Ecco la lettera che ho scritto come Presidente IV Commissione Consiliare Permanente
Martedi della prossima settimana il Comune di Pisa dovrebbe approvare (uno dei primi Comuni in Italia) il Bilancio 2011, dopo un lungo iter in IV commissione (che ieri ha dato parere positivo) affrontato da tutti in maniera seria e responsabile, durante il quale sono stati prodotti una serie di emendamenti che saranno discussi in consiglio comunale. Colgo quindi l’occasione per porre un sentito ringraziamento a tutti i membri della commissione e al personale tecnico amministrativo che ci ha supportato.Un vero e proprio record se si considera la portata dei tagli diretti che il Governo Nazionale ha apportato con la L 122/2010 , che ad oggi sono stimati in circa 4 mln di Euro (che diventeranno 7,2 mln di euro nel 2012), e quelli indiretti, e non ancora completamente quantificabili (provocati dalla minori risorse trasferite dalle Regioni, quelli al FUS che riduce le risorse al Teatro Verdi circa 300 mila euro, quelli alla pubblica istruzione , ecc.) che in una città come Pisa pesano e molto. Un taglio pari al 12% dei trasferimenti, mentre non si fa nulla per ridurre sprechi e clientelismi governativi. Ma non è solo questione di trasferimenti; nel 2008 è stata ridotta sostanzialmente l’autonomia impositiva degli enti ed è stata bloccata la leva fiscale e con la manovra di quest’anno si inaspriscono ulteriormente le regole sui patti di stabilità che penalizzano gli enti più virtuosi (come il Comune di Pisa, vedi Relazione della Corte dei Conti a seguito di approfondimenti effettuati lo scorso anno) e rendendo difficile il finanziamento delle opere pubbliche che darebbero risposte importanti ai cittadini e ossigeno alle imprese (continua nel resto del post).
La stessa legge 122/2010 definisce alcuni tagli per pareggiare i mancati trasferimenti dallo Stato (ridurre del 50% rispetto al 2009 le missioni, del 7% i gettoni degli amministratori, del 80% le spese di rappresentanza e relazioni pubbliche). Queste minori spese possono essere complessivamente stimate in 300 mila euro., ben poca cosa rispetto al taglio dei trasferimenti dallo Stato.
Un lettore attento si domanderebbe quindi come è stato possibile riuscire in soli pochi mesi a recuperare i 4 milioni di euro e proporre ai cittadini un bilancio che si basa su tre parole chiave: EQUITA’, SOBRIETA’ e MANTENIMENTO DEI SERVIZI . Tutto ciò è stato possibile grazie alla sana gestione dei conti pubblici, alla capacità dei nostri amministratori e alle scelte fatte negli ultimi anni:
- La riduzione del debito che dal 2003 ad oggi è passato a 139 milioni di euro a 64 milioni di Euro, consentendo al Comune di Liberare risorse, dal 2003 al 2011 per quasi 11milioni di euro;
- La scelta reale ed operativa di organizzare la macchina comunale per offrire alla città un ente che gestisce meno e controlla di più ci ha consentito di tenere sotto controllo la spesa di personale
- Il recupero dell’evasione (2 milioni di euro nel 2009 e 1,5 milioni di euro nel 2010)
- La destinazione del 100% degli oneri di urbanizzazione a investimenti (molti altri comuni invece per far reggere il bilancio utilizzando parte degli oneri di urbanizzazione per finanziare la spesa corrente, x esempio Milano utilizza il 7,4% degli oneri pari a circa 175 milioni di euro)
Grazie a quanto appena riportato abbiamo potuto predisporre una proposta di Bilancio che , visto il momento di crisi, consenta di mantenere i servizi alle famiglie e ai cittadini, non toccando istruzione e spesa sociale per quanto di competenza del Comune. Per questo non aumenteremo nessuna tariffa ad eccezione della Tarsu (che avremmo fatto volentieri a meno di aumentare se non ci fossero stati i tagli governativi),che per una famiglia che ha un’abitazione di 108 mq si limiterà a 15 euro; la tariffa rimarrà comunque più bassa di altre di comuni similari. Una proposta che anche con sforzi e sacrifici (va monitorata costantemente e con attenzione) risulta coerente con le scelte strategiche dell’area pisana e con la consapevolezza di questa città che a fronte di 89 mila residenti eroga servizi per 150 mila che a vario titolo la vivono.
Offriamo alla città un bilancio che non è puramente ragionieristico, ma confermiamo la forte caratterizzazione sociale e sui servizi alle famiglie; con l’ultima variazione di bilancio 2010 abbiamo stanziato 500.000 per tamponare i tagli indiretti alla società della Salute.
Nel 2011 ce l’abbiamo fatta! Ma si prospetta un anno di controllo sempre più attento ai conti pubblici per evitare che il Bilancio 2012 (dove i tagli saranno maggiori) sia ancora più difficile e doloroso per i nostri concittadini. Per questo chiediamo a tutti i consiglieri comunali (in particolare ai membri del Direttivo ANCI e ai colleghi del PDL attraverso i loro Parlamentari) di perseguire una battaglia comune per chiedere al Governo che venga rimodulato il patto di stabilità in modo da consentire una ripresa degli investimenti degli enti Locali e da consentire una risposta alle situazioni di emergenza sociale.
La stessa legge 122/2010 definisce alcuni tagli per pareggiare i mancati trasferimenti dallo Stato (ridurre del 50% rispetto al 2009 le missioni, del 7% i gettoni degli amministratori, del 80% le spese di rappresentanza e relazioni pubbliche). Queste minori spese possono essere complessivamente stimate in 300 mila euro., ben poca cosa rispetto al taglio dei trasferimenti dallo Stato.
Un lettore attento si domanderebbe quindi come è stato possibile riuscire in soli pochi mesi a recuperare i 4 milioni di euro e proporre ai cittadini un bilancio che si basa su tre parole chiave: EQUITA’, SOBRIETA’ e MANTENIMENTO DEI SERVIZI . Tutto ciò è stato possibile grazie alla sana gestione dei conti pubblici, alla capacità dei nostri amministratori e alle scelte fatte negli ultimi anni:
- La riduzione del debito che dal 2003 ad oggi è passato a 139 milioni di euro a 64 milioni di Euro, consentendo al Comune di Liberare risorse, dal 2003 al 2011 per quasi 11milioni di euro;
- La scelta reale ed operativa di organizzare la macchina comunale per offrire alla città un ente che gestisce meno e controlla di più ci ha consentito di tenere sotto controllo la spesa di personale
- Il recupero dell’evasione (2 milioni di euro nel 2009 e 1,5 milioni di euro nel 2010)
- La destinazione del 100% degli oneri di urbanizzazione a investimenti (molti altri comuni invece per far reggere il bilancio utilizzando parte degli oneri di urbanizzazione per finanziare la spesa corrente, x esempio Milano utilizza il 7,4% degli oneri pari a circa 175 milioni di euro)
Grazie a quanto appena riportato abbiamo potuto predisporre una proposta di Bilancio che , visto il momento di crisi, consenta di mantenere i servizi alle famiglie e ai cittadini, non toccando istruzione e spesa sociale per quanto di competenza del Comune. Per questo non aumenteremo nessuna tariffa ad eccezione della Tarsu (che avremmo fatto volentieri a meno di aumentare se non ci fossero stati i tagli governativi),che per una famiglia che ha un’abitazione di 108 mq si limiterà a 15 euro; la tariffa rimarrà comunque più bassa di altre di comuni similari. Una proposta che anche con sforzi e sacrifici (va monitorata costantemente e con attenzione) risulta coerente con le scelte strategiche dell’area pisana e con la consapevolezza di questa città che a fronte di 89 mila residenti eroga servizi per 150 mila che a vario titolo la vivono.
Offriamo alla città un bilancio che non è puramente ragionieristico, ma confermiamo la forte caratterizzazione sociale e sui servizi alle famiglie; con l’ultima variazione di bilancio 2010 abbiamo stanziato 500.000 per tamponare i tagli indiretti alla società della Salute.
Nel 2011 ce l’abbiamo fatta! Ma si prospetta un anno di controllo sempre più attento ai conti pubblici per evitare che il Bilancio 2012 (dove i tagli saranno maggiori) sia ancora più difficile e doloroso per i nostri concittadini. Per questo chiediamo a tutti i consiglieri comunali (in particolare ai membri del Direttivo ANCI e ai colleghi del PDL attraverso i loro Parlamentari) di perseguire una battaglia comune per chiedere al Governo che venga rimodulato il patto di stabilità in modo da consentire una ripresa degli investimenti degli enti Locali e da consentire una risposta alle situazioni di emergenza sociale.
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