
Da proporre:
• Nuova fiscalità per le città d’arte e le “città speciali” (gruppo di lavoro; iniziative)
Lotta alle buche nelle strade, manutenzioni, arredo urbano
• Maggiore impegno, certo
• Il Governo costringe le città al degrado: Pisa, Firenze, Roma
• Investimenti da farsi necessariamente per priorità, dunque
• Monitoraggio più accurato e responsabilità dei dirigenti e della struttura (del Comune, di Pisamo e delle aziende preposte)
• Partecipazione dei cittadini e visibilità delle opere e dell’avanzamento dei lavori
Grandi eventi culturali e turismo
• Le cose nuove realizzate
• L’esempio di ottobre: offerta mai vista
• Le promesse dell’altr’anno
• Pisa-Lucca (i due comuni e Sat)
• Protocollo sui grandi eventi (pubblicizzazione, bus, alberghi)
Patto comunitario per lo sviluppo e la qualità sociale
• Esempi: Asilo Sat; Ospedaletto: area industriale; Caritas: servizi per gli indigenti
• La Chiesa Pisana, un esempio di sussidiarietà: la celebrazione per Don Aldo Armani e il valore delle opere dei parroci e di tanti volontari
• La città ha ancora un ricco tessuto comunitario
• Dobbiamo avere l’obiettivo di dare sempre maggiori vitàlità e coesione alla nostra comunità: questo dev’essere l’obiettivo di tutti, ognuno per le proprie responsabilità
• Grazie d’essere intervenuti, in una giornata particolare, in mezzo a tanti disagi provocati dalla neve.
• Auguri di cuore a tutti! Buon Natale, buone festività e un anno nuovo che sia sereno e prospero per la nostra città
Marco Filippeschi, Sindaco di Pisa
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