domenica 27 febbraio 2011

Difendiamo la Scuola Pubblica - Solo qui possiamo costruire il futuro

Difendiamo la scuola pubblica. Cancellarla vorrebbe dire cancellare il pensiero libero...quello che fa germogliare le vere democrazie.
Ieri credo che Berlusconi abbia raggiunto uno dei punti piu bassi nella sua storia di Governo. Nelle sue parole si legge la voglia di acquisire benevolenza dal mondo Cattolico. Spero proprio che i Vescovi prendano le distanze. Tanti di noi che provengono da quell'esperienza lo hanno fatto da tempo.
E' ora di dire Basta!
POSIZIONE DI BERSANI SULLA DIFESA DELLA SCUOLA PUBBLICA
In difesa della scuola pubblica, attaccata ieri dal premier - in una delle sue ormai consuete uscite che hanno il solo scopo di distrarre l'opinione pubblica dai suoi guai giudiziari - sono arrivate le parole di Pier Luigi Bersani, a giudizio del quale "la scuola pubblica è nel cuore degli italiani, da Berlusconi arriva uno schiaffo inaccettabile. Con richiami di sapore antico - ha sottolineato il segretario del Partito Democratico - il premier se la prende con comunisti e gay, insultando così l'intelligenza e la coscienza civile del Paese. All'elenco, Berlusconi stavolta ha aggiunto gli insegnanti della scuola pubblica. Uno schiaffo inaccettabile a chi lavora con dedizione in condizioni rese sempre più difficili dal governo. La scuola pubblica - ha concluso Bersani - è nel cuore degli italiani, è il luogo in cui l'Italia costruirà il suo futuro. Noi siamo con la scuola pubblica e non permetteremo che Berlusconi la distrugga". Proprio per questo il segretario dei democratici chiede a Maria Stella Gelmini di rassegnare le dimissioni: "Se la Gelmini fosse un vero ministro, invece che arrampicarsi sui vetri per difendere Berlusconi, dovrebbe prendere atto degli inaccettabili attacchi che il premier ha rivolto agli insegnanti e alla scuola pubblica e dimettersi".
Per Francesca Puglisi, responsabile Scuola della segreteria nazionale del partito, "a Berlusconi, amico di dittatori e rais, e ballerino di bunga bunga, dà fastidio la scuola pubblica, perché è scandalizzato dalla cosa più pericolosa che la scuola produce: il pensiero".

La Puglisi ricorda che "per il massacratore Gheddafi, intimo amico del nostro premier, al quale ha dedicato un mega poster di sette piani in una via centralissima di Tripoli, chi pensa è un nemico pericoloso. Lo è per l'ex agente Kgb Putin che non sopporta critiche di sorta. Dopo essersi impossessato del 90% dei mezzi di informazione, dopo aver delegittimato la magistratura, ora Berlusconi punta a distruggere il luogo dove si formano le coscienze civili, dove le menti imparano a essere libere di ragionare e di criticare".
A giudizio della Puglisi, l'obiettivo del premier è quello di "dirottare fondi verso istituti elitari, per famiglie ricche, scuole facilmente controllabili perché economicamente ricattabili: l'idea di qualsiasi regime autoritario che anziché prendere il potere con le armi, lo afferra occupando le istituzioni".

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