lunedì 14 febbraio 2011

Come vorrei un vero federalismo......

Condivido la Proposta di Marco Filippeschi. Proponiamo gli stati generali di Regioni, Province e Comuni. Le riforme del federalismo non ci perché impongono aumenti di tasse, diminuiscono le risorse per le comuità e non danno vera autonomia e responsabilità. Serve un'azione forte, che superi il senso d'impotenza dei rappresentanti più vicini ai cittadini. Di quelli che ci mettono la faccia...sempre a contatto con le domande ed i bisogni dei cittadini. Su questo tema anche i sindaci del PDL sono in grande difficoltà. Che lo dicano chiaramente, che si uniscano al nostro coro di NO, per il bene delle nostre comunità

dalla Newsletter dei deputati PD

Il federalismo continua a essere un tema di importanza e interesse generale nell'agenda politica. Per questo, e perché siamo profondamente federalisti, noi insistiamo nella nostra scelta di apertura al confronto. Lo abbiamo fatto in questi mesi in Bicamerale e nella commissione Bilancio. Governo e maggioranza non hanno voluto tener conto della sostanziale bocciatura del decreto sul fisco municipale, poi inevitabilmente oggetto di un intervento straordinario del Capo dello Stato. Napolitano, com'è noto ha rifiutato di firmarlo chiedendo un passaggio parlamentare per il quale ora il governo ha sessanta giorni di tempo. Noi contiamo di non sentire più esponenti di governo avanzare la sciagurata ipotesi di imporre un voto di fiducia sul fisco municipale. Sarebbe la fine di una riforma: quel decreto non può funzionare, i comuni sarebbero messi con le spalle al muro, costretti a chieder soldi ai cittadini. C'è poi un altro appuntamento cruciale: l'arrivo in Parlamento dell'importantissimo decreto sul fisco regionale. Continueremo a confrontarci sui contenuti con la maggioranza perché vogliamo inaugurare una vera stagione di riforma federalista dello Stato, quella del federalismo vero, solidale ed efficiente. La possibilità di realizzare il federalismo fiscale non dipende dalla sterile polemica sulla composizione della bicamerale, ma dalla reale volontà di accogliere le proposte dell'opposizione per una riforma sostenibile e condivisa

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