Care amiche/amici,
di seguito il mio intervento odierno in Consiglio Comunale sul bilancio preventivo.
Oggi non riusciremo a completare le votazioni. Sono stati presentati diversi emendamenti e 21 ordini del giorno. Domani, non appena completeremo la votazione vi aggiornerò.
Si sta avvicinando un grande risultato a favore della nostra comunità
Antonio
Cari colleghi,
questo è un bilancio difficile. Non bisogna nasconderci. E proprio per non nascondersi ritengo opportuno rappresentare in maniera sintetica il quadro politico economico sociale nazionale che ha portato alla redazio-ne di questo bilancio. Non mi dilungherò su questo aspetto. Dico semplicemente che oggi non si può discutere dei conti pubblici e anche dei nosri conti, di quelli di un Comune, del Bilancio di una comunità locale o di federalismo senza affrontare a grandi linee i nodi politici che stringono il Paese e che provocano tanta sottrazione di risorse allo sviluppo e al bene condiviso.
Sono convinto che il governo di Centro Destra con la Legge 122/2010, in forte continuità con quanto fatto nel 2008 (quando ricordo che in piena crisi economica eliminò l’ICI sulla prima casa e bloccò l’autonomia tributaria dei comuni fino all’attuazione del Federalismo Fiscale) e nel 2009 stia perseguendo un lucido progetto di forte riduzione del ruolo pubblico nella vita sociale del Paese. L’attacco alla Scuola, alla ricerca, la riduzione dei finanziamenti alle regioni per la sanità, i tagli alla cultura e perfino quelli alla forze dell’ordine nonostante l’enfasi sulla sicurezza, sono tutti tasselli di un unico disegno allentare il ruolo regolatore e solidaristico dell’intervento pubblico e lasciare il campo aperto alla logica del mercato senza regole e tutele.
E’ evidente il divario, diciamo pure l’abisso (come sottolineato in maniera chiara da Ilvio Diamanti in un editoriale delle scorse settimane) fra il discorso pubblico e la realtà reale nell’Italia dei nostri tempi. Oggi più che mai negli ultimi vent’anni si ha la sensazione del declino della dimensione locale, che sta subendo il piu importante attacco centralistico alla autonomie locali del dopoguerra. Un attacco che si traduce, nonostante il conclamato orientamento federalista del governo, in un taglio del 15% dei trasferimenti agli Enti locali, mentre non si fa nulla per ridurre sprechi e clientelismi governativi.
Ma non è solo questione di trasferimenti: viene di fatto cancellata ogni autonomia impositiva degli Enti locali; si attacca l’autonomia statutaria, con irragionevoli imposizioni dal centro sugli organismi e le procedure di partecipazione; si colpisce l’autonomia nell’organizzazione delle amministrazioni; soprattutto si impongono regole sul patto di stabilità che penalizzano proprio gli enti locali più virtuosi e impediscono di finanziare opere pubbliche che darebbero risposte importanti ai cittadini e ossigeno alle imprese.
Si procede, insomma sulla strada dei tagli indiscriminati, dell’attacco all’autonomia e alla dignità degli enti locali, delle scelte discrezionali di salvataggio che premiano proprio casi di cattiva gestione del denaro pub-blico. Così facendo si deresponsabilizzano gli amministratori locali, gli si rende impossibile governare, anziché coinvolgerli come parte fondamen-tale della classe dirigente diffusa di questo paese in una necessaria opera di rinnovamento.
Il bilancio è anche un momento di valutazione dell’operato di una am-ministrazione, momento di domande e anche se possibile di risposte chiare.
Qual è quindi il ruolo dei Sindaci?
Diventare grandi esattori con regole e ripartizioni con lo Stato piuttosto rigide, oltre che ipotetiche oppure offrire servizi di qualità ai cittadini e far crescere le città che amministrano.
L’idea del PDL è chiara e mentre si discute dell’Italia e delle Regioni e dei Comuni, mentre si parla di divisioni e di fratture Nord-Sud, loro lavo-rano per un mesto ma inesorabile declino della dimensione territoriale, dello spazio “locale”.
Tanto rivendicato a parole e tanto schiacciato nei fatti!
Basti pensare che il rapporto tra Stato e Amministrazione locali si è completamento ribaltato dagli anni 70 ad oggi : se prima le amministra-zioni locali chiudevano bilanci sui quali interveniva l’Amministrazione Centrale ripianando a pie di lista oggi l’Amministrazione Centrale fa le manovre finanziare operando tagli lineari sulle amministrazione locali senza fare alcuna minima valutazione di merito
E queste scelte vengono direttamente ribaltate sui comuni che sono co-stretti a tagliare su tutto ciò che non sono FUNZIONI FONDAMENTALI: l’assistenza, la cultura, il sociale, il volontariato.
Nel 2011, cosi vengo in maniera diretta alle questioni pisane, il taglio dei trasferimenti diretti sono stimati, come detto dall’assessore Viale in circa 3,6 mln di euro (che diventano circa 7 milioni nel 2012). A questi tagli si sommano poi quelli indiretti, e non ancora completamente quantificabili (in queste ore si voterà anche in Regione), provocati dalle minori risorse trasferite alle Regioni e di conseguenza ai Comuni. Oppure quelli al FUS che toglie al Verdi 300 mila euro, o quelli alla pubblica istruzione e alla cultura che in una città come Pisa pesano e molto.
La legge 121/2010 definisce alcuni tagli da effettuare per “pareggiare” i mancati trasferimenti dallo Stato (missioni 50% della spesa 2009, riduzione gettoni amministratori pari al 7%, rappresentanze e relazioni pubbliche pari al 20%). L’assessore prima ci ha detto chiaramente che, nel caso del Bilancio del Comune di Pisa, apportando queste regole, le minori spese posso essere complessivamente stimate in 300 mila euro, che sono ben lontani dal pareggiare i mancati trasferimenti. Evitiamo quindi di fare demagogia quando si parla di missioni, di incarichi, di indennità come i principali costi della politica. Cosi facendo danneggiamo l’immagine delle istituzioni quali i Comuni che sono le piu prossime ai cittadini e ne subiscono le GIUSTE PRESSIONI indipendentemente dalle PROPRIE RESPONSABILITA’
Negli interventi dei colleghi che mi hanno preceduto e nelle dichiarazioni finali di voto in Commissione mi sono convinto ancor di più che abbiamo proposto un ottimo bilancio. Da Rifondazione Comunista al PDL le posizioni sono diametralmente opposte. I primi ci chiedono di non votare oggi questo bilancio in segno di protesta, i secondi, anche attraverso le pagine dei giornali ripetono che tutto ciò è stato possibile solo alla manovra del Ministro Tremonti (e che forse si poteva fare anche prima)
Sono due posizioni cosi troppo lontane per non poter rappresentare completamente la realtà più vera e cioè che sarà possibile approvare oggi questo Bilancio grazie alla sana gestione dei conti pubblici (vedi RISULTATO DELLA CORTE DEI CONTI), alla capacità dei nostri Amministratori e alle scelte fatte negli anni passati:
- La riduzione del debito che dal 2003 ad oggi è passato a 139 milioni a 61 milioni di euro, consentendo al Comune di liberare risorse per 8,8 mln di euro che non vengono più pagati al sistema bancario rimenendo nelle casse comunali
- Il recupero dell’evasione (2 mln di euro nel 2009 e 1,5 mln di euro nel 2010). Continuiamo su questa strada anche nel 2011, anzi lavo-riamo per incrementare l’azione per il recupero dell’evasione e dell’elusione tributaria e tariffaria.
- La destinazione del 100% degli oneri di urbanizzazione a investi-mento;
- La previsione in bilancio di un ammontare per sanzioni al codice della strada corrispondente alla capacità di riscossione;
- La scelta VERA di organizzare la macchina comunale per offrire alla città un ente che GESTISCE MENO e CONTROLLA ci ha dato la possibilità di tenere sotto controllo la spesa del personale. Se cosi non fosse, soltanto dal 205, la spesa sarebbe cresciuta di 4 mln di euro;
QUESTI SONO FATTI INCONFUTABILI E NON SLOGAN ELETTORALI e se oggi siamo qui a discutere e votare un bilancio difficili, ma alla nostra portata, lo dobbiamo prima di tutto alla nostra capacità di governo!
Quella capacità di governo che oltre a consentirci di mantenere in ordine i conti ci consentono di mettere in atto progetti di riqualificazione importanti. Non si può non citare in questa sede
- la valenza dei progetti PIUSS che entro il 2014 cambieranno (in me-glio) il volto del nostro centro storico e che sono stati una gran boccata di ossigeno per molte imprese locali che sono riuscite a mettersi insieme e fare proposte di grande valore, tanto da aggiudicarsi le gare d’appalto.
- Lo spostamento dell’Ospedale a Cisanello (oltre 300 milioni di euro di finanziamenti pubblici, per un ospedale che sarà tra i più grandi d’Europa)
- La prima pietra posata per il Porto di Marina
- Le case per edilizia popolare e convenzionata (24 milioni con fine prevista nel dicembre 2012) nei quartieri CEP e Sant’Ermete;
- Il prgetto sesta porta. Un imponente recupero urbano e un grande servizio intermodale di mobilità che, insieme al People Mover di cui tanto abbiamo parlato nei giorni scorsi, riunirà autobus, treni e ae-rei. L’ennesimo progetto che rende Pisa all’avanguardia in Europa. 32 milioni di euro d’investimenti fatti in completo autofinanziamento.
Risorse da spendere a partire dai prossimi mesi, anche in questo caso con effetto anti crisi. Mi dispiace solo vedere che si è rallentato il pro-cesso in atto con il Ministero della Difesa per la realizzazione del pro-getto Caserme. Su questo cari colleghi del centro Destra è necessario il vostro interessamento. Riqualificare quell’area e concludere il ricon-giungimento con gli spazi lasciati libera dallo spostamento del Santa Chiara sarebbe uno dei piu bei regali in stile federalista che TUTTI INSIEME potremmo fare alla città.
Anche questi sono fatti chiari. Una classe dirigente che sa gestire i conti pubblici e fare scelte difficili e a volte controtendenza (vorrei sottolineare l’ottima valutazione effettuata dalla Corte dei Conti e il rating AA- che per il secondo anno consecutivo ci assegna Fitch). Sicuramente si può fare meglio, sicuramente si può chiedere di più. Ed è quello che facciamo con questo bilancio. Una manovra di bilancio, come già detto difficile. Un bilancio da tenere sempre sotto controllo, che ha dovuto reggersi su alcune priorità a partire dalle quali fare delle scelte, che si possono riassumere in 3 parole chiave:
- EQUITA’: attraverso il mantenimento dei servizi educativi e sociali. Un primo importante segnale lo abbiamo gia dato nell’ultima varia-zione di Bilancio in cui abbiamo destinato 500 mila euro dei 900 mila di avanzo a coprire parte dei tagli indiretti sul sociale. Un altro invece lo stiamo per dare legando l’ISEE con un altro indicatore di benessere che tiene conto anche dei beni mobili registrati (auto, motocicli, natanti). Proposta che anche le opposizioni hanno accolto con molto favore in commissione;
- SOBRIETA’ – che si può articolare in due macrocategorie d’intervento. Da un lato azioni di reali contenimento delle spese di funzionamento (dalla riduzione del debito, alla riduzione di consu-lenze, utenze, fitti passivi e spese organizzative per non dimenticare l’energia ed in particolare il fotovoltaico). Dall’altro il piano di rior-ganizzazione delle aziende pubbliche e l’atto di indirizzo per le società partecipate a totale o a maggioranza di capitale del Comune di Pisa a cui si chiede di migliorare la propria efficenza ed efficacia operando una riduzione del 2% dei costi previsti per personale, incarichi esterni, etc, di non procedere ad aumenti dei compensi stabiliti dagli amministratori e di adottare preventivi regolamenti che individuino le procedure selettive e/o comparative con ogni garanzia di trasparenza al fine di garantire la piu ampia partecipazione di soggetti in possesso delle professionalità previste. Nel caso gli amministratori non rispettino quando richiesto il Sindaco potrà richiedere le dimissioni dello stesso.
Non vi sembra gia questa una svolta epocale? Quanti Comuni hanno avuto il coraggio di fare queste scelte? E questo è solo un primo passo verso uno degli obiettivi di mandato piu importanti. La costituzione di una Holding per la gestione delle partecipazioni del Comune.
- INVESTIMENTI Anche qui si lavora su un doppio binario. Da un lato verrà mantenuto un livello dignitoso di investimenti attaverso una scelta chiara. Tutti gli oneri di urbanizzazione verranno destinati ad opere pubbliche. E dall’altra rafforzamento dell’ufficio patrimonio per consentire una maggiore velocità nell’alienazione dei beni pa-trimoniali previsti all’interno del Piano,rendimento dei beni e evoluzioni delle concessioni . Su questo tema è necessario davvero dare un impulso. Quest’anno è stata una dei pochi ambiti su cui è necessario migliorare. Anche se la crisi non ha aiutato il settore, basta leggere i dati che parlano di un calo del 10% delle vendite di immobili.
Riassumendo quindi la scelta politica che regge questo bilancio è quella di mantenere i servizi alle famiglie e ai cittadini, non toccando istruzione e spesa sociale. Anzi. Pensando anche gli investimenti, utilizzando gli oneri di urbanizzazione
Proprio per questo non aumenteremo nessuna tariffa, con eccezione della Tarsu (che aumentiamo per recuperare 2 anni di inflazione non conteggiata e far fornte al servizio, che per un appartamento di 108 mq è pari a 15 euro circa….RICORDARE OTTIMI RISULTATI SULLE STAZIONI ECOLOGICHE PER DIFFFERENZIATA) e del ticket sui bus turistici. E per dare equità alla manovra, dobbiamo recuperare l’evasione cercando di smascherare ancora di piu i furbetti: lo faremo anche rendendo adeguati i metodi di accertamento utilizzando indicatori di benessere paralleli.
Nel caso riuscissimo a recuperare nuove risorse (in parte già lo faccia-mo nell’odg) è necessario puntare in maniera forte e assoluta su inter-venti straordinari di manutenzione (le buche sono il segno delle diffi-coltà delle Città e ancor di più di una città come Pisa he ha 90 mila abi-tanti e 150 mila persone che la vivono giornalmente), in specialmodo sul litorale e nelle periferie. Riprendo un termine usato dal Consigliere Scaramuzzino “è necessario un PIUSS delle piccole opere”. Sarebbe bello, sarebbe davvero bello trovare la possibilità di trovare finanziamenti per milioni di euro per finanziare tutte le manutenzioni straordinarie: Ad oggi non ci sono, e quindi si procede per PRIORITA’ (che vanno condivise sempre con i CTP di competenza), ma credo che in questo campo bisogna tutti impegnarsi per cercare nuove risorse e razionalizzare i processi in modo da offrire alla città strade piu consone al suo nome.
Su questo tema siamo pronti a confrontarci con tutti e condividere an-che con le opposizioni interessate quali sono le priorità d’ interventi di miglioramento strutturali ed infrastrutturali servono. In luoghi belli e riqualificati si allontana il degrado, la delinquenza, si lavora meglio, si vive piu sereni, si spende piu volentieri. Credo che su questo anche le Opposizioni non possano che essere d’accordo.
Scusatemi per la lunghezza del mio intervento, ma oggi è una giornata importante per la nostra città. Stiamo per votare (forse primi in Italia) un bilancio che darà stabilità alla nostra azione di governo. Una azione di governo che non ha mai segnato una battuta d’arresto, una maggio-ranza che è sempre stata unita nei provvedimenti piu importanti e che oggi chiede alle forze di minoranze piu attente e sensibili di capire l’importanza di questo momento e di valutare con attenzione la propo-sta politica che mettiamo in campo per la città. Noi siamo disponibili a valutare, se servirà prima del consuntivo una variazione di Bilancio che vada nell’ottica di quanto riportato nel nostro odg. Una nuova e ancora maggiore attenzione ai problemi dell’occupazione nel settore del Trasporto Pubblico Locale, alla cultura e al settore sociale. Non perdiamo una bella occasione di dialogo e di dare avvio ad un percorso comune condiviso.
Nel 2011 ce l’abbiamo fatta!
Ma si prospetta un anno di controllo sempre più attento ai conti pubblici per evitare che il Bilancio 2012 (dove i tagli saranno maggiori) sia ancora più difficile e doloroso per i nostri concittadini. Per questo, e mi avvio davvero alla conclusione scusandomi per essere andato un pochino lungo chiediamo a tutti i consiglieri comunali (in particolare ai membri del Direttivo ANCI e ai colleghi del PDL attraverso i loro Parlamentari) di perseguire una battaglia comune per chiedere al Governo che venga rimodulato il patto di stabilità in modo da consentire una ripresa degli investimenti degli enti Locali e da consentire una risposta alle situazioni di emergenza sociale e lavorare da subito ad un odg per richiedere al governo una nuova fiscalità per le città speciali e per le città d’arte.
Facciamolo insieme... facciamolo per la città!
Cari colleghi,
questo è un bilancio difficile. Non bisogna nasconderci. E proprio per non nascondersi ritengo opportuno rappresentare in maniera sintetica il quadro politico economico sociale nazionale che ha portato alla redazio-ne di questo bilancio. Non mi dilungherò su questo aspetto. Dico semplicemente che oggi non si può discutere dei conti pubblici e anche dei nosri conti, di quelli di un Comune, del Bilancio di una comunità locale o di federalismo senza affrontare a grandi linee i nodi politici che stringono il Paese e che provocano tanta sottrazione di risorse allo sviluppo e al bene condiviso.
Sono convinto che il governo di Centro Destra con la Legge 122/2010, in forte continuità con quanto fatto nel 2008 (quando ricordo che in piena crisi economica eliminò l’ICI sulla prima casa e bloccò l’autonomia tributaria dei comuni fino all’attuazione del Federalismo Fiscale) e nel 2009 stia perseguendo un lucido progetto di forte riduzione del ruolo pubblico nella vita sociale del Paese. L’attacco alla Scuola, alla ricerca, la riduzione dei finanziamenti alle regioni per la sanità, i tagli alla cultura e perfino quelli alla forze dell’ordine nonostante l’enfasi sulla sicurezza, sono tutti tasselli di un unico disegno allentare il ruolo regolatore e solidaristico dell’intervento pubblico e lasciare il campo aperto alla logica del mercato senza regole e tutele.
E’ evidente il divario, diciamo pure l’abisso (come sottolineato in maniera chiara da Ilvio Diamanti in un editoriale delle scorse settimane) fra il discorso pubblico e la realtà reale nell’Italia dei nostri tempi. Oggi più che mai negli ultimi vent’anni si ha la sensazione del declino della dimensione locale, che sta subendo il piu importante attacco centralistico alla autonomie locali del dopoguerra. Un attacco che si traduce, nonostante il conclamato orientamento federalista del governo, in un taglio del 15% dei trasferimenti agli Enti locali, mentre non si fa nulla per ridurre sprechi e clientelismi governativi.
Ma non è solo questione di trasferimenti: viene di fatto cancellata ogni autonomia impositiva degli Enti locali; si attacca l’autonomia statutaria, con irragionevoli imposizioni dal centro sugli organismi e le procedure di partecipazione; si colpisce l’autonomia nell’organizzazione delle amministrazioni; soprattutto si impongono regole sul patto di stabilità che penalizzano proprio gli enti locali più virtuosi e impediscono di finanziare opere pubbliche che darebbero risposte importanti ai cittadini e ossigeno alle imprese.
Si procede, insomma sulla strada dei tagli indiscriminati, dell’attacco all’autonomia e alla dignità degli enti locali, delle scelte discrezionali di salvataggio che premiano proprio casi di cattiva gestione del denaro pub-blico. Così facendo si deresponsabilizzano gli amministratori locali, gli si rende impossibile governare, anziché coinvolgerli come parte fondamen-tale della classe dirigente diffusa di questo paese in una necessaria opera di rinnovamento.
Il bilancio è anche un momento di valutazione dell’operato di una am-ministrazione, momento di domande e anche se possibile di risposte chiare.
Qual è quindi il ruolo dei Sindaci?
Diventare grandi esattori con regole e ripartizioni con lo Stato piuttosto rigide, oltre che ipotetiche oppure offrire servizi di qualità ai cittadini e far crescere le città che amministrano.
L’idea del PDL è chiara e mentre si discute dell’Italia e delle Regioni e dei Comuni, mentre si parla di divisioni e di fratture Nord-Sud, loro lavo-rano per un mesto ma inesorabile declino della dimensione territoriale, dello spazio “locale”.
Tanto rivendicato a parole e tanto schiacciato nei fatti!
Basti pensare che il rapporto tra Stato e Amministrazione locali si è completamento ribaltato dagli anni 70 ad oggi : se prima le amministra-zioni locali chiudevano bilanci sui quali interveniva l’Amministrazione Centrale ripianando a pie di lista oggi l’Amministrazione Centrale fa le manovre finanziare operando tagli lineari sulle amministrazione locali senza fare alcuna minima valutazione di merito
E queste scelte vengono direttamente ribaltate sui comuni che sono co-stretti a tagliare su tutto ciò che non sono FUNZIONI FONDAMENTALI: l’assistenza, la cultura, il sociale, il volontariato.
Nel 2011, cosi vengo in maniera diretta alle questioni pisane, il taglio dei trasferimenti diretti sono stimati, come detto dall’assessore Viale in circa 3,6 mln di euro (che diventano circa 7 milioni nel 2012). A questi tagli si sommano poi quelli indiretti, e non ancora completamente quantificabili (in queste ore si voterà anche in Regione), provocati dalle minori risorse trasferite alle Regioni e di conseguenza ai Comuni. Oppure quelli al FUS che toglie al Verdi 300 mila euro, o quelli alla pubblica istruzione e alla cultura che in una città come Pisa pesano e molto.
La legge 121/2010 definisce alcuni tagli da effettuare per “pareggiare” i mancati trasferimenti dallo Stato (missioni 50% della spesa 2009, riduzione gettoni amministratori pari al 7%, rappresentanze e relazioni pubbliche pari al 20%). L’assessore prima ci ha detto chiaramente che, nel caso del Bilancio del Comune di Pisa, apportando queste regole, le minori spese posso essere complessivamente stimate in 300 mila euro, che sono ben lontani dal pareggiare i mancati trasferimenti. Evitiamo quindi di fare demagogia quando si parla di missioni, di incarichi, di indennità come i principali costi della politica. Cosi facendo danneggiamo l’immagine delle istituzioni quali i Comuni che sono le piu prossime ai cittadini e ne subiscono le GIUSTE PRESSIONI indipendentemente dalle PROPRIE RESPONSABILITA’
Negli interventi dei colleghi che mi hanno preceduto e nelle dichiarazioni finali di voto in Commissione mi sono convinto ancor di più che abbiamo proposto un ottimo bilancio. Da Rifondazione Comunista al PDL le posizioni sono diametralmente opposte. I primi ci chiedono di non votare oggi questo bilancio in segno di protesta, i secondi, anche attraverso le pagine dei giornali ripetono che tutto ciò è stato possibile solo alla manovra del Ministro Tremonti (e che forse si poteva fare anche prima)
Sono due posizioni cosi troppo lontane per non poter rappresentare completamente la realtà più vera e cioè che sarà possibile approvare oggi questo Bilancio grazie alla sana gestione dei conti pubblici (vedi RISULTATO DELLA CORTE DEI CONTI), alla capacità dei nostri Amministratori e alle scelte fatte negli anni passati:
- La riduzione del debito che dal 2003 ad oggi è passato a 139 milioni a 61 milioni di euro, consentendo al Comune di liberare risorse per 8,8 mln di euro che non vengono più pagati al sistema bancario rimenendo nelle casse comunali
- Il recupero dell’evasione (2 mln di euro nel 2009 e 1,5 mln di euro nel 2010). Continuiamo su questa strada anche nel 2011, anzi lavo-riamo per incrementare l’azione per il recupero dell’evasione e dell’elusione tributaria e tariffaria.
- La destinazione del 100% degli oneri di urbanizzazione a investi-mento;
- La previsione in bilancio di un ammontare per sanzioni al codice della strada corrispondente alla capacità di riscossione;
- La scelta VERA di organizzare la macchina comunale per offrire alla città un ente che GESTISCE MENO e CONTROLLA ci ha dato la possibilità di tenere sotto controllo la spesa del personale. Se cosi non fosse, soltanto dal 205, la spesa sarebbe cresciuta di 4 mln di euro;
QUESTI SONO FATTI INCONFUTABILI E NON SLOGAN ELETTORALI e se oggi siamo qui a discutere e votare un bilancio difficili, ma alla nostra portata, lo dobbiamo prima di tutto alla nostra capacità di governo!
Quella capacità di governo che oltre a consentirci di mantenere in ordine i conti ci consentono di mettere in atto progetti di riqualificazione importanti. Non si può non citare in questa sede
- la valenza dei progetti PIUSS che entro il 2014 cambieranno (in me-glio) il volto del nostro centro storico e che sono stati una gran boccata di ossigeno per molte imprese locali che sono riuscite a mettersi insieme e fare proposte di grande valore, tanto da aggiudicarsi le gare d’appalto.
- Lo spostamento dell’Ospedale a Cisanello (oltre 300 milioni di euro di finanziamenti pubblici, per un ospedale che sarà tra i più grandi d’Europa)
- La prima pietra posata per il Porto di Marina
- Le case per edilizia popolare e convenzionata (24 milioni con fine prevista nel dicembre 2012) nei quartieri CEP e Sant’Ermete;
- Il prgetto sesta porta. Un imponente recupero urbano e un grande servizio intermodale di mobilità che, insieme al People Mover di cui tanto abbiamo parlato nei giorni scorsi, riunirà autobus, treni e ae-rei. L’ennesimo progetto che rende Pisa all’avanguardia in Europa. 32 milioni di euro d’investimenti fatti in completo autofinanziamento.
Risorse da spendere a partire dai prossimi mesi, anche in questo caso con effetto anti crisi. Mi dispiace solo vedere che si è rallentato il pro-cesso in atto con il Ministero della Difesa per la realizzazione del pro-getto Caserme. Su questo cari colleghi del centro Destra è necessario il vostro interessamento. Riqualificare quell’area e concludere il ricon-giungimento con gli spazi lasciati libera dallo spostamento del Santa Chiara sarebbe uno dei piu bei regali in stile federalista che TUTTI INSIEME potremmo fare alla città.
Anche questi sono fatti chiari. Una classe dirigente che sa gestire i conti pubblici e fare scelte difficili e a volte controtendenza (vorrei sottolineare l’ottima valutazione effettuata dalla Corte dei Conti e il rating AA- che per il secondo anno consecutivo ci assegna Fitch). Sicuramente si può fare meglio, sicuramente si può chiedere di più. Ed è quello che facciamo con questo bilancio. Una manovra di bilancio, come già detto difficile. Un bilancio da tenere sempre sotto controllo, che ha dovuto reggersi su alcune priorità a partire dalle quali fare delle scelte, che si possono riassumere in 3 parole chiave:
- EQUITA’: attraverso il mantenimento dei servizi educativi e sociali. Un primo importante segnale lo abbiamo gia dato nell’ultima varia-zione di Bilancio in cui abbiamo destinato 500 mila euro dei 900 mila di avanzo a coprire parte dei tagli indiretti sul sociale. Un altro invece lo stiamo per dare legando l’ISEE con un altro indicatore di benessere che tiene conto anche dei beni mobili registrati (auto, motocicli, natanti). Proposta che anche le opposizioni hanno accolto con molto favore in commissione;
- SOBRIETA’ – che si può articolare in due macrocategorie d’intervento. Da un lato azioni di reali contenimento delle spese di funzionamento (dalla riduzione del debito, alla riduzione di consu-lenze, utenze, fitti passivi e spese organizzative per non dimenticare l’energia ed in particolare il fotovoltaico). Dall’altro il piano di rior-ganizzazione delle aziende pubbliche e l’atto di indirizzo per le società partecipate a totale o a maggioranza di capitale del Comune di Pisa a cui si chiede di migliorare la propria efficenza ed efficacia operando una riduzione del 2% dei costi previsti per personale, incarichi esterni, etc, di non procedere ad aumenti dei compensi stabiliti dagli amministratori e di adottare preventivi regolamenti che individuino le procedure selettive e/o comparative con ogni garanzia di trasparenza al fine di garantire la piu ampia partecipazione di soggetti in possesso delle professionalità previste. Nel caso gli amministratori non rispettino quando richiesto il Sindaco potrà richiedere le dimissioni dello stesso.
Non vi sembra gia questa una svolta epocale? Quanti Comuni hanno avuto il coraggio di fare queste scelte? E questo è solo un primo passo verso uno degli obiettivi di mandato piu importanti. La costituzione di una Holding per la gestione delle partecipazioni del Comune.
- INVESTIMENTI Anche qui si lavora su un doppio binario. Da un lato verrà mantenuto un livello dignitoso di investimenti attaverso una scelta chiara. Tutti gli oneri di urbanizzazione verranno destinati ad opere pubbliche. E dall’altra rafforzamento dell’ufficio patrimonio per consentire una maggiore velocità nell’alienazione dei beni pa-trimoniali previsti all’interno del Piano,rendimento dei beni e evoluzioni delle concessioni . Su questo tema è necessario davvero dare un impulso. Quest’anno è stata una dei pochi ambiti su cui è necessario migliorare. Anche se la crisi non ha aiutato il settore, basta leggere i dati che parlano di un calo del 10% delle vendite di immobili.
Riassumendo quindi la scelta politica che regge questo bilancio è quella di mantenere i servizi alle famiglie e ai cittadini, non toccando istruzione e spesa sociale. Anzi. Pensando anche gli investimenti, utilizzando gli oneri di urbanizzazione
Proprio per questo non aumenteremo nessuna tariffa, con eccezione della Tarsu (che aumentiamo per recuperare 2 anni di inflazione non conteggiata e far fornte al servizio, che per un appartamento di 108 mq è pari a 15 euro circa….RICORDARE OTTIMI RISULTATI SULLE STAZIONI ECOLOGICHE PER DIFFFERENZIATA) e del ticket sui bus turistici. E per dare equità alla manovra, dobbiamo recuperare l’evasione cercando di smascherare ancora di piu i furbetti: lo faremo anche rendendo adeguati i metodi di accertamento utilizzando indicatori di benessere paralleli.
Nel caso riuscissimo a recuperare nuove risorse (in parte già lo faccia-mo nell’odg) è necessario puntare in maniera forte e assoluta su inter-venti straordinari di manutenzione (le buche sono il segno delle diffi-coltà delle Città e ancor di più di una città come Pisa he ha 90 mila abi-tanti e 150 mila persone che la vivono giornalmente), in specialmodo sul litorale e nelle periferie. Riprendo un termine usato dal Consigliere Scaramuzzino “è necessario un PIUSS delle piccole opere”. Sarebbe bello, sarebbe davvero bello trovare la possibilità di trovare finanziamenti per milioni di euro per finanziare tutte le manutenzioni straordinarie: Ad oggi non ci sono, e quindi si procede per PRIORITA’ (che vanno condivise sempre con i CTP di competenza), ma credo che in questo campo bisogna tutti impegnarsi per cercare nuove risorse e razionalizzare i processi in modo da offrire alla città strade piu consone al suo nome.
Su questo tema siamo pronti a confrontarci con tutti e condividere an-che con le opposizioni interessate quali sono le priorità d’ interventi di miglioramento strutturali ed infrastrutturali servono. In luoghi belli e riqualificati si allontana il degrado, la delinquenza, si lavora meglio, si vive piu sereni, si spende piu volentieri. Credo che su questo anche le Opposizioni non possano che essere d’accordo.
Scusatemi per la lunghezza del mio intervento, ma oggi è una giornata importante per la nostra città. Stiamo per votare (forse primi in Italia) un bilancio che darà stabilità alla nostra azione di governo. Una azione di governo che non ha mai segnato una battuta d’arresto, una maggio-ranza che è sempre stata unita nei provvedimenti piu importanti e che oggi chiede alle forze di minoranze piu attente e sensibili di capire l’importanza di questo momento e di valutare con attenzione la propo-sta politica che mettiamo in campo per la città. Noi siamo disponibili a valutare, se servirà prima del consuntivo una variazione di Bilancio che vada nell’ottica di quanto riportato nel nostro odg. Una nuova e ancora maggiore attenzione ai problemi dell’occupazione nel settore del Trasporto Pubblico Locale, alla cultura e al settore sociale. Non perdiamo una bella occasione di dialogo e di dare avvio ad un percorso comune condiviso.
Nel 2011 ce l’abbiamo fatta!
Ma si prospetta un anno di controllo sempre più attento ai conti pubblici per evitare che il Bilancio 2012 (dove i tagli saranno maggiori) sia ancora più difficile e doloroso per i nostri concittadini. Per questo, e mi avvio davvero alla conclusione scusandomi per essere andato un pochino lungo chiediamo a tutti i consiglieri comunali (in particolare ai membri del Direttivo ANCI e ai colleghi del PDL attraverso i loro Parlamentari) di perseguire una battaglia comune per chiedere al Governo che venga rimodulato il patto di stabilità in modo da consentire una ripresa degli investimenti degli enti Locali e da consentire una risposta alle situazioni di emergenza sociale e lavorare da subito ad un odg per richiedere al governo una nuova fiscalità per le città speciali e per le città d’arte.
Facciamolo insieme... facciamolo per la città!
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