Preoccupa molto il clima di scontro e aggressione che si è creato in questi giorni sulla questione della Giornata della Solidarietà, nata in memoria del maggiore Nicola Ciardelli morto nella strage di Nassiriya.
L'idea di fondo del Comune, dell'Associazione Nicola Ciardelli Onlus, delle scuole coinvolte, sicuramente ambiziosa e difficile, è di trasformare quella morte in un progetto di vita, il progetto "Casa dei bambini di Nicola", ovvero una casa colonica sulle colline di Firenze per accogliere bambini di paesi esteri bisognosi di cure mediche urgenti.
Un progetto che vede insieme Regione, ospedale Meyer di Firenze e Croce Rossa. Preoccupa il clima che si è creato, perché una parte dei cittadini di questa città reagisce in maniera aggressiva di fronte a qualcosa su cui non è d'accordo, il fatto che i bambini delle scuole partecipanti al progetto vadano a fare laboratori educativi sulla cittadinanza attiva e l'uso civile della scienza e tecnologia in una caserma, determinandone l'apertura alla città, e non dimentichiamo che le scuole considerano anche attività alternative per quei bambini i cui genitori non vogliono che partecipino.
Sicuramente tutti sono animati da giusti principi, e i temi del dibattito riguardano sia cosa significhi costruire una cultura della pace, sia il rapporto tra genitori e scuole nella elaborazione di un modello educativo condiviso, sia la giusta autonomia degli insegnanti.
Ma non sono giustificati i modi da crociata cui stiamo assistendo, che disattendono di fatto quanto in teoria si vorrebbe difendere, la cultura della pace. Per questo auspichiamo prima di tutto che i toni della discussione rientrino di nuovo nell'ambito di un civile dibattito tra posizioni diverse ma ognuna degna di essere rispettata.
Tutta la nostra solidarietà umana e politica va all'assessore Maria Luisa Chiofalo, a Federica Ciardelli, animatrice della Associazione Nicola Ciardelli Onlus, a tutti gli insegnanti delle scuole che hanno aderito al progetto che sono stati fatti oggetto di critiche oltre misura.
Finché una parte di cittadini, che pensa di avere subito un torto, sceglierà di sostenere il proprio punto di vista senza rispettare l'interlocutore, sarà difficile fare un dibattito costruttivo su un tema importante come la pace.
Anche questo metodo di confronto è una parte di costruzione della cultura della pace. E invitiamo tutte le altre forze politiche, di destra e di sinistra, e le associazioni pacifiste coinvolte, a prendere le distanze da questo metodo. Difficile entrare nel merito della discussione se prima non si riporta la questione nelle modalità di confronto democratiche e civili.
1 commento:
Il "merito" della questione non è il progetto che l'associazione Ciardelli vuole portare avanti, ma il fatto che bambini che ancora giocano con le pistoline di plastica siano portati a scopo educativo all'interno di un luogo che per sua natura - a meno che non si voglia distorcere la realtà - serve a prepararsi alla guerra....
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