Bravo Enrico,
condivido completamente la tua analisi (nel resto del post). Dobbiamo lavorare perché il governo torni indietro. La toscana deve essere anche in questo caso una guida per le altre regioni.
Ottima l’idea della mobilitazione generale. Se vogliamo farla a Pisa… sono a disposizione per collaborare nell’organizzazione.
Antonio
Rossi scrive al ministro Romani: “Sulle rinnovabili scelta disastrosa del Governo”
“Questo governo è un disastro: non solo non aiuta la ripresa, ma affossa anche i settori dell’economia in crescita”. Lo afferma Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, a seguito del decreto approvato dal Governo che cancella dal 31 maggio tutti i contributi per il fotovoltaico.
“E’ una scelta sbagliata, per il metodo e il merito. Il metodo: si è presa una decisione dalla sera alla mattina – prosegue Rossi – senza consultare nessuno e senza la necessaria gradualità. Nel merito, è ancora peggio: si mettono in crisi famiglie e imprese che avevano avviato investimenti nel settore, si tolgono certezze agli imprenditori, si mette in crisi un settore innovativo per l’economia e l’ambiente e si contribuisce ad aumentare la nostra dipendenza dal petrolio, proprio mentre i prezzi della benzina salgono a cifre record”.
La Toscana è la prima regione in Italia per produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (non idriche) con i suoi oltre 1.500 KWh per abitante contro una media italiana di circa 334 KWh. L’Irpet ha calcolato (nel 2007) che la realizzazione degli interventi finanziati dalle sole risorse pubbliche avrebbe prodotto una crescita del Pil dello 0,5% e 7mila nuovi posti di lavoro. E sempre dal 2007 la produzione di energia da fotovoltaico è passata in Toscana da 5,7 MW agli oltre 150 di oggi, a dimostrazione delle forti potenzialità di crescita del settore.
Sono solo alcuni dei numeri della Toscana “green” che hanno fatto conquistare a questa regione il secondo posto nella classifica italiana dell’economia verde stilata dalla Fondazione Impresa. Numeri e prestazioni che adesso subiranno una netta battuta d’arresto.
“Insomma – precisa Rossi – con un decreto si blocca la crescita di uno dei pochi settori innovativi della nostra economia con ripercussioni pesanti sull’occupazione e sull’ambiente”. La Cna toscana stima in 20mila i posti di lavoro a rischio. “Gli incentivi pubblici – dichiara Enrico Rossi – hanno svolto ovunque un importante ruolo di stimolo. Per questo tutti i Paesi europei si sono preoccupati di evitare interruzioni improvvise e traumatiche. La concessione dei contributi deve essere ben programmata in modo da avere il tempo e la possibilità di sostituire gradualmente gli interventi pubblici con quelli privati, come avviene in tutta Europa”.
“E’ stupefacente – continua Rossi – come invece in Italia si decida di mettere in atto interventi che contribuiscono ad aggravare una crisi, già pesante. Per questo motivo – conclude – ho scritto al ministro Paolo Romani chiedendo una modifica del decreto. Sullo stesso tema ho inviato una lettera anche al presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, perché, considerando sia i contenuti che la totale assenza di un confronto con le Regioni, la Conferenza discuta della questione e assuma iniziative immediate”.
Il presidente Rossi annuncia anche di aver dato mandato agli uffici legali della Regione perché valutino la sussistenza di presupposti per impugnare il decreto legislativo davanti alla Corte Costituzionale.
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